REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 21 GIUGNO 2002 - N. 28
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 8 aprile 2002.
Approvazione del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e del regolamento edilizio del comune di Bagheria.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 78, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5 legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999 nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione dell'11 luglio 2000;
Visti i fogli prot. n. 34429 del 28 ottobre 1999 e prot. n. 11232 del 20 marzo 2002, acquisiti - rispettivamente - al protocollo di questo Assessorato al n. 55537 del 3 novembre 1999 ed al n. 16779 del 20 marzo 2002, con i quali la commissione straordinaria insediata presso il comune di Bagheria ha trasmesso, per l'approvazione di competenza, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio;
Vista la delibera n. 238 del 23 novembre 1998, con la quale il commissario ad acta ha adottato il piano regolatore generale con annesso regolamento edilizio e relative prescrizioni esecutive del comune di Bagheria;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera del commissario ad acta n. 238 del 28 settembre 1999;
Vista la certificazione della commissione straordinaria, prot. n. 484/URB del 26 ottobre 1999, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano in argomento nonché riportante l'elenco delle n. 876 ditte che hanno prodotto osservazioni e/o opposizioni avverso il piano adottato;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni nonché la relazione redatta dai progettisti;
Vista la delibera n. 132 del 10 settembre 1999, riscontrata priva di vizi di legittimità dal CO.RE.CO. centrale nella seduta del 30 settembre con decisione n. 8272/7896, con la quale la commissione straordinaria del comune di Bagheria ha assunto, ai sensi del V comma dell'art. 3 della legge regionale n. 11/78, le determinazioni sulle osservazioni e/o opposizioni presentate dai cittadini avverso lo strumento urbanistico di che trattasi;
Viste le osservazioni e/o opposizioni trasmesse a questo Assessorato, entro i termini di legge, dalle seguenti ditte:
-  Tripoli Girolamo e Francesca prot. n. 28283 del 7 giugno 2000;
-  f.lli Gargano prot. n. 4245 del 21 febbraio 2000;
-  Tripoli Giuseppe prot. n. 28278 del 7 giugno 2000;
-  Provino Cristofaro prot. n. 6023 del 24 febbraio 2000;
-  Sciortino Domenico prot. n. 29811 del 19 giugno 2000;
-  Chielo Vittoria e Cardinale Antonino prot. n. 18027 dell'8 maggio 2000;
-  Maggiore Vincenzo prot. n. 33651 del 28 maggio 2001;
Viste le osservazioni e/o opposizioni pervenute fuori termine e prodotte dalle seguenti ditte:
-  Rizzo Luigi prot. 16623 del 28 aprile 2000;
-  AIUB (Associazione per la difesa degli interessi urbanistici dei bagheresi) prot. n. 18471 del 10 maggio 2000;
-  arch. D.V. Avorio prot. n. 58077 del 16 novembre 1999;
Viste le note prot n. 8573 del 4 aprile 1997 e prot n. 4788 del 25 febbraio 1997, con le quali l'ufficio del Genio civile di Palermo, ai sensi dell'art. 13 della legge n 64 del 2 febbraio 1974, ha espresso parere favorevole, a condizione, sullo strumento urbanistico in argomento;
Vista la nota prot. n. 6371 del 13 giugno 1997 con la quale l'A.N.A.S., su quanto proposto nel nuovo piano regolatore generale del comune di Bagheria relativamente alla S.S. 113, esprime parere favorevole a condizione;
Vista la nota prot. n. 312 del 25 ottobre 2001, con la quale il gruppo di lavoro XXVI/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi al piano regolatore generale al regolamento edilizio ed alle prescrizioni esecutive, la proposta di parere n. 312 del 25 ottobre 2000, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...(Omissis)...
SITUAZIONE URBANISTICA
...(Omissis)...
Morfologia del territorio
L'analisi individua quattro sistemi che compongono il territorio del comune di Bagheria così definiti: il fiume Eleuterio e il suo bacino idrografico; la costa di Aspra; l'area collinare inclusa tra i territori di S. Flavia e Misilmeri; parte del territorio chiuso tra la linea ferrata e l'autostrada.
I primi due sistemi costituiscono la realtà ambientale più delicata del territorio di Bagheria; l'area tra S. Flavia e Misilmeri presenta forti fenomeni insediativi quasi urbani e contestualmente aree agricole con colture arboree ed arbustive; il territorio tra la ferrovia e l'autostrada costituisce il sistema urbano di Bagheria retto essenzialmente dal sistema degli assi storici che divide il tessuto in quattro versanti.
Il dimensionamento del piano
Il piano è dimensionato su 60.250 abitanti previsto al 2016. Il dato è ricavato da elaborazione dei dati censuari ISTAT:
-  1971 abitanti n. 34.482;
-  1981 abitanti n. 40.076;
-  1991 abitanti n. 47.085;
-  2001 abitanti n. 53.149;
-  2011 abitanti n. 59.450.
Al 2016 la popolazione prevista è stimata di 60.000 o di 62.000 abitanti adoperando due diversi criteri, pertanto il piano regolatore generale è dimensionato su 60.250 abitanti.
Gli abitanti insediati in zona A e B sono 45.495 e 1.590 sono quelli insediati in case sparse; tramite operazioni di recupero dell'edilizia esistente si prevede di insediarne altri 5.418.
Gli abitanti previsti in zona C sono 7.239. Gli abitanti previsti in case sparse sono 500.
Pertanto:

      | Popolazione | Popolazione     | esistente | prevista 
Zona A e B      45.495 5.418 
Zona C      - 7.239 
Case sparse      1.590 500 
      47.085 13.157 
Totale popolazione esistente      47.085 
Totale popolazione prevista      13.157 
      60.242 

Lo studio geologico
Lo studio geologico redatto dal geologo V. Rizzo incaricato con delibera n. 903/88 è stato oggetto del prescritto parere del Genio civile che si è espresso favorevolmente con prescrizioni. Nella tav. B.12 del piano regolatore generale sono riportate le zone individuate dallo studio geologico e oggetto di prescrizioni da parte del Genio civile:
-  aree a rischio per caduta massi e frane di crollo;
-  discontinuità tettonica incerta;
-  aree delle cave inattive.
Lo studio agricolo-forestale
Lo studio agricolo-forestale risulta adeguato alla legge n. 16/96 come da dichiarazione rilasciata dall'agronomo dott. G. Sorci con prot. n. 25789 del 9 maggio 1997.
Lo studio, attraverso la lettura del territorio, individua quattro sezioni ognuna delle quali comprende uno o più compartimenti:
-  I sezione: indagine sulle caratteristiche antropiche del territorio;
-  II sezione: indagine sulle caratteristiche abiotiche del territorio;
-  III sezione: indagine sulle caratteristiche biotiche del territorio;
-  IV sezione: sintesi delle indagini.
Attraverso le suddette indagini lo studio individua le diverse coltivazioni: agrumeti, oliveti, seminativo, serre, aree boscate e cave, nonché le aree degradate, abbandonate o interessate da fenomeni di abusivismo edilizio.
Individua inoltre le altimetrie del territorio e le pendenze topografiche dei versanti i tipi di suoli e le caratteristiche climatiche.
Definisce, infine, cinque unità di paesaggio:
-  unità A: paesaggio antropizzato urbano.
In questa area sono compresi il centro urbano di Bagheria e quello di Aspra nonché altre aree diffuse sul territorio comunale. L'espansione urbana ha considerato questo territorio agricolo come un territorio "bianco" su cui edificare portando alla perdita di terreni che per alcune zone erano invece caratterizzati da elementi estremamente fertili e di altissima potenzialità agronomica;
-  unità B: paesaggio antropizzato agrario degradato.
Questa definizione è certamente applicabile a tutto il territorio poiché la presenza dell'uomo ha fortemente trasformato la risorsa naturale attraverso l'attività agricola.
In particolare, le aree a sud del territorio comunale, nella vallata di S. Caterina, sono state negli anni sessanta utilizzate a limoneto e non essendo per nulla vocate a tale coltivazione sono state abbandonate o riconvertite ad altre colture e nel contempo destinate ad edilizia abusiva;
-  unità C: paesaggio antropizzato agrario collinare.
Con tale definizione si individuano aree in cui vi è un consistente investimento di capitali attraverso colture specializzate (olivo e limone).
Si tratta delle aree sovrastanti alcuni monti tra cui Monte Lanzirotti, il piano omonimo fino a raggiungere le contrade Malfitano e Porcara;
-  unità D: paesaggio antropizzato agrario intensivo.
Sono aree con ottime condizioni di fertilità e si estendono dal confine fluviale fino al Monte d'Aspra, comprendendo la piana di Bagheria e fino alle pendici dei rilievi montuosi;
-  unità E: paesaggio montuoso con boschi, gariga e steppa.
Vengono individuate in apposita tavola e relazione prot. n. 40467 del 5 dicembre 1994 le seguenti aree boscate: Monte Catalfano, Montagnola Valguarnera, Monte Porcara, Monte Giancaldo.
Lo studio fornisce dunque un'indicazione per un corretto utilizzo del territorio agricolo di Bagheria; evidenzia inoltre 16 fabbricati rurali che i progettisti del piano regolatore generale inseriscono nell'elenco degli edifici monumentali.
Pone infine attenzione sull'uso delle cave siano esse attive, da poco disattivate o disattive da diverso tempo (cave di tufo); in ogni caso gli interventi suggeriti sono finalizzati ad un recupero ambientale e paesaggistico accolto pienamente dal piano regolatore generale.
Le scelte generali del progetto di piano
Il piano regolatore generale fondamentalmente poggia le sue scelte su quattro grandi linee di progetto:
-  l'accessibilità;
-  i servizi e le attività produttive;
-  la valorizzazione delle risorse naturali e storiche;
-  il soddisfacimento della domanda abitativa.
Per quanto attiene l'accessibilità il progetto prevede un'asse che dall'autostrada giunge alla linea di costa configurandosi come alternativa al corso Butera, sgravando così l'asse storico da questa funzione di collegamento mare-monte.
L'asse così configurato oltre a servire servizi quali il cimitero, il depuratore e le aree produttive, viene a segnare una sorta di limite dell'urbano, limite rafforzato da una fascia verde di margine (E3).
Le aree produttive servite dal nuovo asse trovano la loro localizzazione nella zona a valle dell'autostrada, ed in particolare la zona D3 del polo fieristico e per il commercio all'ingrosso.
A questa si affiancano la zona produttiva dell'Aspra (D1) destinata alla trasformazione del pescato e la zona collocata tra villa Cattolica e villa Cutò dove sono previste attività commerciali direzionali e stanzialità turistica.
Un ulteriore grosso ambito produttivo è stato definito in località Quattro Finaite, a monte dell'abitato, al fine di ospitare attività produttive della piccola e media impresa, nonché le stalle sociali (D1) e quelle attività di cui non si ritiene idonea la vicinanza del centro abitato.
La valorizzazione delle risorse naturali trova concretezza nel sistema costituito dal parco agricolo dell'Eleuterio, dalla costa dell'Aspra e ancora dal parco di Monte Catalfano e dal Parco archeologico di Solunto. A questi si aggiunge il sistema delle cave dismesse di Monte Catalfano ma anche di Monte Giancaldo.
Particolare attenzione viene posta alle risorse storiche rappresentate dal sistema delle ville di Bagheria per le quali si prevede la salvaguardia delle stesse oltre che delle aree di pertinenza e l'utilizzazione con destinazioni d'uso specifiche.
Per quanto attiene il soddisfacimento della domanda abitativa il piano regolatore generale prevede circa 7.000 nuovi vani nelle zone A e B attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e circa 6.000 nuovi vani nelle zone C, per un totale di circa 13.000 nuovi vani nel ventennio; gli abitanti previsti al 2016 sono infatti 60.250 contro i 47.000 ad oggi
ZONIZZAZIONE
La zonizzazione del piano regolatore generale è rappresentata in scala 1:10.000 nella tav. C1; occorre però far presente che esistono delle incongruenze tra la stessa tavola e le tavole di dettaglio in scala 1:2.000. In particolare le due zone B2, oggetto peraltro di prescrizioni esecutive, e la zona B3 di Aspra sono rappresentate nella tav. C1 con riferimenti cromatici che non compaiono in legenda ma che sarebbero assimilabili alle zone C. Nella stessa tav. C1 inoltre non vengono individuate le aree sottoposte a prescrizioni esecutive né distinte le diverse categorie di zona D.
Occorrerebbe pertanto che i progettisti producessero una tavola in scala 1:10.000 completa che consenta la visione e la comprensione generale del piano regolatore generale e che costituisca il quadro d'unione delle tavole in scala 1:2.000.
Il territorio di Bagheria è stato diviso nelle seguenti zone:
Zona A d'interesse storico ambientale e architettonico
Le zone A, suddivise in zone A1 e A2, comprendono parti del territorio interessate da agglomerati urbani e/o complessi edilizi che rivestono carattere storico, artistico e di pregio ambientale comprese le aree circostanti; in particolare la zona A1 riguarda edifici e/o complessi di valore storico artistico e monumentale con pertinenze, giardini storici e aree di contesto. La zona classifica gli immobili e i complessi edilizi vincolati ex legge n. 1089/39 e/o di particolare pregio architettonico e ambientale sia inseriti nel tessuto urbano che in zona agricola. Il piano tende così a riorganizzare e a ridare dignità al sistema delle ville di Bagheria per le quali è prevista la ristrutturazione e il recupero con il divieto assoluto di qualsiasi attività edificatoria nelle aree di pertinenza e nei giardini. Per le costruzioni ricadenti in tali aree, ove regolarmente realizzate, viene fatto divieto di aumento dell'attuale cubatura.
Gli interventi che interessano le aree di pertinenza, i giardini e le aree di contesto sono subordinati ad un programma generale ed unitario di iniziativa pubblica e/o privata estesa all'intera area di contesto e in ogni caso subordinato al preventivo nulla osta della Soprintendenza così come qualsiasi intervento sulle ville e sugli edifici esistenti.
La zona A2 comprende il tessuto urbano di particolare interesse storico e ambientale nel quale ricade la quasi totalità degli edifici classificati come zona A1. La struttura principale dell'impianto viario e dell'edilizia residenziale è definita dalla forma insediativa storica di origine sette-ottocentesca; a questa si accosta un tessuto edilizio minore che ha in parte subito manomissioni mutando sullo stesso posto altezze, tipologie e forme. Il piano regolatore generale si attua attraverso il piano urbanistico esecutivo e/o piano di recupero ex lege n. 457/78 estesi all'intero isolato; detti piani devono essere finalizzati alla riqualificazione del rapporto tra monumento e tessuto, e in assenza di essi sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di consolidamento, di opere interne, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione riferiti alle singole unità edilizie, previa concessione e/o autorizzazione sindacale.
Zone B sature e di completamento a prevalente destinazione residenziale
Le zone B sono suddivise in B1, B2, B3 e B4.
La zona B1 (con If max 5 mc/mq. e h. max 11 m.) comprende le aree edificate di recente formazione definite prevalentemente da palazzine singole e/o aggregate in linea. Sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione.
Le zone B2 (If max 4 mc/mq. e h. max 13 m.) rappresentata da due grossi ambiti ad ovest di Villa Palagonia e a sud dell'autostrada sono interamente sottoposte a prescrizioni esecutive (P.P. di riordino dell'abusivismo ambito n. 17 - svincolo P.P. di riordino dell'abusivismo ambito n. 12 - Palagonia) in quanto caratterizzate da un'edilizia di recente formazione con forti fenomeni di abusivismo. Pur condividendo a livello urbanistico le scelte del piano tese al riordino complessivo dell'agglomerato, non si ritiene ammissibile disciplinare urbanisticamente e classificare come zona territoriale omogenea B ai sensi del decreto ministeriale n. 1444/68 ambiti territoriali interessati da edificazione abusiva di cui non si conosce né l'avvenuta sanatoria né la concreta suscettibilità alla sanatoria medesima.
Pertanto, tali destinazioni dovranno essere stralciate.
Le zone B3 (con If max 3 mc./mq. e h. max 10 m.) comprendono aree edificate ai margini della città.
Le zone B4 (con If max 3 mc./mq. e h. max 11 m.) comprendono le zone urbane parzialmente edificate con presenza di edilizia dai caratteri eterogenei prevalentemente definita da piani di lottizzazione parzialmente realizzati ed operanti e da piani di zona e per l'edilizia economica e popolare di recente formazione completati o ancora operanti.
Zone C di espansione urbana a prevalente destinazione residenziale
Le zone C sono suddivise in C1, C2, C3, C4 e C5.
Come zone C1 "espansione urbana con tipologia tradizionale inserita in contesti della città già edificati" (con lt. 2,5 mc/mq. e h. max 17 m.) sono state individuate due zone a margine della città parzialmente già interessate dal fenomeno insediativo e destinate all'espansione dell'edilizia residenziale.
Entrambe le zone sono oggetto di prescrizioni esecutive (piano particellare di espropriazione dell'insediamento residenziale di Levante - zone C1 e C4).
Come zone C2 "espansione urbana con tipologia edilizia prevalente casa a torre" (con lt. 2 mc/mq. e h. max 35 m.) sono classificate 2 aree al margine occidentale del tessuto urbano, a cavallo del nuovo asse monte-mare destinate all'espansione dell'edilizia residenziale composta prevalentemente da case a torre.
Va rilevato che l'area ad est dell'asse, peraltro oggetto di prescrizioni esecutive (piano particellare di espropriazione dell'insediamento residenziale di Ponente - zone C2), è quasi interamente sottoposta al vincolo derivante dalla legge n. 431/85. Pertanto si ritiene che per la realizzazione di residenze con indici così elevati sia assolutamente necessario il preventivo parere della competente Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali. Nel caso si verificassero le condizioni di cui all'art. 68 della legge regionale n. 10/99 tale parere dovrà essere acquisito preventivamente alla definitiva approvazione del piano regolatore generale da parte di questo Assessorato.
La zona C3 (lt. max 1,5 mc/mq. e h. max 11 m.) "espansione urbana con tipologia edilizia in linea e/o a schiera" comprende un'area di margine del centro abitato ed interessa territori agricoli di ridotto valore produttivo ed è destinata all'espansione dell'edilizia prevalentemente residenziale composta da case singole e/o a schiera.
La zona C4 (lt. max 0,75 mc/mq. e h. max 7 m.) "espansione urbana con tipologia edilizia case singole e/o a schiera" comprende parti del territorio di margine del centro abitato ed interessa terreni agricoli di ridotto valore produttivo ed è destinata alldell'edilizia prevalentemente residenziale composta da case singole e/o a schiera.
Va rilevato che la zona C4 di Aspra è oggetto di prescrizioni esecutive (piano urbanistico esecutivo dell'in sediamento residenziale ad Aspra), così come la zona C4 al margine orientale del centro abitato (piano urbanistico dell'insediamento residenziale di Levante - zone CI e C4).
La zona C5 (lt. 0,4 mc/mq. e h. max 7 m.) case singole in aree agricole con forte frazionamento della proprietà, interessa una parte di territorio agricolo di ridotto valore produttivo, con forte frazionamento proprietario e già in parte interessate dal fenomeno insediativo ed è destinata all'espansione dell'edilizia residenziale composta da case singole.
Per la determinazione dell'edilizia economica e popolare è stato previsto che il soddisfacimento dei fabbisogni sia definito nella misura del 50% in tutte le zone C, ad eccezione delle zone C5.
Complessivamente dunque le zone C coprono un fabbisogno di circa 7.239 nuovi vani al 2016, articolandosi nelle 5 sottozone suddette a seconda delle diverse situazioni esistenti e della diversa domanda di abitazioni. Và però precisato che, come risulta dalla tab. 12 allegata alla relazione generale del piano regolatore generale, circa 1.119 vani risultano già costruiti nella zona C5, pertanto i vani effettivamente realizzabili in C sono circa 6.120.
Zone D per le attività produttive
La localizzazione delle attività produttive tiene in generale conto degli insediamenti già esistenti e ne pone il riuso, definendo cinque sottozone.
Le zone D1 (Rc 60% del lotto, h. max 8 m., n. piani 2) interessano le aree per le attività legate alla trasformazione del pescato ad Aspra oggetto di prescrizioni esecutive (piano urbanistico esecutivo degli insediamenti produttivi ad Aspra), le aree in loca Quattro Finaite per attività produttive industriali e stalle, l'area ad est dell'asse mare-monte occupata dalle Cantine Corvo.
Le zone D2 (Rc 50% del lotto, h. max 8 m., n. piani 2) aree per attività produttive artigianali e stanzialità turistica, interessa una zona già urbanizzata con capannoni e depositi industriali in parte dismessi. La zona è sottoposta a prescrizioni esecutive (piano urbanistico esecutivo dell'insediamento per attività produttive, artigianali e stanzialità turistica).
La zona D3 (Rc 50% del lotto, h. max 10 m., n. piani 2) comprende una parte del territorio destinata agli insediamenti per attività produttive terziarie commerciali ed area fieristica ed interessa un'area già in parte urbanizzata anche con capannoni e depositi industriali. Anche questa zona è oggetto di prescrizioni esecutive (piano urbanistico esecutivo dell'insediamento produttivo commerciale fieristico).
La zona D4 (Rc 60% del lotto, h. max 11 m., n. piani 3) comprende una parte del territorio destinata agli insediamenti per attività produttive terziarie direzionali e stanzialità turistica.
Interessa una zona urbanizzata con capannoni e depositi industriali adiacente la ferrovia. Tra le funzioni direzionali può prevedersi anche la localizzazione di sedi universitarie e post-universitarie ad integrazione di un sistema più generale di attività culturali.
La zona DS (Rc 50% del lotto, h. max 11 m., n. piani 3) per attività produttive turistico-alberghiere interessa un'area adiacente la linea ferroviaria già urbanizzata con capannoni e depositi industriali. Per tutte le suddette zone la superficie da destinare a spazi pubblici, escluse le sedi viarie, non può essere inferiore al 10% dell'intera superficie territoriale della zona omogenea.
Sostanzialmente dunque le zone territoriali omogenee "D" utilizzando aree già occupate da capannoni e depositi industriali definiscono dei grossi ambiti di localizzazione delle attività produttive:
-  l'insediamento di Aspra per la lavorazione del pescato (D1);
-  l'insediamento tra la ferrovia e la S.S. 113 del polo fieristico e per il commercio dell'ingrosso (D3);
-  l'insediamento legato alle attività commerciali direzionali e stanzialità turistica (D4);
-  l'insediamento di Quattro Finaite (D1) destinato ad ospitare le stalle sociali ed altre attività produttive di piccola e media impresa.
Zone E - Aree agricole
Il piano regolatore generale suddivide le zone E in E1, E2 ed E3, distinguendo tra le parti del territorio destinate ad usi agricoli (zone E1), i boschi e le fasce forestali (zone E2) e le aree verdi di rispetto ambientale (zone E3).
Per le zone E1 è previsto un indice di fabbricabilità pari a 0,03 mc/mq. con un'altezza massima di 7 metri.
Le zone E2 comprendono le aree di interesse naturale e paesaggistico e non è ammessa alcuna alterazione delle caratteristiche naturali ed ambientali, né alcuna nuova edificazione.
Le zone E3 invece comprendono aree di particolare interesse naturale e paesaggistico, nonché le aree di ex cave di pietra di valore storico e ambientale. Non è ammessa alcuna nuova edificazione. Per entrambe queste due ultime zone dunque l'intendimento del piano regolatore generale è della più assoluta salvaguardia attraverso interventi di restauro e manutenzione degli edifici esistenti, di uso a parco territoriale, di ricostituzione del patrimonio arboreo.
Zone F - delle attrezzature
Le zone F sono destinate ad attrezzature pubbliche di interesse generale e collettivo, normate dal D.I. n. 1444/68, e ad attrezzature e servizi urbani e territoriali ed impianti tecnologici non normate dal D.I. n. 1444/68.
La zona F1 comprende servizi a scala territoriale che possono consentire il rilancio di Bagheria quale centralità della zona sud-orientale dell'area metropolitana; sono state infatti localizzate le attrezzature per l'istruzione superiore, le attrezzature ospedaliere, nonché una vasta zona destinata a parco pubblico territoriale nell'area di Monte Catalfano, a parco agricolo nella valle del Fiume Eleuterio e a parco attrezzato per lo sport, il gioco ed il tempo libero nelle cave a sud del centro abitato di Bagheria.
A questo sistema di parchi territoriali si affianca un sistema di servizi territoriali ed urbani, non di standards, che rivestono grande importanza per la posizione di centralità che il piano regolatore generale vuole assegnare a Bagheria.
Il piano regolatore generale, infatti, definisce, oltre ai servizi di varia natura diffusi nel tessuto urbano, tre poli di servizi collegati al sistema dei trasporti territoriali: in primo nel contesto del sistema ferroviario che coinvolge anche Villa Cattolica, Villa Cutò ed il Mulino Cuffaro, (per l'eventuale localizzazione di sedi universitarie e post-universitarie nonché di un museo della scienza e del lavoro siciliano); un secondo connesso allo svincolo autostradale (per servizi connessi alla localizzazione del mercato ortofrutticolo e a servizi territoriali dello Stato); un terzo connesso alla viabilità di ingresso al centro urbano di Bagheria.
A questi tre poli si connette la localizzazione di una nuova portualità ad Aspra che, tenendo conto dell'impatto ambientale, definisce un sistema terminale del lungomare di Aspra con una definizione di circa 500 mt. di linea per attracco per circa 200 posti barca.
La zona F2 comprende le attrezzature e i servizi di livello urbano normate dal D.I. n. 1444/68.
La città di Bagheria appare densamente edificata con un impianto viario e un sistema di attrezzature e servizi assolutamente inadeguati agli abitanti insediati e all'edilizia esistente.
Attualmente Bagheria risulta, infatti, avere un fabbisogno pregresso di circa 12 mq. di servizi per abitante rispetto ai 18 mq. di cui al D.I. n. 1444/68.
Il piano tenendo conto di questi fabbisogni analizza diverse realtà urbane e suddivide Bagheria in sei ambiti territoriali, per ognuno dei quali cerca di localizzare i servizi mancanti al fine di garantire i parametri di legge.
La tab. 13 allegata alla relazione generale riporta le misure del soddisfacimento dei servizi sulla base degli ambiti territoriali in relazione al numero di abitanti complessivamente insediabili attraverso azioni di recupero dell'edilizia esistente e di completamento.
La tab. 14 riporta lo stesso conteggio in rapporto all'intero territorio comunale: da questa si evince che, contro un indice attuale di 5,96 mq/ab., il piano regolatore generale prevede un indice di 19,20 mq/ab. di attrezzature urbane.
Dalla tab. 13 emerge invece che le attrezzature restano sottodimensionate nell'ambito centro storico dove il piano regolatore generale ha trovato misure di standards pari a 6,23 mq/ab.
Zone G
Come zone G sono classificate le aree destinate alla diretta fruizione del mare e comprendono la costa dell'Aspra e di Monte Catalfano vincolate ai sensi dell'art. 156 della legge regionale n. 78/76. Tutta la fascia dei 150 mt. non risulta però classificata come zona territoriale omogenea tranne che per tratti di zona A e B di Aspra.
E' consentita la ristrutturazione degli edifici esistenti senza alterazione dei volumi già realizzati; la realizzazione di parcheggi e sentieri pedonali nonché di opere ed impianti destinati alla diretta fruizione del mare.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE
1)  Piano particolareggiato di riordino dell'abusivismo - ambito n. 12 Palagonia;
2)  Piano particolareggiato di riordino dell'abusivismo - ambito n. 17 Svincolo;
3)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale di Levante (zone C1 - C4);
4)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale ad Aspra;
5)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale di Ponente (zona C2);
6)  Piano urbanistico esecutivo degli insediamenti produttivi ad Aspra;
7)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento produttivo commerciale fieristico;
8)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento per attività produttive artigianali e stanzialità turistica.
1)  Piano particolareggiato e di riordino dell'abusivismo - ambito n. 12 Palagonia
Il piano interessa un'area urbanizzata negli ultimi 20 anni in modo prevalentemente abusivo a nord di Villa Palagonia.
Tutta l'area lottizzata senza un disegno complessivo preordinato mescola varie tipologie edilizie spesso lasciate incomplete o, se completate, con condizioni igienico-sanitarie assolutamente al di sotto degli standards accettabili.
E' inoltre assolutamente mancante qualsiasi tipo di attrezzatura, servizi e spazi pubblici. La viabilità, fatta salva quella storica che ancora oggi resta leggibile, è priva di qualsiasi disegno razionale.
Il piano classifica la zona come zona territoriale omogenea "B" e ne propone la dotazione di spazi pubblici e servizi; la riqualificazione del tessuto edilizio attraverso il recupero degli alloggi e l'attuazione di una normativa igienico-sanitaria, la razionalizzazione della rete stradale e la gerarchizzazione della stessa, l'utilizzazione di edifici abbandonati.
Popolazione residente      n. 2.776 
Prevista      " 3.045 
Abitazioni esistenti      " 843 
Dem. Previste      " 81 
Nuove abitazioni      " 144 

Per le attrezzature sono stati previsti:
-  attrezzature scolastiche mq. 14.180 (1,23 mq/ab.);
-  attrezzature di interesse comune mq. 8.550 (2,51 mq/ab.);
-  parcheggi mq. 7.125 (2,09 mq/ab.)
per un totale pari a 35.675 mq. cioè 10,48 mq/ab. La dotazione di spazi per attrezzature, essendo la zona in questione classificata B, è dunque soddisfatta (10,48 mq/ab. - 9,00 mq/ab.).
Pur condividendo a livello urbanistico le scelte del piano tese al riordino complessivo dell'agglomerato, non si ritiene ammissibile disciplinare urbanisticamente e classificare come zona territoriale omogenea "B" ai sensi del D.M. n. 1444/68 ambiti territoriali interessati da edificazione abusiva di cui non si conosce né l'avvenuta sanatoria, né la concreta suscettibilità alla sanatoria medesima. Pertanto tale destinazione dovrà essere stralciata.
2)  Piano particolareggiato e di riordino dell'abusivismo - ambito n. 17 Svincolo
L'area oggetto del piano si trova a nord dello svincolo autostradale e presenta caratteristiche analoghe all'area del piano particolareggiato ambito n. 12 Palagonia, legate al fenomeno dell'abusivismo sviluppatosi negli ultimi 20 anni.
Anche quest'area è stata lottizzata senza un disegno complessivo preordinato e mescola varie tipologie edilizie incomplete o igienicamente inaccettabili. La zona è assolutamente priva di servizi e la viabilità non è idonea a sopportare il traffico di attraversamento cui attualmente è assoggettata a causa della vicinanza dell'autostrada.
Il piano classifica la zona la zona come zona territoriale omogenea "B" e per una piccola parte "C3" e ne propone la riqualificazione analogamente al piano particolareggiato dell'ambito n. 12 Palagonia.
Popolazione residente      n. 7.613 
Prevista      " 8.903 
Abitazioni esistenti      " 2.290 
Dem. previste      " 232 
Nuove abitazioni      " 185 

Per le attrezzature sono stati previsti:
-  attrezzature scolastiche mq. 19.469 (2,19 mq/ab.);
-  attrezzature di interesse comune mq. 9.870 (1,11 mq/ab.);
-  verde pubblico e attrezzato mq. 55.080 (6,18 mq/ab.);
-  parcheggi mq. 22.840 (2,56 mq/ab.)
per un totale pari a 107.950 mq. cioè 12,12 mq/ab. La dotazione di spazi per attrezzature, essendo la zona in questione classificata B, è dunque soddisfatta (12,12 mq/ab. - 9,00 mq/ab.).
Pur condividendo a livello urbanistico le scelte del piano tese al riordino complessivo dell'agglomerato, non si ritiene ammissibile disciplinare urbanisticamente e classificare come zona territoriale omogenea "B" ai sensi del D.M. n. 1444/68 ambiti territoriali interessati da edificazione abusiva di cui non si conosce né l'avvenuta sanatoria, né la concreta suscettibilità alla sanatoria medesima. Pertanto tale destinazione dovrà essere stralciata.
3)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale di Levante (zone C1 - C4)
Le aree relative al presente piano urbanistico esecutivo sono tre, due delle quali contigue e classificate rispettivamente come zona territoriale omogenea "C4" (denominata Cave) e "C1" (denominata Crescente), la terza poco distante classificata zona territoriale omogenea C1 (denominata Piscina).
Il sistema delle prime due aree si colloca a nord-est del centro urbano, la terza area si colloca ad est e a valle della via Papa Giovanni XXIII; tutte sono a ridosso del confine con il territorio comunale di Santa Flavia.
Nell'ambito del piano urbanistico esecutivo in questione sono stati individuati tre diversi tipi di insediamento in ragione delle differenti articolazioni geomorfologiche.
Per quanto riguarda la zona C4 Cave, tenuto conto del suo andamento pianeggiante come una sorta di tavolato, si è assecondata tale disposizione con la progettazione di un tessuto residenziale basso costituito da 5 isolati di lunghezza variabile.
Nella zona C1 Crescente s'è disposto un essenziale edificio, definito appunto "crescente" in linea e disposto secondo la geometria curvata di un cerchio.
Nella zona C1 Piscina è prevista la realizzazione di attrezzature e di un sistema residenziale di tre corpi in linea.
L'edilizia pubblica investe interamente queste tre unità residenziali e l'edificio del Crescente nella corrispondente zona C1.
Superficie territoriale complessiva
del P.U.E.      mq. 112.841,11 
Sup. territoriale zona C4 Cave      mq. 65.511,37 
Indice di fabbr. territoriale      mc/mq. 0,75 
Limite massima edificabilità      mc. 49.133,53 

di cui:
volumetria esistente      mc. 26.354,67  
volumetria nuova edificazione      mc. 22.701,51 
Totale          49.056,18 

Totale vani (vani-abitanti con 100 mc/ab.) 490,5.
Sup. territoriale zona C1 Piscina      mq. 19.540,93 
Indice di fabbr. territoriale      mc/mq. 2,50 
Limite massima edificabilità      mc. 48.852,34 

di cui:
volumetria esistente      mc. 2.778,75 
volumetria nuova edificazione      mc. 43.395.33 
Totale          46.177,08 

Totale vani (vani-abitanti con 100 mc/ab) 461,7.
Sup. territoriale zona C1 Crescente      mq. 27.788,81 
Indice di fabbr. territoriale      mc/mq. 2,50 
Limite massima edificabilità      mc. 69.472,02 

di cui:
volumetria esistente      mc. 12.992,79 
volumetria nuova edificazione      mc. 41.410.46 
Totale          54.403,25 

Totale vani (vani-abitanti con 100 mc/ab) 544.
Totale numero vani per l'intero P.U.E. 1.496.
I servizi sono dimensionati su 1.650 abitanti, cioè gli abitanti insediabili utilizzando il limite massimo di edificabilità per le zone C4 Cave, C1 Crescente e C1 Piscina, e risultano superiori ai limiti di legge.
Totale ab. di progetto n. 1.650.

  Servizi | Minimo di legge | Totale | Progetto | Totale     | dotazione mq/ab. | mq. | dotazione | mq. 
Verde      9 14.850 10,72 17.693,52 
Scuole      4,5 7.425 5,95 9.824,95 
Parcheggi      2,5 4.125 3,13 5.159,78 
Attr. civiche      2 3.300 2,27 3.740,42 
Totale      18 29.700 22,07 36.418,67 

Per la realizzazione dell'insediamento è previsto l'esproprio di tutta l'area interessata dal piano e ciò in applicazione a quanto normato dall'art. 6 delle norme di attuazione che ne stabilisce i criteri; agli artt. 26 e 27 delle stesse norme inoltre è prevista la stipula di convenzioni tra l'amministrazione comunale ed i cittadini e tra l'amministrazione ed i soggetti sociali per la concessione del diritto di superficie dei lotti edificatori, prevedendone norme e regolamenti.
Pur condividendo dunque il principio perequativo, non risultano approfondite le procedure di gestione e di attuazione della convenzione e quindi del principio stesso.
A seguito delle modifiche apportate al piano urbanistico esecutivo di Levante in relazione alla modifica dei confini comunali ed a seguito di accoglimento di n. 2 opposizioni riguardanti lo stesso ambito, lo stesso piano urbanistico esecutivo risulta superato. L'ufficio tecnico comunale dovrà comunque procedere alle opportune verifiche sullo stato di saturazione dell'area del piano urbanistico esecutivo.
4)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale ad Aspra
L'area relativa all'insediamento residenziale ad Aspra, con una superficie complessiva di mq. 83.975, interessa una zona C4 con alcuni rustici agricoli e alcune case di civile abitazione del tipo a villetta.
All'interno ricade anche una zona B3 dove si trovano fabbricati di civile abitazione, di dimensioni e altezze variabili.
L'insediamento si sviluppa in tre nuclei distinti per forma e tipologia edilizia, collegati da una strada principale a linea spezzata che attraversa il sito da est ad ovest, mettendo in relazione la via Concordia mediterranea con la strada preesistente che attraversa l'area del Depuratore. I tre nuclei di residenze sono serviti da parcheggi, aree a verde e attrezzature calcolati anche in funzione dell'edilizia preesistente. Essi sono così distinti: il primo nucleo con case a schiera e alloggi duplex, ha un impianto a T e si costituisce come testa a orientale dell'insediamento; il secondo nucleo è costituito da una piastra di alloggi "a patio"; il terzo nucleo contiene un sistema di case a schiera con alloggi simplex al piano terra e duplex al primo piano.
La parte dell'insediamento da destinare a edilizia pubblica, in ragione del 50%, investe interamente il terzo nucleo e gran parte del primo nucleo.
Superficie territoriale complessiva
dell'area del P.U.E.      mq. 83.975,00 
Superficie territoriale zona C4      mq. 72.212,00 

Indice di fabbricabilità territoriale
(C4)      mc/mq. 0,75 
Limite massimo di fabbricabilità      mc. 54.159,00 

di cui:
Volumetria esistente      mc. 9.920,00 
Volumetria nuova edificazione      mc. 14.293,45 
Totale      mc. 51.213,45 

Totale nuovi vani 438.
Vani-abitanti (mc. 41.293.438 = 94 mc/ab.).
Totale abitanti insediati mc. 51.213/94 ab. = 545 ab.
I servizi sono dimensionati su 545 abitanti, cioè gli abitanti insediati tra volumetria esistente e di progetto, e risultano largamente superiori ai limiti di legge.
Totale abitanti 545.

  Servizi | Minimo di legge | Valore previsto 
Istruzione  4,5 mq/ab. x 545 = 2.452,2 mq. mq. 2.557,00 =  4,69 mq/ab. 
Attr. collettive  2,0 mq/ab. x 545 = 1.090,0 mq. mq. 1.594,45 =  2,90 mq/ab. 
Verde attr.  9,0 mq/ab. x 545 = 4.905,0 mq. mq. 9.600,00 = 17,60 mq/ab. 
Parcheggi  2,5 mq/ab. x 545 = 1.362,5 mq. mq. 4.621,50 =  8,49 mq/ab.  
Totali  18,0 mq/ab x 545 = 9.810,0 mq. mq. 18.37200 = 33,71 mq/ab. 

Per la realizzazione dell'insediamento è previsto l'esproprio di mq. 67.347, cioè di tutta l'area facente parte del piano urbanistico esecutivo ad eccezione delle superfici occupate da edifici già esistenti, nonché della parte classificata come B3, secondo quanto normato dall'art. 6 delle norme di attuazione che ne stabilisce i criteri; agli artt. 26 e 27 delle stesse comunale e i cittadini e tra l'amministrazione comunale e i soggetti sociali per la concessione del diritto di superficie dei lotti edificatori, prevedendone norme e regolamenti.
Pur condividendo dunque il principio perequativo, non risultano approfondite le procedure di gestione e di attuazione della convenzione e quindi del principio stesso.
5)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale di Ponente (zona C2)
La zona C2 facente parte del piano in questione si colloca ad ovest del centro urbano di Bagheria, al di là dell'incisione naturale della cosiddetta "Fossa Monaco" a valle del complesso delle omonime "Case Monaco" e ad est della nuova grande strada di piano regolatore generale che costituisce il limite della zona dal lato opposto del centro urbano.
L'insediamento privilegia la cucitura fra la città attuale e la campagna, disponendo i corpi di fabbrica in senso ortogonale alla "grande via"; costituisce così un sistema aperto in senso est-ovest e un sistema delimitato sui lati minori dai corpi di fabbrica agli estremi nord e sud.
Gli isolati residenziali sono 8, distinti in due tipi diversi: l'isolato a sud e i due isolati a nord di chiusura ospitano ciascuno un solo fabbricato in linea di sette elevazioni fuori terra; i 5 isolati restanti ospitano dieci schiere di abitazioni a due elevazioni con alloggi duplex.

All'interno della zona sono previste alcune demolizioni riguardanti modesti rustici, prevalentemente costituiti da un solo ambiente, su una sola elevazione.
La parte dell'insediamento da destinare a edilizia pubblica riguarda le tre unità residenziali in linea (case alte).
Superficie territoriale complessiva
dell'area del P.U.E.      mq. 43.578,16 

Indice di fabbricabilità territoriale
(C2)      mc/mq. 2,00 
Limite massimo edificabilità      mc. 87.156,32 

di cui:
volumetria esistente      mc. 6.679,70 
volumetria nuova edificazione      mc. 80.353.52 
Totale volumetria      mc. 87.033,22 

Vani-abitanti 100 mc/ab. = 870.
Totale nuovi vani 803.
I servizi sono dimensionati su 870 abitanti, cioè gli abitanti insediabili tra volumetria esistente e di progetto, e risultano superiori ai limiti di legge.
Totale abitanti 870.

Servizi  Minimo di legge Valore previsto 
Verde  9,0 mq/ab. x 870 =  7.830 mq. mq.  8.631,15 =  9,9 mq/ab. 
Scuole  4,5 mq/ab. x 870 =  3.915 mq. mq.  4.097,86 =  4,7 mq/ab. 
Parcheggi  2,5 mq/ab. x 870 =  2.175 mq. mq.  2.205,50 =  2,5 mq/ab. 
Attr. civiche  2,0 mq/ab. x 870 =  1.740 mq. mq.  2.233,65 =  2,5 mq/ab.  
Totali  18,0 mq/ab x 870 = 15.660 mq. mq. 17.168,00 = 19,7 mq/ab. 

6)  Piano urbanistico esecutivo degli insediamenti produttivi ad Aspra
L'attività di trasformazione del pescato ad Aspra riguarda attualmente 18 ditte (di cui soltanto 8 lavorano in sede propria e situate in prossimità del centro abitato) con un numero complessivo di circa 250 addetti.
Per ciascuna ditta la superficie occupata varia da 5.000 mq. a 200 mq.
A fianco delle attività di trasformazione, oggi in forte espansione, esiste un artigianato diffuso indotto e di supporto alla stessa, che ha sede spesso impropria all'interno del tessuto residenziale. L'area interessata dal piano in questione è di circa mq. 193.703 di cui una vasta area di verde privato e la parte restante occupata dal P.I.P.
Il P.I.P. è disposto in due aree distinte a quote diverse, attraversate e collegate da un asse principale a L. Nell'area a quota superiore insistono nove lotti destinati ad impianti del salato e dieci lotti destinati ad artigianato e alle attività dell'indotto del salato.
Nell'area a quota inferiore insistono otto lotti per impianti del salato e un lotto destinato ad attrezzature di servizio per il complesso.
Le unità di impianto occupano aree rettangolari di superficie variabile e sono distinte in:
-  Tipo A con una superficie del lotto compresa fra mq. 1.462,5 e mq. 1.762,5 e indice di copertura pari a 0,54;
-  Tipo B con una superficie del lotto compresa tra mq. 1.950 e mq. 2.355 e indice di copertura pari a 0,54; l'altezza del fronte dei servizi è di m. 3,80 ad eccezione del corpo degli uffici alto m. 7; i capannoni sono alti m. 5,00 alla gronda e m. 7,00 al colmo; il muro del recinto è alto m. 3,80;
-  Tipo C riservato alle attività artigianali e all'indotto con una superficie del lotto pari a mq. 390 e indice di copertura pari a 0,6.
L'insediamento è dotato di un centro sociale e consortile, di un punto di ristoro per gli addetti e i visitatori esterni, nonché di un alloggio per un custode del complesso.
La prossimità dell'insediamento al depuratore delle acque reflue preesistente facilita la dislocazione del depuratore specifico per i residui dell'impianto, che trova allocazione appunto a fianco di quello preesistente.
Superficie territoriale P.U.E.      mq. 193.703,38 
Superficie territoriale P.I.P.      mq. 89.273,00 
Superficie territoriale verde privato      mq. 104.403,38 
Cubatura complessiva del P.I.P.      mc. 102.841,25 
P.I.P.      mq. 89.273,00 
Superficie viaria      mq. 23.587,00 
Superficie a parcheggi      mq. 13.744,00 
Superficie a verde      mq. 10.247,00 

Superficie per i servizi sociali, consorti-
li e di ristoro      mq. 450 
Spazio aperto di pertinenza      mq. 1.120 
Superficie depuratore      mq. 7.650 

Le aree destinate a spazi pubblici, verde e parcheggio (escluse le sedi viarie e il depuratore) sommano mq. 25.561 superiore al 10% dell'intera superficie destinata all'insediamento.
7) Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento produttivo commerciale e fieristico
Il piano urbanistico esecutivo risponde alla necessità di individuare un'area in cui possono trovare sede attività miste, produttive, artigianali e commerciali, sia di nuova costituzione sia per trasferimento di attività che attualmente si svolgono all'interno del centro abitato, o nelle sue adiacenze, in spazi quasi sempre poco idonei. Non un semplice polo produttivo, espositivo, di commercializzazione, come un vero complesso fieristico.
L'area del piano è delimitata a nord dalla statale, a sud della linea ferrata, ad est dal nuovo asse di piano regolatore generale. Vi insistono il complesso del l'E.N.E.L., un centro Renault ed un nucleo di edifici residenziali; la parte restante si presenta come una vasta area pianeggiante con impianti di agrumeti che vengono mantenuti a verde privato e appezzamenti incolti o rasi.
Vi sono inoltre depositi di materiale per l'edilizia e un'ossatura in cemento armato di una costruzione per attività produttive.
Il complesso si sviluppa lungo un asse mediano, parallelo alla statale, che ripartisce l'area in tre nuclei di impianti produttivi e lungo il quale si attestano edifici di servizio.
L'asse principale di progetto si connette alla statale con un sistema "a bretella" che distribuisce in due punti distinti il traffico dell'area.
Il primo nucleo di impianti è costituito da 12 unità di tipo A con superficie del lotto pari a mq. 500, h. max pari a m. 8,50 e muro di cinta alto m. 3,50.
Un secondo nucleo è costituito da 6 unità di tipo B con superficie del lotto pari a mq. 525, h. max pari a m. 8,50 e muro di cinta alto m. 3,50.
Il terzo nucleo comprende due blocchi di servizi e 4 unità, di tipo C1 con superficie del lotto pari a mq. 700, h. max pari a m. 8,50 e muro di cinta alto m. 3,50; di tipo C2 con superficie del lotto pari a mq. 525; tipo C3 con superficie del lotto pari a mq. 260.
Per tutte le unità il rapporto di copertura è di 0,5.
I servizi sono costituiti da corpi lineari a 2 elevazioni, da un complesso di spazi espositivi e da una struttura trasversale, per attività commerciali direttive, di ristoro, espositive e di incontro.
Un fabbricato rurale preesistente viene utilizzato come alloggio per il custode attraverso un intervento di recupero.
Superficie territoriale P.U.E.      mq. 152.877,23 
Superficie territoriale P.I.P.      mq.  
Superficie territoriale verde privato      mq.  

Impianti produttivi esistenti e residenze
esistenti      mq. 83.465,38 
Cubatura complessiva del P.I.P.      mc. 66.240,60 
P.I.P.      mq. 69.420,85 
Superficie viaria      mq. 31.694,935 
Superficie a parcheggi      mq. 7.270,50 
Superficie a verde      mq. 8.867,54 

Superficie per i servizi e centri esposi-
tivi e spazi aperti di pertinenza      mq. 9.202,875 

Le aree destinate a servizi e spazi pubblici (comprensivi dei centri espositivi ed escluse le sedi viarie) sommano mq. 25.340 circa, superiori al 10% dell'intera superficie destinata all'insediamento.
8)  Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento per attività produttive artigianali e stanzialità turistica
Il piano urbanistico esecutivo risponde all'esigenza di dare un assetto organico ad un'area interessata da impianti produttivi artigianali in parte dismessi e comunque disposti senza un criterio insediativo adeguato nonché di fornire un'area di ricettività alberghiera.
L'area, classificata come zona territoriale omogenea D2, ricade in una fascia limitrofa alla S.S. 113 e in parte protesa verso le pendici del Monte Catalfano; l'insediamento trova localizzazione nell'area che sale verso il monte, occupata nella parte più elevata da fabbriche di infissi e falegnamerie e nella parte sottostante da capannoni dismessi e fabbricati abbandonati inframezzati da campi di agrumi.
Il piano propone il mantenimento delle attività produttive in esercizio e utilizza le aree attualmente occupate da impianti dismessi per insediarvi il complesso ricettivo. L'insediamento dunque si sviluppa in due nuclei (il nucleo artigianale-produttivo e il nucleo ricettivo-alberghiero) distinti e raccordati da una porzione di agrumeto che il piano prevede di mantenere.
Il nucleo produttivo insiste su un'area divisa da una strada di progetto in due ampi lotti, ciascuno contenente una delle due fabbriche preesistenti, nuove dotazioni di servizi e nuove attività artigianali e commerciali distribuiti in 4 corpi di fabbrica.
I due corpi lineari centrali, ad una elevazione, si propongono per nuove attività artigianali; i blocchi quadrangolari di testata, a due elevazioni, sono destinati a locali di ristoro, uffici, esposizione e commercio. I due corpi lineari all'estremità consentono usi diversificati anche di supporto agli impianti produttivi già esistenti e i due corpi quadrangolari di testata contengono uffici e l'alloggio per il custode.
Il nucleo ricettivo-alberghiero è posto all'estremità inferiore dell'area; l'impianto dell'insediamento è per linee parallele che racchiudono i sistemi semplici e binati delle camere con i relativi servizi e i servizi collettivi disposti nei corpi di testata e nei piani seminterrati dei corpi lineari delle camere.
Il complesso è dotato di attrezzature per lo sport e il tempo libero (parco), di un bar al chiuso e di un'area di sosta all'aperto.
Superficie territoriale piano urbanistico esecutivo mq. 205.375,5.
Superficie territoriale del piano di insediamento mq. 50.265,3.
CONSIDERAZIONI
Il piano muove da un'attenta analisi del territorio comunale per giungere a proposte di piano che sostanzialmente tendono a riorganizzare il tessuto urbano migliorando la qualità urbana e territoriale e tutelando le emergenze ambientali, paesistiche e storico-culturali, poggiando su quattro grandi linee di progetto:
-  l'accessibilità;
-  i servizi e le attività produttive;
-  la valorizzazione delle risorse naturali e storiche
-  il soddisfacimento della domanda abitativa.
Pertanto questo gruppo di lavoro ritiene che il piano sia meritevole di approvazione con le seguenti prescrizioni:
-  la zona A1 - edifici e/o complessi valore storico-artistico - si ritiene condivisibile;
-  la zona A2 - tessuto urbano di valore storico-ambientale - si ritiene condivisibile;
-  la zona B1 - aree edificate di recente formazione - si ritiene condivisibile;
-  la zona B2 - edilizia di recente formazione con forti fenomeni di abusivismo, oggetto peraltro di piano urbanistico esecutivo, riguarda due grossi ambiti ad ovest di Villa Palagonia (ambito n. 12) e a sud dell'autostrada (ambito n. 17).
In queste zone il piano prevede una gamma di interventi volti ad assicurare le attrezzature oltre che il riordino dell'edilizia residenziale esistente: pur condividendo a livello urbanistico le scelte, non si ritiene ammissibile disciplinare urbanisticamente e classificare come zona territoriale omogenea B ai sensi del decreto ministeriale n. 1444/68, ambiti territoriali interessati da edificazione abusiva di cui non si conosce l'avvenuta sanatoria medesima.
Pertanto per tali destinazioni si ritiene debbano essere stralciate, rimandando la pianificazione ad una verifica da parte del comune sulla situazione delle singole costruzioni da effettuare in sede di controdeduzioni.
Le zone B3 - aree edificate ai margini della città - sono condivisibili per quanto riguarda la zona di Aspra e si ritiene invece che le due zone B3 poste a valle e a monte dell'autostrada vadano stralciate in attesa di una verifica da parte del comune tendente all'accertamento della situazione amministrativa delle costruzioni realizzate.
Le zone B4 - aree urbane di completamento e/o sature con piano urbanistico esecutivo operanti (P. di L. e P.di Z.) sono condivisibili.
Le zone C1, C2, C3 e C4 - sottoposte quasi interamente a prescrizioni esecutive, si ritengono condivisibili.
Non risultano tuttavia approfondite le procedure di gestione e di attuazione della convenzione tra i privati e l'amministrazione comunale al fine della perequazione sulla quale si basa l'attuazione dei piani esecutivi.
Si ritiene pertanto necessario un approfondimento delle procedure di attuazione dei piani particolareggiati.
La zona C5 - case singole - aree agricole con forte frazionamento delle proprietà. Non si ritiene condivisibile in quanto tende a disciplinare un vasto ambito di costruzioni realizzate in verde agricolo e prevedendo la realizzazione di circa 1.000 nuovi vani, individuando di fatto una nuova direttrice di espansione.
Si ritiene utile proporre la redazione di un piano particolareggiato di recupero ambientale tendente alla localizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria nel rispetto dell'indice territoriale medio esistente nella zona e previa verifica della sanabilità degli edifici abusi esistenti.
Le zone D1, D2, D3, D4, D5, E1, E2, E3, F1 ed F2 si ritengono condivisibili.
Le zone E3 individuano aree verdi di rispetto ambientale orti e giardini. Si ritiene, condividendo quanto espresso dai progettisti nella "Relazione contenente i pareri espressi dai progettisti alle osservazioni ed opposizioni..." di dovere modificare l'art. 82 delle norme di attuazione come di seguito riportato:
"Comprende aree di particolare interesse naturale e paesaggistico di cui alcune anche con forte acclività ed aree agricole definite in aree di ex cave di pietra di valore storico ed ambientale. Sono ammesse le colture agricole, le opere di rimboschimento e la sistemazione idrogeologica, tutti gli interventi agricoli volti alla salvaguardia e alla valorizzazione del paesaggio.
L'edificazione per edilizia residenziale connessa alla conduzione agricola del fondo si attua attraverso i parametri che di seguito si riportano:
-  indice di fabbricabilità fondiaria 0,02 mc/mq.;
-  altezza max 4,5 mt. con 1 piano fuori terra;
-  distanza minima dai confini 5 mt.;
-  distanza minima tra pareti finestrate 10 mt.
Nell'ambito delle aziende agricole si possono, ai sensi dell'art. 23 della legge regionale n. 71/78, destinare fabbricati adibiti a residenza ad uso turistico stagionale nei limiti dei volumi edilizi esistenti con possibilità di ampliamenti fino ad un massimo del 30% della cubatura esistente.
Il piano regolatore generale si attua per intervento diretto (concessione edilizia) nel rispetto degli indici e parametri di cui al presente articolo.
Le zone G - aree per la diretta fruizione del mare.
Sono condivisibili ad esclusione della realizzazione di parcheggi. Si ritiene utile che tale classificazione zona territoriale omogenea G vada estesa alle aree limitrofe comprese nei 150 metri dalla battigia, che risulta non opportunamente normata e con le prescrizioni derivanti dalla situazione geologica del territorio che ne ha motivato l'esclusione in sede di formazione di piano.
L'intera fascia dei 150 metri non risulta classificata come zona territoriale omogenea esclusione delle zone A e B di Aspra ed è stata oggetto dell'emendamento n. 12 che i progettisti hanno accolto rimandando però la destinazione urbanistica alla normativa vigente in materia (legge regionale n. 78/76).
Si ritiene pertanto che l'intera fascia dei 150 metri debba essere classificata come zona territoriale omogenea ai sensi del decreto ministeriale n. 1444/68.
REGOLAMENTO EDILIZIO
Dall'esame del regolamento edilizio, adottato contestualmente al piano regolatore generale, si sono rilevate delle imprecisazioni ed inesattezze e pertanto si propongono le modifiche appresso specificate.
In linea generale, nel rispetto di quanto dettato dalla legge regionale n. 23/98 ed in coerenza con quanto già recepito dal presente regolamento edilizio, la dicitura "il sindaco" deve essere sostituita con "il capo settore responsabile".
Titolo II
Capo I

Art. 4
-  La composizione della commissione edilizia deve essere adeguata alla luce di quanto dettato dalle leggi regionali nn.7/92 e 26/93.
Cassare il punto 5).
Al secondo comma sostituire "devono essere eletti dal consiglio comunale" con "devono essere nominati dal sindaco".
Il quarto comma va così sostituito: "La commissione deve essere rinnovata ogni quattro anni e comunque i commissari decadono alla fine e/o alla cessazione del mandato del sindaco che li ha nominati. Saranno considerati dimissionari e sostituiti se assenti per tre riunioni consecutive senza giustificato motivo".

Art. 5
-  Al punto 3) sostituire "scelto dal consiglio comunale" con "nominato dal sindaco".

Art. 6
-  La commissione edilizia esprime parere esclusivamente al sindaco.
Eliminare "al consiglio comunale" nei commi 1, 3 e 5.

Art. 7
-  Il consiglio comunale è sostituito dal sindaco.

Art.  8
-  Sostituire "dal consiglio comunale" con "dal sindaco".
Titolo III
Capo III

Art. 31
-  Il primo comma viene così modificato: "La domanda di concessione per eseguire lavori di cui ai precedenti articoli, redatta in carta da bollo e firmata dal proprietario o dall'avente titolo (art. 36, legge regionale n. 71/78), e dal progettista, deve essere indirizzata al capo settore responsabile nel rispetto di quanto stabilito dalla legge regionale n. 23/98. L'istanza deve contenere, oltre...".

Art. 33
-  Sostituire "Il rilascio della concessione edilizia da parte del sindaco..." con "Il rilascio della concessione edilizia da parte del capo settore responsabile...".

Art.  34
-  Sostituire in tutto l'articolo la parola: "il sindaco" con "il capo settore responsabile".

Art. 36
-  Sostituire in tutto l'articolo "il sindaco" con "il capo settore responsabile".

Art. 37
-  L'art. 37 è così sostituito: "Nei casi e nei modi previsti dalle leggi vigenti (art. 16, legge n. 765/67) nei casi di edifici ed impianti pubblici e comunque di interesse pubblico, il capo settore responsabile, previo nulla-osta dell'Assessorato regionale del territorio e del l'am biente, può rilasciare concessioni in deroga a norma del presente regolamento e del vigente strumento urbanistico. Non sono derogabili le norme relative ai rapporti di copertura, agli indici volumetrici e alle destinazioni di zona che costituiscono varianti allo strumento urbanistico.

Artt. 40, 41, 42, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50
-  Sostituire nei sopra elencati articoli "il sindaco" con "il capo settore responsabile".
Parte seconda - Disciplina della fabbricazione
Titolo I
Capo I

Art.  52
-  Alla fine del punto 23) piani fuori terra inserire "Nelle zone A" di centro storico, in presenza di immobili esistenti e nel caso occorra adibire i piani terreni a laboratori artigiani, attività commerciali, luoghi di riunione ad uso pubblico, nel rispetto delle norme di igiene, è ammessa una altezza utile netta di mt. 3,00.
Poiché nel territorio comunale di Bagheria ricadono opere relative alla irrigazione S. Leonardo ovest 3° lotto - assentite con decreto del 22 febbraio 1995, com'è peraltro evidenziato nello studio agricolo-forestale, si rende necessario verificare che gli interessati alle suddette opere di irrigazione non siano a loro volta destinate ad usi extra agricoli.
OSSERVAZIONI ED OPPOSIZIONI
A seguito delle pubblicazioni effettuate, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, sono state prodotte n. 879 osservazioni ed opposizioni, per le quali il progettista ha prodotto le proprie deduzioni e visualizzazione sulle tavole di piano regolatore generale in scala 1:2.000.
Opposizioni accolte: 1, 2, 3, 6, 8, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 37, 38, 39, 41, 65, 66, 89, 107, 121, 149, 229, 246, 249, 271, 292, 294, 299, 315, 322, 323, 341, 346, 359, 363, 365, 375, 378, 396, 400, 422, 429, 430, 461, 467, 470, 485, 519, 522, 526, 532, 538, 544, 559, 603, 656, 681, 691, 732, 733, 767, 782, 790, 827, 834, 837, 839, 845, 868, 869, 870, 871, 874, 875, 876, 877, 878.
Opposizioni non accolte: 4, 5, 7, 14, 15, 26, 43, 45, 46, 51, 52, 53, 54, 62, 64, 68, 70, 71, 73, 74, 76, 77, 78, 79, 80, 82, 83, 85, 86, 87, 90, 91, 93, 101, 103, 105, 110, 111, 122, 128, 129, 131, 132, 133, 134, 136, 137, 143, 144, 146, 147, 150, 151, 152, 153, 154, 155, 156, 157, 165, 166, 167, 168, 169, 170, 174, 178, 179, 180, 181, 187, 188, 192, 194, 197, 198, 203, 206, 209, 211, 216, 220, 221, 223, 230, 231, 240, 241, 242, 243, 244, 247, 250, 252, 253, 257, 258, 260, 262, 269, 274, 275, 285, 287, 297, 302, 303, 306, 307, 309, 310, 311, 312, 313, 316, 327, 332, 336, 340, 342, 347, 348, 349, 353, 354, 355, 357, 366, 380, 383, 388, 389, 390, 392, 393, 409, 416, 417, 418, 419, 423, 424, 425, 426, 434, 436, 438, 440, 444, 450, 453, 454, 455, 457, 458, 459, 460, 466, 469, 471, 474, 484, 486, 501, 505, 507, 508, 509, 514, 516, 518, 524, 525, 529, 546, 547, 550, 551, 552, 553, 556, 557, 560, 561, 564, 565, 566, 567, 569, 574, 575, 576, 578, 580, 583, 584, 585, 591, 597, 598, 599, 600, 602, 606, 610, 611, 617, 618, 634, 636, 637, 638, 639, 640, 641, 642, 643, 644, 645, 646, 647, 650, 652, 658, 659, 661, 662, 665, 667, 670, 675, 676, 678, 680, 685, 686, 687, 688, 689, 690, 693, 696, 697, 699, 700, 702, 707, 708, 712, 713, 714, 715, 716, 717, 718, 719, 720, 726, 734, 735, 736, 745, 746, 748, 750, 753, 754, 756, 758, 761, 762, 763, 764, 766, 768, 775, 777, 778, 781, 783, 784, 787, 789, 792, 797, 799, 804, 805, 806, 807, 808, 809, 810, 811, 812, 813, 815, 816, 820, 823, 826, 828, 830, 831, 832, 835, 840, 843, 847, 849, 850, 855, 856, 857, 858, 859, 865, 866, 867, 872, 873.
Per quanto attiene le opposizioni relative ad aree ed immobili ricadenti all'interno del P.U.E. di riordino dell'abusivismo edilizio Ambito 12 - Palagonia, del P.U.E. di riordino dell'abusivismo edilizio Ambito 17 - Svincolo e delle zone territoriali omogenee B3 a monte e a valle dell'autostrada le stesse saranno esaminate a seguito della verifica da parte dell'U.T.C. di cui al presente parere. Le opposizioni in questione sono le seguenti:
Ambito n. 12
- 9, 27, 28, 29, 30, 31, 36, 42, 48, 55, 57, 58, 59, 69, 98, 99, 100, 115, 116, 118, 119, 120, 124, 142, 175, 176, 185, 189, 190, 200, 232, 234, 272, 290, 293, 304, 305, 314, 319, 358, 374, 377, 379, 384, 385, 387, 395, 398, 414, 421, 428, 443, 463, 464, 488, 515, 534, 535, 562, 623, 627, 631, 632, 633, 649, 666, 729, 741, 769, 791, 801, 861.
Ambito n. 17
-  11, 12, 13, 23, 24, 25, 33, 44, 49, 50, 60, 61, 67, 84, 94, 95, 96, 97, 106, 108, 112, 123, 125, 126, 127, 130, 135, 139, 140, 141, 158, 159, 160, 171, 172, 182, 193, 196, 199, 207, 215, 217, 218, 225, 226, 227, 233, 239, 245, 251, 256, 261, 265, 276, 277, 278, 279, 280, 281, 286, 291, 300, 308, 326, 328, 330, 334, 335, 350, 352, 360, 361, 362, 367, 368, 369, 370, 371, 372, 373, 376, 394, 397, 401, 402, 405, 406, 408, 410, 411, 412, 413, 415, 420, 431, 435, 437, 442, 445, 446, 462, 465, 472, 487, 489, 490, 491, 492, 493, 494, 495, 496, 497, 500, 502, 503, 504, 506, 510, 511, 512, 517, 537, 541, 542, 549, 558, 563, 573, 579, 588, 589, 592, 601, 609, 612, 613, 614, 624, 625, 626, 635, 657, 660, 663, 664, 692, 694, 669, 671, 672, 673, 679, 684, 698, 701, 715, 721, 722, 723, 724, 725, 727, 728, 730, 731, 737, 738, 739, 742, 744, 752, 770, 776, 779, 780, 788, 798, 824, 825, 833, 836, 848, 864.
Z.T.O. B3
-  113, 114, 138, 577, 695.
Per quanto attiene l'opposizione n. 439 la stessa non viene esaminata in quanto ricadente nella zona territoriale omogenea C5 case singole in aree agricole con forte frazionamento della proprietà disattesa.
Opposizioni relative alla zona territoriale omogenea E3 - Aree verdi di rispetto ambientale.
Le opposizioni relative alle aree ricadenti in zona territoriale omogenea E3 sono numerose e sostanzialmente gli opponenti rivendicano il diritto di edificazione al fine di incrementare la produttività dei terreni, ma alcuni anche a scopo residenziale. Il progettista pertanto modifica la normativa che regola la zona in questione introducendo un indice di fabbricabilità che per quanto basso consente l'edificazione a scopi agricoli.
Le seguenti opposizioni sono pertanto parzialmente accolte con le modifiche all'art. 82 delle norme di attuazione così come riportate nel presente parere:
-  40, 63, 72, 81, 88, 92, 102, 104, 109, 148, 161, 162, 163, 164, 173, 183, 195, 201, 202, 204, 208, 210, 212, 214, 219, 222, 228, 236, 237, 238, 248, 259, 263, 264, 266, 267, 268, 470, 273, 282, 284, 288, 289, 301, 321, 324, 331, 333, 338, 339, 343, 344, 345, 356, 364, 381, 382, 386, 399, 404, 427, 433, 456, 468, 473, 476, 477, 478, 479, 480, 481, 482, 483, 498, 499, 513, 521, 523, 531, 533, 539, 540, 543, 545, 554, 555, 581, 586, 587, 590, 593, 594, 595, 596, 604, 605, 607, 628, 629, 630, 651, 653, 668, 674, 704, 705, 706, 709, 710, 711, 740, 747, 749, 759, 776, 785, 786, 800, 814, 818, 819, 821, 822, 838, 841, 842, 844, 846, 851, 852, 853, 854, 860, 862.
Le seguenti opposizioni si ritengono accoglibili previa opportuna verifica da parte dell'U.T.C. sullo stato delle procedure di formazione ed attuazione dei relativi piani di lottizzazione e programmi costruttivi:
-  56, 117, 145, 184, 186, 213, 255, 283, 329, 582, 608, 621, 648, 751, 802, 803.
Le seguenti opposizioni si ritengono accoglibili previa opportuna verifica da parte dell'U.T.C. sulla legittimità e/o sulla ammissibilità alla sanatoria degli edifici in questione, anche in relazione al dimensionamento dei servizi di standards e comunque fatti salvi i diritti acquisiti:
-  32, 34, 47, 177, 235, 295, 317, 318, 320, 325, 337, 351, 391, 403, 432, 447, 448, 449, 616, 765, 863.
Opposizioni accoglibili parzialmente secondo il parere espresso dai progettisti:
-  254, 407, 441, 451, 452, 475, 615, 620, 655, 683, 757, 760, 771, 772, 773, 774, 793, 817.
Opposizioni per le quali il progettista da parere di non sussistenza:
-  10, 75, 191, 205, 224, 536, 570, 622, 654, 703, 829.
Le seguenti opposizioni si ritengono accoglibili parzialmente secondo quanto espresso dal progettista e previa verifica del dimensionamento complessivo degli standards:
-  35, 296, 298, 520, 528, 530, 568, 571, 572, 619, 682, 879.
L'opposizione n. 794 è accoglibile limitatamente alla zona territoriale omogenea D4, fatta salva la destinazione della restante parte ricadente in zona territoriale omogenea FA.
L'opposizione n. 677 è accoglibile a condizione che la struttura alberghiera venga inserita in un progetto unitario dell'area interessata dalla destinazione di piano.
L'opposizione n. 527 non è accoglibile in quanto in questa sede l'esame del piano regolatore generale viene fatta sulla cartografia fornita dall'Amministrazione. La questione prospettata dall'istante può essere risolta in sede amministrativa.
Dalle opposizioni nn. 548 e 743 si rileva che l'area interessata dal P.U.E. di Levante è ridotta a causa della modifica dei confini comunali tra Bagheria e Santa Flavia ed inoltre la parte restante è già edificata secondo una precedente lottizzazione; pertanto, così come dichiarato dal progettista e comunque previa verifica dell'U.T.C. sulla legittimità e sullo stato di attuazione del P. di L. in questione, le opposizioni suddette si ritengono accoglibili ed il P.U.E. risulta superato secondo quanto espresso nel presente parere.
Le opposizioni nn. 795 e 796 non si ritengono accoglibili. Pur mantenendo comunque la destinazione dell'area a parco pubblico si prevede l'inserimento della struttura in sede di progettazione del parco valutando la possibilità di mantenimento dell'edificio.
L'area su cui ricade l'opposizione n. 755 pur rientrando nella zona archeologica di Solunto, è classificata come zona territoriale omogenea "E3". Pertanto l'opposizione è accolta limitatamente all'utilizzo agricolo nel rispetto dell'art. 82 delle norme tecniche di attuazione così come modificato nel presente parere.
Sono pervenute fuori termine, direttamente in Assessorato, n. 3 opposizioni intestate alle ditte:
-  Rizzo Luigi;
-  A.D.I.U.B. (Associazione per la difesa degli interessi urbanistici dei bagheresi);
-  arch. D. V. Avorio progettista poliambulatorio e sede Unità sanitaria locale a Bagheria, per le quali si ritiene di dover chiedere al comune di esprimere parere in sede di controdeduzioni. Sono pervenute inoltre n. 7 richieste finalizzate al riesame delle seguenti opposizioni:
-  112, 190, 231, 251, 437, 528, 664, 673, 848.
A seguito di richiesta da parte degli interessati il progettista ha apportato correzioni e modifiche ai pareri relativi alle seguenti opposizioni:
-  112, 673, 875, 288, 289, 484, 485.
In particolare, le osservazioni n. 112 e n. 673 ricadono nell'ambito n. 17 svincolo da sottoporre a verifica come da parere allegato; le osservazioni nn. 288, 289, 484 e 485 vengono riviste dai progettisti soltanto relativamente a errori di nominativo e di protocollo. L'opposizione n. 875 viene modificata nel nominativo, nella collocazione e nel contenuto e pertanto accolta dal progettista; l'opposizione così modificata non è individuabile e quindi giudicabile.
Tutto quanto sopra premesso e considerato si propone che il piano regolatore generale con le annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Bagheria, adottato con delibera commissariale n. 238 del 23 novembre 1998, sia da condividere con le modifiche e prescrizioni discendenti dalle superiori considerazioni, fatto salvo il parere del C.R.U.";
Visto il voto n. 375 del 18 gennaio 2001, reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica, sulla scorta degli atti ed elaborati trasmessi dal gruppo XXVI/DRU in allegato alla proposta sopracitata, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Considerato che il parere prot n. 312 del 25 ottobre 2000 reso dall'Ufficio sviluppa considerazioni condivisibili, tuttavia a seguito dell'audizione degli amministratori avvenuta nella seduta del 4 gennaio 2001 ed a seguito del sopralluogo effettuato in data 10 gennaio 2001, sono emersi ulteriori elementi relativi ad aspetti del piano regolatore generale in esame valutati e dibattuti in sede di discussione plenaria.
A seguito di ciò si esprimono le seguenti considerazioni:
1) Per quanto attiene agli aspetti di tutela paesistici ed ambientali:
1.1 - Bagheria negli ultimi trenta anni, anzi che alle ville storiche, meta dei viaggiatori del settecento, ha legato il suo nome all'abusivismo edilizio, a vicende di scempio urbanistico, ad una cattiva gestione del territorio che ha alimentato la saturazione di spazi e il depauperamento delle risorse naturali e ambientali. Sono scomparsi progressivamente giardini di agrumi e ville storiche, per dare spazio ad una indiscriminata espansione edilizia, priva di qualità e vivibilità;
-  un piano regolatore generale per Bagheria si ritiene debba porsi come obiettivo prioritario la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, essendo stato superato il livello di occupazione delle superfici edificate e considerare indispensabile salvaguardare quanto si è conservato del territorio agricolo. Tanto ancora può ricavarsi a fini abitativi all'interno dei quartieri abusivi, dove non tutti i piani delle costruzioni sono finiti e molte le opportunità di un riordino urbanistico;
-  il piano in esame è corredato da un'attenta analisi dell'abitato storico e da una puntuale individuazione delle preesistenze di interesse storico-monumentale, ma a queste premesse non corrispondono scelte progettuali attinenti agli esiti delle indagini preliminari, prevedendo nuove aree di espansione residenziale (a levante e a ponente) e non dedicando altrettanta attenzione al sistema della viabilità storica, attraversata con indifferenza da nuove arterie che rischiano di sconvolgere l'attuale territorio agricolo.
1.2.  Aspra.
In merito alla perimetrazione della zona A si rileva che non è stata inclusa al suo interno la cortina edilizia prospiciente la via Trieste, riscontrabile nella cartografia di inizio secolo, inserita invece nel comparto indicato come zona B3 delimitato ad est da corso B. Scaduto. Questo comparto non appare, inoltre, provvisto delle urbanizzazioni che ne consentirebbero una immediata edificabilità.
Si ritiene pertanto che detto comparto debba attuarsi con intervento urbanistico unitario.
Entro i metri 150 dalla battigia vengono, in parte, localizzate zone C (C4 e C5) prevedendo, quindi, in aree non ancora edificate a margine delle aree storiche dell'abitato (zone A e B), l'inserimento di edilizia residenziale in aree prossime al mare.
Lungo la fascia costiera vengono localizzate aree F2, mentre buona parte della costa è indicata come zona G per la diretta fruizione del mare, non corrispondente ad alcuna zona omogenea territoriale. Tutta la fascia costiera ricadente nell'ambito dei 150 mt. dal mare deve essere sottoposta a zonizzazione, ai sensi del decreto interministeriale n. 1444 del 1968, compatibilmente con le prescrizioni di cui all'art. 15 della legge regionale n. 78/76, lett. A), e compatibilmente con i caratteri ambientali della zona E3 analogamente a tutte le fasce di rispetto, comprese quelle stradali.
Nelle aree prospicienti il mare vengono indicate come zone Cc e Cs superfici comprendenti volumi edilizi esistenti e le aree libere di pertinenza. Onde evitare qualsiasi diversa utilizzazione di tali aree libere, in una posizione che consente una pubblica fruizione del mare, le stesse dovrebbero essere vincolate ad inedificabilità.
Per il potenziamento previsto delle attività produttive, localizzate in aree attualmente agricole, e in relazione alla creazione di un nuovo porto, viene sviluppata la previsione di viabilità di collegamento più rapido con la S.S. 113 e con l'autostrada. Queste nuove previsioni di viabilità appaiono prive di connessione con il tessuto viario esistente che viene ignorato ed attraversato in modo del tutto incoerente. Nuova viabilità che comporterà ulteriore depauperamento delle aree agricole e l'espandersi di insediamenti residenziali e produttivi della borgata verso ovest.
La prevista localizzazione di un porto con caratteristiche di tipo turistico, in località Prime Rocche, non è supportata da un accurato specifico studio di tutti i fattori da tenere in conto per tali tipi di infrastrutture, con particolare riguardo agli effetti che tale realizzazione comporterebbe alle zone costiere limitrofe. Pertanto la previsione del porto turistico in questa sede è da considerare indicativa in vista di successivi approfondimenti che consentano di pervenire ad una definizione più pertinente.
1.3. Villa Cattolica.
Viene prevista una nuova strada che dal corso B. Scaduto a nord della villa, si collega alla S.S. 113, in corrispondenza di uno svincolo creato all'incrocio con la nuova viabilità proveniente da Aspra. In tal modo può annullarsi il tratto di strada statale che attualmente da accesso alla villa, mantenendo solo l'antico tracciato della consolare che collegava villa Cattolica, villa Cutò e villa San Cataldo.
Appare condivisibile la creazione della nuova viabilità prevista, non altrettanto l'annullamento del tratto esistente della strada statale, trattandosi di un percorso storicizzato dal quale si coglie il fronte principale della villa. Questo annullamento viene previsto in modo da creare un ampio spazio da sistemare a verde antistante l'ingresso, dove un piano particolareggiato, solo indicativo, prevede la realizzazione di un giardino ornamentale, che non trova fondamento in preesistenze storiche.
Si prevede, inoltre, il mantenimento delle strutture industriali presenti nelle immediate adiacenze, da destinare ad attività culturali. Al riguardo, deve rilevarsi che la presenza dell'impianto di produzione della calce ha sempre costituito una presenza dissonante rispetto alla villa storica, di cui è opportuno prevedere la dismissione, in tempi brevi, e una sua destinazione a verde attrezzato per attività culturali e formative a servizio della villa Cattolica.
1.4. Perimetrazione della zona A2.
Al riguardo si segnala che il limite meridionale della perimetrazione comprende parte dell'originario parco della villa Butera. Il tessuto urbano sorto fra il Palazzo e la Certosa presenta caratteristiche di omogeneità, mentre solo una parte viene ricompresa all'interno delle zone A2. Per il complesso delle ville Butera, Trabia e Valguarnera, appare opportuno comprendere per intero l'agro storico originario. Le soluzioni proposte invece suggeriscono tale indicazione solo per villa Valguarnera e parzialmente per villa Butera. Un criterio unitario di salvaguardia del manufatto storico e della sua area di pertinenza appare più coerente con le finalità di tutela, sarebbe quindi opportuno far coincidere il limite meridionale di perimetrazione della zona A di centro storico con la via Vallone de Spuches e via Dietro la Certosa, comprendendo così anche le aree corrispondenti all'agro storico originario di villa Butera e villa Trabia (1). Nelle more della predisposizione dei piani attuativi l'attività edilizia deve essere limitata agli interventi di cui alle lettere a), b), e c) dell'art. 20 della legge regionale n. 71/78.
1.5. Località San Cataldo.
Nelle aree libere a sud e ad est della villa San Cataldo al limite con il confine comunale, vengono previste zone C4 e C1, che verrebbero a localizzarsi in prossimità delle aree agricole di pregio individuate dal P.T.P. di Santa Flavia nel territorio limitrofo, ed in particolare dell'area di pertinenza di villa San Marco. Dette aree C risultano dislocate fra zone di verde di progetto con una disposizione planimetrica che risulterebbe pregiudizievole per il contesto paesaggistico.
1.6. Zona C1 località Stadio via Papa Giovanni XXIII
Per tale zona, a confine con il territorio di Santa Flavia ed in prossimità delle aree agricole di pregio individuate dal P.T.P. è prevista una zona C1 con tipologia edilizia case in linea di altezza max pari a 5 piani. La Soprintendenza nella stessa area ha già esaminato un progetto per la realizzazione di quattro edifici in linea, approvando solo la realizzazione di due di questi edifici e prescrivendo il mantenimento del cono ottico sull'agro storico del limitrofo territorio di Santa Flavia.
1.7. Va infine sottolineato che alcune delle previsioni del piano regolatore generale non sono coerenti con gli indirizzi delle linee guida del P.T.R.P., in particolare con i seguenti articoli:
-  art. 12 e) paesaggio agrario dell'agrumeto, per il quale l'indirizzo è quello del mantenimento compatibile con criteri generali di salvaguardia paesaggistica ed ambientale;
-  art. 14, 2.2), si raccomanda particolare attenzione al rapporto con il contesto territoriale agricolo e naturale, alla conservazione dei caratteri percettivi nell'avvicinamento dal territorio al centro e del carattere dei margini;
-  art. 16, 2.1), a) la conservazione dei tracciati, rilevabili dalla cartografia storica, senza alterazioni traumatiche dei manufatti.
Le previsioni di piano regolatore generale nelle aree agricole ad ovest dell'abitato, compromettono aree di paesaggio agrario dell'agrumeto e interferiscono con la viabilità storica esistente, anche delle trazzere demaniali, modificando, inoltre, il rapporto città-campagna ai margini dell'abitato.
Si fa onere al comune di tenere conto della detta viabilità storica nella rappresentazione del piano e della sua compatibilità con le previsioni urbanistiche.
1.8. Nella tavola dei vincoli in scala 1:10.000 viene riportata la fascia di m. 200 di rispetto dal bosco individuato sulla Montagnola di villa Valguarnera dallo studio agricolo-forestale; detto vincolo di inedificabilità non è stato, invece, riportato nella tavola di progetto; detta fascia infatti va a sovrapporsi ad aree individuate come zona territoriale omogenea B4 (piano di lottizzazione Lanza Moncada).
In base a quanto prescritto dall'art. 10 della legge regionale n. 16/96, vigente al momento dell'adozione del piano regolatore generale in esame, l'attività edilizia nei tessuti storici e consolidati (zone A e B) viene generalmente preclusa quando essi ricadono nell'ambito delle fasce di rispetto dei boschi.
Tale interpretazione è stata confermata dalla giurisprudenza: parere C.G.A. n. 144 del 21 aprile 1998.
Pertanto, ai sensi della norma sopra citata, occorre estendere il vincolo di rispetto dei 200 mt. ex art. 10, legge regionale n. 16/96 anche alle zone urbane omogenee A e B qualora ricadenti all'interno di tale perimetro.
Alla luce della normativa sopravvenuta con la legge regionale n. 13/99 ed a seguito dei criteri per l'individuazione delle formazioni rupestri riparali e della macchia mediterranea di cui al D.P.R.S. del 28 giugno 2000, il comune è tenuto ad effettuare gli opportuni adeguamenti allo studio agricolo-forestale a corredo del piano in esame, approntando successivamente le conseguenziali varianti urbanistiche.
1.9.  All'art. 95 delle norme di attuazione viene indicata come fascia di rispetto dei fiumi una distanza di appena metri 10, insufficiente a garantire la salvaguardia delle condizioni ambientali dei fiumi.
2)  In relazione alle verifiche da effettuare sulle costruzioni ricadenti nelle zone territoriali omogenee B2 e nelle B3 poste a valle ed a monte dell'autostrada, in base a quanto detto nel parere dell'ufficio, occorre inoltre rilevare che le verifiche in detti ambiti debbono essere estese anche agli spazi pubblici interessati da costruzioni abusive ai fini della loro ammissibilità alla sanatoria alla luce di quanto peraltro detto con la circolare assessoriale n. 2/85.
Dovrà inoltre essere riverificata la disponibilità delle aree destinate a servizi ed attrezzature ai fini del soddisfacimento degli standard di cui al decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, anche alla luce di quanto previsto dall'ultimo comma dell'art. 8 del disciplinare tipo. Dovrà inoltre essere verificato negli ambiti sottoposti a P.U.E. il piano particellare di esproprio ed il costo per le opere di urbanizzazione in ragione dell'accoglimento di talune osservazioni e/o opposizioni sulle aree vincolate a servizi.
3)  Infrastrutture per la mobilità.
Gli interventi di maggiore peso che meritano di essere valutati con particolare attenzione, perché destinati ad incidere sull'evoluzione della città, sono due:
-  la ristrutturazione autostradale di accesso alla città;
-  il collegamento mare-monti al margine occidentale della città.
La ristrutturazione dello svincolo autostradale è proposta mediante la realizzazione, al posto del cavalcavia attuale, di una grande struttura circolare che risolve con la circolazione a rotatoria l'intersezione fra diverse strade convergenti nella stessa zona.
Tale sistemazione senza alcun dubbio migliora lo scorrimento del traffico nella intersezione sciogliendo gli intricati nodi che attualmente ne limitano drasticamente la funzionalità non appena il flusso veicolare comincia ad aumentare.
Tuttavia rimane confermata la collocazione dello svincolo nella posizione in cui fu a suo tempo costruito, proprio a monte della parte più degradata e marginale della città, sicché le relazioni fra la città e l'autostrada continuerebbero ad avvenire attraverso un dedalo di viuzze irregolari semiostruite da veicoli in sosta lungo le quali la circolazione scorre con molta difficoltà.
Appare pertanto necessaria una verifica dello svincolo, che eventualmente ne ridimensioni l'impianto, e che migliori l'accesso a tessuto urbano del versante est della città, dove fra l'altro si colloca la viabilità che serve S. Flavia, valutando la possibilità di recuperare l'accessibilità al versante occidentale della città con un nuovo svincolo, da attestare ai margini del territorio comunale prima della fenditura dell'Eleuterio, che potrebbe recuperare la viabilità storica come viabilità d'accesso al sistema urbano.
Il nuovo asse mare-monti previsto ad ovest della via Città di Palermo, e ad esso parallelo, collega la rotatoria sull'autostrada con la S.S. n. 113 e più a valle con la litoranea che corre lungo la costa dell'Aspra; essa è destinata alla funzione di asse tangenziale, al posto della via Città di Palermo divenuta ormai una via urbana saturata dall'edilizia sorta ai suoi margini, per la distribuzione a pettine del movimento veicolare lungo la periferia occidentale dell'abitato e per l'accesso agli insediamenti produttivi ubicati a sud della borgata dell'Aspra ed alla litoranea.
Detto asse, previsto perfettamente rettilineo, rappresenta un elemento forte nel disegno del piano in quanto tende a definire il margine ovest del sistema urbano.
Lungo questa nuova arteria viene concentrata la previsione di nuova edilizia C2 con tipologia prevalentemente a torre nell'intento di creare con l'architettura un nuovo margine dell'abitato. Le nuove aree residenziali vanno a localizzarsi ad ovest di una incisione che potrebbe costituire il confine naturale dell'abitato, nel rispetto di un più equilibrato rapporto città campagna.
Anche in questo caso la nuova viabilità si sovrappone all'esistente senza tenere sufficientemente conto dell'orografia e della viabilità preesistente e non sembra possa risultare adeguato e significativo come limite dell'abitato. Questo nuovo tracciato viario rettilineo, che dovrebbe collegare velocemente Aspra con l'autostrada, con le previsioni di insediamenti residenziali, perde le caratteristiche di asse tangenziale e finisce con l'assumere il significato di asse di supporto a nuove direttrici di espansione invadendo una delle poche aree di paesaggio agrario ancora esistente.
Le funzioni di detto asse sono nel piano agevolate con la previsione dell'interramento della linea ferrata. Al riguardo non risultano che allo stato vi siano programmi o progetti da parte delle ferrovie che prevedano l'interramento, la tratta fra l'altro è a doppio binario, per cui è presumibile il mantenimento in superficie. Appare invece opportuno studiare soluzione di raccordo alla viabilità esistente in funzione della soppressione del passaggio a livello che facilitano l'accessibilità alla stazione.
Si ritiene che la previsione della Mare-Monti vada rivista in funzione di un nuovo svincolo autostradale come sopra proposto ed in funzione del recupero della viabilità esistente posta ad ovest dell'abitato.
OSSERVAZIONI E/O OPPOSIZIONI
In relazione a quanto espresso nelle superiori considerazioni relativamente alle verifiche che dovranno essere effettuate sul dimensionamento degli standards i seguenti ricorsi: nn. 32, 34, 47, 177, 235, 295, 317, 318, 320, 325, 337, 351, 381, 403, 432, 447, 448, 449, 616, 765, 863, 35, 296, 298, 520, 528, 530, 568, 571, 572, 619, 682, 879, richiamati nel parere dell'ufficio, vengono per il momento respinti.
Per tutto quanto sopra, il Consiglio esprime parere;
1)  che il piano regolatore generale, le prescrizioni esecutive ed il regolamento edilizio del comune di Bagheria, adottato con la deliberazione del commissario ad acta n. 238 del 23 novembre 1998 siano condivisibili, in conformità alla proposta formulata dall'ufficio prot. n. 312 del 25 ottobre 2000, che si intende qui integralmente riportata, e con le prescrizioni e modifiche contenute nei superiori considerata;
2)  le osservazioni e le opposizioni sono determinate in conformità alla proposta dell'ufficio più volte richiamata ed in base a quanto detto nei superiori considerata.";
Vista la nota assessoriale prot. n. 20631 del 10 aprile 2001, con la quale è stato chiesto al comune di Bagheria di adottare, ai sensi del 6° comma dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, le controdeduzioni in merito alle determinazioni contenute nel condiviso voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 375 del 18 gennaio 2001;
Vista la delibera n. 107 dell'11 maggio 2001, con la quale la commissione straordinaria del comune di Bagheria ha controdedotto al parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 375 del 18 gennaio 2001;
Vista la nota prot. n. 405 del 3 agosto 2001, con la quale il gruppo di lavoro XXVI/DRU di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica la proposta di parere di pari protocollo, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99;'
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso, sulla scorta di quanto sottoposto con la sopracitata nota e rappresentato dal gruppo XXVI/DRU con la proposta prot. n. 405 del 3 agosto 2001, con il voto n. 498 del 25 ottobre 2001, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Valutato il parere reso dal gruppo XXVI, che si condivide nelle sue linee generali e che qui di seguito si trascrive con le integrazioni e le modifiche introdotte dal C.R.U.
Per chiarezza si riporta di seguito il testo del voto C.R.U. e delle controdeduzioni comunali
1.2. Aspra
Voto C.R.U.: In merito alla perimetrazione della zona A si rileva che non è stata inclusa al suo interno la cortina edilizia prospiciente la via Trieste, riscontrabile nella cartografia di inizio secolo, inserita invece nel comparto indicato come zona B3 delimitato ad est da corso B. Scaduto. Questo comparto non appare, inoltre, provvisto delle urbanizzazioni che ne consentirebbero una immediata edificabilità. Si ritiene pertanto che detto comparto debba attuarsi con intervento urbanistico unitario.
Controdeduzione: si condividono in generale le argomentazioni proposte per il comparto B3 per il quale si propone il mantenimento della zona territoriale omogenea con l'aggiunta nelle norme di attuazione (Nta), della dizione "l'intervento nel comparto è consentito tramite la stesura di un progetto d'ambito unitario d'iniziativa pubblica o per lo meno del 51% dei privati interessati". Per quanto attiene la cortina edilizia su via Trieste, i fenomeni di sostituzione succedutisi negli anni, la caratterizzano come di scarso valore e senza alcuna caratteristica tipologica che ne consigli l'assimilazione a zona territoriale omogenea A.
Ritenuto che alla luce della circolare assessoriale n. 3/2000, nella quale sono esplicitati i criteri oggettivi di individuazione e perimetrazione della zona territoriale omogenea A all'interno dei piani regolatori generali, non si condivide la controdeduzione nella parte che propone il mantenimento della cortina edilizia su via Trieste come zona territoriale omogenea B3.
Voto C.R.U.: Entro i metri 150 dalla battigia vengono in parte localizzate zone C (C4 e C5) prevedendo quindi in aree non ancora edificate a margine delle aree storiche dell'abitato (zone A e B) l'inserimento di edilizia residenziale in aree prossime al mare.
Controdeduzione: Entro i 150 metri dalla battigia non vengono localizzate zone territoriali omogenee C (C4 e C5). Per l'insediamento dell'Aspra viene prevista una sola zona territoriale omogenea C4 non inclusa nell'anzidetta fascia di rispetto dei 150 ml. In sintesi si precisa che:
-  il piano (rif. tav. 2.1 Sud) attua il pieno rispetto dell'art. 15 della legge regionale n. 78/76 che per memoria recita: le costruzioni debbono arretrarsi di metri 150 dalla battigia; entro detta fascia sono consentite opere ed impianti destinati alla diretta fruizione del mare, nonché la ristrutturazione degli edifici esistenti senza alterazione dei volumi già realizzati;
-  la zona territoriale omogenea C4 non confina con zona territoriale omogenea A2 bensì con zona territoriale omogenea B3 e non interessa aree vincolate ai sensi del sopra citato art. 15 della legge regionale n. 78/76;
-  la zona territoriale omogenea C5 con la dizione "case singole in aree agricole con forte frazionamento della proprietà" esistono solo in aree a monte dell'autostrada che non hanno rapporti con il mare;
-  vengono previste dal piano zona territoriale omogenea B3 fittamente edificate, all'interno delle quali ricadono aree che, per ovvie ragioni urbanistiche, vengono destinate a parcheggio a servizio della zona territoriale omogenea B3.
Per quanto sopra detto e dalla lettura delle tavole di piano regolatore generale e delle collegate Nta si può rilevare che il piano non prevede l'inserimento di edilizia residenziale in aree prossime al mare vincolate ai sensi dell'art. 15 della legge regionale n. 78/76.
La controdeduzione si ritiene condivisibile.
Voto C.R.U.: Lungo la fascia costiera vengono localizzate aree F2, mentre buona parte della costa è indicata zona G per la diretta fruizione del mare, non corrispondente ad alcuna zona omogenea territoriale. Tutta la fascia costiera ricadente nell'ambito dei 150 mt. dal mare deve essere sottoposta a zonizzazione ai sensi del decreto interministeriale n. 1444 del 1968, compatibilmente con le prescrizioni di cui all'art. 15 della legge regionale n. 78/76 lett. A) e compatibilmente con i caratteri ambientali della zona E3 analogamente a tutte le fasce di rispetto comprese quelle stradali.
Confrodeduzione: Le zone territoriali omogenee F2 in questione definiscono modeste aree di sosta per la fruizione del mare in prossimità della strada che serve il sistema costiero. Tale destinazione d'uso del suolo è compatibile con il nuovo codice della strada e con le prescrizioni dell'art. 15 della legge regionale n. 78/76. Pertanto le trasformazioni sono subordinate alle vigenti disposizioni di legge e, compatibilmente con il loro carattere, dovranno essere assentite dalla competente Soprintendenza.
Ritenuto che la controdeduzione relativa alla zona territoriale omogenea F2 riguardante l'utilizzazione lungo la costa delle aree libere ricadenti entro la fascia dei 150 metri dalla battigia come aree di sosta non è condivisibile, dal momento che queste ultime non rientrano tra le opere per la diretta funzione del mare. In relazione alla mancata zonizzazione della fascia costiera si propone per tali ambiti la destinazione di zona E3.
In coerenza con quanto proposto dai progettisti a seguito delle deduzioni sulle osservazioni e opposizioni, l'indice fondiario della zona E3 viene fissato in mc. 0,03 mq. in conformità all'art. 7 del decreto ministeriale n. 1444/68.
Voto C.R.U.: Nelle aree prospicienti il mare vengono indicate come zone Cc e Cs superfici comprendenti volumi edilizi esistenti e le aree libere di pertinenza. Onde evitare qualsiasi diversa utilizzazione di tali aree libere, in una posizione che consente una pubblica fruizione del mare le stesse dovrebbero essere vincolate a inedificabilità.
Controdeduzione: Le aree in questione cadono nelle zone territoriali omogenee F2 (attrezzature pubbliche di interesse collettivo: aree di interesse comune - decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444) e sono specificate con simbolo Cc (attrezzature culturali) e Cs (attrezzature sanitarie). Nel caso specifico lo zoning proposto è finalizzato al recupero e alla riqualificazione dell'esistente con destinazione d'uso pubblica anche per la diretta fruizione del mare.
La controdeduzione si ritiene condivisibile.
Voto C.R.U.: Per il potenziamento previsto delle attività produttive, localizzate in aree attualmente agricole ed in relazione alla creazione di un nuovo porto, viene sviluppata la previsione di viabilità di collegamento più rapido con la S.S. 113 e con l.
Queste nuove previsioni di viabilità appaiono prive di connessione con il tessuto viario esistente che viene ignorato e attraversato in modo del tutto incoerente. Nuova viabilità che comporterà ulteriore depauperamento delle aree agricole e l'espandersi di insediamenti residenziali e produttivi della borgata verso ovest.
La prevista localizzazione di un porto con caratteristiche di tipo turistico, in località Prime Rocche non è supportata da un accurato specifico studio di tutti i fattori da tenere in conto per tali tipi di infrastrutture, con particolare riguardo agli effetti che tale realizzazione comporterebbe alle zone costiere limitrofe. Pertanto la previsione del porto turistico in questa sede è da considerare indicativa in vista di successivi approfondimenti che consentano di pervenire ad una definizione più pertinente.
Controdeduzione: La viabilità prevista di collegamento rapido con la S.S. 113 e con l'autostrada, nello specifico tratto in questione, attraversa in prevalenza le aree di rispetto cimiteriale e del depuratore: tali fasce di rispetto sono di inedificabilità assoluta e per la natura dei servizi in questione vengono rispettate più di quanto non avvenga per altre fasce di rispetto. Si ritiene che la viabilità di collegamento prevista dal piano regolatore generale sia arteria di grande utilità sociale e che, con un adeguato controllo del territorio e una tipologia viaria corrispondente, non può preludere all'espandersi di nuovi insediamenti residenziali. La stessa viabilità prevista, mentre connette le principali arterie storiche di servizio alle aree agricole, rinvia al progetto stradale la tipologia di connessione dei tre tracciati interpoderali esistenti.
Per quanto attiene il porticciolo con destinazioni di servizio miste (turistico e peschereccio), occorre ricordare che la soluzione prescelta, rispetto a quella ad albero adottata dal precedente piano regolatore generale, riduce drasticamente l'impatto ambientale e si configura come ipotesi minimale per dare una risposta tardiva quantomeno ad una marineria di circa trenta unità che gode del fermo biologico e lamenta da sempre la necessità di spostare le barche fin sulla strada provinciale in caso di mareggiate: resta inteso che, come è di norma, sarà comunque il piano regolatore del porto ad individuare le soluzioni definitive nell'ottica del porticciolo a servizio misto e della riduzione massima dell'impatto ambientale.
La controdeduzione del comune affronta problematiche sollevate nel voto C.R.U. relative alla viabilità di collegamento più rapido con la S.S. 113 e con l'autostrada, ed alla previsione del porticciolo in località Prime Rocche nella borgata di Aspra. Le deduzioni relative alla viabilità verranno esposte nel successivo punto 3, riguardante le infrastrutture per la mobilità.
Per quanto attiene le previsione del porticciolo all'Aspra si condividono le motivazioni espresse dal comune dal momento che concordano con le considerazioni espresse nel voto su tale aspetto.
Pertanto la previsione del porticciolo in parola è da considerarsi come indicativa in vista di successivi approfondimenti che consentono di pervenire ad una definizione di essa più pertinente. La localizzazione e la strutturazione del suddetto porticciolo dovranno essere supportate da un accurato specifico studio di tutti i fattori da tenere in conto per tali tipi di infrastrutture, con particolare riguardo agli effetti della costruzione di esse nelle zone costiere limitrofe.
Voto C.R.U.:  1.3 Villa Cattolica
Viene prevista una nuova strada che dal corso B. Scaduto a nord della villa, si collega alla S.S. 113, in corrispondenza di uno svincolo creato all'incrocio con la nuova viabilità proveniente da Aspra. In tal modo può annullarsi il tratto di strada statale che attualmente da accesso alla villa, mantenendo solo l'antico tracciato della consolare che collegava villa Cattolica, villa Cutò e villa San Cataldo.
Appare condivisibile la creazione della nuova viabilità prevista, non altrettanto l'annullamento del tratto esistente della strada statale, trattandosi di un percorso storicizzato dal quale si coglie il fronte principale della villa. Questo annullamento viene previsto in modo da creare un ampio spazio da sistemare a verde antistante l'ingresso, dove un piano particolareggiato, solo indicativo, prevede la realizzazione di un giardino ornamentale, che non trova fondamento in preesistenze storiche.
Si prevede, inoltre, il mantenimento delle strutture industriali presenti nelle immediate adiacenze, da destinare ad attività culturali. Al riguardo, deve rilevarsi che la presenza dell'impianto di produzione della calce ha sempre costituito una presenza dissonante rispetto alla villa storica, di cui è opportuno prevedere la dismissione, in tempi brevi, e una sua destinazione a verde attrezzato per attività culturali e formative a servizio della Villa Cattolica.
Controdeduzione: Si condivide quanto prescritto dal C.R.U.: Per quanto attiene l'ex Sicilcalce, preso atto del sostanziale trasferimento dell'attività e della vicinanza della stazione ferroviaria, si propone una destinazione ad istruzione superiore, ovvero, come da voto C.R.U., a verde attrezzato per attività culturali e formative a servizio della Villa Cattolica e compiti di istruzione superiore.
La controdeduzione condivide il voto C.R.U.
Voto C.R.U.: 1.4 Perimetrazione della zona A2
Al riguardo si segnala che il limite meridionale della perimetrazione comprende parte dell'originario parco della villa Butera. Il tessuto urbano sorto fra il Palazzo e la Certosa presenta caratteristiche di omogeneità, mentre solo una parte viene ricompresa all'interno delle zone A2. Per il complesso delle ville Butera, Trabia e Valguarnera appare opportuno comprendere per intero l'agro storico originario. Le soluzioni proposte invece suggeriscono tale indicazione solo per villa Valguarnera e parzialmente per villa Butera. Un criterio unitario di salvaguardia del manufatto storico e della sua area di pertinenza appare più coerente con le finalità di tutela, sarebbe quindi opportuno far coincidere il limite meridionale di perimetrazione della zona A di centro storico con la via Vallone de Spuches e via Dietro la Certosa, comprendendo così anche le aree corrispondenti all'agro storico originario di villa Butera e villa Trabia. Nelle more della predisposizione dei piani attuativi l'attività edilizia deve essere limitata agli interventi di cui alle lettere a), b), c) dell'art. 20 della legge regionale n. 71/78.
Controdeduzione: L'area in questione è inserita nel perimetro del C.S. (zona territoriale omogenea A2) per la parte che interessava il perimetro dell'antico giardino di Villa Butera, sino ad includere l'edificio detto Delia Certosa. Difatti l'intera area proposta è al 90% interessata da edificazione successiva agli anni '50, il cui nucleo originario è costituito da un gruppo di case Gescal costruito a ridosso della Certosa.
La zonizzazione di piano tutela adeguatamente il CS anche lì ha subito trasformazioni difficilmente reversibili e subordina gli interventi futuri al controllo di qualità da parte della Soprintendenza. Non appare condivisibile un'estensione della zona A2 ad aree del territorio che non presentano più alcuna caratteristica storica e ambientale, che costringerebbe ad interventi collegati ad uno strumento attuativo obbligatorio, dagli esiti sicuramente incerti.
Ritenuto che da una lettura più attenta del contesto urbano in argomento emerge che lo stesso, nel corso degli anni, è stato interessato da trasformazioni assentite da previsioni urbanistiche che destinavano le relative aree a scopi residenziali. A seguito di interventi attuativi di iniziativa pubblica o privata, per la maggior parte realizzati, le aree sono state urbanizzate e consentono allo stato attuale una capacità residenziale ormai residua.
Alla luce dei fenomeni urbani intervenuti, il contesto interessato ha assunto come connotazione prevalente quella di zona di completamento del tessuto urbano dove la presenza residua di caratteristiche storico ambientali non è tale da giustificare una estensione della zona A2, pertanto la controdeduzione del comune viene condivisa.
Voto C.R.U.: 1.5 Località San Cataldo
Nelle aree libere a sud e ad est della villa San Cataldo al limite con il confine comunale, vengono previste zone C4 e C1, che verrebbero a localizzarsi in prossimità delle aree agricole di pregio individuate dal P.T.P. di Santa Flavia nel territorio limitrofo, ed in particolare dell'area di pertinenza di villa San Marco. Dette aree C risultano dislocate fra zone di verde di progetto con una disposizione planimetrica che risulterebbe pregiudizievole per il contesto paesaggistico.
Controdeduzioni
Le zone territoriali omogenee C1, C4 discendono dal precedente strumento urbanistico e ne costituiscono ridimensionamento in funzione di opportunità paesaggistica accennate dal voto C.R.U. e ampiamente condivisa. Esse sono state circoscritte da verde di progetto (VP verde urbano attrezzato a parco e VS verde attrezzato per lo sport). Nello specifico e per la natura prioritaria prevista si propone di assumere le scelte relative alla tipologia edilizia operata dal piano urbanistico esecutivo PUE come indicative, rinviando al P. di L. da convenzionare, sentita la Soprintendenza, la definizione della tipologia edilizia e del relativo disegno planimetrico. Si richiama comunque quanto già accennato in precedenza ovvero che nel nuovo piano regolatore generale le ragioni della tutela sono state esplicitate nel garantire un regime di salvaguardia per la vecchie cave della pietra d'Aspra e nel ridimensionamento del diritto edificatorio proveniente dal precedente strumento urbanistico.
In relazione alle considerazioni espresse nel voto su tale aspetto, la controdeduzione del comune non viene condivisa. Pertanto le aree interessate sono sottoposte a ristudio.
Voto C.R.U.: 1.6 Zona C1 località Stadio via Papa Giovanni XXIII.
Per tale zona, a confine con il territorio di Santa Flavia ed in prossimità delle aree agricole di pregio individuate dal P.T.P. è prevista una zona C1 con tipologia edilizia case in linea di altezza max pari a 5 piani. La Soprintendenza nella stessa area ha già esaminato un progetto per la realizzazione di quattro edifici in linea, approvando solo la realizzazione di due di questi edifici e prescrivendo il mantenimento del cono ottico sull'agro storico del limitrofo territorio di Santa Flavia.
Controdeduzioni: Si prende atto e si condivide a condizione che, pur mantenendo il cono ottico, sia consentita la realizzazione di una piastra attrezzata, all'attuale quota del piano di campagna, per ospitare una chiesa per il quartiere, attualmente sprovvisto, specificando che per tale scopo è stato già avanzato un progetto di massima.
In considerazione della destinazione di zona, la proposta avanzata dal comune appare condivisibile, in quanto attraverso la realizzazione della piastra attrezzata e dell'attrezzatura religiosa ivi prevista si definisce urbanisticamente tale contesto. Il progetto dovrà essere sottoposto alla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Palermo e dovrà assicurare il mantenimento del cono ottico sull'agro storico del limitrofo territorio di Santa Flavia.
Voto C.R.U.: 1.7. Va infine sottolineato che alcune delle previsioni del piano regolatore generale non sono coerenti con gli indirizzi delle linee guida del P.T.R.P., in particolare con i seguenti articoli:
-  art. 12 e) Paesaggio agrario dell'agrumeto, per il quale l'indirizzo è quello del mantenimento compatibile con criteri generali di salvaguardia paesaggistica ed ambientale;
-  art. 14, 2.2), si raccomanda particolare attenzione al rapporto con il contesto territoriale agricolo e naturale, alla conservazione dei caratteri percettivi nell'avvicinamento dal territorio al centro e del carattere dei margini;
-  art. 16, 2.1), a) la conservazione dei tracciati, rilevabili dalla cartografia storica, senza alterazioni traumatiche dei manufatti.
Le previsioni di piano regolatore generale nelle aree agricole ad ovest dell'abitato, compromettono aree di paesaggio agrario dell'agrumeto e interferiscono con la viabilità storica esistente, anche delle trazzere demaniali, modificando, inoltre, il rapporto città-campagna ai margini dell'abitato.
Si fa onere al comune di tenere conto della detta viabilità storica nella rappresentazione del piano e della sua compatibilità con le previsioni urbanistiche.
Controdeduzione: La viabilità storica nel territorio comunale di Bagheria è definita anche nelle tav. delle linee giuda del P.T.P.R. da due tracciati storici: Un primo tracciato è rappresentato dalla linea della nuova strada Consolare che segue l'andamento della attuale 113 (riportata anche dall'Atlante corografico storico e statistico del Regno delle due Sicilie di B. Marzolla, Napoli 1832) e una seconda linea che si innesta al tracciato costiero circa all'altezza del fiume Eleuterio e sale verso le prime pendici di Monte Giancaldo. Quest'ultima linea è più antica, costituisce il tracciato della vecchia consolare, ad essa si collegava il primo ingresso alla Villa Butera e prosegue oggi nel tessuto cittadino a monte dell'edificio detto della Certosa (via Dietro la Certosa - via Vallone de Spuches). A questo sistema viario va aggiunto il tracciato definito dai viali delle ville storiche, in buona parte assorbito dal tessuto urbano che il piano regolatore generale tende a salvaguardare perché definisce il principio dell'urbanistica barocca del sistema urbano di Bagheria: I rimanenti tracciati esistenti nel territorio agricolo che presentano caratteri ambientali rilevanti, non indicati nelle Lg/Ptpr, sono quelli interni al sistema dell'agrumeto e non interessano la nuova viabilità di piano regolatore generale.
Si concorda comunque con le considerazioni generali definite dal voto del C.R.U. e si opererà in tale direzione nella visualizzazione delle modifiche e prescrizioni definitive come si evinceranno dal decreto.
Si ritiene inoltre utile precisare che per quanto attiene la strada di progetto definita mare-monti il tracciato fino alla 113 ricalca nella sostanza quello di un analogo asse previsto dal precedente piano regolatore generale, che è stato comunque assunto in quanto riprende il motivo dell'asse barocco e più in generale dell'impianto urbanistico della seconda fondazione definita dal piano di Antinelli e Vivaldi e voluta da Salvatore Butera nel 1767 (rif. allegato A al piano regolatore generale: Storia della Città). Per quanto attiene la rimanente parte del tracciato si rinvia a quanto già definito nel merito della controdeduzione 1.2.
Si condivide il mantenimento dell'asse mare-monti.
Voto C.R.U.: 1.8. Nella tavola dei vincoli in scala 1:10.000 viene riportata la fascia di metri 200 di rispetto dal bosco individuato sulla Montagnola di villa Valguarnera dallo studio agricolo-forestale; detto vincolo di inedificabilità non è stato, invece, riportato nella tavola di progetto; detta fascia infatti va a sovrapporsi ad aree individuate come zona territoriale omogenea B4 (piano di lottizzazione Lanza Moncada).
In base a quanto prescritto dall'art. 10 della legge regionale n. 16/96, vigente al momento dell'adozione del piano regolatore generale in esame, l'attività edilizia nei tessuti storici e consolidati (zone A e B) viene generalmente preclusa quando essi ricadono nell'ambito delle fasce di rispetto dei boschi.
Tale interpretazione è stata confermata dalla giurisprudenza: Parere C.G.A. n. 144 del 21 aprile 1998. Pertanto, ai sensi della norma sopra citata, occorre estendere il vincolo di rispetto dei 200 mt. ex art. 10 legge regionale n. 16/96 anche alle zone urbane omogenee A e B qualora ricadenti all'interno di tale perimetro.
Alla luce della normativa sopravvenuta con la legge regionale n. 13/99 ed a seguito dei criteri per l'individuazione delle formazioni rupestri riparali e della macchia mediterranea di cui al D.P.R.S. del 28 giugno 2000, il comune è tenuto ad effettuare gli opportuni adeguamenti allo studio agricolo-forestale a corredo del piano in esame, approntando successivamente le conseguenziali varianti urbanistiche.
Controdeduzione: Si ritiene accoglibile in relazione all'evoluzione normativa (dalla legge regionale n. 13/99 all'art. 89 del titolo VI della legge regionale n. 6 del 3 maggio 2001), tutte successive all'adozione del piano. L'Amministrazione provvederà comunque ad adeguare lo studio agricolo-forestale e ad adottare i provvedimenti conseguenti.
La controdeduzione condivide il voto C.R.U.
Voto C.R.U.: 1.9. All'art. 95 delle norme di attuazione viene indicata come fascia di rispetto dei fiumi una distanza di appena m. 10, insufficiente a garantire la salvaguardia delle condizioni ambientali dei fiumi.
Controdeduzione: Per quanto attiene l'aumento della fascia di rispetto di m. 10 dalle sponde dei fiumi e corsi d'acqua ai sensi del R.D. n. 523 del 25 luglio 2004 si concorda con il parere del C.R.U. e si propone di portare tale fascia a ml. 20.
Va richiamato che l'unico corso d'acqua, ritenuto geograficamente fiume, esistente nel territorio comunale di Bagheria è l'Eleuterio. Le sue sponde sono tutelate per l'intera estensione del vallone, ovvero dell'incisione naturale che nei millenni trascorsi è stata determinata dalla forza delle differenti acque che l'hanno attraversato, dalla destinazione di piano regolatore generale di Parco di uso pubblico (Parco dell'Eleuterio) con vincolo di inedificabilità assoluta lungo una fascia che per ovvie ragioni geomorfologiche oscilla da un minimo di circa ml. 40 a un massimo di ml. 300.
Pertanto, per una migliore attuazione della norma di cui si accetta la correzione, è utile riportare nelle Nta che essa va applicata ai corsi d'acqua e le linee di ruscellamento definiti nello studio geologico e riportati nelle tavole del piano regolatore generale.
La controdeduzione condivide il voto C.R.U.
2)  In relazione alle verifiche da effettuare sulle costruzioni ricadenti nelle zona territoriale omogenea B2 e nelle B3 poste a valle ed a monte dell'autostrada, in base a quanto detto nel parere dell'ufficio, occorre inoltre rilevare che le verifiche in detti ambiti debbono essere estese anche agli spazi pubblici interessati da costruzioni abusive ai fini della loro ammissibilità alla sanatoria, alla luce di quanto peraltro detto con la circolare assessoriale n. 2/85.
Dovrà inoltre essere riverificata la disponibilità delle aree destinate a servizi ed attrezzature ai fini del soddisfacimento degli standard di cui al decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, anche alla luce di quanto previsto dall'ultimo comma dell'art. 8 del disciplinare tipo. Dovrà inoltre essere verificato negli ambiti sottoposti a piano urbanistico esecutivo il piano particellare di esproprio ed il costo per le opere di urbanizzazione in ragione dell'accoglimento di talune osservazioni e/o opposizioni sulle aree vincolate a servizi.
Controdeduzione: Va specificato che per le zone territoriali omogenee B2 ricadenti nei piani urbanistici esecutivi degli ambiti 12 e 17 è stata prodotta dall'Utc e fornita al gruppo di progettazione apposita perimetrazione delle aree abusive ai sensi dell. 14 del capo III della circolare n. 2/85 è esplicazione.
Il verbale sulla consistenza delle aree soggette ad esproprio ai fini del soddisfacimento degli standars previsti decreto ministeriale n. 1444/68, di cui all'art. 8 del disciplinare tipo facente parte integrante degli atti del piano, attesta lo stato di consistenza delle aree alla data dell'atto di adozione del piano regolatore generale. Nel merito si può specificare che esistono due tipologie di aree. Una prima tipologia riguarda aree in generale libere da costruzioni. Per essa, secondo gli atti che fanno parte integrante del piano regolatore generale del piano urbanistico esecutivo e del sopracitato verbale non si può disconoscere la validità del piano. Una seconda tipologia riguarda aree occupate da edifici. Per queste aree sono state prodotte opposizioni e osservazioni, cui si è teso a dare una risposta di non operatività del piano o se si vuole una sospensiva nell'attuazione del medesimo, vincolando l'attuazione alla eventualità di una effettiva opportunità economica di attuazione.
Gli standars urbanistici di cui al decreto ministeriale n. 1444/68 sono stati verificati così come riportati nelle tavole del piano regolatore generale e le aree ad essi vincolate non sono messe in forse. Pertanto si ritiene che la verifica degli standars sia complessivamente garantita dalle aree a tale scopo previste dal piano regolatore generale.
La controdeduzione
Non si ritiene condivisibile in quanto la verifica richiesta con voto C.R.U. n. 375 del 18 gennaio 2001 relativamente alla situazione delle singole costruzioni destinate a demolizione risulta effettuata genericamente, per cui non può essere valutabile l'effettivo costo dell'intervento urbanistico previsto dal piano urbanistico esecutivo, inoltre non è stata valutata la situazione amministrativa delle singole costruzioni ai fini della loro sanabilità o non, pertanto viene confermato quanto contenuto nel parere n. 312 del 25 ottobre 2000, ritenendo necessaria la valutazione puntuale dei singoli edifici. Le previsioni relative alle suddette zone vengono stralciate per essere sottoposte ad un ristudio volto ad individuare soluzioni urbanistiche più equilibrate e realistiche. Per quanto attiene al reperimento di aree da destinare ad attrezzature e servizi, al fine di dotare gli ambiti degli standard previsti dal decreto ministeriale n. 1444/68, il ristudio potrà proporre soluzioni di convenzionamento con i privati al fine di realizzare i servizi e le aree attrezzate previste nell'obbiettivo di perequare, anche in termini di cubatura, la cessione delle aree e/o la realizzazione dei servizi.
3.  Infrastrutture per la mobilità
Gli interventi di maggiore peso che meritano di essere valutati con particolare attenzione, perché destinati ad incidere sull'evoluzione della città, sono due:
-  la ristrutturazione autostradale di accesso alla città;
-  il collegamento mare-monti al margine occidentale della città.
La ristrutturazione dello svincolo autostradale è proposta mediante la realizzazione, al posto del cavalcavia attuale, di una grande struttura circolare che risolve con la circolazione a rotatoria l'intersezione tra diverse strade convergenti nella stessa zona.
Tale sistemazione senza alcun dubbio migliora lo scorrimento del traffico nella intersezione sciogliendo gli intricati nodi che attualmente ne limitano drasticamente la funzionalità non appena il flusso veicolare comincia ad aumentare.
Tuttavia rimane confermata la collocazione dello svincolo nella posizione in cui fu a suo tempo costruito, proprio a monte della parte più degradata e marginale della città, sicché le relazioni tra la città e l'autostrada continuerebbero ad avvenire attraverso un dedalo di viuzze irregolari semiostruite da veicoli in sosta lungo le quali la circolazione scorre con molta difficoltà.
Controdeduzioni: Il progetto dello svincolo in questione oltre che essere adeguatamente rappresentato nella tav. C2.5 sud di piano regolatore generale è stato sviluppato in un progetto pilota quale proposta di indirizzo del piano regolatore generale, per la definizione di adeguati progetti di fattibilità da porre a finanziamento. Le ragioni della collocazione dello svincolo nella posizione in cui fu a suo tempo costruito sono relative a:
-  la necessità di recupero di un'area degradata che può essere riguardata al decoro della città solo attraverso un intervento pubblico anche con la partecipazione di finanziamenti di differenti istituzioni (A.N.A.S., regione, provincia, comune) e, se si vuole, con richiesta di inserimento nel sistema dei finanziamenti europei;
-  la possibilità, attraverso questo recupero, di definire un'immagine adeguata all'ingresso alla città dall'autostrada e quindi un servizio scambiatore tra sistema urbano e sistema territoriale;
-  la definizione di collegamenti, come si evince dalla citata tav. C2.5 sud, al sistema della viabilità parallela all'autostrada in buona parte esistente, non di valore storico, il cui recupero non ha alti costi;
-  il collegamento attraverso le sopra indicate bretelle alla viabilità del grande anello viabilistico definito dal piano regolatore generale.
Pertanto lo svincolo progettato e il suo contesto viabilistico non immette nelle viuzze del centro urbano, ma serve a spingere il traffico lungo la direttrice della strada del primo grande anello viabilistico. Va rilevato che Bagheria, centro urbano che raggiunge e supera i 50.000 abitanti, fatta salva la dimensione e il decoro delle ville, ha una scala urbana di un paese agricolo e ad eccezione di via Butera, da qualsiasi lato si entra nel corpo dei tessuti urbanistici esistenti, l'effetto è sempre il medesimo.
Appare pertanto necessaria una verifica dello svincolo, che eventualmente ne ridimensioni l'impianto, e che migliori l'accesso a tessuto urbano del versante est della città, dove fra l'altro si colloca la viabilità che serve S. Flavia.
Controdeduzioni: Lo svincolo è stato ampiamente verificato (si rinvia agli elaborati del progetto pilota relativo). Si fa presente che il piano regolatore generale prevede tra l'altro un apposito cavalcavia ad est dello svincolo, in un area dove l'autostrada passa quasi in trincea ad una quota di circa ml. 700 dal piano di campagna. Tale cavalcavia collega le aree a valle e a monte dell'autostrada e immette direttamente nella circonvallazione anzidetta.
Nel merito di eventuali altre aree di svincolo nella direzione verso S. Flavia - Casteldaccia e comunque oltre quello già definito dall'attuale luogo, si fa presente:
-  che lo svincolo di Casteldaccia è sito a meno di ml. 800 da quello di Bagheria;
-  che le politiche dell'A.N.A.S. annunziate in occasione di una conferenza dei servizi tenutasi a Villa Cattolica nell'ottobre 1995 escludevano l'apertura di nuovi svincoli;
... Valutando la possibilità di recuperare l'accessibilità al versante occidentale della città con un nuovo svincolo, da attestare ai margini del territorio comunale prima della fenditura dell'Eleuterio, che potrebbe recuperare la viabilità storica come viabilità d'accesso al sistema urbano.
Controdeduzioni: La viabilità storica da recuperare per congiungere il nuovo svincolo proposto sull'Eleuterio e il centro urbano di Bagheria è definita dal tracciato della strada della vecchia consolare che, nel seicento, collegava Palermo al territorio di Villa Butera, come dimostra la scritta sul portale occidentale della Villa. Essa parte dall'Eleuterio ma a valle dell'autostrada ad una distanza di circa ml. 500. Attraversa poi in diagonale tutto il territorio dell'agrumeto con un tracciato di circa Km. 2,5. Il suo potenziamento viabilistico con rettifica della sezione stradale, miglioramenti di alcuni raggi di curvatura, sarebbe:
-  sconvolgere l'equilibrio ambientale dell'area;
-  sicuramente portatore di effetti disastrosi come fattore di localizzazione di insediamento umano in tutto l'ampio territorio agricolo che il piano regolatore generale ha inteso salvaguardare;
-  non rispettoso della natura specifica di questa particolare viabilità storica.
Si consiglia vivamente la costruzione di un nuovo svincolo prima della fenditura dell'Eleuterio, ovvero, ad ovest del centro urbano di Bagheria.
Il nuovo asse mare-monti previsto ad ovest della via Città di Palermo, e ad esso parallelo, collega la rotatoria sull'autostrada con la S.S. n. 113 e più a valle con la litoranea che corre lungo la costa dell'Aspra; essa è destinata alla funzione di asse tangenziale, al posto della via Città di Palermo divenuta ormai una via urbana saturata dall'edilizia sorta ai suoi margini, per la distribuzione a pettine del movimento veicolare lungo la periferia occidentale dell'abitato e per l'accesso agli insediamenti produttivi ubicati a sud della borgata dell'Aspra ed alla litoranea.
Detto asse, previsto perfettamente rettilineo, rappresenta un elemento forte nel disegno del piano in quanto tende a definire il margine ovest del sistema urbano.
Lungo questa nuova arteria viene concentrata la previsione di nuova edilizia C2 con tipologia prevalentemente a torre nell'intento di creare con l'architettura un nuovo margine dell'abitato. Le nuove aree residenziali vanno a localizzarsi ad ovest di una incisione che potrebbe costituire il confine naturale dell'abitato, nel rispetto di un più equilibrato rapporto città campagna.
Anche in questo caso la nuova viabilità si sovrappone all'esistente senza tenere sufficientemente conto dell'orografia e della viabilità preesistente e non sembra possa risultare adeguato e significativo come limite dell'abitato. Questo nuovo tracciato viario rettilineo, che dovrebbe collegare velocemente Aspra con l'autostrada, con le previsioni di insediamenti residenziali, perde le caratteristiche di asse tangenziale e finisce con l'assumere il significato di asse di supporto a nuove direttrici di espansione invadendo una delle poche aree di paesaggio agrario ancora esistente.
Le funzioni di detto asse sono nel piano agevolate con la previsione dell'interramento della linea ferrata. Al riguardo non risultano che allo stato vi siano programmi o progetti da parte delle ferrovie che prevedano l'interramento, la tratta fra l'altro è a doppio binario, per cui è presumibile il mantenimento in superficie. Appare invece opportuno studiare soluzione di raccordo alla viabilità esistente in funzione della soppressione del passaggio a livello che facilitano l'accessibilità alla stazione.
Si ritiene che la previsione della Mare-Monti vada rivista in funzione di un nuovo svincolo autostradale come sopra proposto ed in funzione del recupero della viabilità esistente posta ad ovest dell'abitato.
Controdeduzioni: Per quanto attiene l'asse mare monti si sono già date spiegazioni.
Si sono date spiegazioni nel merito della prescrizione n. 1.7, si specifica ulteriormente che:
-  la sua realizzazione non è vincolata alla mutilazione del livello del tracciato ferroviario, essendo possibile oltrepassare la linea ferrata utilizzando la stessa quota del dislivello esistente in questo tratto;
-  l'impatto con un passaggio in viadotto sarebbe minore, proprio per l'orografia del sito, di un viadotto esistente sito a circa trecento metri da quello previsto e che attualmente collega la viabilità minore a valle e a monte della ferrovia.
Nella parte compresa tra la ferrovia, ovvero la S.S. 113 e l'autostrada non vi sono conflitti né con la viabilità storica ne con la viabilità minore di collegamento interpoderale;
Per quanto attiene ai programmi delle ferrovie si fa presente che essi sono sempre in evoluzione. Un piano ha l'obbligo di proiettare verso un futuro migliore e possibile il territorio e non si comprende come mai il tratto della linea metropolitana Palermo - Aeroporto debba esse potenziato con tracciati in trincea e con la definizione dell'anello interno alla città, mentre si ritiene che il tratto Palermo-Cefalù debba rimanere così come attualmente è.
In occasione di una conferenza di servizio per la formazione del piano regolatore generale tenutasi sempre a Villa Cattolica nell'ottobre 1995, fu sostenuto dal dirigente delle ferrovie l'interesse ad avviare una ipotesi di lavoro nella direzione rappresentata dal piano. Allo stato attuale non si ritiene che sia possibile definire altri provvedimenti oltre quelli indicati dal piano, a meno di non turbare qualità storiche ampiamente consolidate.
Si condivide la nota relativa alle aree residenziali, si propone di annullare le previsioni di espansione oltre l'asse in questione, confermando questo come margine urbano.
Si condivide la prescrizione di dettaglio per una soluzione di aiuto alla viabilità relativa al contesto della stazione ferroviaria e si rinvia alla visualizzazione di recepimento del decreto la restituzione planimetrica.
Ritenuto che in ordine alle controdeduzioni sulle infrastrutture per la mobilità la condivisione della sistemazione dello svincolo autostradale deve intendersi principalmente rivolta alla localizzazione.
Non va tuttavia esclusa la possibilità di avvistare soluzioni alternative di pari efficacia funzionale una di minore impatto dimensionale rispetto alla soluzione prevista, che comunque deve essere riguardata nell'area di validità del piano. Dal punto di vista tecnico, si ritiene opportuno che la nuova sistemazione dello svincolo venga sostanzialmente alleggerita costruendo un secondo cavalcavia da collegare a quello esistente con una via ad anello, in modo da realizzare con una struttura assai più semplice la rotatoria progettata.
Più opportuna e più funzionale si ritiene sarebbe stata la proposta della costruzione di un nuovo svincolo a servizio della città, in una posizione meno vincolata e facilmente collegabile all'abitato.
La strada prevista ad ovest della via Città di Palermo, (asse mare-monti) e ad essa parallela, collega la rotatoria sull'autostrada con la S.S. 113 e più a valle con la litoranea che corre lungo la costa dell'Aspra; essa è destinata a svolgere la funzione di circonvallazione, al posto della citata via Città di Palermo divenuta ormai una via urbana saturata dall'edilizia sorta ai suoi margini, per la distribuzione a pettine del movimento veicolare lungo la periferia occidentale dell'abitato e per l'accesso agli insediamenti produttivi ubicati a sud della borgata dell'Aspra ed alla litoranea. Il tracciato di detta arteria, previsto perfettamente rettilineo, mal si adatta alla conformazione del terreno, caratterizzata da una incisione meritevole di salvaguardia, pertanto in sede esecutiva deve essere opportunamente corretto; per mantenere inalterate ed efficaci le funzioni di circonvallazione, di cui si è detto, è opportuno che in tutto il suo sviluppo venga stabilita un'ampia fascia di verde di rispetto.
OSSERVAZIONI E/O OPPOSIZIONI
In relazione a quanto espresso nelle superiori considerazioni relativamente alle verifiche che dovranno essere effettuate sul dimensionamento degli standards i seguenti ricorsi: nn. 32, 34, 47, 177, 235, 295, 317, 318, 320, 325, 337, 351, 381, 403, 432, 447, 448, 449, 616, 765, 863, 35, 296, 298, 520, 528, 530, 568, 571, 572, 619, 682, 879, richiamati nel parere dell'ufficio, vengono per il momento respinti.
Si concorda con quanto indicato dal voto C.R.U.
Si condivide.
Proposta n. 312/2000 del gr. XXVI/D.R.U. che si richiama nel voto C.R.U.: in generale si condivide fatte salve le seguenti controdeduzioni.
Considerazione zone B
Controdeduzioni: In riferimento alle considerazioni relative alle zone territoriali omogenee B2 e B3 di piano come ambiti 12 e 17 quali zona B deriva dalla perimetrazione già operata dall'Amministrazione ai sensi delle leggi regionali n. 7/80 e 70/81, ratificata con delibera n. 351 del 19 agosto 1981 (trasmessa all'Assessorato regionale territorio e ambiente, ai sensi di legge) e successivamente confermata, ai sensi dell'art. 14 della legge regionale n. 37/85 con delibera n. 297 del 29 maggio 1987, in occasione dell'individuazione degli agglomerati che presentavano disordine urbanistico ai fini della predisposizione dei P.P. di R. Nella fase di redazione del piano di documentazione di cui sopra è stata trasmessa al gruppo di progettazione.
Non si condivide. Si vuole evidenziare che la perimetrazione di agglomerati abusivi non può essere preso come automatico riferimento a zona territoriale omogenea B, ai sensi del decreto ministeriale n. 1444/68, pertanto in assenza di specifiche e documentate verifiche si conferma quanto già sovraesposto.
... Le seguenti opposizioni si ritengono accoglibili previa opportuna verifica da parte dell'U.T.C. sullo stato di avanzamento delle procedure di formazione ed attuazione dei relativi piani di lottizzazione e programmi costruttivi:
-  56, 117, 145, 184, 186, 213, 255, 283, 329, 582, 608, 621, 648, 751, 802, 803.
Si confermano in toto le determinazioni di questa commissione straordinaria n. 132 del 10 settembre 1999 precisando altresì che i piani di lottizzazione di cui alle opposizioni nn. 117, 184, 255, 582, 648, 802, 803 sono stati oggetto di revoca in autotutela giusta deliberazione di questa commissione straordinaria n. 134 del 10 settembre 1999 e n. 268 del 2 dicembre 1999.
Si prende atto di quanto sovraespresso. Precisando che agli atti sono state acquisite ulteriori documentazioni relativa l'opposizione 213-608 ditta Pizzillo che comprende la delibera di concessione edilizia e che questa non rientra nelle azioni deliberative di revoca. Per cui si propone l'accoglibilità.
In relazione alla richiesta formulata da alcuni istanti sulla esatta interpretazione dell'art. 50 delle norme di attuazione che disciplina la zona B4, si evidenzia che il suddetto articolo disciplina le aree urbane di completamento assistite da piani urbanistici esecutivi operanti.
Poiché la zona è stata classificata come zona B di completamento, l'edificazione dei lotti ancora liberi dovrà essere assentita per intervento diretto con i parametri edificatori fissati nei relativi piani urbanistici esecutivi al fine di rendere coerente ed armonico il completamento della suddetta zona. Va inoltre precisato che l'indice fondiario di 3 mc./mq. previsto nei casi di demolizione e ricostruzione deve essere disatteso qualora il parametro edificatorio fissato nel relativo piano urbanistico esecutivo risulti inferiore.
La richiesta avanzata dalla ditta Provino Francesco e Vaccaro Maria consistente nella lieve modifica dal tracciato del sottopasso alla via Olivuzza e corso Baldassare Scaduto, finalizzata ad una migliore utilizzazione del relativo lotto proprietario, viene condivisa attesa che l'entità della modifica proposta non preclude la realizzazione di detta previsione.
In relazione all'accoglimento parziale dell'osservazione n. 407 la contigua destinazione Cc viene ridefinita in coerenza ai diritti acquisiti dalla ditta che ha proposto la suddetta osservazione.
Programmazione urbanistica commerciale, legge regionale n. 28/99 e D.P.R.S. 11 luglio 2000.
Il piano, poiché è stato adottato il 23 novembre 1998, non può risultare adeguato ai criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale, emanati successivamente con D.P.R.S. 11 luglio 2000 in attuazione dell'art. 5 della legge regionale n. 28/99. Allo stato il comune non risulta abbia provveduto all'adeguamento del piano con apposita deliberazione consiliare di modifica, ai sensi del predetto art. 5, comma 7.
Relativamente al settore commerciale, il piano regolatore generale in oggetto detta disposizione nell'ambito delle norme di attuazione delle zone territoriali omogenee. In merito si ritiene, tuttavia che le analisi prodotte con il piano regolatore generale, così come le previsioni di piano e la normativa di riferimento, dovranno essere integrate sulla base delle direttive di cui al D.P.R.S. datato 11 luglio 2000. Di seguito si riporta una tabella riassuntiva articolata per zone territoriali omogenee con la corrispondente normativa di riferimento, contenente disposizioni riferite al settore commerciale.
-  Zona territoriale omogenea: destinazioni d'uso annesse; articolo N.A.: 42. Normativa: la destinazione residenziale si intende comprensiva delle attività commerciali di vendita al dettaglio e delle attività artigianali non nocive e moleste a giudizio dell'amministrazione comunale.
-  Zona territoriale omogenea: A; articolo N.A.: 43. Normativa: al fine della rivalutazione delle funzioni di centralità urbana e della loro adeguata diversificazione è possibile l'insediamento delle seguenti destinazioni d'uso anche in mancanza di PUE, fatte salve le limitazioni specifiche relative alle singole sottozone: attività commerciali di vendita al dettaglio, massimo mq. 200.
-  Zone territoriali omogenee: B1, B2, B3, B4; articolo N.A.: 46. Normativa: ai fini dell'integrazione della residenza con altre funzioni urbane, preferibilmente negli stessi edifici e/o negli stessi complessi edilizi sono ammesse nei limiti ed alle condizioni dei successivi articoli le seguenti destinazioni: attività commerciali con superficie di vendita non superiore a mq. 300 (incrementabili della superficie destinata ad esposizione e deposito ed in conformità ai piani del commercio,...).
-  Zone territoriali omogenee: C1, C2, C3; articolo N.A.: 51. Normativa: ai fini dell'integrazione della residenza con le altre funzioni urbane, preferibilmente negli stessi edifici e/o negli stessi complessi edilizi sono ammesse le seguenti destinazioni d.
Attività commerciali con superficie di vendita non superiore a mq. 300 (incrementabili della superficie destinata ad esposizione e deposito in conformità ai piani sul commercio).
-  Zone territoriali omogenee: D3; articolo N.A.: 60. Normativa: aree per attività produttive terziarie commerciali.
Per tutto quanto sopra il consiglio esprime parere:
1)  che possa procedersi all'approvazione del piano regolatore generale, con annessi regolamento edilizio e prescrizioni esecutive, adottato con deliberazione commerciale n. 238 del 23 novembre 1998, con l'introduzione delle prescrizioni discendenti dal voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 375 del 18 gennaio 2001, salvo quanto considerato con il presente voto a seguito delle controdeduzioni deliberate dalla commissione straordinaria con l'atto n. 107 dell'11 maggio 2001;
2)  le aree delle zone stralciate, nelle more del ristudio che dovrà essere effettuato entro il termine di giorni 120, sono classificate come zone di verde agricolo "E1".";
Vista, la nota assessoriale prot. n. 70235 del 6 dicembre 2001, con la quale al fine di dare esito agli adempimenti di cui all'art. 5, comma 7, della legge regionale n. 28/99, sono state sottoposte all'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca le valutazioni di merito espresse sullo strumento urbanistico generale in argomento con i voti del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 375 del 18 gennaio 2001 e n. 498 del 25 ottobre 2001;
Vista la nota dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca prot. n. 391 del 16 gennaio 2002, assunta al protocollo di questo Assessorato al n. 8295 dell'11 febbraio 2002, con la quale sono state formulate le seguenti proposte di modifica e/o integrazioni da apportare alla normativa di attuazione delle specifiche zonizzazioni, ai sensi dell'art. 5, comma 7, legge regionale n. 28/99:
"...Omissis...
Relativamente agli art. 42:
a) integrare previsione del commercio al dettaglio con l'indicazione delle tipologie vicinato, media e grande struttura;
b) in ottemperanza a quanto previsto dal comma 4, art. 16, del D.P.R. 11 luglio 2000, integrare con la previsione che il numero delle aree individuate per l'insediamento di medie e grandi strutture di vendita dovrà essere superiore al numero delle strutture effettivamente attivabili;
c)  inserire la previsione che le dotazioni di parcheggi pertinenziali sono disciplinate dal comma 1, art. 16, del D.P.R. 11 luglio 2000;
d)  prevedere l'individuazione delle aree destinate al commercio di aree pubbliche.
Relativamente agli artt. 43, 46 e 51 (zona territoriale omogenea A, B1, B3, B4, C1, C2 e C3):
a)  in ottemperanza a quanto previsto dal comma 4, art. 16, del D.P.R. 11 luglio 2000, integrare con la previsione che il numero delle aree individuate per l'insediamento di medie e grandi strutture di vendita dovrà essere superiore al numero delle strutture effettivamente attivabili;
b)  inserire revisione che le dotazioni di parcheggi pertinenziali sono disciplinate dal comma 1, art. 16, del D.P.R. 11 luglio 2000;
c)  prevedere individuazione delle aree destinate al commercio su aree pubbliche";
Ritenuto di potere condividere i pareri del Consiglio regionale dell'urbanistica resi con i voti n. 375 del 18 gennaio 2001 e n. 498 del 25 ottobre 2001 e preso atto delle proposte contenute nella nota dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca prot. n. 391 del 16 gennaio 2002 in merito agli adeguamenti della normativa riferita alla programmazione commerciale;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art.  1

Ai sensi per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, è approvato e reso esecutivo, in conformità ai pareri resi dal Consiglio regionale dell'urbanistica con i voti n. 375 del 18 gennaio 2001 e n. 498 del 25 ottobre 2001 nonché alle condizioni dettate dagli organi in premessa citati e con le modifiche di cui alla nota dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca relative alla programmazione commerciale in premessa richiamata, il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Bagheria, adottato del commissario ad acta n. 238 del 23 novembre 1998.

Art.  2

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nei pareri resi dal Consiglio regionale dell'urbanistica con i voti n. 375 del 18 gennaio 2001 e n. 498 del 25 ottobre 2001.

Art.  3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
   1)  proposta di parere prot. n. 312 del 25 ottobre 2000, resa dal gruppo XXVI/D.R.U.;
   2)  voto n. 375 del 18 gennaio 2001, reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
   3)  proposta di parere prot. n. 405 del 3 agosto 2001, resa dal gruppo XXVI/D.R.U.;
   4)  voto n. 498 del 25 ottobre 2001, reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
   5)  delibera commissario ad acta n. 238 del 23 novembre 1998;
   6)  delibera commissione straordinaria n. 132 del 10 luglio 1999;
   7)  delibera commissione straordinaria n. 107 dell'11 maggio 2001;
   8)  nota prot. 391 del 16 gennaio 2002 dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca;
Piano regolatore generale
   9)  allegato  A  - relazione generale, stato di fatto e progetto; 
 10)  allegato  a  - storia della città; 
 11)  allegato  b  - indagini sugli edifici storici, schede; 
 12)  allegato  c  - schede delle ville Butera, Valguarnera, Villarosa, Larderia, Galletti Inguaggiato; 
 13)  allegato  d  - viaggiatori e ville, Bagheria e il suo territorio dal XV al XX secolo, antologia critica; 
 14)  allegato  e  - relazione sulla consistenza e sul-l'andamento demografico; 
 15)  allegato  f  - schede dei servizi e delle attrezzature, stato di fatto; 
 16) allegato  g  - dimensione abitativa, attività produttiva; 
 17)  allegato  h  - norme tecniche di attuazione; 

 18)  regolamento edilizio;
 19)  tav. A.1  - inquadramento territoriale: trasporti e servizi, scala 1:250.000; 
 20)  tav.  A.2  - inquadramento territoriale: distret-to scolastico, unità sanitaria locale, comprensorio commerciale, aree e nuclei di sviluppo industriale, area metropolitana di Palermo, scala 1:500.000; 
 21)  tav.  A.3  - inquadramento territoriale. Comprensorio turistico casmez, piano territoriale di coordinamento "del Palermitano", piano zonale di sviluppo agricolo "Costiera del palermitano", piano regionale di risanamento delle acque, scala 1:500.000; 
 22)  tav.  B1.1  - planimetria dello stato di fatto, viabilità, scala 1:10.000; 
 23)  tav.  B1.2  - planimetria dello stato di fatto, vincoli, scala 1:10.000; 
 24)  tav.  B2.1sud  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 25)  tav.  B2.2nord  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 26)  tav.  B2.2sud  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 27)  tav.  B2.3nord  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 28)  tav.  B2.3sud  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 29)  tav.  B2.4nord  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 30)  tav.  B2.4sud  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 31)  tav.  B2.5nord  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 32)  tav.  B2.5sud  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 33)  tav.  B2.6nord  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 34)  tav.  B2.6sud  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 35)  tav.  B2.7nord  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 36)  tav.  B2.7sud  - planimetria dello stato di fatto del centro abitato, delle frazioni e dell'intero territorio comunale con: edifici pubblici, servizi ed attrezzature, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale e paesaggistica, vincoli di tutela e salvaguardia, scala 1:2.000; 
 37)  tav.  B3.1  - planimetria del centro storico, stato fisico delle unità edilizie, scala 1:2.500; 
 38)  tav.  B3.2  - planimetria del centro storico, stato d'uso delle unità edilizie, scala 1:2.500; 
 39)  tav.  B3.3  - planimetria del centro storico, uso dei piani terra delle unità edilizie, scala 1:2.500; 
 40)  tav.  B3.4  - planimetria del centro storico, numero dei piani fuori terra, scala 1:2.500; 
 41)  tav.  B3.5  - planimetria del centro storico, edifici di interesse storico ambientale, scala 1:2.500; 
 42)  tav.  B4.1  - planimetria delle sezioni censuarie ed ambiti territoriali, dati statistico-demografici, scala 1:5.000; 
 43)  tav.  B4.2  - planimetria delle sezioni censuarie ed ambiti territoriali, distribuzione territoriale della popolazione e dei vani, scala 1:10.000; 
 44)  tav.  B4.3  - planimetria delle sezioni censuarie ed ambiti territoriali, apporti di copertura e densità edilizia, scala 1:10.000; 
 45)  tav.  C.1  - planimetria di progetto del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:10.000 (copia conforme trasmessa con foglio prot. n. 11232 del 20 marzo 2002); 
 46)  tav.  C.2.1sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 47)  tav.  C2.2nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 48)  tav.  C2.2sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 49)  tav.  C2.3nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 50)  tav.  C2.3sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 51)  tav.  C2.4nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 52)  tav.  C2.4sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 53)  tav.  C2.5nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 54)  tav.  C2.5sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 55)  tav.  C2.6nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 56)  tav.  C2.6sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 57)  tav.  C2.7nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 58)  tav.  C2.7sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
 59)  tav.  C.3  - tabella dei tipi edilizi. 

Piano urbanistico esecutivo degli insediamenti produttivi ad Aspra
 60)  allegato  a  - relazione illustrativa dei criteri di impostazione del piano; 
 61)  allegato  b  - norme tecniche di attuazione; 
 62)  allegato  c  - elenco delle ditte del piano particellare di esproprio; 
 63)  allegato  d  - relazione tecnica del progetto degli impianti a rete; 
 64)  tavola  1  - planimetria delle previsioni del piano regolatore generale, scala 1:2.000; 
 65)  tavola  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
 66)  tavola  3  - planimetria generale di progetto, con l'individuazione delle aree funzionali, uso del suolo, scala 1:2.000, piano particellare di esproprio, scala 1:2.000; 
 67)  tavola  4  - planimetria della rete viaria e dei parcheggi, scala 1:2.000; 
  - abaco delle sezioni viarie, scala 1:2.000; 
  - planimetria del sistema del verde, scala 1:2.000; 
  - tipi vegetali; 
 68)  tavola  5  - planivolumetrico, assonometria di progetto, scale 1:2.000 e 1:1.000; 
 69)  tavola  6  - tipi edilizi di progetto, scala 1:500; 
 70)  tavola  7  - planimetria del progetto di massima della rete fognaria e di depurazione, scala 1:1.000; 
 71)  tavola  8  - planimetria del progetto di massima della rete elettrica, scala 1:1.000; 
 72)  tavola  9  - planimetria del progetto di massima della rete idrica, telefonica e del gas scala 1:1.000; 

Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale ad Aspra
 73)  allegato  a  - relazione illustrativa dei criteri di impostazione del piano; costi e fasi di attuazione; 
 74)  allegato  b  - relazione tecnica del progetto degli impianti a rete; 
 75)  allegato  c  - elenco delle ditte del piano particellare di esproprio; 
 76)  allegato  d  - norme tecniche di attuazione; 
 77)  tavola  1      planimetria delle previsioni di piano regolatore generale, scala 1.2.000; 
 78)  tavola  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
 79)  tavola  3  - planimetria generale di progetto, con l'individuazioni delle aree funzionali, uso del suolo, scala 1:2.000; 
  - planimetria della rete viaria e dei parcheggi, scala 1:2.000; 
  - abaco delle sezioni viarie, scala 1:2.000; 
  - planimetria del verde, scala 1:2.000, tipi vegetali; 
 80)  tavola  4  - piano particellare di esproprio, scala 1:2.000; 
 81)  tavola  5  - planivolumetrico, assonometria di progetto, scala 1:1.000; 
 82)  tavola  6  - planimetrie, piante piano terra, profili, scala 1:500, tipi edilizi di progetto, scala 1.200; 
 83)  tavola  7  - planimetrie, piante piano terra, profili, scala 1:500, tipi edilizi di progetto, scala 1.200; 
 84)  tavola  8  - planimetria del progetto di massima della rete fognaria, scala 1:2.000, Planimetria del progetto di massima della rete elettrica, scala 1:2.000; 
 85)  tavola  9  - planimetria del progetto di massima della rete idrica, telefonica e del gas, scala 1:2.000; 

Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale di levante - zone C1 e C4
 86)  allegato  a  - relazione illustrativa dei criteri di impostazione del piano, costi e fasi di attuazione; 
 87)  allegato  b  - relazione tecnica del progetto degli impianti a rete; 
 88)  allegato  c  - elenco delle ditte del piano particellare di esproprio; 
 89)  allegato  d  - norme tecniche di attuazione; 
 90)  tav.    1  - planimetria delle previsioni di piano regolatore generale; 
 91)  tav.    2  - planimetria dello stato di fatto; 
 92)  tav.    3  - planimetria generale di progetto; 
 93)  tav.    4  - schema planivolumetrico; 
 94)  tav.    5  - planimetria del piano particellare di esproprio; 
 95)  tav.    6  - profili regolatori, tipi edilizi e sezioni stradali zona C1, case in linea e piscina; 
 96)  tav.    7  - profili regolatori, tipi edilizi e sezioni stradali zona C4, case a schiera; 
 97)  tav.    8  - profili regolatori, tipi edilizi e sezioni stradali zona C4, case a corte; 
 98)  tav.    9  - profili regolatori e tipi edilizi zona C1 crescente; 
 99)  tav.  10  - planimetrie di progetto degli im pianti a rete; 

Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento produttivo, commerciale, fieristico
100)  allegato  a  - relazione illustrativa dei criteri di impostazione del piano, costi e fasi di attuazione; 
101)  allegato  b  - relazione tecnica del progetto degli impianti a rete; 
102)  allegato  c  - elenco delle ditte del piano particellare di esproprio; 
103)  allegato  d  - norme tecniche di attuazione; 
104)  tav.    1  - planimetria delle previsioni di piano regolatore generale, scala 1:2.000; 
105)  tav.    2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
106)  tav.    3  - planimetria generale di progetto, con l'individuazione delle aree funzionali; 
  - uso del suolo, scala 1:2.000; 
  - planimetria della rete viaria e dei parcheggi, scala 1:2.000; 
  - abaco delle sezioni viarie, scala 1:200; 
  - planimetria del verde, scala 1:2.000; 
  - tipi vegetali; 
107) tav.    4  - piano particellare di esproprio, scala 1:2.000; 
108)  tav.    5  - planivolumetrico, assonometria di progetto, scale 1:1.000 e 1:500, prospettiva; 
109)  tav.    6  - planimetria generale di progetto, scala 1:500; 
110)  tav.    7  - tipi edilizi di progetto, scala 1:500; 
111)  tav.    8  - planimetria del progetto di massima della rete fognaria, scala 1:1.000; 
112)  tav.    9  - planimetria del progetto di massima della rete elettrica, scala 1:1.000; 
113)  tav.  10  - planimetria del progetto di massima delle reti idrica, telefonica e del gas, scala 1:1.000; 

P.U.E. dell'insediamento per attività produttiva, artigianale e stanzialità turistica
114)  allegato  a  - relazione illustrativa dei criteri di impostazione del piano; costi e fasi di attuazione; 
115)  allegato  b  - relazione tecnica del progetto degli impianti a rete; 
116)  allegato  c  - elenco delle ditte del piano particellare di esproprio; 
117)  allegato  d  - norme tecniche di attuazione; 
118)  tav.  1  - planimetria delle previsioni di piano regolatore generale, scala 1:2.000; 
119)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
120)  tav.  3  - planimetria generale di progetto con l'individuazione delle aree funzionali; 
  - uso del suolo e degli edifici, scala 1:2.000; 
  - planimetria della rete viaria e dei parcheggi, scala 1:2.000; 
  - abaco delle sezioni viarie, scala 1:200; 
  - planimetrie del verde, scala 1:2.000; 
  - tipi vegetali; 
121)  tav.  4  - piano particellare di esproprio, scala 1:2.000; 
122)  tav.  5  - planivolumetrico, assonometria del progetto; 
  - planimetria generale di progetto e profili, scala 1:1.000 e 1:500; 
  - tipi edilizi di progetto, scala 1:200; 
123)  tav.  6  - planimetria del progetto di massima della rete fognaria, scala 1:2.000; 
  - planimetria del progetto di massima della rete elettrica, scala 1:2.000; 
124)  tav.  7  - planimetria del progetto di massima della rete idrica, scala 1:2.000; 
  - planimetria del progetto di massima delle reti telefoniche e del gas, scala 1:2.000; 

Piano particolareggiato e di riordino dell'abusivismo, ambito n. 12 (Palagonia)
125)  allegato  a  - relazione dello stato di fatto e di progetto, previsione di massima delle spese di attuazione del piano; 
126)  allegato  b  - piano particellare di esproprio: stime di massima dei costi; 
127)  allegato  c  - norme tecniche di attuazione; 
128)  tav.    1  - stralcio delle previsioni del piano regolatore generale; 
129)  tav.    2  - analisi, struttura urbana della città di Bagheria; 
130)  tav.    3  - analisi, lettura urbana: il tracciato regolatore come elemento di qualificazione dell'area, nuovi allineamenti e aree disponibili; 
131)  tav.    4a  - analisi, stato di fatto per unità edilizie, consistenza edilizia; 
132)  tav.    4b  - analisi, stato di fatto per unità edilizie, stato d'uso; 
133)  tav.    4c  - analisi, stato di fatto per unità edilizie, uso del piano terra; 
134)  tav.    4d  - analisi, stato di fatto per unità edilizie, stato di completamento; 
135)  tav.    5  - progetto, nuovo tracciato regolatore, gerarchie stradali piano struttura, stato di fatto per unità edilizie; 
136)  tav.    6  - progetto, planimetria delle previsioni del piano particolareggiato; 
137)  tav.    7  - progetto, schede norme e tipologie edilizie; 
138)  tav.    8  - progetto, individuazione dei servizi pubblici e sezioni stradali tipo; 
139)  tav.    9  - progetto, luoghi centrali ed abaco delle alberature; 
140)  tav.  10  - progetto, il tessuto edilizio residenziale. Esemplificazione dell'ap-plicazione della normativa; 
141)  tav.  11  - progetto, tracciato, profili regolatori sezioni tipo di via Casauro; 
142)  tav.  12a  - piano particellare d'esproprio, planimetria su mappa catastale, foglio n. 12; 
143)  tav.  12b  - piano particellare d'esproprio, planimetria su mappa catastale, foglio n. 13; 

Piano particolareggiato e di riordino dell'abusivismo, ambito n. 17 (svincolo)
144)  allegato  a  - relazione dello stato di fatto e di progetto - previsione di massima delle spese di attuazione del piano; 
145)  allegato  b  - piano particellare di esproprio: stime di massima dei costi; 
146)  allegato  c  - norme tecniche di attuazione; 
147)  allegato  d  - valutazioni economico - estimative per la ristrutturazione urbanistica, demolizioni, nuova edificazione, restauro del comparto della Certosa; 
148)  tav.    1  - stralcio delle previsioni del piano regolatore generale; 
149)  tav.    2  - analisi, struttura urbana della città di Bagheria; 
150)  tav.    3  - analisi, lettura urbana: il tracciato regolatore come elemento di qualificazione dell'area, nuovi allineamenti e aree disponibili; 
151)  tav.    4a  - analisi, stato di fatto per unità edilizie, consistenza edilizia; 
152)  tav.    4b  - analisi, stato di fatto per unità edilizie, stato d'uso; 
153)  tav.    4c  - analisi, stato di fatto per unità edilizie, stato di completamento; 
154)  tav.    5  - progetto, nuovo tracciato regolatore, gerarchie stradali piano struttura, stato di fatto per unità edilizie; 
155)  tav.    6  - progetto, planimetria delle previsioni del piano particolareggiato; 
156)  tav.    7  - progetto, schede norma e tipologie edilizie; 
l57)  tav.    8a  - progetto, individuazione dei servizi pubblici e sezioni stradali tipo; 
158)  tav.    9a  - progetto, luoghi centrali ed abaco delle alberature; 
159)  tav.    9b  - progetto, luoghi centrali sezioni tipo ed abaco delle alberature; 
160)  tav.  10a  - progetto, il tessuto edilizio residenziale, esemplificazione dell'ap-plicazione della normativa; 
161)  tav.  10b  - progetto, il tessuto edilizio residenziale, esemplificazione dell'ap-plicazione della normativa; 
162)  tav.  11a  - progetto - tracciato, profili regolatori e sezioni tipo di via S. Antonio; 
163)  tav.  11b  - progetto - tracciato, profili regolatori e sezioni tipo di via Serradifalco; 
164)  tav. 11c  - progetto - tracciato, profili regolatori e sezioni tipo di via B 15a/B17a; 
165)  tav.  11d  - progetto - tracciato, profili regolatori e sezioni tipo di via S. Giovanni Bosco; 
166)  tav.  12a  - piano particellare di esproprio, planimetria su mappa catastale foglio n. 14 allegato 12; 
167)  tav.  12b  - piano particellare di esproprio, planimetria su mappa catastale foglio n. 14 allegato 13; 
168)  tav.  12c  - piano particellare di esproprio, planimetria su mappa catastale foglio n. 14 allegato C; 
169)  tav.  12d  - piano particellare di esproprio, planimetria su mappa catastale foglio n. 14 allegato D; 
170)  tav. 12e  - piano particellare di esproprio, planimetria su mappa catastale foglio n. 15; 
171)  tav.  12f  - piano particellare di esproprio, planimetria su mappa catastale Foglio n. 19; 
172)  tav.  12g  - piano particellare di esproprio, planimetria su mappa catastale foglio n. 14, allegato 13/15 (D); 

Piano urbanistico esecutivo dell'insediamento residenziale di ponente (zona C2)
173)  allegato  a  - relazione illustrativa dei criteri di impostazione del piano, costi e fasi di attuazione; 
174)  allegato  b  - relazione tecnica del progetto degli impianti a rete; 
175)  allegato  c  - elenco delle ditte del piano particellare di esproprio; 
176)  allegato  d  - norme tecniche di attuazione; 
177)  tav.  1  - planimetria delle previsioni di piano regolatore generale; 
178)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto; 
179)  tav.  3  - planimetria generale di progetto; 
180)  tav.  4  - schema planivolumetrico; 
181)  tav.  5  - planimetria del piano particellare di esproprio; 
182)  tav.  6  - profili regolatori, tipi edilizi e sezioni stradali, zona C2 case a schiera tipo A, case in linea tipo B; 
183)  tav.  7  - servizi e tipi edilizi; 
184)  tav.  8  - planimetrie di progetto degli im-pianti a rete;  

Studio geologico generale
185)  studio geologico del territorio comunale;
186)  carta geolitologica, scala 1:10.000;
187)  carta idrogeologica, scala 1:10.000;
188)  carta della stabilità, scala 1:10.000;
189)  carta di classificazione del territorio, scala 1:10.000;
190)  carta degli incrementi macrosismici, scala 1:10.000;
Studio geologico tecnico delle aree di cui alle prescrizioni esecutive
191)  relazioni, zona 2, zona 3, zona 4 (insediamenti produttivi); zona 5, zona 8, zona 9 (residenze e servizi); zona di Quattro Finaite (stalle sociali e canile comunale);
192)  zona 12, zona 17 (riordino dell'abusivismo);
193)  nota integrativa;
194)  elaborati grafici: zona 2 - stanzialità turistica;
195)  elaborati grafici: zona 3 - commerciale e fieristico;
196)  elaborati grafici: zona 4 - zona 9;
197)  elaborati grafici: zona 5 - residenziale ponente;
198)  elaborati grafici: zona 8 - residenziale di levante;
199)  elaborati grafici: zona 9 - residenziale di Aspra;
200)  elaborati grafici: zona 12;
201)  elaborati grafici: zona 17;
Studio agricolo forestale
202)  elaborato prot. n. 40467 del 5 dicembre 1994, avente per oggetto "delimitazione delle fasce forestali nel territorio comunale di Bagheria";
203)  aerofotogrammetria in scala 1:10.000 con relative delimitazioni;
204) a  -  foglio di mappa con evidenziati le particelle catastali delle aree gestite dall'I.R.F. ai sensi del R.D. n. 3267/23;
205)  b  -  foglio di mappa con evidenziati le particelle catastali delle aree gestite dall'I.R.F. ai sensi del R.D. n. 3267/23;
206)  c  -  foglio di mappa con evidenziati le particelle catastali delle aree gestite dall'I.R.F. ai sensi del R.D. n. 3267/23;
207)  planimetria scala 1:1.000, relativa all'area boschiva della Montagnola Valguarnera;
208)  planimetria scala 1:2.000, relativa all'area boschiva della Montagnola Valguarnera;
209)  elaborato prot. n. 42043 del 20 dicembre 1994, avente per oggetto "relazione sul S.A.F." con allegati:
-  carta della vegetazione e dell'uso dei suoli;
-  carta dei suoli;
-  carta delle unità di paesaggio;
-  carta della richiesta di ampliamento delle zone da servire con la canalizzazione delle acque provenienti dalla diga del S. Leonardo;
-  carta di recepimento della richiesta di cui alla carta precedente;
-  carta dei vincoli;
-  carta dell'area non soggetta a vincolo paesaggistico;
-  carta delle cave, dei fabbricati rurali e della struttura irrigua del consorzio idro-agricolo;
-  copia nota E.S.A. prot. n. 24985 del 14 settembre 1993.
Elaborati contenenti gli emendamenti di cui alla delibera n. 238/98 (dei quali è stato preso atto con verbale n. 259/Comm del 23 dicembre 1998)
210)  tav.  C.1  - planimetria di progetto del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:10.000; 
211)  tav.  C.2.1sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
212)  tav.  C2.2nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
213)  tav.  C2.2sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
214)  tav.  C2.3nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
215)  tav.  C2.3sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
216)  tav.  C2.4nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
217)  tav.  C2.Snord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
218)  tav.  C2.5sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
219)  tav.  C2.6sud  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 
220)  tav.  C2.7nord  - planimetria di progetto del centro abitato, delle frazioni e del territorio comunale con: la suddivisione in zone omogenee, le aree destinate a spazi e servizi pubblici e di uso pubblico, gli impianti di interesse generale, la rete stradale e le vie di comunicazione, le zone di recupero, scala 1:2.000; 

221)  aggiornamento degli articoli delle norme tecniche di attuazione.

Art.  4

Il comune di Bagheria, oltre a dare seguito nel termine di 120 giorni a quanto indicato al punto 2) del citato voto C.R.U. n. 498 del 25 ottobre 2001, dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera, da trasmettere per opportuna conoscenza a questo Assessorato, il consiglio comunale dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del presente decreto.

Art.  5

Le prescrizioni esecutive dovranno essere eseguite entro il termine di anni dieci ed entro lo stesso termine dovranno essere eseguite le relative espropriazioni.

Art.  6

Ai sensi del penultimo comma dell'art. 16 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, entro un mese dall'annuncio dell'avvenuto deposito, il presente decreto dovrà essere notificato, nelle forme delle citazioni, a ciascun proprietario di immobili vincolati dalle prescrizioni esecutive.

Art.  7

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art.  8

Il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 8 aprile 2002.
  SCIMEMI 

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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Michele Arcadipane
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