REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 21 GIUGNO 2002 - N. 28
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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 5 aprile 2002.
Modifica del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del centro abitato di Fiumedinisi.

ALLEGATI
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RELAZIONE

Il comune diFiumedinisi ha richiesto all'ufficio del Genio civile di Messina, con la nota n. 6607 del 20 dicembre 2001, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, di apportare modifiche ed integrazioni al piano straordinario dell'assetto idrogeologico, riferite alle aree del centro abitato e a quelle limitrofe al cimitero comunale nella contrada Motta, inoltrando la seguente documentazione:
-  copia studio geologico di supporto al piano regolatore generale, redatto dal geologo Ignazio Di Paola;
-  studio geologico del territorio del comune di Fiumedinisi relativo alle aree limitrofe al centro urbano ed a quelle vicine al cimitero comunale in contrada Motta, finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario, a firma dei geologi Salvo Puccio e F. Nicita;
-  cartografie relative allo stato di fatto ed alle previsioni di piano regolatore generale in scala 1:2.000 e 1:5.000.
PREMESSE
Il settore del territorio comunale di Fiumedinisi, oggetto della richiesta di revisione, risulta ubicato nella fascia nord-orientale della Sicilia, nell'immediato entroterra costiero.
In particolare il centro urbano si sviluppa in posizione limitrofa al torrente Fiumedinisi, alla base di un pendio a pendenze elevate, come pure la frazione di contrada Motta che però rimane ubicata più a valle.
Esiste una certa differenziazione morfologica tra l'aspro rilievo costituito da una formazione metamorfica e le aree sottostanti caratterizzate da più blanda morfologia, essendo queste costituite prevalentemente da alluvioni terrazzate depositate dal torrente Fiumedinisi.
Nelle aree di affioramento delle metamorfiti filladiche si evidenziano processi morfogenici in atto legati sia all'azione erosiva di tipo lineare delle acque di deflusso, sia a movimenti gravitanti superficiali (soliflusso, reptazione) degli spessori allentati superficiali e crolli di porzioni rocciose laddove le pendenze assumono valori elevati.
Il territorio comunale è rilevabile nel foglio n. 601 "Messina-Reggio Calabria" in scala 1:50.000 della carta d'Italia edita dall'I.G.M. e nelle carte tecniche regionali: n. 600120 "Rocca Tomogna"; n. 600160 "Mandanici"; n. 601090 "Monte Poverello" e 601130 "Fiumedinisi" in scala 1:10.000.
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000 risultano interessate da dissesti: una vasta area ubicata in posizione limitrofa all'abitato di Fiumedinisi (sul lato nord), la zona limitrofa a quella cimiteriale di contrada Motta. In particolare nella carta del rischio idrogeologico, in scala 1:50.000, queste zone sono classificate a rischio molto elevato.
Oggetto della revisione del piano straordinario, come richiesto dall'Amministrazione comunale, risultano le aree inserite nel piano, definite a rischio di frana molto elevato, nonché l'inserimento di nuove aree non censite.
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni effettuate sui luoghi, si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla ridefinizione dei contorni delle aree in dissesto.
VERIFICA
Dall'esame della relazione geologica redatta a supporto del piano regolatore generale, a firma del dott. I.Di Paola e dello studio geologico-tecnico finalizzato all'aggiornamento del piano straordinario redatto dai dott. S. Puccio e F. Nicita, atto alla riperimetrazione delle aree soggette a dissesto idroeologico riferite al centro urbano ed alle aree evidenziate, emerge l'esistenza di distinte aree in frana, le quali riguardano complessivamene una minore estensione rispetto a quelle riportate nella carta del rischio idrogeologico, decreto n. 298/41. Nello studio geologico-tecnico finalizzato all'aggiornamento vengono inoltre segnalate ulteriori aree interessate da frane, non riportate nella carta dei dissesti allegata al piano straordinario.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente al tecnico comunale e al dott. Salvo Puccio, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
Sono state rilevate aree in dissesto a nord del centro urbano di Fiumedinisi, sulla sinistra orografica del torrente, a monte ed a valle dello stesso centro (in posizione limitrofa al torrente Fiumedinisi); inoltre si evidenzia un'area in dissesto lungo la strada provinciale che collega il centro abitato con le direttrici ioniche, in posizione limitrofa al cimitero comunale.
Va sottolineato, comunque, che la definita perimetrazione delle aree in dissesto e delle relative aree di rischio, in considerazione della natura, delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dello stato evolutivo dei dissesti, viene riferita alla situazione attuale, e pertanto risulta suscettibile di sensibile modificazione qualora non si provveda, in breve, ad opportuni interventi di mitigazione.
VALUTAZIONI DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico relativamente ai dissesti che interessano aree che ricadono all'interno del territorio comunale di Fiumedinisi.
1)Area a nord del centro abitato
Trattasi di un'area estesa circa 12.0 Ha interessata da fenomenologie gravitative di tipo superficiale a carico della coltre d'alterazione delle semimetamorfiti e, lungo la via di comunicazione sottostante, da crolli di porzioni lapidee di notevoli dimensioni. I dissesti possono spingersi sino a 3÷4,50 m. di profondità e presentano tendenza evolutiva verso forme più profonde. Inoltre si hanno distacchi di blocchi lapidei nei tratti denudati dalla vegetazione e dagli spessori d'alterazione con conseguenti crolli e rotolamenti verso valle. L'area rientrava con una diversa perimetrazione in quelle riportate nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico.
Allo stato attuale i dissesti superficiali sono da considerare attivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda Me 022/01 redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P4;
-  elementi a rischio: unica via di comunicazione verso frazioni abitate = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P4 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:
P4 x E3 = R4 rischio molto elevato

2) Area limitrofa al centro abitato, alveo del torrente
Trattasi di un'area estesa circa 6.0 Ha, interessata da fenomenologie di forte erosione a monte con crollo lungo le pareti, deposizione lungo l'alveo del torrente e conseguente rimobilitazione delle masse verso il centro abitato, esondazioni di acque di torrente in condizioni di portate di piena. L'erosione a monte può spingersi sino a 2÷2,50 m. di profondità. Inoltre si hanno distacchi di blocchi lapidei nei tratti denudati dalla vegetazione e dagli spessori d'alterazione con conseguenti crolli e rotolamenti verso valle. L'area non rientrava in quelle riportate nel piano straordinario per il riassetto idrogeologico.
L'area posta in prossimità della confluenza con il torrente Fiumedinisi risulta pertanto soggetta a rischio idraulico molto elevato.
Allo stato attuale i dissesti superficiali sono da considerare inattivi e riattivabili in qualsiasi condizione di precipitazione intensa.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda Me 022/02 redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: centro abitato = E4.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E4 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E4 = R4 rischio molto elevato

3) Area a monte del centro abitato di Fiumedinisi
Trattasi di un'area estesa circa 8,5 Ha interessata da dissesti superficiali del tipo soliflusso che non raggiungono profondità >2 m. L'area è urbanizzata con edifici residenziali sparsi.
Allo stato attuale i dissesti superficiali sono da considerare inattivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda Me 022/03 redatta a completamento delle verifiche effettuate, ai fini dell'aggiornamento del piano straordinario, vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio. Sinteticamente vengono qui di seguito riassunti:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P3;
-  elementi a rischio: nucleo abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P3 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:
P3 x E3 = R3 rischio elevato

4) Area limitrofa al cimitero comunale
Si tratta di un'area limitrofa a quella sopradescritta con soliflussi e scivolamenti gravitativi instauratisi nelle semimetamorfiti alterate ma con fenomeni incipienti di attività e con potenziale coinvolgimento di livelli profondi per la parte limitrofa alla strada, mentre nelle porzioni a pendenza elevata si hanno crolli di porzioni lapidee che hanno interessato la via di comunicazione. Inoltre si è in posizione limitrofa al cimitero comunale.
Allo stato attuale i fenomeni di scivolamento, crollo e/o distacco sono da considerare attivi.
Classificazione della frana e individuazione della classe di rischio
Dalla scheda Me 022/04 vengono desunti gli elementi che consentono la definizione del rischio che sinteticamente vengono riassunti:
-  tipologia = T3;
-  magnitudo = M4;
-  pericolosità = P4;
-  elementi a rischio: unica via di comunicazione da e per il centro abitato = E3.
Dalla combinazione tra la pericolosità P4 e gli elementi a rischio E3 si perviene alla classe di rischio:
P4 x E3 = R4 rischio molto elevato

CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso sono state redatte le aggiornate carte stralcio del dissesto e del rischio idrogeologico riferite al centro abitato diFiumedinisi. Per la rappresentazione delle aree interessate da dissesti e per quelle a rischio idrogeologico sono stati utilizzati stralci planimetrici tratti dalle carte tecniche regionali in scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono rappresentate le aree a rischio idrogeologico "elevato" e "molto elevato" così come individuate e descritte nella presente relazione.
Tutte le altre zone ricadenti nel territorio comunale, classificabili a "rischio medio" e "moderato", non vengono in questa fase di previsione rappresentate.
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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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