REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 17 MAGGIO 2002 - N. 23
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 6964930 - ABBONAMENTI TEL 6964926 INSERZIONI TEL 6964936 - FAX 6964927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Avv.Michele Arcadipane - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

Assessorato del territorio e dell'ambiente

DECRETO 25 marzo 2002.
Approvazione del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e del regolamento edilizio del comune di Motta d'Affermo.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Viste le note prot. n. 1935 del 25 maggio 1999 e prot. 2730/71 U.T.C. del 28 settembre 1999, con le quali, rispettivamente, il commissario ad acta ed il sindaco del comune di Motta d'Affermo hanno trasmesso a questo Assessorato, ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale, alle prescrizioni esecutive e al regolamento edilizio;
Vista la delibera commissariale n. 1 del 13 ottobre 1998, riscontrata legittima dal CO.RE.CO., nella seduta del 12 novembre 1998 ai nn. 7897/7556, con la quale è stato adottato il piano regolatore generale con le prescrizioni esecutive ed il regolamento edilizio del comune di Motta d'Affermo;
Vista la delibera commissariale n. 1 del 26 gennaio 1999, avente per oggetto: Presa atto modifiche al piano regolatore generale adottato con deliberazione del commissario ad acta n. 1 del 13 ottobre 1998 ed adozione prescrizioni esecutive zone C3;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, relativi al piano regolatore generale con annesso regolamento edilizio e prescrizioni esecutive di Motta d'Affermo adottato con delibere del commissario ad acta n. 1 del 13 ottobre 1998 n. 1 del 26 gennaio 1999;
Vista la certificazione, datata 1 aprile 1999, a firma del segretario comunale in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione nonché attestante la presentazione, nei termini di legge, di n. 5 osservazioni ed opposizioni;
Viste le sottoelencate osservazioni ed opposizioni:
-  osservazione n. 1 prot. n. 1193 del 22 marzo 1999 - ditta Lipari Vilone Santa;
-  osservazione n. 2 prot. n. 1194 del 22 marzo 1999 - ditta Giannì Salvatore;
-  osservazione n. 3 prot. n. 1233 del 25 marzo 1999 - ditta Irrera Gaetano e Messina Salvatrice;
-  osservazione n. 4 prot. n. 1252 del 26 marzo 1999 - ditta Battaglia Giuseppe;
-  osservazione n. 5 prot. n. 1253 del 26 marzo 1999 - ditta Mascarello Santa;
Vista l'osservazione/opposizione della ditta Irrera Gaetano e Messina Salvatrice avverso il piano regolatore generale, datata 11 giugno 1999, pervenuta direttamente a questo Assessorato in data 22 giugno 1999 ed assunta al prot. n. 34227 del 24 giugno 1999;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni nonché la relazione redatta dal progettista sulle medesime, trasmesse dal commissario ad acta per effetto di quanto disposto dall'art. 4, comma I, della legge regionale n. 65/81;
Viste le note prott. nn. 18944 del 23 ottobre 1995, 32145 del 14 ottobre 1997, 24888 del 30 settembre 1998 e 36057 del 18 gennaio 1999 dell'ufficio del Genio civile di Messina con le quali, ad indicate condizioni, è stato espresso, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, il parere sul piano regolatore generale, regolamento edilizio, prescrizioni esecutive;
Vista la nota prot. n. 150 del 23 maggio 2000, con la quale il gruppo di lavoro XXX di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi al piano regolatore generale, al regolamento edilizio ed alle prescrizioni esecutive, la proposta di parere n. 9 del 23 maggio 2000, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"....Omissis...
Premesso:
3.  SINTESI DELLA SITUAZIONE URBANISTICA E CENNI STORICI
3.1. Situazione urbanistica
Il comune di Motta d'Affermo è in atto normato dalle previsioni del piano comprensoriale n. 9, approvato con D.P.R.S. n. 164 del 5 aprile 1979.
Il territorio comunale, confinante con i comuni di Reitano, Pettineo e Tusa, misura complessivamente Ha. 1461 ed ha morfologia accidentata degradante da una quota di m. 900 fino al livello del mare.
La viabilità principale è costituita dalla S.S. 113 Palermo-Messina alla quale vengono collegati, attraverso due strade provinciali, i comuni di Mistretta e Pettineo.
Inoltre il territorio è attraversato dalla linea ferroviaria Palermo-Messina.
In merito alla situazione vincolistica del territorio lo stesso risulta assoggettato ai vincoli discendenti dalle sotto elencate norme:
1)  legge 2 febbraio 1974, n. 64 (comune sismico di II categoria);
2)  legge n. 3917/1877 e R.D. n. 3267/23 (vincolo idrogeologico e forestale);
3)  legge regionale n. 78/76 e legge n. 431/85 (vincolo di arretramento e di salvaguardia delle coste marine);
4)  legge n. 431/85 (presenza di corsi d'acqua, torrenti o fiumi iscritti nel registro delle acque pubbliche);
5)  legge n. 1487/39, lettera m) dell'art. 1, legge n. 431/85 (località di interesse archeologico da vincolare);
6)  legge n. 1089/39 (vincolo posto su edifici di interesse architettonico).
3.2.  Cenni storici
Dal punto di vista storico si hanno notizie del centro urbano di Motta sin da epoca normanna, quando il feudo era conosciuto con il nome di Sparto.
La prima volta che tale nome si rileva negli atti ufficiali è nel 1296, e più precisamente nel catalogo dei baroni di Re Giacomo d'Aragona.
Testimonianze storiche indicano l'appartenenza di Sparto alla famiglia Chiaramonte fino al 1344; la cittadina quindi passò sotto il dominio degli Albamonti e successivamente nel 1397 Re Martino ne mutò il nome da casale di Motta di Sparto in Motta di Fermo.
La dominazione degli Albamonti si protrasse fino alla metà del '500. Nel 1632 il feudo passò al Monte di Pietà di Palermo per essere acquisito poi, nel 1633, da D. Gregorio Castello come "Stato di Motta".
Relativamente alla frazione di Torremuzza risulta che anticamente faceva parte di un principato avente sede proprio a Torremuzza, dove ancora oggi esistono il castello e la torre, risalente al 1210.
Il principato, dopo ripetuti passaggi di proprietà, fu inglobato nel feudo di Sparto.
4.  DESCRIZIONE DEGLI INDIRIZZI PROGETTUALI
4.1.  Andamento demografico
I progettisti prendono in considerazione i dati al 31 dicembre 1993 i quali assegnano a Motta d'Affermo una popolazione di 1.113 abitanti.
Sulla scorta delle analisi progettuali i progettisti fissano il tetto della popolazione residente al 31 dicembre 2013 in 1.370 unità, con un incremento totale nel ventennio pari a 254 unità equivalente ad un incremento del 23%.
L'incremento annuo ipotizzabile è quindi mediamente dell'1,15% con un aumento annuale di circa 12 unità.
4.2.  Dimensionamento e fabbisogno abitativo
Dalla relazione tecnica risulta che, secondo i dati presi a riferimento al 31 dicembre 1993, la consistenza abitativa del comune ammonta a 597 abitazioni occupate con 2.631 vani cui fanno riscontro 1.113 abitanti.
Il 43,39% delle abitazioni è stato costruito prima del 1919.
Dalle indagini condotte dai progettisti risulta che il patrimonio abitativo è sufficiente a soddisfare le attuali esigenze della popolazione residente, salvo il fatto che i necessari interventi di ristrutturazione e di sostituzione del patrimonio vetusto o inadeguato per caratteristiche igieniche e strutturali, inevitabilmente comporteranno la perdita contabile di quello esistente per una quantità pari circa al 9% dei vani effettivamente disponibili ossia pari a 236 vani.
Il fabbisogno totale alla fine del ventennio viene stimato quindi pari a 2.727 vani risultanti dal seguente computo:
-  vani esistenti 2.631;
-  vani da detrarre agli esistenti per risanamento -236;
-  vani da realizzare negli strumenti attuativi +232;
-  vani da realizzare nelle zone B di completamento  +100; 

per un totale di vani alla fine del ventennio pari al numero degli abitanti insediati previsti e con l'edificazione quindi di 332 nuovi vani.
4.3.  Viabilità
Per quanto riguarda la viabilità, i progettisti recepiscono il tracciato della costruenda autostrada Palermo-Messina nonché dello svincolo denominato Santo Stefano di Camastra, ricadente nel territorio della frazione di Torremuzza.
In merito alle previsioni progettuali esse sono così suddivise:
1)  nuova strada di collegamento fra la frazione di Torremuzza ed il capoluogo, utilizzando tratti di viabilità esistente, denominata "via dell'olio e delle nocciole";
2)  previsione di una nuova asta di accesso da nord al nucleo urbano;
3)  prolungamento di un tratto viario ad ovest del centro abitato tale da collegare la "via dell'olio e delle nocciole" e la strada di collegamento SS. 113 Pettineo e la strada per Mistretta, costituendo la stessa circonvallazione al centro urbano;
4)  nuovo tratto di strada a sud-est del centro abitato che serva la zona D2 per insediamenti artigianali, migliorando anche la viabilità per Mistretta;
5)  completamento della strada esterna Motta d'Affermo-Reitano;
6)  collegamento tra il centro di Torremuzza ed il primo tratto della via dell'olio e delle nocciole e quindi per Motta.
Inoltre i progettisti recepiscono il nuovo tracciato ferroviario Palermo-Messina con la conseguente trasformazione dell'attuale sede ferroviaria in un percorso a guida vincolata per minibus gommati e pista ciclabile e/o percorso escursionistico turistico naturalistico denominato via del mare.
4.4.  Zonizzazione e destinazioni d'uso
Il progetto di piano regolatore generale prevede il seguente azzonamento del territorio comunale:
4.4.1. Zona A
E' costituita dai nuclei centrali degli antichi abitati il cui impianto morfologico urbano e la stessa qualità formale dei manufatti edilizi vanno preservati. Tale zona, in relazione agli impianti morfologici ed alle tipologie edilizie ed all'epoca di formazione dei tessuti urbani, viene suddivisa in due sottozone A1 ed A2.
4.4.1.1. Zona A1
Comprendente il tessuto urbano di più antica formazione e nella quale sono consentiti interventi volti al recupero ed al risanamento conservativo del patrimonio edilizio esistente.
4.4.1.2. Zona A2
Comprendente il tessuto urbano anch'esso di pregio ma di formazione meno antica nella quale, oltre agli interventi previsti nella zona A1, potranno essere consentiti interventi di ristrutturazione edilizia individuati con scrupolosità negli elaborati esecutivi e nelle redatte prescrizioni esecutive.
Le zone A1 ed A2 sono infatti normate parzialmente da prescrizioni esecutive ex art. 2 della legge regionale n. 71/78 che hanno valore ed effetto di piano di recupero ex legge n. 457/78.
4.4.2. Zone B
I progettisti individuano quali zone B le aree di completamento del centro urbano esistente. Sono suddivise in zone territoriali omogenee B0, B1 e B2.
4.4.2.1.  Zone B0
Individuata nella zona all'estrema periferia occidentale dell'abitato, immediatamente a valle della via Kennedy.
In detta zona non è consentita alcuna nuova edificazione nelle aree libere, negli edifici esistenti non è consentito alcun ulteriore aumento di volume ma possono realizzarsi unicamente interventi finalizzati alla manutenzione ordinaria e straordinaria, consolidamenti nonché la ristrutturazione degli edifici esistenti nel rispetto delle sagome e delle volumetrie preesistenti.
4.4.2.2.  Zona B1
L'intervento edilizio diretto è consentito per trasformazioni di singoli edifici mediante demolizione e ricostruzione, sopraelevazione ed ampliamenti nonché per nuove edificazioni in lotti interclusi. I progettisti indicano per tale zona un indice di densità edilizia fondiaria non superiore a 5 mc./mq. aumentata a 9 mc./mq. in caso di lotti interclusi aventi una superficie non superiore a mq. 120.
4.4.2.3. Zone B2
Tali zone riguardano unicamente parti del centro abitato della frazione di Torremuzza. L'intervento edilizio diretto è consentito per trasformazioni di singoli edifici mediante demolizione e ricostruzione, sopraelevazione ed ampliamenti nonché per nuove edificazioni in lotti interclusi. I progettisti indicano per tale zona un indice di densità edilizia fondiaria non superiore a 4 mc./mq. aumentata a 9 mc./mq. in caso di lotti interclusi aventi una superficie non superiore a mq. 120.
4.4.3. Zone C
Sulla base del fabbisogno edilizio determinato, il progettista prevede le zone residenziali di espansione distinte in zone C1 e C2 normate da prescrizioni esecutive.
Le norme di attuazione delle stesse si trovano allegate alle prescrizioni esecutive.
Dagli elaborati di progetto si desumono le seguenti caratteristiche dimensionali: le superfici fondiarie con destinazione d'uso residenziale ammontano a mq. 23.650 che sommate alle superfici già edificate o di parziale completamento (mq. 8.887) ammontano a mq. 32.537.
Le aree per attrezzature urbane risultano mq. 15.472 e le aree destinate e viabilità e zone di rispetto a mq. 18.813.
La capacità insediativa in numero di vani nella zona C è di 242 unità, cui corrisponde un volume abitabile di mc. 26.195.
4.4.3.1.  Zone C1
Poste nel centro urbano di Motta, ai margini sud e sud-est dell'attuale abitato, consentiranno di soddisfare il modesto fabbisogno abitativo.
4.4.3.2. Zona C2
Ubicata a sud del nucleo urbano della frazione Torremuzza, è servita da idonea viabilità.
4.4.4.  Zone D
Come risulta dagli artt. 33 e 34 delle norme di attuazione si tratta di zone destinate già ad insediamenti industriali esistenti (zona D1) ed a zone tecnico-commerciali, industriali ed artigianali di nuova edificazione (zone D2 e D3);
4.4.4.1.  Zona D1
Zona industriale esistente ubicata a nord del centro abitato e consistente nella presenza di un edificio per attività di estrazione e raffinazione delle sanse.
E' consentito esclusivamente l'intervento di ristrutturazione edilizia, con il mantenimento della destinazione d'uso attuale, come definito alla lettera d), comma 1, art. 20 della legge regionale n. 71/78, nonché gli interventi necessari alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei manufatti esistenti.
4.4.4.2./4.4.4.3.  Zone D2 e D3
Zona omogenea tecnico-commerciale, industriale ed artigianale di nuova edificazione.
Si attua per intervento urbanistico preventivo con una superficie minima d'intervento di mq. 10.000 ed un indice di utilizzazione fondiaria pari a 0,30 mq./mq. per le zone D2 mentre con una superficie minima d'intervento predeterminata graficamente nelle tavole di piano regolatore generale ed un indice di utilizzazione fondiaria pari a 0,10 mq./mq. per le zone D3.
L'altezza massima realizzabile è rispettivamente di 10 e 7,5 ml.
4.4.5.  Zona E
Zone destinate prevalentemente al l'esercizio delle attività agricole dirette o connesse all'agricoltura. La zona E è suddivisa in due sottozone E1 ed E2.
Le zone E1 sono caratterizzate prevalentemente da impianti colturali a seminativo ed a pascolo per l'allevamento del bestiame, mentre le zone E2 sono quelle caratterizzate da impianti colturali ad uliveto e noccioleto, con l'obbligo di rispettare e mantenere il verde e le colture esistenti.
4.5.  Attrezzature
Per ciò che concerne la dotazione di attrezzature al servizio dei cittadini, dalla relazione tecnica progettuale si evince che quelle presenti sono in esubero rispetto agli standards totali ed in riferimento alla popolazione residente al 31 dicembre 1993 (25,56 mq./ab.) anche se mal distribuite rispondendo ad una logica urbanistica di centralità.
Il comune di Motta d'Affermo risulta dotato di:
1) attrezzature scolastiche per 1.925 mq. (mq. 1,73 per abitanti), suddivise in 1 scuola materna di circa 670 mq., 2 elementari per 1.255 mq. ed una media ospitata in locali diversi;
2)  attrezzature per interesse comune per 4.420 mq. (mq. 3,96 per abitanti), costituite in prevalenza da edifici per il culto (circa l'80%);
3)  attrezzature sportive e verde pubblico attrezzato per un totale di 23.290 mq. (mq. 20,87 per abitanti);
4)  aree cimiteriali per mq. 1.695;
5)  non è presente alcuna area appositamente predisposta per il parcheggio.
Il progettista, sulla base della popolazione prevista nel 2013 pari a 1.370 unità, prevede attrezzature per un totale di mq. 73.548 in misura di 53,68 mq./ab. che esorbita largamente lo standard minimo di legge.
La suddivisione operata è la seguente:

Attrezzature Esistente Progetto Totali 
Parcheggi pubblici      - 9789 9789 
Scolastiche dell'obbligo      1925 6112 8037 
Interesse comune      4420 4332 8752 
Verde pubblico e per lo sport      23920 27210 50410 
      76988 

E' da rilevare che per un mero errore di calcolo i progettisti pervengono ad un dato leggermente discostandosi dalla realtà.
Pertanto il dato da tenere in considerazione è mq. 76988 in misura di 56,19 mq./ab.
4.6. Prescrizioni esecutive
Allegati al progetto di piano regolatore generale risultano n. 2 piani particolareggiati per il soddisfacimento dei fabbisogni decennali, che in particolare interessano le seguenti zone:
Prescrizioni esecutive per edilizia residenziale:
1)  la zona omogenea A1 a destinazione d'uso residenziale ubicata in Motta capoluogo;
2)  la zona omogenea A2 a destinazione d'uso residenziale ubicata in Motta capoluogo;
3)  la zona omogenea A2 a destinazione d'uso residenziale ubicata nella frazione di Torremuzza;
4)  la zona di espansione C1 ubicata in Motta capoluogo;
5)  la zona di espansione C2 ubicata nella frazione di Torremuzza.
Propedeutici al progetto di piano sono anche:
4.7.1.  Studio geologico
Lo studio geologico a supporto del piano regolatore generale, redatto ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 65/81, distingue le aree secondo le diverse acclività e caratteristiche geomorfologiche, indicando per le stesse la potenziale utilizzazione ai fini urbanistici.
Per quanto attiene la compatibilità delle previsioni urbanistiche contenute nel progetto di piano regolatore generale e prescrizioni esecutive, con le condizioni geomorfologiche e geologiche generali del territorio di Motta d'Affermo, nel tornare a precisare che le valutazioni nel merito esulano dalle competenze di questo gruppo di lavoro, privo di professionalità specifica, si evidenzia che la compatibilità stessa è stata accertata dall'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, con i citati pareri nn. 18944 del 23 ottobre 1995, 24888 del 30 settembre 1998 e 36057 del 18 gennaio 1999 e 32145 del 14 ottobre 1997 favorevoli a condizioni eccetto che per la zona già B1, ora B0, situata all'estrema periferia occidentale dell'abitato immediatamente a valle della via Kennedy, la quale, per le condizioni geomorfologiche, è stata stralciata.
4.7.2. Studio agricolo-forestale
Lo studio agricolo-forestale, è stato redatto ai sensi della legge regionale n. 15/91 e successivamente integrato ai sensi della legge regionale 16/96.
La carta di utilizzazione dei suoli evidenzia le aree boscate e specifica l'assenza di aree interessate da colture specializzate o irrigue.
Dallo studio si evince che il 57% circa del territorio comunale è occupato da oliveti, circa il 10% da noccioleti e per il 21% circa da aree boscate, poste comunque non in prossimità dei centri abitati.
5. CONSIDERAZIONI SUL PROGETTO DI PIANO
5.0. Procedure
Sotto il profilo procedurale non si ha nulla da rilevare stante che:
-  con delibera consiliare n. 49 del 9 ottobre 1993 sono state impartite le direttive generali ex art. 3, legge regionale n. 15/91;
-  con delibera consiliare n. 49 del 20 giugno 1994 è stato approvato lo schema di massima;
-  l'adozione del piano regolatore generale è avvenuta, con deliberazione commissariale n. 1 del 13 ottobre 1998, contestualmente all'adozione del regolamento edilizio e delle prescrizioni esecutive della zona A, ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 71/78, e successivamente, con delibera commissariale n. 1 del 26 gennaio 1999, sono state adottate le prescrizioni esecutive relative alle zone C, prendendosi nel contempo atto delle modifiche apportate al piano regolatore generale a seguito del parere del Genio civile;
-  il progetto di piano è corredato dallo studio geologico, ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 65/81, e dallo studio agricolo-forestale prescritto dall'art. 3 della legge regionale n. 15/91 integrato ai sensi della legge regionale n. 16/96;
-  sul progetto di piano regolatore generale, con allegate prescrizioni esecutive e regolamento edilizio, è stato acquisito il parere favorevole con prescrizioni, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, dell'ufficio del Genio civile di Messina;
-  sono state osservate le prescrizioni di legge relative alla pubblicazione e al deposito del progetto di piano, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78;
-  avverso al piano sono state presentate n. 5 osservazioni e/o opposizioni;
-  le osservazioni ed opposizioni presentate, sulle quali i progettisti hanno formulato le proprie deduzioni, sono state trasmesse dal Commissario ad acta a questo Assessorato unitamente al piano.
5.1. Dimensionamento del progetto di piano:
Il progettista, sulla base dei dati al 31 dicembre 1993 forniti dall'Amministrazione comunale (1.113 abitanti) perviene ad una previsione di incremento medio annuale pari all'1,5% e ad un incremento totale nel ventennio pari al 23%.
L'incremento di abitanti valutato nel ventennio risulta quindi pari a 254 unità con una previsione totale di 1.370 abitanti nel 2013.
Dai dati in possesso di questa Amministrazione, riferiti ai rilevamenti ISTAT ed ai rilevamenti comunali, risulta:

Anno Abitanti Var. % 
1971      1280 
1981      1170 -  8,59% 
1991      1158 -  1,03% 
1993      1116 -  3,63% 
1996      1054 -  5,56% 
1999      977 -  7,31% 

Dal raffronto dei superiori rilevamenti con quelli degli anni precedenti, riportati nella relazione tecnica del piano, risulta un continuo decremento demografico, rilevato peraltro anche in sede di progettazione.
Le previsioni progettuali vengono effettuate ipotizzando uno sviluppo socio-economico da attuarsi tramite il potenziamento delle attività agricole e la riqualificazione ambientale nonché attraverso l'accelerazione del processo di sviluppo delle attività tecnico-commerciali ed artigianali.
Pertanto, relativamente ai vani previsti, i progettisti prevedono un fabbisogno di 342 vani da realizzarsi in numero di 232 attraverso gli strumenti attuativi ed in numero di 100 da realizzarsi in zona B.
Tale previsione andrebbe anche a colmare la perdita di circa il 9% del parco vani disponibile (236 su 2.631) a seguito di interventi di ristrutturazione e di sostituzione.
Tale considerazione, corretta sotto il profilo meramente contabile, in vero non considera che l'uso del patrimonio immobiliare di regola pone in relazione famiglie ed alloggi e non abitanti e vani, non procedendosi, sempre di regola e nei piccoli centri, negli interventi di recupero a rifusione, delle unità immobiliari.
Peraltro, in atto, il rapporto abitanti/vani (vedasi superiore 4.2.) gioca a vantaggio dei primi.
Il totale parco vani al 2013 ammonterebbe a 2727.
Dette previsioni riferite ad un ventennio, nonostante la presenza dell'attuale decremento demografico, nonostante quanto sopra rilevato, in considerazione delle formulate ipotesi di sviluppo socio-economico, in considerazione della cautela e della misura con cui complessivamente si configura il progetto di piano, in considerazione infine dei margini di aleatorietà che non consentono, nelle attività previsionali urbanistiche, misurazioni da scienza esatta, possono ritenersi in linea di massima condivisibili salvo quanto appresso si andrà a precisare.
5.2.  Zonizzazione del piano regolatore generale
Per le singole zone omogenee individuate nel progetto del piano regolatore generale, si rileva:
5.2.1.  Zona A
Motta centro
La zona A è stata enucleata confermando ed ampliando le previsioni di zonizzazione del piano comprensoriale n. 9, approvato con D.P.R.S. n. 164 del 5 aprile 1979.
La zona A1, che coincide con il tessuto urbano del nucleo abitato di più antica formazione, si estende a nord e a sud rispetto a quanto già previsto dal P.U.C. n. 9.
In detta zona sono previsti interventi volti al recupero ed al risanamento conservativo del patrimonio edilizio esistente.
Le porzioni di detta area poste ad est e ovest sono oggetto di prescrizioni esecutive aventi valore ed effetto di piani di recupero ex legge n. 457/78.
La zona A2, che coincide con il tessuto urbano anch'esso di pregio ma di formazione meno antica, coincide con l'ex zona B1 nel P.U.C. n. 9.
In detta zona territoriale omogenea, oltre agli interventi previsti per la zona A1, per quegli edifici di interesse monumentale vincolati e di interesse architettonico ambientale, sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia individuati con scrupolosità negli elaborati esecutivi e nelle prescrizioni esecutive.
Dai sopralluoghi effettuati si è avuto modo di constatare che l'individuazione della zona A effettuata dai progettisti per Motta capoluogo è conforme a quanto dettato in materia dalle vigenti norme di legge e quindi è pienamente condivisa.
Frazione di Torremuzza
Anche nella frazione di Torremuzza sono state previste due zone territoriali omogenee A: la zona A1 coincide con lo storico complesso del castello dei Principi di Torremuzza con l'annessa Torre, destinato dopo il restauro ad accogliere un centro culturale ed un museo della tradizione contadina, ed una zona A2 coincidente con il vecchio baglio della marina, il cui riuso prevede una casa albergo e luogo di accoglienza per turisti.
Le aree oggetto di detta zonizzazione erano precedentemente destinate a zona C nel P.U.C. n. 9.
Gli interventi previsti sono gli stessi che per le zone A1 ed A2 di Motta capoluogo ed anche le zone A di Torremuzza sono state assoggettate a prescrizioni esecutive da piani di recupero ex legge n. 457/78.
La perimetrazione effettuata dai progettisti per le zone A di Torremuzza è, secondo il parere di questo gruppo, condivisibile.
5.2.2.  Zone B
I progettisti individuano delle zone B di completamento di dimensioni assai ridotte.
Vengono denominate B1, quelle relative al capoluogo di Motta e B2 quelle relative alla frazione di Torremuzza.
In dette aree é possibile qualche intervento edilizio a saturazione dell'esistente, trasformazione per singoli edifici mediante demolizione e ricostruzione, sopraelevazione ed ampliamenti, nuove edificazioni in lotti interclusi secondo gli indici e parametri fissati.
La sottozona B0, posta all'estrema periferia occidentale dell'abitato a valle della via Kennedy, precedentemente destinata zona B1, a seguito delle prescrizioni del Genio civile, conseguenti alle condizioni geomorfologiche, è stata declassata a zona B0 nella quale sono previsti interventi finalizzati unicamente alla manutenzione ordinaria e straordinaria, consolidamenti e ristrutturazione degli edifici esistenti nel rispetto delle sagome e delle volumetrie preesistenti.
Non sono consentite nuove edificazioni in aree libere ed aumenti di volume.
Data l'esiguità di superficie delle zone B previste nonché il numero dei vani che in esse si presume di realizzare (n. 100), la previsione delle stesse è condivisibile da questo gruppo XXX.
5.2.3.  Zone C
Come precedentemente accennato, il progettista individua per il soddisfacimento del fabbisogno residenziale le sottozone C1 e C2 situate rispettivamente a Motta capoluogo e nella frazione di Torremuzza.
Zone C1
Ubicate ai margini sud e sud-est dell'attuale abitato, dette aree sono destinate una ad edilizia residenziale pubblica ed una ad edilizia di iniziativa privata.
Oggetto di prescrizioni esecutive, la tipologia proposta è a schiera continua e di tipo unifamiliare con un massimo di due elevazioni fuori terra.
La capacità insediativa totale in numero di vani (1 ab./vano) è di 242 unità cui corrisponde un volume abitabile complessivo di mc. 26.195.
Nella zona C1 vengono insediati 182 abitanti e nella zona C2 ne vengono insediati 60.
E' da rilevare che nel calcolo del fabbisogno abitativo i progettisti avevano valutato un incremento di popolazione nel ventennio pari a 254 unità.
Le prescrizioni esecutive, ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 71/78, così come sostituito dall'art. 3, comma 8, della legge regionale 15/91, devono saturare invece il fabbisogno abitativo riferito ad un decennio.
Nella fattispecie in esame il fabbisogno del ventennio (254 ab./vano) risulta coincidere con il fabbisogno previsto nel decennio per le prescrizioni esecutive che è pari a 242 unità.
Ne consegue che, le zone C1 e C2, sono state sottoposte a prescrizioni esecutive in quantità eccessiva rispetto a quanto dettato dalla norma di riferimento.
L'entità delle aree soggette a piano attuativo, va, pertanto, ridotta e va altresì ridotta l'estensione delle zone C, l'eccesso delle quali, in certo qual modo, viene dimostrato in via derivata dalla superiore considerazione.
In particolare, deve essere stralciata una delle due zone C1 situate a Motta capoluogo e più precisamente quella posta più lontana dal centro abitato, così come evidenziato in colore rosso sulla tavola di progetto P.3.1.I.
5.2.4.  Zona D
Quali attività produttive esistenti i progettisti individuano unicamente la presenza di un opificio nella frazione di Torremuzza e di un edificio per attività finalizzata all'estrazione e raffinazione delle sanse posto a nord del capoluogo dopo il cimitero e gli impianti sportivi.
Nelle previsioni progettuali si individuano due aree per attività tecnico-commerciali, industriali ed artigianali di nuova edificazione:
-  la prima, D2 situata a sud del centro di Motta lungo la strada per Mistretta, a conferma di quanto già pianificato nel P.U.C. n. 9;
-  la seconda, D3, situata in prossimità della costa, vicino la frazione di Torremuzza, nella zona di svincolo fra la S.S. 113 ed una delle strade che dalla frazione di Torremuzza salgono a Motta d'Affermo.
Dette previsioni non sono supportate da alcuna analisi sui possibili futuri sviluppi del settore.
Per quanto riguarda la prima di dette zone, non si ritiene condivisibile la destinazione proposta in quanto la conformazione planimetrica dell'area non appare possa soddisfare l'obiettivo proposto.
In ordine poi alla seconda area, la stessa per la sua collocazione in prossimità della S.S. 113 e per il suo dimensionamento appare condivisibile.
5.2.5.  Zona E
Nulla si rileva in merito a quanto previsto per le aree agricole stante che si condivide la suddivisione delle stesse in zone E1 ed E2 queste ultime caratterizzate dal vincolo colturale atto a mantenere gli attuali impianti arborei ad uliveto e noccioleto, importante risorsa per la zona.
5.2.6.1.  Attrezzature
Come già precedentemente accennato i progettisti, sulla base della popolazione prevista nel 2013, pari a 1.370 unità, prevedono attrezzature per un totale di mq. 73.548 in misura di 53,68 mq./ab. che esorbita largamente lo standards minimo di legge.
Come già notato, per un mero errore di calcolo i progettisti pervengono ad un dato leggermente discostante dalla realtà.
Pertanto il dato da tenere in considerazione è mq. 76.988 in misura di 56,19 mq./ab.
La suddivisione operata tra i vari tipi di attrezzature esistenti ed in previsione è stata indicata al superiore punto 4.5.
Bisogna pure osservare che non risultano palesati i criteri tecnico-funzionali relativi al dimensionamento ed alla localizzazione degli spazi per le singole attrezzature pubbliche quali unità minima funzionale, accessibilità.
In relazione alle esigue dimensioni dell'abitato e della popolazione residente, si prescinde dallo svolgere ogni considerazione sui raggi di influenza, sugli ambiti di fruibilità e sulla distribuzione territoriale.
Inoltre la verifica degli standards urbanistici è stata condotta globalmente e non per zone territoriali omogenee come prescritto per legge.
Da quanto risulta dagli elaborati progettuali le attrezzature previste in progetto riguardano in larga parte la realizzazione di zone di verde pubblico attrezzato e parco urbano.
In ordine alla previsione di parco urbano in area di rispetto cimiteriale, la stessa è assentibile con le limitazioni poste dall'art. 38 delle norme di attuazione.
Inoltre il piano prevede la realizzazione di tre parcheggi (due all'estremità nord e sud del centro ed uno in prossimità della zona artigianale della frazione Torremuzza), la realizzazione della scuola media, di attrezzature correlate alla ricettività turistico-alberghiera nonché di tutte quelle opere connesse alla realizzazione della citata "via del mare".
Nel particolare, questo gruppo XXX ritiene condivisibile la destinazione relativa alle aree a verde attrezzato e parco urbano localizzate sia nel centro che nella frazione di Torremuzza.
Sono altresì condivisibili i parcheggi previsti eccezione fatta per quello posto in prossimità della zona B0 per le motivazioni geologiche già esposte in precedenza.
Le attrezzature correlate alla fruizione del mare, ivi compresa la ricettività turistico-alberghiera, sono condivisibili in quanto finalizzate alla riqualificazione del litorale.
In ordine alla localizzazione della scuola media la stessa appare decentrata rispetto al centro urbano e non rispondente in linea generale ai criteri dei raggi di influenza, ma nella considerazione che non esistono altre aree disponibili limitrofe al centro abitato tale scelta è condivisibile.
Le aree destinate ad attrezzature che non sono state condivise dalla presente proposta, sono state evidenziate sugli elaborati progettuali con il colore arancione e le stesse dovranno essere destinate a verde agricolo.
5.2.6.2 Attrezzature cimiteriali
Nel territorio comunale è presente un cimitero posto a nord di Motta.
La fascia di rispetto dello stesso beneficia di deroga, così come evidenziato dalla tav. 107 del piano comprensoriale n. 9, e pertanto la stessa è ridotta a m. 100.
5.2.7.  Viabilità
Come precedentemente indicato, i progettisti recepiscono il tracciato della costruenda autostrada Palermo-Messina nonché dello svincolo denominato Santo Stefano di Camastra, ricadente in prossimità della frazione di Torremuzza.
Recepiscono altresì il nuovo tracciato ferroviario Palermo-Messina con la conseguente trasformazione dell'attuale sede ferroviaria in un percorso a guida vincolata per minibus gommati e pista ciclabile e/o percorso escursionistico turistico naturalistico denominato via del mare.
Le ulteriori previsioni progettuali utilizzano in larga parte tratti di viabilità esistente (via dell'olio e delle nocciole, completamento della strada esterna Motta d'Affermo-Reitano, collegamento tra il centro di Torremuzza ed il primo tratto della via dell'olio e delle nocciole e quindi per Motta).
Questo gruppo XXX ritiene che gli interventi sulla viabilità secondaria esistente siano in linea di massima ammissibili con le limitazioni alla loro esecuzione poste dal parere del Consiglio di giustizia amministrativa n. 146/96 del 16 aprile 1996.
Gli ulteriori interventi progettuali previsti consisto no in:
1)  previsione di una nuova asta di accesso da nord al nucleo urbano;
2)  nuovo tratto di strada a sud-est del centro abitato che serva la zona D2 per insediamenti artigianali, migliorando anche la viabilità per Mistretta;
3)  prolungamento di un tratto viario ad ovest del centro abitato tale da collegare la via dell'olio e delle nocciole e la strada di collegamento S.S. 113/Pettineo e la strada per Mistretta, costituendo la stessa circonvallazione al centro urbano;
4)  viabilità nella frazione di Torremuzza a servizio della zona C2 e della zona D3.
Mentre si ritengono condivisibili le previsioni n. 1 e n. 4, si ritiene invece che vada stralciata la n. 2 in quanto riguardante la zona artigianale D2 non condivisa in questo parere.
Riguardo invece alla previsione n. 3, si rileva che detta strada viene prevista contiguamente ad un'area stralciata dal Genio civile per le condizioni geomorfologiche non adatte.
La stessa, lungo il confine comunale con Pettineo, è tracciata in parte sulla regia trazzera Mistretta-Motta d'Affermo e, considerata la morfologia del terreno, sarà interessata dalla realizzazione di viadotti e muri di sostegno con la conseguenziale eliminazione di vegetazione boschiva presente sul costone roccioso e costituente un paesaggio di rilevanza notevole.
Quanto sopra con effetto di impatto ambientale notevole e con costo monetario non indifferente.
Infine la previsione in parola non appare necessaria anche in considerazione dell'esiguo volume di traffico che interessa il centro abitato, traffico che può comunque rendersi più agevole con modesti interventi sulla viabilità esistente.
Per quanto precede, a parere dello scrivente gruppo, la viabilità di cui al superiore n. 3, benché già prevista dal vigente P.U.C. n. 9 deve essere stralciata.
5.3. Prescrizioni esecutive
Il progettista individua 5 aree da assoggettare a prescrizioni esecutive:
1)  Zona territoriale omogenea C1, Motta d'Affermo, a prevalente destinazione d'uso residenziale
2)  Zona territoriale omogenea C2, Torremuzza, a prevalente destinazione d'uso residenziale;
3)  Zona territoriale omogenea A1, Motta d'Affermo (2 aree: Madonna delle Grazie, via Fontanelle e via Immacolata), a prevalente destinazione d'uso residenziale;
4)  Zona territoriale omogenea A2 Motta d'Affermo (via Castagnara), a prevalente destinazione d'uso residenziale;
5)  Zona territoriale omogenea A2, Torremuzza (Ba glio Marina), a prevalente destinazione d'uso residen ziale.
5.3.1.  Prescrizioni esecutive ZTO A
Dette prescrizioni esecutive assumono la valenza di un piano di riqualificazione ambientale in un ambito territoriale non ancora molto compromesso dall'intervento spontaneo (edilizia abusiva).
Le scelte operate dai progettisti mirano a garantire la conservazione architettonica e l'intervento assume effetto di piano particolareggiato di recupero.
Le categorie di interventi previsti sono quelli finalizzati sostanzialmente al recupero, evitando alterazioni dei volumi esistenti e dell'aspetto tecnico-formale delle superfici esterne, ivi comprese le pavimentazioni stradali di antica fattura e di pregio (vedi N.A., art. 23).
In particolare nelle zone A1 sono consentiti interventi volti al recupero ed al risanamento conservativo del patrimonio edilizio esistente mentre nelle zone A2, oltre agli interventi previsti nella zona A1, potranno essere consentiti interventi di ristrutturazione edilizia individuati con scrupolosità negli elaborati esecutivi.
Nella tabella seguente sono indicati i dati relativi alle aree in oggetto:



Si ritiene che le prescrizioni esecutive relative alle zone A siano in complesso condivisibili.

5.3.2.  Prescrizioni esecutive ZTO C
I dati relativi alle prescrizioni esecutive relativi alle zone C sono evidenziati nella seguente tabella:






In considerazione di quanto già indicato nel presente parere in merito alle zone C, sono interamente condivise le prescrizioni esecutive relative alla frazione di Torremuzza.
Ciò in considerazione del fatto che, appurato il fabbisogno insediativo della zona (che si pone anche come luogo alternativo al centro collinare per l'esercizio di attività economiche del terziario), nonostante l'area dell'intervento risulti orograficamente tormentata, per cui l'attuazione delle previsioni richiederà notevoli opere di contenimento, non si ravvisano siti alternativi per l'allocazione delle stesse.
Le prescrizioni relative a Motta capoluogo sono invece parzialmente condivise e, pertanto, per le motivazioni già espresse nel presente parere al superiore punto 5.2.3., va stralciata la previsione avente dimensione più estesa e posta più distante dal centro abitato.
5.4. Norme di attuazione
In linea generale si condividono i contenuti delle norme tecniche di attuazione, salvo le modifiche appresso riportate, conseguenziali alle considerazioni espresse nella presente proposta al superiore punto 5.2.4.
Vanno pertanto cassate le norme relative alla zona D2, contenute all'art. 34.4.
5.5.  Regolamento edilizio
Riguardo al regolamento edilizio, in linea generale si condivide il contenuto fatta eccezione per quanto appresso specificato:
-  capo III - art. 11: la norma relativa alla composizione ed alle attribuzioni della commissione edilizia deve essere adeguata alle leggi regionali n. 25/97 e n. 21/98 nonché alla legge n. 417/67 ed alla legge n. 247/74;
-  capo III - artt. 9, 10 e 14: le norme relative alle procedure per il rilascio della concessione devono essere adeguate a quanto disposto dalle leggi regionali n. 17/94 e legge regionale n. 21/98.
OSSERVAZIONI ED OPPOSIZIONI
Viste le osservazioni ed opposizioni presentate e tenute presenti le deduzioni fornite dai progettisti, questo gruppo XXX propone che le stesse siano decise come appresso specificato:
-  osservazione n. 1 - ditta Lipari Vilone Santa.
Anche se l'area era classificata B3 nel P.U.C. n. 9 non appaiono verificati i requisiti dimensionali prescritti dal decreto ministeriale n. 2 aprile 1968. Si ritiene pertanto l'osservazione non meritevole di accoglimento e che quindi debba mantenersi quale destinazione d'uso dell'area quella di rispetto a verde pubblico;
-  osservazione n. 2 - ditta Giannì Salvatore.
Non si ritiene meritevole di accoglimento l'osservazione in conformità alle deduzioni del progettista che evidenzia come la stessa si ponga in contrasto con le prescrizioni del Genio civile di Messina;
-  osservazione n. 3 - ditta Irrera Gaetano e Messina Salvatrice.
Si ritiene di potere accogliere tale osservazione, in considerazione di quanto espresso nel presente parere a proposito della viabilità a valle della zona B0;
-  osservazione n. 4 - ditta Battaglia Giuseppe.
Non si ritiene meritevole di accoglimento in conformità alle deduzioni del progettista che evidenzia come la stessa si ponga in contrasto con le prescrizioni del Genio civile di Messina;
-  osservazione n. 5 - ditta Mascarello Santa.
Si ritiene che la stessa sia da respingere in conformità con le deduzioni dei progettisti;
-  osservazione pervenuta direttamente a questo Assessorato: ditta Irrera Gaetano e Messina Salvatrice.
Valgono le considerazioni espresse per l'osservazione n. 3.
Tutto quanto sopra premesso e considerato, questo gruppo XXX è del parere che il piano regolatore generale, con annessi prescrizioni esecutive, regolamento edilizio e norme di attuazione, adottato con delibere commissariali n. 1 del 13 ottobre 1998 e n. 1 del 26 gennaio 1999, per le considerazioni ed osservazioni di cui sopra sia meritevole di approvazione con le modifiche e prescrizioni di cui alla presente proposta".
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica, che richiama la sopracitata proposta del gruppo XXX, reso con il voto n. 300 del 13 luglio 2000, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Considerato che il parere n.9/2000 in linea generale è condivisibile, tuttavia sono emersi ulteriori elementi relativi ad aspetti del piano regolatore generale in esame che formano oggetto delle seguenti considerazioni:
-  Risultano individuate all'interno della perimetrazione di zona A due sottozone A1 e A2 in relazione alle epoche storiche di formazione del tessuto urbano.
Per la zona A1 il piano propone la tutela e la conservazione del nucleo, consentendo gli interventi di cui alle lett. a), b), c) dell'art. 20 della legge regionale n. 71/78, mentre per la zona A2 si prevede la possibilità di intervenire, nelle more della redazione dei piani di recupero, anche con la ristrutturazione edilizia di cui alla lett. d) del suddetto articolo.
Il Consiglio ritiene che la ristrutturazione edilizia prevista per la zona A2 non sia ammissibile se non nell'ambito di un piano particolareggiato.
Tuttavia eventuali interventi di ristrutturazione edilizia potranno riguardare, eccezionalmente, solo le parti interne di singole unità edilizie, laddove siano indispensabili ai fini del rinnovamento funzionale delle suddette unità e solo nell'ottica del recupero di elementi tipologici e formali alterati, che deve, comunque, rispettare le tipologie caratteristiche del centro storico, con esclusione della demolizione e sostituzione edilizia.
Si rileva inoltre che le prescrizioni esecutive redatte per le zone A1 e A2 non contengono tutti gli elaborati grafici di analisi propri di piano attuativo del centro storico. Infatti manca un'analisi dettagliata dello stato di fatto dell'edificato, la catalogazione degli edifici secondo i valori architettonici e monumentali, lo stato di conservazione degli immobili, i rilievi dei piani terra, la schedatura delle unità edilizie esistenti, individuazione dei detrattori ambientali, ecc.
Inoltre dall'esame della tavola "Piano operativo della conservazione" si rileva che gli interventi previsti prevedono la ristrutturazione edilizia generalizzata ed interventi di demolizione e ricostruzione. Non vi è alcuna indicazione di edifici da sottoporre a interventi di restauro, ad eccezione, nel centro, della chiesa e, nella frazione, di due immobili.
Nella considerazione che l'attuazione delle suddette previsioni potrebbero pregiudicare l'integrità del centro storico, non si condividono le prescrizioni esecutive delle zone A1 e A2.
Per quanto riguarda, poi, l'ambito d'intervento dei piani attuativi proposti, non può che rilevarsi che solo l'estensione della pianificazione esecutiva a tutto il centro storico può consentire interventi e dare risoluzione, nel complesso, a problemi di viabilità, servizi ed altro che non possono essere affrontati per limitati comparti.
-  Per quanto riguarda l'attrezzatura ricettiva prevista sulla fascia costiera si condivide la previsione limitatamente al manufatto esistente, senza alterazione dei volumi già realizzati, ed all'area strettamente di pertinenza dove gli interventi ammessi sono quelli stabiliti dall'art. 15, lett. a), legge regionale n. 78/76.
-  Per quanto riguarda le norme di attuazione dovranno essere riportate le modifiche conseguenziali alle superiori considerazioni.
-  Per quanto riguarda il regolamento edilizio occorre inserire l'obbligatorietà per tutte le aree di piano, della redazione di apposito studio geologico a supporto della richiesta di concessione edilizia. Infatti, in coerenza con la vigente normativa e secondo quanto sottolineato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con voto n. 61 del 24 febbraio 1983 la richiesta di concessione edilizia deve essere supportata da uno studio geologico che evidenzi la fattibilità dell'opera sia riguardo alle condizioni di stabilità del sito sia in rapporto alle fondazioni degli eventuali edifici limitrofi ed alla loro stabilità nel corso dei lavori di sbancamento e costruzione; nelle aree non servite da pubblica fognatura lo studio dovrà inoltre accertare le condizioni di compatibilità sotto il profilo idrogeologico e geopedologico dello smaltimento dei reflui secondo le prescrizioni dell'allegato 5 della delibera del CTAI del 4 febbraio 1977. Detto studio geologico dovrà, altresì, essere eseguito anche a supporto di opere soggette ad autorizzazione ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 37/85 quali scavo di pozzi, sbancamenti e significative opere di rinterro in zona agricola che incidano significativamente sull'assetto geomorfologico di dettaglio e/o opere che per la loro incidenza sono soggette a normativa sismica, nonché per i piani di lottizzazione.
Per quanto considerato è del parere che il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio adottato con deliberazioni commissariali n. 1 del 13 ottobre 1998 e n. 1 del 26 gennaio 1999 sia da ritenere meritevole di approvazione, in conformità alla proposta formulata d'ufficio con le modifiche e prescrizioni di cui ai superiori considerata.
Le osservazioni ed opposizioni sono determinate in conformità alla proposta d'ufficio".
Vista la nota di questo Assessorato prot. n. 5093 del 28 agosto 2000, con la quale, ai sensi dell'art. 4, comma 5°, della legge regionale n. 71/78, è stato trasmesso al comune di Motta d'Affermo, unitamente a copia del piano in questione, il condiviso parere del C.R.U. n. 300 del 13 luglio 2000 per le controdeduzioni in merito;
Rilevato che entro il termine di cui al comma 6° del citato art. 4 della legge regionale n. 71/78 il comune di Motta d'Affermo non ha provveduto ad assumere le previste controdeduzioni;
Visto il foglio prot. n. 3187/869UTC del 6 ottobre 2000, con il quale il comune, nel trasmettere copia delle controdeduzioni al voto C.R.U. n. 300/00 formulate dal progettista, ha evidenziato lo stato di realizzazione di parte di viabilità prevista dal piano;
Considerato che in ragione di quanto rappresentato dal comune sono state disposte le opportune verifiche;
Vista la nota prot. n. 226 del 6 marzo 2001, con la quale il gruppo di lavoro XXX di questo Assessorato, a seguito delle iniziative assunte in merito a quanto riguardante la strada di circonvallazione, ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica la proposta di parere n. 4 del 6 marzo 2001, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
1. Premesse
Con nota del gruppo XXXIII, prot. n. 187 del 22 novembre 2000, venivano restituiti gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale del comune di Motta d'Affermo.
Lo stesso piano, ritenuto dal Consiglio regionale dell'urbanistica meritevole di approvazione, in conformità alla proposta formulata d'ufficio con le modifiche e prescrizioni di cui ai superiori considerata, in linea con la proposta di parere n. 9 del 23 maggio 2000, formulata dal gruppo XXX della Direzione regionale urbanistica in applicazione dell'art. 68 della legge regionale 10/99, era stato inoltrato, con F.V. n. 47 del 25 ottobre 2000, dal gruppo XXXIII all'on.le Assessore al fine di procedere all'emanazione del decreto di approvazione.
Tale provvedimento veniva restituito dall'Ufficio di Gabinetto in data 21 novembre 2000 non firmato, riportante in calce l'invito dell'Assessore a "verificare quanto riferito dal sindaco di Motta d'Affermo con nota n. 3595 del 17 novembre 2000..." riferendosi in particolare a quanto dallo stesso comunicato in ordine alla strada di circonvallazione.
Con nota prot. n. 3187 del 6 ottobre 2000, a firma del sindaco, trasmessa con allegate le controdeduzioni formulate dal progettista ed adottate dall'ufficio tecnico comunale, il comune di Motta d'Affermo aveva già evidenziato la stessa problematica, inerente appunto la strada di circonvallazione prevista dal P.U.C. n. 9 e dal piano regolatore generale adottato, stralciata in sede di voto C.R.U. n. 300 del 13 luglio 2000.
A tal proposito vale la pena di sottolineare che, da parte dello stesso comune, non sono state presentate controdeduzioni al voto C.R.U. n. 300/2000, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78.
Relativamente alla problematica sollevata con la citata nota sindacale, è stato interessato il gruppo XXXIX al quale, trattandosi di competenze in carico allo stesso gruppo, con nota prot. n. 496 del 24 ottobre 2000, si richiedeva di procedere alla valutazione degli eventuali aspetti inerenti la legittimità dei lavori relativi alla costruzione della strada di circonvallazione, trasmettendosi nel contempo la nota sindacale prot. n. 3187/869 del 6 ottobre 2000 ed i relativi allegati.
Con nota prot. n. 589 del 23 novembre 2000, alla luce di quanto sopra esposto, si sollecitava il gruppo 39 a fornire le valutazioni di competenza al fine di sottoporre all'esame del C.R.U. un supplemento di istruttoria in ordine a tale aspetto.
Gli esiti dell'accertamento ispettivo pervenivano con nota prot. n. 46 del 31 gennaio 2001.
Nella superiore nota, il funzionario incaricato ha evidenziato che in conclusione, dall'esame degli atti si evince che il tracciato viario in gran parte rispetta le previsioni urbanistiche sia del P.U.C. n. 9 che del piano regolatore generale adottato, tranne che per il tratto finale che si immette in via Kennedy e quindi il progetto doveva essere preceduto da apposita variante urbanistica, necessaria per rendere funzionale la strada in questione, evidenziando successivamente l'utilità della realizzazione della stessa strada.
2.  Considerato
Dall'esame degli atti allegati alla stessa relazione ispettiva, si rileva:
1)  la deliberazione di giunta municipale n. 31 del 23 febbraio 1995, con la quale si riapprova il progetto della strada, è illegittima essendo scaduti al momento dell'adozione della stessa i vincoli del P.U.C. n. 9. Non si rilevano, nel contempo, visti e pareri sugli elaborati di progetto;
2)  la deliberazione di giunta municipale n. 184 del 29 ottobre 1998, con la quale si riapprova il progetto della medesima strada, è illegittima in quanto all'epoca erano scaduti i vincoli del P.U.C. n. 9 ed in quanto, relativamente al piano regolatore generale, è stata adottata prima della scadenza dei termini di esecutività del piano ex art. 19, comma 1°, della legge regionale n. 71/76. Gli elaborati di progetto non risultano inoltre muniti di visti e pareri;
3)  risultano illegittimi tutti gli atti conseguentemente posti in essere (verbale di gara, verbale di consegna parziale, verbale di consegna lavori...).
Ciò premesso, acclarata l'illegittimità dell'opera e tenuto conto anche di quanto contenuto nel parere del C.G.A. n. 1754/99 del 10 ottobre 2000 avente per oggetto opere pubbliche realizzate in contrasto con le previsioni degli strumenti urbanistici comunali, questo gruppo XXX avendo valutato:
-  che per quanto reso dal richiamato parere del C.G.A. n. 1754/99, condiviso dall'Assessore, salvo espliciti divieti ...l'opera pubblica realizzata in difformità dallo strumento urbanistico comunale è astrattamente sanabile, salve tutte le valutazioni tecniche, economiche e di opportunità spettanti alla autorità competente a sanarla;
-  che la volontà del consiglio comunale di introdurre tra le previsioni del piano la viabilità in parola è stata manifestata in sede di adozione del piano stesso;
-  che detta previsione non è stata considerata meritevole di approvazione in sede di esame dello strumento urbanistico da parte di questo Assessorato in quanto, per tutta la lunghezza del suo tracciato, considerata opera di grande impatto ambientale e surrogabile da più modesti interventi sulla viabilità esistente;
-  che tuttavia, per quanto reso nella relazione ispettiva, la viabilità in parola consentirebbe di risolvere problemi di congestionamento del traffico urbano;
-  che detto obiettivo, diverso da quello prefigurato dall'intero tracciato viario non assentito da questo Assessorato, può, sotto il profilo urbanistico, ritenersi condivisibile visto che appare difficilmente percorribile l'ipotesi di ampliamento della viabilità esistente atteso che comporterebbe interventi di demolizione di edifici esistenti in zona B del piano regolatore generale;
-  che tuttavia le opere realizzate assentibili, adottate dal consiglio comunale in sede di formazione di piano regolatore generale, non costituiscono in sé soluzione compiuta della questione della viabilità così come ex novo ora considerata;
-  che, conseguentemente, il consiglio comunale di Motta d'Affermo è onerato di adottare soluzioni progettuali atte a dare completamento e funzionalità al tracciato viario in parola, nel rispetto delle procedure di pubblicità ex art. 3 della legge regionale n. 71/78;
E' del parere che tenuto conto della disposizione dell'Assessore di "verificare quanto riferito dal sindaco di Motta d'Affermo con nota n. 3595 del 17 novembre 2000..." nonché del contenuto della relazione ispettiva sopracitata, la strada di circonvallazione al centro urbano, prolungamento di un tratto viario ad ovest del centro abitato tale da collegare la via delle nocciole e la strada di collegamento S.S. 113/Pettineo e la strada per Mistretta, di cui al paragrafo 5.2.7 della proposta di parere n. 9 del 23 maggio 2000 resa dal gruppo XXX, non condivisa nello stesso, in considerazione delle motivazioni addotte dall'amministrazione comunale, sia ritenuta previsione condivisibile unicamente per il tratto previsto in progetto di circa 186 metri fino all'innesto con la via Kennedy.
La stessa amministrazione comunale è al contempo onerata di predisporre tutti gli atti necessari al fine di dare completamento e funzionalità, nel senso sopra descritto nella presente proposta di parere, al tracciato viario in parola nel rispetto delle procedure di pubblicità ex art. 3 della legge regionale n. 71/78.
Visto il voto n. 397 del 29 marzo 2001, con cui il Consiglio regionale dell'urbanistica, nel condividere integralmente le considerazioni esposte nella proposta del gruppo XXX n. 4 del 6 marzo 2001, ha espresso il seguente parere:
"...Omissis...
Che la strada di circonvallazione al centro urbano sia ritenuta previsione condivisibile unicamente per il tratto previsto in progetto di circa 186 metri fino all'innesto con la via Kennedy.
La stessa amministrazione comunale è onerata di predisporre tutti gli atti necessari al fine di dare completamento e funzionalità al tracciato viario in parola nel rispetto delle procedure di pubblicità ex art. 3 della legge regionale n. 71/78.";
Vista la nota di questo Assessorato prot. n. 38351 del 13 giugno 2001, con la quale, secondo quanto disposto dall'art. 5, comma 7, della legge regionale n. 28/99, è stato richiesto il concerto dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca sulle previsioni di piano riferite al settore commerciale;
Vista la nota, prot. n. 1241 del 15 febbraio 2002 dell'Assessorato regionale della cooperazione, commercio, dell'artigianato e della pesca, assunta al protocollo di questo Assessorato al n. 11397 del 25 febbraio 2002, con la quale, in relazione al piano regolatore generale del comune di Motta d'Affermo, sono state formulate le seguenti proposte di modifica e/o integrazioni da apportare alla normativa di attuazione delle specifiche zonizzazioni, ai sensi dell'art. 5, comma 7, della legge regionale n. 28/99:
"...Omissis...
Relativamente all'art. 42:
A)  integrare la previsione del commercio al dettaglio con l'indicazione delle tipologie vicinato, media e grande struttura;
B)  in ottemperanza a quanto previsto dal comma 4, art. 16, del D.P.R. 11 luglio 2000, integrare con la previsione che il numero delle aree individuate per l'insediamento di medie e grandi strutture di vendita dovrà essere superiore al numero delle strutture effettivamente attivabili;
C)  inserire la previsione che le dotazioni di parcheggi pertinenziali sono disciplinate dal comma 1, art. 16, del D.P.R. 11 luglio 2000;
D)  prevedere l'individuazione delle aree destinate al commercio su aree pubbliche.";
Ritenuto di poter condividere i superiori pareri espressi dal Consiglio regionale dell'urbanistica con i voti n. 300 del 13 luglio 2000 e n. 397 del 29 marzo 2001 che, rispettivamente, richiamano le soprariportate proposte n. 9/2000 e n. 4/2001 del gruppo XXX e preso atto delle proposte contenute nella nota dell'Assessorato della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca prot. n. 1241 del 15 febbraio 2002 in merito agli adeguamenti della normativa riferita alla programmazione commerciale;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, è approvato e reso esecutivo, in conformità alle prescrizioni e modifiche di cui ai pareri del Consiglio regionale dell'urbanistica resi con i voti n. 300 del 13 luglio 2000 e n. 397 del 29 marzo 2001, nonché alle condizioni contenute nelle citate note dell'ufficio del Genio civile di Messina e con le modifiche relative alla programmazione commerciale di cui alla nota dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca soprariportate, il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Motta d'Affermo, adottato con deliberazioni commissariali n. 1 del 13 ottobre 1998 e n. 1 del 26 gennaio 1999.

Art. 2

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso al piano regolatore generale, alle prescrizioni esecutive ed al regolamento edilizio sono decise in conformità e con le stesse motivazioni proposte dal gruppo XXX/D.R.U. con nota n. 150 del 23 maggio 2000 e richiamate dal C.R.U. con il voto n. 300 del 13 luglio 2000.

Art. 3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
   1)  deliberazione commissariale n. 1 del 13 ottobre 1998;
   2)  deliberazione commissariale n. 1 del 26 gennaio 1999;
Progetto del piano regolatore generale, regolamento edilizio
   3)  I.1.1.  - relazione generale analitica dello stato di fatto; 
   4)  I.1.2.  - allegati alla relazione generale analitica dello stato di fatto; 
   5)  I.2.  - schema regionale; 
   6)  I.3.1.  - abitazioni - famiglie residenti; stanze - popolazione residente, per sezioni urbane di censimento al 1981. Capoluogo; 
   7)  I.3.2.  - abitazioni - famiglie residenti; stanze - popolazione residente, per sezioni urbane di censimento al 1981. Frazione di Torremuzza; 
   8)  I.4.1.  - abitazioni - famiglie residenti; stanze - popolazione residente, per sezioni urbane di censimento al 1991. Capoluogo; 
   9)  I.4.2.  - abitazioni - famiglie residenti; stanze - popolazione residente, per sezioni urbane di censimento al 1981. Frazione di Torremuzza; 
 10)  I.5.1.  - abitazioni - famiglie residenti; stanze - popolazione residente, totale per centri urbani e intero comune al 1981 e al 1991; 
 11)  I.5.2.  - abitazioni - famiglie residenti; stanze - popolazione residente, totale comunale al 1971, 1981, 1991 e 1993; 
 12)  I.6.1.  - il patrimonio edilizio esistente: tecniche costruttive, tipologie delle coperture e dei paramenti esterni. Capoluogo; 
 13)  I.6.2.  - il patrimonio edilizio esistente: tecniche costruttive, tipologie delle coperture e dei paramenti esterni. Frazione di Torremuzza; 
 14)  I.7.1.  - il patrimonio edilizio esistente: consistenza. Capoluogo; 
 15)  I.7.2  - il patrimonio edilizio esistente: consistenza. Frazione di Torremuzza; 
 16)  I.8.1.  - il patrimonio edilizio esistente: conservazione. Capoluogo; 
 17)  I.8.2  - il patrimonio edilizio esistente: conservazione. Frazione di Torremuzza; 
 18)  I.9.1.  - tipologia delle pavimentazioni stradali. Capoluogo; 
 19)  I.9.2  - tipologia delle pavimentazioni stradali. Frazione di Torremuzza; 
 20)  I.10.1.  - allineamenti artigianali e commerciali uffici. Industrie esistenti. Capoluogo; 
 21)  I.10.2.  - allineamenti artigianali e commerciali uffici. Industrie esistenti. Frazione di Torremuzza; 
 22)  I.11.1.  - attrezzature ed impianti pubblici esistenti, aree demaniali ed immobili soggetti a tutela. Capoluogo; 
 23)  I.11.2.  - attrezzature ed impianti pubblici esistenti, aree demaniali ed immobili soggetti a tutela. Frazione di Torremuzza; 
 24)  I.13.  - il territorio: infrastrutture dei trasporti ed a rete, servizi ed attrezzature di interesse generale; stato di fatto ed interventi programmati; 
 25)  I.14.  - il territorio: i vincoli paesaggistici e le preesistenze archeologiche, aree ed immobili comunque soggetti a tutela, edifici di interesse ambientale; 
 26)  P.1.  - relazione generale; 
 27)  P.2.  - destinazioni d'uso del territorio comunale; 
 28)  P.2.1.  - tavola dei vincoli redatta a seguito di integrazione studio agro-forestale legge regionale n. 16/96; 
 29)  P.3.1.1.  - destinazioni d'uso del centro abitato di Motta. Capoluogo e zone limitrofe; 
 30)  P.3.2.  - destinazioni d'uso del centro abitato della frazione di Torremuzza e zone limitrofe; 
 31)  P.4.  - sezioni stradali tipo; 
 32)  P.5.  - tabella dei tipi edilizi; 
 33)  P.6.  - norme tecniche di attuazione; 
 34)  P.7.  - Regolamento edilizio; 

Progetto di prescrizioni esecutive Z.T.O. C a prevalente destinazione d'uso residenziale:
 35)  C.1.a.  - previsioni di piano regolatore generale. Capoluogo; 
 36)  C.1.b.  - previsioni di piano regolatore generale. Frazione di Torremuzza; 
 37)  C.2.  - relazione generale. Costi di attuazione; 
 38)  C.3.a.  - superfici fondiarie ed aree pubbliche, Capoluogo; 
 39)  C.3.b.1.  - superfici fondiarie ed aree pubbliche. Frazione di Torremuzza; 
 40)  C.4.a.  - indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso. Capoluogo; 
 41)  C.4.b.1.  - indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso. Frazione di Torremuzza; 
 42)  C.5.a.  - lottizzazione aree edificabili. Capoluogo; 
 43)  C.5.b.1.  - lottizzazione aree edificabili. Frazione di Torremuzza; 
 44)  C.6.a.  - sezioni, profili regolatori. Capoluogo; 
 45)  C.6.b.  - sezioni, profili regolatori. Frazione di Torremuzza; 
 46)  C.7.  - sezioni stradali tipo; 
 47)  C.8.a.  - progetti, tipo tipologie residenziali. Ca-poluogo; 
 48)  C.8.b.  - progetti, tipo tipologie residenziali. Frazione di Torremuzza; 
 49)  C.9.  - norme tecniche di attuazione; 
 50)  C.10.a.  - impianti tecnologici: rete idrica. Capoluogo; 
 51)  C.10.b.1.  - impianti tecnologici: rete idrica. Frazione di Torremuzza; 
 52)  C.11.  - impianti tecnologici: particolari rete idrica; 
 53)  C.12.a.  - impianti tecnologici: rete fognante. Ca-poluogo; 
 54)  C.12.b.1  - impianti tecnologici: rete fognante. Frazione di Torremuzza; 
 55)  C.13.  - impianti tecnologici. Particolari rete fo-gnante; 
 56)  C.14.a.  - impianti tecnologici. Rete pubblica illuminazione. Capoluogo; 
 57)  C.14.b.1.  - impianti tecnologici. Rete pubblica illuminazione. Frazione di Torremuzza; 
 58)  C.15.  - impianti tecnologici. Particolari rete pubblica illuminazione; 
 59)  C.16.a.  - impianti tecnologici. Rete elettrica di di-stribuzione all'utenza. Capoluogo; 
 60)  C.16.b.1.  - impianti tecnologici. Rete elettrica di distribuzione all'utenza. Frazione di Torremuzza; 
 61)  C.17.a.  - impianti tecnologici. Rete telefonica. Capoluogo; 
 62)  C.17.b.1.  - impianti tecnologici. Rete telefonica. Frazione di Torremuzza; 
 63)  C.18.  - particolari tipologie opere di ingegneria naturalistica; 
 64)  C.19.  - particolari tipologie di arredo urbano per le zone destinate a verde pubblico e\ o attrezzato; 
 65)  C.20.a.  - elenchi catastali degli immobili da espropriare. Capoluogo; 
 66)  C.20.b.  - elenchi catastali degli immobili da espropriare. Frazione di Torremuzza; 

Progetto di prescrizioni esecutive Z.T.O. A a prevalente destinazione d'uso residenziale
 67)  A.1.a.b.c.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle; Z.T.O. A1: via Immacolata; Z.T.O. A2: via Castagnara. Previsioni di piano regolatore generale - Motta capoluogo; 
 68)  A.1.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina. Previsioni di piano regolatore generale - Frazione di Torremuzza; 
 69)  A.2.  - relazione generale. Costi di attuazione; 
 70)  A.3.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Superfici fondiarie ed aree pubbliche; 
 71)  A.3.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Superfici fondiarie ed aree pubbliche; 
 72)  A.3.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Superfici fondiarie ed aree pubbliche; 
 73)  A.3.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - Frazione di Torremuzza. Superfici fondiarie ed aree pubbliche; 
 74)  A.4.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso; 
 75)  A.4.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso; 
 76)  A.4.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso. 
 77)  A.4.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - Frazione di Torremuzza. Indicazioni planovolumetriche e destinazioni d'uso; 
 78)  A.5.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Piano operativo della conservazione; 
 79)  A.5.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Piano operativo della conservazione; 
 80)  A.5.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Piano operativo della conservazione; 
 81)  A.5.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - Frazione di Torremuzza. Piano operativo della conservazione; 
 82)- A.6.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - Via Fontanelle, Motta capoluogo. Profili: stato di fatto; 
 83)  A.6.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Profili: stato di fatto; 
 84)  A.6.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Profili: stato di fatto; 
 85)  A.6.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Profili: stato di fatto; 
 86)  A.7.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Profili regolatori; 
 87)- A.7.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Profili regolatori; 
 88)  A.7.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Profili regolatori; 
 89)  A.7.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Profili regolatori; 
 90)  A.8  - sezioni stradali tipo; 
 91)  A.9.  - norme tecniche di attuazione; 
 92)  A.10.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete idrica; 
 93)  A.10.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete idrica; 
 94)  A.10.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete idrica; 
 95)  A.10.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Impianti tecnologici rete idrica; 
 96)  A.11  - impianti tecnologici: particolari rete idrica; 
 97)  A.12.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete fognante; 
 98)  A.12.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete fognante; 
 99)  A.12.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete fognante; 
100)  A.12.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Impianti tecnologici rete fognante; 
101)  A.13  - impianti tecnologici: particolari rete fo-gnante; 
102)  A.14.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete pubblica illuminazione; 
103)  A.14.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete pubblica illuminazione; 
104)  A.14.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete pubblica illuminazione; 
105)  A.14.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Impianti tecnologici rete pubblica illuminazione; 
106)  A.15  - impianti tecnologici: particolari rete pubblica illuminazione; 
107)  A.16.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete elettrica di distribuzione all'utenza; 
108)  A.16.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete elettrica di distribuzione all'utenza; 
109)  A.16.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete elettrica di distribuzione all'utenza; 
110)  A.16.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Impianti tecnologici rete elettrica di distribuzione all'utenza; 
111)  A.17.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete telefonica; 
112)  A.17.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete telefonica; 
113)  A.17.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Impianti tecnologici rete telefonica; 
114)  A.17.d.  - Z.T.O. A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Impianti tecnologici rete telefonica; 
115)  A.18  - particolari tipologie opere di ingegneria naturalistica; 
116)  A.19  - particolari arredo zone a verde pubblico e/o attrezzato; 
117)  A.20.a.  - Z.T.O. A1: Madonna delle Grazie - via Fontanelle, Motta capoluogo. Elenchi catastali degli immobili da espropriare; 
118)  A.20.b.  - Z.T.O. A1: via Immacolata - Motta capoluogo. Elenchi catastali degli immobili da espropriare; 
119)  A.20.c.  - Z.T.O. A2: via Castagnara - Motta capoluogo. Elenchi catastali degli immobili da espropriare; 
120)  A.20.d.  - Z.T.O A2: Baglio Marina - frazione di Torremuzza. Elenchi catastali degli immobili da espropriare; 

Studio geologico redatto dal dott. Josè Fuoti costituito dai sottoelencati elaborati:
121)  geologico: relazione;
122) studio geologico: piano regolatore generale - PPE residenziali: relazione (allegate carte e planimetrie);
123)  studio geologico: piano regolatore generale - PPE residenziali: relazione;
124)  carta geolitologica del centro abitato, scala 1:2.000;
125)  carta geolitologica del centro abitato, scala 1:10.000;
126)  carta idrogeologica, scala 1:10.000;
127) carta della suscettività del territorio all'urbanizzazione, scala 1:10.000;
128) carta della suscettività del territorio all'urbanizzazione del centro abitato, scala 1:2.000;
129) carta della suscettività del territorio all'urbanizzazione della frazione Torremuzza, scala 1:2.000;
Studio agricolo forestale redatto dal dott. Angelo Marinaro, costituito dagli elaborati sotto specificati:
130)  relazione: commento delle tavole;
131)  relazione tecnico illustrativa delle unità di paesaggio;
132)  relazione: commento alle diverse unità di paesaggio;
133)  tav.  0  -  integrazione delimitazione ai sensi della legge regionale n. 16/96;
134)  tav.  1  -  unità di paesaggio;
135)  tav.  2  -  carta morfologica;
136)  tav.  3  -  carta della vegetazione e dell'uso del suolo;
137)  tav.  4  -  infrastrutture al servizio dell'agricoltura;
Atti riguardanti l'iter di approvazione:
138)  proposta n. 9 del 23 maggio 2000 resa, ai sensi dell'art. 68 della legge regionale 10/99, dal gr. 30°/D.R.U.;
139)  voto del C.R.U. n. 300 del 13 luglio 2000;
140)  proposta n. 4 del 6 marzo 2001, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale 10/99, dal gr. 300/DRU;
141)  voto del C.R.U. n. 397 del 29 marzo 2001;
142)  nota prot. n. 1241 del 15 febbraio 2002 dell'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca.

Art. 4

Il comune di Motta d'Affermo dovrà, oltre a dare urgente seguito alla condizione indicata dal C.R.U. con il voto n. 397 del 29 marzo 2001 circa la strada di circonvallazione, provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà anche curare che in breve tempo vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera, da trasmettere per opportuna conoscenza a questo Assessorato, il consiglio comunale dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del presente decreto.

Art. 5

Le prescrizioni esecutive approvate con il presente decreto dovranno essere attuate entro 10 anni dalla data del presente provvedimento ed entro tale termine dovranno essere compiute le relative espropriazioni.

Art. 6

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 7

Ai sensi del penultimo comma dell'art. 16 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, entro un mese dall'annuncio dell'avvenuto deposito, il presente decreto dovrà essere notificato nelle forme delle citazioni, a ciascun proprietario di immobili vincolati dalle prescrizioni esecutive.

Art. 8

Il presente decreto, con esclusione degli elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 25 marzo 2002.
  SCIMEMI 


Torna al Sommariohome


GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 64 -  49 -  53 -  27 -  28 -  70 -