REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 22 MARZO 2002 - N. 13
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 13 marzo 2002.
Approvazione del piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Palermo.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale n. 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5 legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999 nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione dell'11 luglio 2000;
Visto il foglio prot. n. 344/Sez. 15 del 24 gennaio 2002 del settore urbanistica del comune di Palermo, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 5056 del 25 gennaio 2002, con il quale sono stati trasmessi, per l'approvazione di competenza, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale ed al regolamento edilizio;
Visto l'ulteriore foglio prot. n. 738/Sez. 15 del 15 febbraio 2002, acquisito al protocollo di questo Assessorato al n. 9653 del 15 febbraio 2002, con cui il competente settore urbanistica del comune di Palermo, ad integrazione della documentazione inerente il P.R.G. ed il R.E. in precedenza inviata, ha trasmesso gli atti ed elaborati riguardanti le prescrizioni esecutive;
Vista la delibera n. 45 del 13 marzo 1997, riscontrata dal CO.RE.CO. centrale nella seduta del 15 maggio 1997 al n. 6037/5540, con la quale il consiglio comunale ha adottato la variante generale al piano regolatore generale del comune di Palermo;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera del consiglio comunale n. 45 del 13 marzo 1997;
Vista la certificazione a firma del segretario generale, datata 16 luglio 1997, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano in argomento nonché attestante la presentazione delle osservazioni indicate in apposito elenco;
Visto l'elenco, allegato alla suddetta certificazione, dal quale si rileva che, avverso il piano in argomento, risultano presentate n. 2597 osservazioni;
Vista la delibera n. 435 del 23 dicembre 1999, riscontrata priva di vizi di legittimità dal CO.RE.CO. centrale nella seduta dell'1 marzo 2000 con decisione n. 879/686, con la quale il consiglio comunale di Palermo ha controdedotto, ai sensi del 5° comma dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, sulle osservazioni e/o opposizioni presentate dai cittadini avverso la delibera n. 45 del 13 marzo 1997;
Vista l'ulteriore deliberazione n. 35 del 2 marzo 2000, riscontrata dal CO.RE.CO. centrale nella seduta del 30 marzo 2000 con decisione n. 1407/1335, avente ad oggetto "Variante generale del P.R.G. di Palermo - Deduzioni alle osservazioni presentate avverso la delibera consiliare n. 45/97 - Chiarimenti";
Visti gli elaborati, redatti in conseguenza delle deliberazioni nn. 435/99 e n. 35/2000, riguardanti la visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni;
Vista la delibera n. 27 del 16 febbraio 2000, riscontrata dal CO.RE.CO. centrale nella seduta del 16 marzo 2000 al n. 1120/925, con la quale il consiglio comunale di Palermo ha adottato il regolamento edilizio;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera del consiglio comunale n. 27 del 16 febbraio 2000;
Vista la certificazione a firma del segretario generale, datata 23 maggio 2000, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano in argomento nonché attestante la presentazione di n. 1 osservazione avverso quanto adottato dal consiglio comunale;
Vista la delibera n. 327 del 4 settembre 2001, con la quale il consiglio comunale, ai sensi del 5° comma dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, ha formulato le proprie deduzioni in ordine all'unica osservazione presentata, entro i termini di legge, nonché in ordine alle ulteriori n. 4 osservazioni presentate fuori termini;
Vista la delibera del commissario ad acta n. 470 del 24 ottobre 2001 avente per oggetto "Variante generale al P.R.G. - Integrazioni e modifiche alla deliberazione n. 45/97 e adeguamento alla normativa vigente";
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera del commissario ad acta n. 470 del 24 ottobre 2001;
Vista la certificazione a firma del segretario generale, datata 9 gennaio 2002, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione di quanto adottato con la delibera commissariale n. 470/2001, nonché attestante la presentazione di n. 301 osservazioni entro i termini di legge e n. 3 fuori termini;
Visto l'elenco, allegato alla suddetta certificazione, dal quale si rileva che, avverso la deliberazione commissariale n. 470/2001, risultano presentate n. 301 osservazioni;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni;
Vista la delibera n. 16 del 3 febbraio 2000, riscontrata dal CO.RE.CO. centrale nella seduta del 6 aprile 2000 con decisione n. 1807/1543, con la quale il consiglio comunale ha adottato le prescrizioni esecutive;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera del consiglio comunale n. 16 del 3 febbraio 2000;
Vista la certificazione a firma del segretario generale, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione degli atti relativi alle prescrizioni esecutive adottate con la delibera C.C. n. 16/2000, nonché indicante l'elenco delle ditte (n. 32) che, avverso al citato atto deliberativo, hanno presentato osservazioni e/o opposizioni;
Vista la delibera consiliare n. 326 del 4 settembre 2001, esecutiva ai sensi del 1° comma dell'art. 12 della legge regionale n. 44/91 - giusta attestazione in calce alla stessa, avente ad oggetto "Variante generale al P.R.G. - Integrazione e modifica alla delibera consiliare n. 16/200 di adozione delle prescrizioni esecutive";
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera del consiglio comunale n. 326 del 4 settembre 2001;
Vista la certificazione, a firma congiunta del dirigente del servizio V e del segretario generale, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione di quanto adottato con la deliberazione n. 326/2001, nonché indicante l'elenco delle ditte (n. 5) che, avverso al citato atto deliberativo, hanno presentato osservazioni e/o opposizioni;
Vista la certificazione integrativa, a firma congiunta del dirigente del servizio V e del segretario generale, attestante la presentazione di ulteriori n. 4 osservazioni e/o opposizioni;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni, presentate a seguito della pubblicazione della delibera consiliare n. 16/2000, nonché le relative deduzioni formulate dall'U.T.C. inerenti le osservazioni/opposizioni presentate a seguito della pubblicazione della delibera C.C. n. 326/2001;
Vista la delibera n. 17 del 31 gennaio 2002, con la quale il consiglio comunale, ai sensi del 5° comma dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, ha formulato le proprie deduzioni in ordine alle osservazioni/opposizioni presentate dai cittadini avverso le delibere consiliari n. 16 del 3 febbraio 2000 e n. 326 del 4 settembre 2001;
Visto il parere, prot. n. 32612 del 27 dicembre 1994 dell'ufficio del Genio civile di Palermo, reso, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, sulla variante generale del piano regolatore generale datata novembre 1994;
Visto il parere, prot. n. 17016/99 del 22 novembre 1999 dell'ufficio del Genio civile di Palermo, reso, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, sulla variante generale del piano regolatore generale datata luglio 1999;
Visto il parere, prot. n. 6101 del 10 maggio 2001, reso dall'ufficio del Genio civile di Palermo, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, sul piano di programmazione urbanistica del settore commerciale datato febbraio 2001;
Visto il parere, prot. n. 12054 del 28 giugno 2001, reso dall'ufficio del Genio civile di Palermo, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, sulle prescrizioni esecutive Porta Sud, Zone produttive D2 (viale Resurrezione, villa Magnisi, Bonagia, via Ugo La Malfa) e Borgo Vecchio datate anno 2001;
Vista la nota prot. 94 del 27 febbraio 2002, con la quale il servizio III/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi al P.R.G. al R.E. ed alle P.E., la proposta di parere n. 94 del 27 febbraio 2002, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99;
Visto il voto n. 564 del 7 marzo 2002, reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica sulla scorta degli atti ed elaborati trasmessi dal gruppo XXVI/D.R.U. in allegato alla proposta sopracitata che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
CONSIDERAZIONI
La variante generale del P.R.G. oggetto di esame, adottata già nel 1997, è frutto di studio in parte datato anche a causa di una disciplina urbanistica quale si è configurata con le leggi regionali succedutesi a volte con disordine e disomogeneità.
L'Amministrazione regionale non può allo stato degli atti non tenere conto di tali circostanze anche al fine di tutelare la città da possibili manomissioni derivanti dall'applicazione di uno strumento urbanistico generale obsoleto, quale è quello vigente, approvato nel 1962. Appare peraltro doveroso evidenziare all'amministrazione comunale l'opportunità di procedere rapidamente all'aggiornamento dei propri atti di pianificazione anche in considerazione di norme sopravvenute (sportello unico, P.R.U.S.S.T., accordi di programma, patti territoriali, ecc.) che non presidiato da uno strumento urbanistico "attualizzato", possono far correre il rischio di un irriversibile processo di ulteriore disordine urbanistico, che caratterizza spesso la realtà delle grandi aree metropolitane.
Le finalità della variante generale sono condivisibili nella misura in cui tendono a perseguire due obiettivi fondamentali della pianificazione urbanistica: la riqualificazione ambientale ed il recupero e riconversione del patrimonio edilizio esistente.
La filosofia del piano si basa sul concetto di recupero, largamente condivisibile, che però richiede metodi e tecniche che la disciplina urbanistica ha da tempo accreditato negli strumenti urbanistici italiani ed europei che devono contenere:
1)  l'individuazione di zone di recupero;
2)  il dimensionamento del recupero in termini di fabbisogno residenziali (pubblici e privati) e in termini di attrezzature e servizi a precisa destinazione urbanistica e d'uso all'interno del patrimonio urbanistico esistente;
3)  la perimetrazione delle aree sottoposte al recupero che possono investire le Z.T.O. "A" e "B";
4) l'edilizia residenziale pubblica da allocare negli edifici esistenti da recuperare a questo scopo;
5)  le aree libere in zona "A" e "B" da destinare a spazi pubblici.
Indicazioni tutte che devono tramutarsi in previsioni e prescrizioni urbanistiche di piano.
Le previsioni urbanistiche del P.R.G. in esame sono contenute nelle tavole di zonizzazione in scala 1:5.000, mentre il disciplinare tipo emanato in attuazione della legge regionale n. 71/78 e successive modifiche ed integrazioni, prevede che il P.R.G. sia redatto in elaborati a scala non inferiore a 1:10.000 nei quali rappresentare le previsioni rapportate al territorio comunale, ed elaborati in scala 1:2.000 nei quali rappresentare le previsioni relative al centro urbano ed alle frazioni abitate.
Tuttavia il sistema urbano della città di Palermo, così come si è delineato negli ultimi quaranta anni coincide quasi per intero con il suo territorio comunale. Per cui la rappresentazione in scala 1:5.000 della variante generale evidenzia in modo unitario previsioni urbanistiche sia a scala territoriale sia a scala urbana, pertanto la scala 1:5.000 si è ritenuta accettabile pur con i limiti e le approssimazioni che essa comporta, e che hanno prodotto come è noto, emendamenti e correzioni, e soventi errori di valutazione urbanistica sullo stato di fatto.
Per quanto attiene l'iter procedimentale seguito nella fase comunale, l'adozione della variante generale del P.R.G. e degli atti connessi, benché avvenuta in tempi diversi in relazione alla complessità dello strumento urbanistico (adozione strumento generale, adozione adeguamento in "urbanistica commerciale", adozione prescrizioni esecutive, adozione parti modificate dalle prescrizioni del Genio civile) è risultata completa e completata in sede di trasmissione all'A.R.T.A., per cui la fase regionale del procedimento si è potuta avviare in maniera unitaria sin dal momento istruttorio.
Ai fini quindi della redazione dell'intero procedimento, si è dovuto anche tener conto di norme urbanistiche sopravvenute in fase comunale (modifiche e integrazioni dello studio agricolo-forestale ex legge regionale n. 13/99 ed ex legge regionale n. 6/2001, adeguamenti commerciali ex legge regionale n. 28/99 e relativo decreto presidenziale dell'11 luglio 2000, piano straordinario di assetto ex decreto assessoriale 4 luglio 2000) che hanno imposto rielaborazioni continue dei documenti tecnici, cartolari e normativi.
Nelle tavole di analisi, scala 1: 10.000, sono visualizzati i seguenti vincoli:
-  Aree boscate.
-  Vincolo idrogeologico (R.D.L. n. 3367 del 30 dicembre 1923).
-  Vincolo di inedificabilità assoluta nella fascia dei 150 mt. dalla battigia (legge regionale n. 78/76).
-  Vincolo ambientale nella fascia dei 300 mt. dalla battigia (legge n. 431/85).
-  Il perimetro relativo alle aree di riserva:
a) Monte Pellegrino
b) Capo Gallo
c) Grotta Conza
d) Grotta Molara
istituite ai sensi della legge regionale n. 14/88.
-  Fascia di rispetto dai boschi (delibera del commissario straordinario n. 112/93 - legge regionale n. 15/91).
-  Area di rispetto fascia costiera (legge regionale n. 15/91);
-  Fascia di rispetto cimiteriale e del depuratore;
-  Vincolo aeroportuale;
-  Demanio universale Monte Pellegrino - Usi civici;
-  Aree archeologiche (legge n. 1089/39).
In relazione alle problematiche di carattere archeologico si fa rilevare che, a prescindere da tutta l'area del centro storico, normata dal PPE, ed interamente interessata dalla presenza della città antica e di quella medievale, i vincoli di natura archeologica sono stati per la maggior parte inseriti, ad esclusione di quelli che interessano l'ampia rete di qanat individuati nel corso dell'ultimo decennio e vincolati ex legge n. 1089/39. Di essi si forniscono le schede con indicazione degli estremi catastali e amministrativi corredate da stralci planimetrici.
Inoltre pare opportuno sottolineare che per quanto riguarda l'area compresa tra la via Cappuccini ed il corso Pisani, vincolata per la presenza dell'ampia necropoli punica relativa all'insediamento antico, è sufficiente che vengano sottoposte al parere della Soprintendenza solo le opere che interessano il sottosuolo, siano esse infrastrutturali o relative a restauri e ristrutturazioni.
Pur rilevando il corretto inserimento nella carta dei vincoli delle aree ricadenti nel comprensorio di Monte Pellegrino, perimetrate a suo tempo dalla Soprintendenza per il loro interesse archeologico, si evidenzia la necessità, derivata anche da indagini recentemente effettuate sul Piano della Grotta e in altre zone del rilievo, di una tutela integrale dell'intero comprensorio, comprese le falde sud-orientali e, in particolare, le zone dell'Arenella e Vergine Maria.
Inoltre si segnala l'interesse, tuttavia non precisamente localizzabile, della zona di piazza Leoni (tomba dell'eneolitico medio), di piazza Edison (pozzo e gallerie di età punica), di via Papa D'Amico e piazza Giachery in zona Sampolo, per il rinvenimento di tombe preistoriche, dell'area della Fossa della Garofala e del torrente Cannizzaro, lungo le cui sponde sono segnalate alcune tombe preistoriche a grotticella, della zona di S. Erasmo e via Archirafi, rispettivamente per il rinvenimento di edifici di età romana e di tombe a inumazione all'interno dell'orto botanico e, infine, dell'area circostante il Palazzo della Zisa, interessata dalle pertinenze normanne dell'edificio:
-  vincoli archeologici ex legge regionale n. 1089/39:
-  Piana dei Colli - Villa Scalea (1) - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 7606 del 9 settembre 1996;
-  Piana dei Colli - via Castelforte - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 7605 del 9 settembre 1996;
-  Piana dei Colli - Villa Scalea (2) - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 7653 del 13 settembre 1996;
-  corso Calatafimi - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 7600 del 9 settembre 1996;
-  Piana dei Colli - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 7603 del 9 settembre 1996;
-  via Micciulla (Altarello di Baida) - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 7602 del 9 settembre 1996;
-  Villa Raffo - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 7601 del 9 settembre 1996.
-  via Pitrè - Cappuccini - vincolo diretto - Qanat - decreto n. 5564 del 7 aprile 1994.
-  Vincolo panoramico (legge n. 1497/39).
-  Vincolo paesaggistico (legge n. 431/85)
Gli stessi vincoli non sono stati riportati nelle tavole P2 zonizzazione a scala 1:5.000. Mancano altresì ulteriori vincoli, quali per esempio quelli sottoelencati, che devono essere ugualmente inseriti negli elaborati di zonizzazione:
1.  Regie trazzere.
2.  Siti di importanza comunitaria e zone a protezione speciale individuante ai sensi della Direttiva CEE "Habitat" e della Direttiva CEE "Uccelli" recepite con D.P.R. n. 357 dell'8 settembre 1997. Con circolare prot. n. 2843 del 19 luglio 2000 l'Assessorato regionale dei beni culturali e pubblica istruzione in proposito ha evidenziato che le misure di tutela paesaggistica e le relative valutazioni, rimesse per legge alle Soprintendenze, dovranno tenere in adeguato conto la valenza naturalistico-ambientale dei siti di importanza comunitaria e delle zone a protezione speciale, scongiurando quelle forme dell'uso del bene paesistico che possano compromettere la sopravvivenza delle specie e degli habitat naturali che costituiscono il presupposto necessario di ogni azione di salvaguardia della percezione paesistica dei luoghi stessi. (cfr. legge n. 490/99 art. 148).
2.1 Elenco dei siti di importanza comunitaria
1) Capo Gallo;
2) Valle del fiume Oreto;
3) Monte Pellegrino;
4) Raffo rosso, monte Cuccio e vallone Sagana;
5) Monte Grifone;
2.2 All'interno del territorio del comune di Palermo sono presenti i siti fossiliferi (legge regionale n. 77/80) sottoelencati individuati come macroaree:
-  Monte Billiemi;
-  Monte Grifone;
-  Valle del Fico;
-  Bellolampo;
-  Boccadifalco;
-  Cozzo di Lupo;
-  Monte Pellegrino;
-  Valdesi;
-  Addaura
-  Sferracavallo;
-  Fiume Oreto;
-  Partanna;
-  Baida.
2.3 Cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica (legge n. 490/99 art. 139 1.a) - Elenco dei siti di interesse speleologico e/o paleontologico (legge regionale n. 77/80) non ricadenti all'interno di aree protette:
-  Grotta di S. Ciro - Intesse paleontologico;
-  Grotta dell'Arena (Baida) - Intesse paleontologico;
-  Grotta Salerno I e II (Baida) - Intesse paleontologico;
-  Grotta Luparello (Baida) - Intesse paleontologico;
-  Grotta del Ponte (Baida) - Intesse paleontologico;
-  Grotta Bionde;
-  Grotticina (Rocca rossa);
-  Grotta della scala (Rocca rossa);
-  Grotta dei Porci (Rocca rossa);
-  Grotta (Rocca rossa);
-  Grotta delle colonnine (Rocca rossa);
-  Grotta di Pizzo Minolfo (Pizzo Minolfo);
-  Grotta dei Porci (Montagnola di S. Rosalia);
-  Grotticina (Montagnola di S. Rosalia)
-  Grotta delle Quattro Arie (contrada Quattro Arie);
-  Grotticina (Montagnola di S. Rosalia);
-  Grotta di S. Rosalia (montagnola di S. Rosalia);
-  Grotta dell'Olivella (Montagnola di S. Rosalia);
-  Grotta della Sorgente (Montagnola di S. Rosalia);
-  Grotta delle Vitelle (contrada Marinella);
-  Grotta Perciata (contrada Marinella);
-  Grotta del Capraio (contrada Marinella);
-  Fessura (contrada Marinella);
-  Grotta Regina (contrada Marinella);
-  Grotta dei Vaccai (contrada Marinella);
-  Grotta del Feudo di Mezzo (contrada Pietrazzi Malatacca);
-  Grotta Parisi (contrada Pietrazzi Malatacca);
-  Grotticina (contrada Pietrazzi Malatacca);
-  Fessura (contrada Pietrazzi Malatacca);
-  Grotta Tedesco (contrada Pietrazzi Malatacca);
-  Grotta dei Porci (contrada Pietrazzi Malatacca);
-  Grotta degli Spiriti (contrada Pietrazzi Malatacca);
-  Grotta dei Pietrazzi (contrada Pietrazzi Malatacca)
-  Grotta Vallone Guggino (Vallone Guggino).
2.4  Cavità storiche: Considerata le perimetrazione delle cave storiche individuate dal Genio civile, qualora gli interventi previsti dal piano, come assi viarii interrati, sbancamenti o altro dovessero interessare tali aree sarà necessaria la preventiva conduzione di indagini anche attraverso metodologie volte all'intercettazione di cavità esistenti nel sottosuolo. Qualora le suddette indagini dovessero rilevare la presenza di cavità isolate o complesse si dovrà prevedere nelle norme di attuazione la segnalazione dei lavori alla Soprintendenza con la quale saranno concertati di volta in volta i criteri d'intervento.
3.  Attività estrattive: Sul territorio di Palermo insistono n. 7 cave attive, di cui n. 6 vengono normate come zona E2 (verde agricolo) in cui sono previsti solo interventi per la conduzione agricola dei fondi, mentre la cava Billiemi Bellolampo della Generale impianti S.p.A. viene normata come tale in zona D1 (zona industriale). Considerato che tra le cave attive si prevede un'attività estrattiva che si protrarrà a lungo e che l'art. 23 delle norme di attuazione prevede solo il recupero delle aree interessate dalle cave in disuso, si ritiene opportuno che nel piano vengano identificate le cave attive di seguito riportate:
1) Borsellino (ICM di Bordonaro s.a.s.);
2) Celona (Olivetti C);
3) Petrazzi (gestione Aziende impianti S.p.L.);
4) Piano Badami (Generale impianti S.p.A.);
5) Serafinello (Sesa s.r.l.);
6) Italcementi (Pian dell'Aia).
Per le stesse si prescrivono interventi di recupero ambientale da adottare contemporaneamente all'attività estrattiva, attraverso progetti di recupero ambientale da sottoporre al preventivo parere della Soprintendenza.
4. Vincolo aeroportuale: Il vincolo aeroportuale, benché evidenziato nelle tavole di analisi, dovrà essere riportato nelle tavole P2 di zonizzazione in quanto condiziona l'attività edificatoria secondo le regole dell'aviazione. D'altra parte, nelle stesse N. di A. (art. 31) si sostiene il carattere meramente indicativo delle previsioni quando esse siano diverse da quelle in atto. Sotto il profilo prescrittivo, pertanto, permane la destinazione di aeroporto, non avendo rilevanza urbanistica una mera indicazione di programma, che comunque dovrà avvalersi di provvedimenti specifici laddove dovesse trovare ipotesi attuative.
5. Fasce di rispetto stradale:
-  fascia dei 60 mt di rispetto dall'autostrada;
-  fascia dei 30 mt di rispetto dalla linea ferrata;
-  Fasce di rispetto stradali in relazione alla classificazione in base al vigente codice della strada.
Relativamente ai vincoli di natura geologica, idrogeologica e le relative aree di rischio, derivanti dal parere e dalle relative prescrizioni del Genio civile (riportate sugli elaborati adottati con delibera commissariale n. 470/2001), si intende che l'ubicazione delle relative aree deve corrispondere esattamente ai documenti tecnici che li hanno istituiti ed alle fonti documentarie che li hanno attivati e pertanto il regime vincolistico va riferito all'esatta ubicazione, che in qualche caso non risulta correttamente rappresentata nelle tavole di piano.
P.R.G. del Porto
Il comune resta onerato ad introdurre negli elaborati di piano la perimetrazione dell'area del porto, derivante dal relativo P.R.G. stante che l'ambito non risulta ben definito, come del resto tutti gli approdi lungo la linea di costa dalla Bandita sino a Sferracavallo.
ZONIZZAZIONE E NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Prima di evidenziare i rilievi e le prescrizioni riguardanti le rispettive Z.T.O. e le relative norme di attuazione, si espongono di seguito le considerazioni relative ad aspetti generali del piano in esame, che comportano le sole prescrizioni previste dall'art. 4, comma 2°, della legge regionale n. 71/78.
1) Le previsioni del progetto di piano devono essere aggiornate e quindi adeguate agli atti concessori e autorizzativi relativi ai provvedimenti comunali efficaci alla data di approvazione del P.R.G.;
2)  Per quanto riguarda le previsioni di demolizione di manufatti esistenti si prescrive che esse sono consentite solo quando i manufatti da demolire ricadono all'interno di aree vincolate a destinazione pubblica o di uso pubblico subordinate all'esproprio.
Di conseguenza vanno disattese le previsioni di demolizioni che non rientrano nella fattispecie enunciata, pertanto va abolito il 1° comma dell'art. 32 delle N. di A.;
3)  Per quanto riguarda la ristrutturazione e la razionalizzazione della rete degli impianti di carburanti si prescrive che quella in vigore venga adeguata alle nuove previsioni del P.R.G., e quindi adeguatamente normata. Nelle more di tale adeguamento si intendono confermati gli impianti esistenti a prescindere dalla destinazione urbanistica ad essi attribuita dalla zonizzazione di piano;
4) I simboli funzionali di attrezzature e servizi ricadono sovente in zone territoriali omogenee non compatibili con la funzione dell'impianto pubblico e comunque senza una individuazione dell'area sottoposta alla destinazione pubblica, per esempio università (F11), parcheggi (P), in via Libertà e piazza De Gasperi; i centri di formazione (IC11) in verde agricolo, istituto assistenziale (F14) in verde agricolo, orto botanico (F11); ciò sottrae alla tutela ambientale del verde agricolo larghe fasce di territorio da sottoporre ad urbanizzazione per la realizzazione degli impianti previsti in maniera indeterminata e senza la possibilità effettiva di conteggiare i servizi da standard. Per dette aree da sottoporre a vincolo di destinazione pubblica per gli impianti e le attrezzature previste in variante necessita approvare apposita variante urbanistica; nelle more vige la destinazione di Z.T.O. in cui i simboli ricadono.
La Zona A (art. 5 N.T.A.) comprende parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico artistico.
Si distingue in:
-  A1  -  manufatti storici e relative pertinenze e fondi inseriti in contesto ambientale di rilevante pregio storico; nonché gli edifici e le loro relative pertinenze vincolati ai sensi della legge n. 1089/39;
-  A2  -  quelle che comprendono in prevalenza manufatti e relative pertinenze già edificati al 1939 o loro sedimi ancorché riedificati.
Si rileva che tale classificazione viene impropriamente definita zonizzazione in quanto in realtà manca una perimetrazione che delimiti il confine del tessuto storico sia esso sostituito o no; la zona A1 è infatti definita da singoli episodi architettonici con caratteristiche storiche puntuali, più o meno aggregati, tali da formare nuclei storici di dimensioni variabili dai quali però vengono esclusi la trama viaria seppur di matrice storica, gli spazi non edificati destinati a verde, gli edifici storici destinati ad attrezzature e in generale il tessuto storico consolidato. Manca pertanto il perimetro.
Il piano in questa classificazione prende in considerazione gli edifici esistenti al 1939, tralasciando, oltre tutto, ciò che è posteriore a quella data: anche interventi urbanistici rilevanti avvenuti in precedenza, come per esempio l'impianto urbanistico comprendente uniformemente tutto il quartiere sorto sull'area dell'Esposizione nazionale del 1891, il Giardino inglese e l'espansione lungo l'asse della via Libertà.
La mancata perimetrazione della zona omogenea A1 produce come effetto l'alternarsi di isolati e/o edifici definiti A1 con edifici e/o isolati definiti B.
In ogni caso, dopo aver effettuato una puntuale verifica sulla sussistenza delle valenze storico architettoniche dei singoli manufatti ed avere steso un conseguente elenco si prescrive che tutti gli edifici classificati come netto storico e le relative aree di pertinenza devono avere una destinazione urbanistica di Z.T.O., e le rispettive norme di zona A devono disciplinare le prevalenti destinazioni d'uso esercitabili.
Analoga prescrizione ed elenco documentato va osservata sulle aree definite verde storico, sulla base della reale situazione attuale, degli eventuali interventi edificatori sopravvenuti nonché dell'esatta individuazione delle suddette aree.
In particolare le zone B0 che comprendono le parti di territorio generalmente contigue alle zone A delle quali ripropongono e proseguono l'impianto urbanistico, in realtà non risultano contigue alle stesse bensì si alternano con gli isolati e gli edifici definiti storici, senza risultare chiaro il criterio che ne ha guidato la valutazione posto che interessano tessuti urbani con analoghe caratteristiche.
Per quanto su esposto è necessario perimetrare le zone A includendo parte della zona B0 che rimane così, per la parte restante, esterna al centro storico ma contigua ad esso proseguendone l'impianto urbanistico, proprio come contenuto nella definizione stessa di zona B0, e includendo altresì isolati classificati B2, B3 e B4. Tale perimetrazione dovrà tenere conto delle tavole (n. 17) "Rilievo Omira" 1:5.000 adottate con delibera di C.C. n. 45 del 13 marzo 1997 contestualmente al P.R.G., nonché della perimetrazione dei centri storici di cui alla delibera di C.C. n. 223 del 1980.
Manca altresì la perimetrazione della Z.T.O. A che si ritiene, anche se non espressamente indicato nelle tavole di zonizzazione, coincidente con l'area dei quattro mandamenti normata dal P.P.E.; tale area è classificata pertanto come zona A la cui normativa contenuta nel citato P.P.E. si intende confermata con la presente variante generale. Pertanto per il centro storico dei quattro mandamenti continuano ad applicarsi le prescrizioni normative contenute nella variante generale al P.R.G. con i decreti assessoriali n. 524/93 e n. 581/93.
Analoga perimetrazione di zona A1 e riduzione delle zone B0 va operata sulle borgate che circondano la città di Palermo e che in alcuni casi ne costituiscono una naturale prosecuzione. Anche in questi casi l'individuazione degli edifici storici ha sostituito la dovuta perimetrazione di zona A e in tal senso va individuato il nucleo originario di ogni singola borgata. Si prescrive che anche per questi ambiti valgono le indicazioni contenute nella delibera di C.C. n. 223/80.
Caso a parte costituisce Mondello che viene quasi interamente zonizzata come B0, ad eccezione della borgata marinara di Mondello paese nella quale la zona A2 è, se non perimetrata, almeno individuata. L'insediamento originario di Mondello Valdesi, di evidenti e risapute origini liberty, è ancora oggi leggibile lungo gli assi di viale Regina Margherita, quale prolungamento della Favorita, e del lungomare dal Paese fino all'Addaura ma anche addentrandosi verso l'interno. Il piano traccia questi assi per singoli punti, ma gli edifici di netto storico individuati non possono considerarsi episodi isolati; viceversa, coerentemente con quanto espresso per il centro storico di Palermo, sono da considerarsi centro storico, in quanto testimonianza di un tessuto urbano e di un espansione esterna alla città che ha sicuramente costituito in passato un episodio urbanistico singolare per la città di Palermo. In tal senso va perimetrata la zona A e ridimensionata la zona B0., sulla base del rilievo OMIRA e della perimetrazione di cui alla delibera di C.C. n. 223/80.
Le zone A perimetrate secondo le prescrizioni enunciate si attuano con l'obbligo di piano particolareggiato di iniziativa pubblica, ovvero secondo le disposizioni della circolare A.R.T.A. n. 3/2000. In quella sede attuativa potrà eventualmente essere meglio precisata la detta perimetrazione di intesa con la Soprintendenza e secondo le indicazioni che la stessa fornirà.
In coerenza con destinazioni di zona A ed in particolare A2 non possono essere classificati come manufatti A2 i sedimi di probabili antichi edifici, oggi occupati da edilizia recente. Quindi va abolita la dicitura: "o loro sedimi ancorché riedificati" riportata all'art. 5, comma 2°, punto b) delle N.T.A.
Parimenti la ristrutturazione edilizia negli edifici indicati come netto storico è consentita con esclusione della demolizione totale del manufatto stesso e relativa sostituzione edilizia. Analogamente va di conseguenza eliminata la dicitura: "sul sedime di costruzione preesistente" alla fine del comma 3° dell'art. 5 delle N.T.A.
Le Zone B (art. 6 N.T.A.) comprendono parte del territorio totalmente o parzialmente edificate diverse dalle zone A. Le stesse sono state suddivise in sei sottozone:
-  B0  -  parti di territorio contigue alle zone A:
-  B1  -  parti dei territori a bassa densità edilizia aventi tipologia di case unifamiliari a schiera, a villetta e similari;
-  B2  -  parti del territorio a media densità edilizia fondiaria pari o inferiore a 4 mc./mq. nell'ambito di un isolato;
-  B3  -  parti del territorio ad alta densità edilizia fondiaria superiore a 4 mc./mq. nell'ambito di un isolato;
-  B4  -  parti del territorio urbanizzate da P.E.E.P. o edilizia sovvenzionata;
-  B5  -  parti del territorio agricolo che hanno subito una massiccia edificazione.
Il progetto di piano, pur individuando le zone B come parti del territorio parzialmente o totalmente edificate, di fatto le pone sotto un regime quasi di totale inedificabilità.
Tale scelta risulta, in linea di principio, non condivisa, e pertanto relativamente alle sottozone si prescrive quanto di seguito.
Relativamente alla zona B0 (art. 7 N.T.A.), pur condividendone la definizione di zona, si ritiene che la stessa vada ridimensionata in funzione della perimetrazione della zona A, così come già esposto, e che vengano approfondite le norme soprattutto relativamente alle aree libere.
Non si comprende inoltre la stessa classificazione di zona B0 in aree che hanno caratteristiche architettoniche e urbanistiche totalmente diverse e cioè il centro urbano, le borgate, Mondello. In particolare, si prescrive che Mondello venga sottoposto a piano particolareggiato al fine di verificare le superfici da standards e riordinare un tessuto che soprattutto nelle parti più interne presenta situazioni derivanti dalla sommatoria di singoli interventi in assenza della dovuta pianificazione. Il perimetro di tale piano particolareggiato sarà delimitato dall'agglomerrato di Mondello paese, dalla via Tolomea, via Diomede, via Mattei, via Castelforte, via Venere, viale Regina Margherita, via Cerere fino alla via Principessa Maria. Si prescrive la conformità al decreto ministeriale n. 1444/68 previa verifica. Nelle more della redazione del P.P. (Mondello) i lotti liberi di estensione non superiore ai 1.000 mq. serviti da opere di urbanizzazione esistente è consentita l'edificabilità con l'indice di densità fondiaria di mc./mq. 0,75.
Nell'art. 7 comma 3° delle N.T.A. va eliminata la dicitura "e comunque con una volumetria complessiva della costruzione non superiore a 450 mc." fermo restando gli altri parametri previsti.
Relativamente alle zone B1 (art. 8 N.T.A.), per le quali è consentita nuova edificazione soltanto su lotti liberi o interclusi, derivanti da frazionamenti perfezionati al 20 maggio 1994, non si comprendono i criteri che hanno guidato tale classificazione, posto che trattasi di edificazioni che in buona parte, nel P.R.G. del '62 ricadevano in verde agricolo, con indice pari a 0,2 mc./mq. In assenza di una verifica sulla rispondenza di tali zone B1 al decreto ministeriale n. 1444/68, relativamente sia all'indice di densità, indicato all'art. 6 delle N.T.A. come maggiore o uguale a 1,54 mc./mq., sia all'esistenza delle urbanizzazioni primarie e secondarie, tali zone vengono classificate "C".
L'estensione minima dei P. di L. convenzionata di iniziativa privata è fissata in 10.000 mq., tuttavia, in caso di estensione inferiore fino a 5.000 mq. per assicurare l'unità minima funzionale delle aree pubbliche o di uso pubblico il P. di L. ugualmente accettato a condizione che le aree da cedere siano ragguagliate a mq. 10.000.
Per estensione inferiore fino a mq. 2.500 non è richiesto il P. di L., tuttavia è obbligatorio l'elaborato planivolumetrico e la cessione delle aree a verde e parcheggio (quote di 7 mq. ad abitante) vengano cedute gli allineamenti stradali pubblici confinanti, la cessione si realizza con atto d'obbligo allegato all'istanza. Nei suddetti casi il lotto minimo viene fissato in mq. 600.
L'attuazione delle suddette zone dovrà essere assistita da piani urbanistici esecutivi di iniziativa pubblica o privata.
Nei casi di aree di limitata estensione ricadenti in contesti già interessati da edificazione e sufficientemente urbanizzate (vedasi il punto E della circolare A.R.T.A. n. 2/94) l'attuazione potrà avvenire con singola concessione, per intervento diretto previa verifica delle condizioni di cui sopra. Si intente pertanto disatteso il comma 2 dell'art. 8 delle N.T.A., fermo restando il lotto minimo 600 mq., i parametri stabiliti dal comma 3 dello stesso art. 8, nonché il rispetto degli allineamenti esistenti su strada.
Al fine di compensare la dotazione complessiva degli standard, il reperimento dei servizi pubblici dovrà avvenire sia all'interno degli stessi ambiti, ove possibile, sia nelle aree libere limitrofe ad esclusione di quelle destinate a verde agricolo con colture specializzate in coerenza con quanto definito dallo studio agricolo forestale.
Relativamente alle zone B2 (artt. 8 e 9 N.T.A.) si ritiene che la stessa debba intendersi assimilata per le sue caratteristiche alle zone B3 e quindi normata dall'art. 9 delle N.T.A., così come appresso modificato, fissando però l'indice di densità fondiaria entro i 4 mc./mq..
Relativamente alle zone B3 (art. 9 N.T.A.) si ritiene che l'art. 9 delle N.T.A. debba essere modificato al fine di consentire, (escludendo gli edifici classificati "netto storico"), la demolizione e la ricostruzione, l'ampliamento e/o la sopraelevazione nel rispetto della volumetria esistente; entro il limite di 5 mc./mq. se l'edificio demolito ha una densità edilizia fondiaria al disotto di tale indice volumetrico.
La ristrutturazione edilizia dunque è consentita sino alla demolizione e ricostruzione nel rispetto dei parametri edilizi e urbanistici esistenti (volumetria f.t., altezza, rapporto di copertura), anche nei casi derivanti da eventi calamitosi o degrado delle strutture o accidentali che non consentono il recupero strutturale e funzionale in accettabili condizioni di sicurezza.
Nei lotti liberi ricadenti in B2 e B3 è consentita nuova edificazione entro il limite rispettivamente di 4 e 5 mc./mq., con i distacchi stabiliti dall'art. 8 comma 3 sub. d) ed e) e nel rispetto degli allineamenti esistenti su strada.
Relativamente alle zone B4 (art. 10 N.T.A.) si rileva che queste comprendono tutte le parti del territorio urbanizzate da P.E.E.P. o edilizia sovvenzionata, senza alcuna distinzione ad esempio tra i quartieri popolari anni '50 e i quartieri Z.E.N. o C.E.P. Le zone vengono normate dall'art. 10 delle N.T.A. e includono la possibilità di demolizione e ricostruzione: si ritiene opportuno diversificare gli interventi a partire dagli anni '50, così da escluderne la demolizione, in quanto rappresentanti tipologie che testimoniano la cultura urbana di un determinato periodo della città.
L'individuazione delle zone B5 (art. 11 N.T.A.) è tesa al riordino di agglomerati abusivi di cui non si conosce l'epoca di costruzione, né l'avvenuta sanatoria, né la concreta ammissibilità alla sanatoria medesima.
Il piano però delimita tali ambiti senza operare un vero e proprio riordino, limitandosi a bloccarne l'espansione.
Pur condividendo in linea teorica la scelta di disciplinare urbanisticamente tali zone, non si ritiene ammissibile classificare come zone territoriali omogenee B, ai sensi del decreto ministeriale n. 1444/68 ambiti territoriali interessati da costruzioni abusive. Pertanto si prescrive lo stralcio di tali zone, nelle more sono consentiti soltanto interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici esistenti e le aree interessate vengano classificate "E1".
Le zone C (art. 12 N.T.A.) comprendono parti del territorio destinate a nuova edificazione per la realizzazione di manufatti ad uso residenziale o direzionale o ricettivo o extralberghiero.
La loro estensione (pari a 62,3 Ha.) è decisamente limitata, ciò coerentemente alle previsioni di decremento derivanti dall'andamento demografico dell'ultimo ventennio.
Il piano è dimensionato per una popolazione residente al 1991 di circa 700.000 abitanti e il fabbisogno residenziale è computato in 11.300 alloggi così stimato:
-  2.100 alloggi per domanda marginale (emigrati, extracomunitari, portatori di handicap, nomadi, anziani, etc.) la cui ubicazione è prevista in zona "IC";
-  8.600 alloggi derivanti dalle richieste relative fornite dall'ufficio casa del comune;
-  800 alloggi derivanti dalle demolizioni previste dal P.R.G.
Il piano prevede di soddisfare parte di tali richieste, attraverso il recupero di edilizia esistente e in zona C per 3.000 nuovi alloggi.
Di fatto, dunque, coerentemente all'obiettivo del piano "...basato in particolare sulle potenzialità insite nel recupero e conseguente valorizzazione del patrimonio edilizio esistente..." non si prevedono grandi aree di espansione urbana e le poche previste sono in parte già sature.
Il piano non individua le zone da sottoporre a recupero ex legge n. 457/78 per soddisfare la richiesta di alloggi che pure è sopra evidenziata, così da garantire il giusto dimensionamento della dotazione di alloggi da localizzare nel patrimonio edilizio esistente.
Tra le destinazioni d'uso delle zone C è consentita la destinazione ad suo ricettivo; il piano però individua delle particolari zone C con simbolo T "Attività ricettive e complementari al turismo" (l'area della chimica Arenella, un'area limitrofa all'ospedale E. Albanese e l'area dell'ex Helg a Castelforte), ubicate in aree che per la loro peculiarità presentano caratteristiche tali da prestarsi ad esclusivo uso ricettivo.
Pur ritenendo condivisibile in linea generale la scelta operata nell'individuazione di tali aree ricettive, si rileva che le stesse non sono soggette ad una approfondita regolamentazione in funzione della loro particolare consistenza, del loro valore storico- architettonico, della localizzazione e considerata la natura del vincolo ex decreto legislativo n. 490/99 (per esempio, la chimica Arenella risulta oggetto di studio di fattibilità a seguito di gara).
Le zone D (artt. 13, 14 e 15 N.T.A.) si distinguono in:
D1  -  aree produttive esistenti con tipologie settoriali prevalenti ma con promiscuità di funzioni, da razionalizzare secondo gli obiettivi del piano;
D2  -  nuove aree il cui assetto urbanistico è soggetto a pianificazione mediante piani degli insediamenti produttivi o mediante piani particolareggiati.
Si ritengono condivisibili.
Le zone E (artt. 16, 17 e 18 N.T.A.) si distinguono in:
E1  -  parti anche residuali di territorio prevalentemente pianeggianti, ancorché compromesse da insediamenti residenziali, caratterizzate da colture agricole.
E2  -  parti di territorio prevalentemente collinari, caratterizzate da una prevalente vegetazione di tipo spontaneo il cui integrale mantenimento è ritenuto essenziale per la salvaguardia idrogeologica e paesistica del territorio comunale.
Si ritengono condivisibili le zone E1.
Relativamente alle zone E2 non si ritiene condivisibile considerare le zone collinari che circondano la città di Palermo prive di qualsiasi forma di antropizzazione, posto che viceversa le stesse hanno subito processi di edificazione e risultano oggi caratterizzate da costruzioni realizzate in assenza di una pianificazione attuativa, e quindi prive delle necessarie opere di urbanizzazione primarie e secondarie e con carico abitativo permanente (non stagionale). Per tali zone E2 si prescrive la verifica da parte del comune sulla situazione amministrativa di tali agglomerati, al fine di conoscere la legittimità delle singole costruzioni e/o l'avvenuta sanatoria delle stesse o la concreta ammissibilità alla sanatoria medesima. Dopo tale verifica il comune potrà determinarsi in ordine alla individuazione degli ambiti da sottoporre a pianificazione particolareggiata che preveda tra l'altro la riqualificazione paesaggistica e ambientale, così da distinguere le aree effettivamente agricole dalle altre che non lo sono più.
Nelle more della verifica suddetta e della eventuale redazione dei piani particolareggiati sono ammessi soltanto interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Tale questione era stata posta dal consiglio comunale in sede di adozione del P.R.G. con l'emendamento n. 499, il cui ordine del giorno riguardava la "riclassificazione ed adeguamento agli standards di cui al decreto ministeriale n. 1444/68 delle aree agricole compromesse (E1) e delle aree di verde montano (E2) con presenza di episodi edilizi ed adiacenti alle zone "B"; in tale sede il consiglio comunale approvò le disposizione proponendo "che l'amministrazione e l'ufficio del piano per le rispettive competenze si adoperino per consentire una riclassificazione delle aree di cui all'oggetto sia in sede di elaborazioni successive che di riscontro alle osservazioni ed opposizioni delle associazioni e dei cittadini", e indicando "compatibilmente alla salvaguardia ambientale e paesaggistica"
-  che in via prioritaria la riclassificazione delle aree "E1" serva a soddisfare il fabbisogno di aree a servizi, e nel caso ciò non fosse necessario, fare assumere a tali aree destinazione analoga alle aree che la circondano;
-  che la riclassificazione delle zone "E2", ove insiste una forte presenza edilizia, deve tenere conto dei caratteri urbanistici ed edilizi dei luoghi. Ciò si rende necessario - avendo il piano classificato aree con analoghe caratteristiche tra le zone B -al fine di eliminare le incongruenze esistenti ed adottare criteri di classificazione omogenei.
Nelle more di detti adempimenti le zone E2 sono da considerarsi stralciate ed in esse si opera con i parametri di zona agricola (0,02 mc./mq.).
Per quanto riguarda la zona collinare E2 denominata "Pizzo Sella" di cui all'ultimo comma dell'art. 18 delle N.T.A., si conferma la prescrizione generale enunciata in premessa a proposito della fattispecie della demolizione di edifici in area di destinazione pubblica, e si rinvia alla notoria sentenza della Corte di cassazione di recente emanata, per gli adempimenti da adottarsi da parte del comune nei confronti degli edifici realizzati in detta zona.
Le zone F (art. 19 N.T.A.) comprendono gli spazi per le attrezzature pubbliche di interesse generale e si distinguono secondo le seguenti destinazioni:
F1    -  istituti di istruzione superiore;
F2    -  ospedali e luoghi di cura;
F3    -  attrezzature sportive;
F4    -  parchi urbani e territoriali;
F5    -  mercati generali;
F6    -  macelli;
F7    -  servizi giudiziari e penitenziari;
F8    -  cimiteri;
F9    -  fiera espositiva;
F10  -  caserme e aree militari;
F11  -  università;
F12  -  attrezzature museali, culturali ed espositive;
F13  -  impianti tecnologici (elettrici, del gas e metano, telefonici e telegrafici, serbatoti, ecc.);
F14 -  attrezzature assistenziali;
F15  -  uffici e sedi direzionali sovracomunali;
F16  -  aree ferroviarie e portuali;
F17  -  parco tecnologico;
F18  -  discariche per rifiuti solidi urbani e speciali;
F19  -  luna park;
F20  -  aree circensi;
F21  -  autostazione;
F22  -  deposito tranviario.
Tra queste sono dunque comprese le attrezzature per l'istruzione superiore (F1), le attrezzature ospedaliere (F2) e le attrezzature sportive e i parchi urbani e territoriali (F3 - F4) di cui al comma 5) dell'art. 4 del decreto ministeriale n. 1444/68. Tali attrezzature nella "Tabella riepilogativa delle aree destinate a servizi" allegata alla delibera commissariale n. 470/01 a seguito delle prescrizioni del Genio civile risultano così dimensionate:
F1  -  attrezzature di istruzione superiore 1,47 mq./ab.;
F2  -  attrezzature sanitarie e ospedaliere 1,46 mq./ab.;
F3
F4  -  attrezzature sportive e parchi pubblici urbani e territoriali  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  15,76 mq./ab.; 

Relativamente alle zone F1, quindi, il dimensionamento è assimilabile a quanto previsto dal citato decreto ministeriale; relativamente alle zone F2 e alle zone F3 lo standard di legge risulterebbe soddisfatto, ma appare indispensabile osservare che all'interno delle aree perimetrate come parchi urbani (art. 23 delle N.T.A.) coesistono altre aree destinate ad attrezzature e servizi a scala urbana e a residenza e computate dunque anche come attrezzature di interesse comune (IC).
Tuttavia, talune di queste aree di non modesta estensione, quali ad esempio gli impianti sportivi dell'università (F4), ex manicomio (F12), ospedale Casa del Sole (F2), consentono interventi volumetrici, sia pure pubblici, in taluni casi surdimensionati rispetto all'estensione delle relative aree, anche se tali aree sono giardini o pertinenze di edifici monumentali, (ex manicomio, Ucciardone, stazione Lolli ecc.), oppure assolutamente sottodimensionati rispetto all'effettiva destinazione svolta o già esistenti (vedi impianti sportivi universitari mc./mq. 0,01). In quest'ultimo caso si osserva che la fruizione pubblica non è generalizzata bensì riservata ad una particolare categoria di utenti (studenti universitari) che comunque non sono classificati tra gli abitanti di riferimento.
Agli immobili ed ai complessi monumentali ricadenti nell'ambito delle zone F non viene assegnata alcuna destinazione urbanistica essendo il netto storico una categoria di piano evidentemente indifferente alle destinazioni urbanistiche o d'uso.
Sotto il profilo urbanistico il netto storico è rappresentato in modo identico e indifferenziato su manufatti che hanno usi completamente diversi (ospedaliero, luoghi di detenzione, palazzi abitativi, ecc.).
Pertanto, le aree di pertinenza del netto storico così come individuate nel piano non possono essere utilizzate per nuova edificazione, ancorché di tipo pubblico, ritenendo più pertinente la destinazione a verde storico di pubblica fruizione, ex art. 21 della N.T.A.
Si rileva, altresì, che talune destinazioni di Z.T.O. non corrispondono alla funzione esercitata di attrezzatura di interesse generale; ad esempio i padiglioni dell'istituto zooprofilattico di via Falconara e la vasta estensione di terreno di pertinenza appartengono alla categoria delle attrezzature di interesse generale (universitaria sperimentale) e non certo alla generica destinazione di zona E1.
Si fa, altresì, rilevare che tutte le aree universitarie non possono essere conteggiate tra le attrezzature di interesse generale da standard ai sensi dell'art. 4 del decreto ministeriale n. 1444/68.
Le destinazioni F12 inserite all'interno della sezione stradale della circonvallazione in corrispondenza di via Pitrè vanno disattese.
Per quanto riguarda la previsione del cosiddetto centro direzionale della Regione a fondo "Gelsomino" si prescrive che in sede di progettazione esecutiva venga mitigato al massimo l'impatto in relazione alla protezione e salvaguardia delle essenze vegetali di pregio insistenti nell'area, anche con una adeguata destinazione di verde pubblico con caratteristica di verde storico. Si prescrive, altresì, la salvaguardia ed il recupero dei capannoni di architettura preindustriale che vanno conteggiati nei parametri di cubatura e superficie coperta dell'intera area, con adeguati parcheggi ai margini nel rispetto della densità già prevista nelle N. di A.
Per quanto riguarda l'attrezzatura contrassegnata con il simbolo F2, poiché il piano non prevede né rappresenta la rete tranviaria, tutt'oggi inesistente, tale localizzazione appare illogica e non funzionale agli obiettivi di previsione di piano, pertanto le relative aree pur mantenendo la destinazione pubblica di attrezzatura vanno disattese nella destinazione di deposito tranviario e destinate ad attrezzatura di interesse comune ex art. 3 del decreto ministeriale n. 1444/68.
Inoltre per edifici di civile abitazione esistenti e ricadenti all'interno di aree a destinazione pubblica e/o di attrezzature e servizi s'intendono estrapolati con le relative aree di pertinenza e/o asservite e classificate come le zone territoriali omogenee residenziali più vicine. Ciò vale anche nel caso di edifici non accertati come esistenti alla data di adozione e oggetto di osservazioni/opposizioni.
Verde storico (art. 21 N.T.A.)
Nel verde storico lo svolgimento dell'attività agricola deve essere garantita a pieno titolo, tale da consentire anche la realizzazione di opere ed attività legate alla fruizione ed al migliore sfruttamento degli impianti vegetali, compresa l'ammissione della quota minima di edificabilità prevista anche per le zone E (mc./mq. 0,02).
Il verde storico di Villa Malfitano va mantenuto nella sua integrità, pertanto va disattesa la previsione di ampliamento dell'area scolastica F1 di via Spallitta e va consentito il prolungamento della stessa via Spallitta secondo il tracciato determinato dalle maglie viarie esistenti.
Il verde di villa Montalbano e Tommaso Natale, oggi scomparso, va ripristinato nella sua integrità attuale, pertanto va disattesa la previsione di attrezzatura scolastica che ne impedirebbe la realizzazione, analogamente va mantenuto integralmente il verde storico di villa Parisi sino alla via Partanna Mondello, come pure tutti i verdi storici ed i giardini di pertinenza delle ville monumentali documentati vanno mantenuti nella loro integrità e gli interventi consentiti sono esclusivamente quelli di ripristino ambientale.
Le zone costiere (art. 22 N.T.A.) sono indicate come zone Fc, aggregate alle zone omogenee adiacenti, attualmente interessate in prevalenza da interventi ed usi impropri rispetto ad una congrua fruizione della costa.
"Gli interventi ammessi saranno definiti nei piani particolareggiati di iniziativa pubblica finalizzati alla realizzazione di interventi comunque connessi alla fruizione della costa".
Le zone Fc in questione non sono però individuate nelle tavole di zonizzazione né menzionate nella relativa legenda. Posto che si intenda come Fc la fascia dei 150 mt. dalla battigia del mare di cui all'art. 15 della legge regionale n. 78/76, anche se non esplicitamente detto, appare indispensabile che la stessa venga riportata nelle tavole di zonizzazione (così come rappresentata nelle tavole di analisi) al fine di una corretta applicazione dell'art. 22 delle stesse N.T.A. che ne detta l'obbligo di pianificazione particolareggiata. Si intende che dalla fascia costiera restano escluse le zone A e B.
I parchi urbani (art. 23 N.T.A.) sono aree di grande estensione dove è riconoscibile una unità di paesaggio. All'interno dei parchi, non conteggiati come standard urbanistico, come già detto a proposito delle attrezzature di interesse generale, coesistono altre destinazioni ad attrezzatura e a residenza. Si ritiene, pertanto, che le relative aree debbano essere conteggiate come standard ex art. 3 del decreto ministeriale n. 1444/68 e debbano essere estrapolate le aree a residenza.
L'assetto definitivo dei parchi urbani è demandato ad appositi piani di iniziativa pubblica volti a definire le relative modalità di salvaguardia, valorizzazione e fruizione. Non si condivide il rinvio a successive fasi di pianificazione. Si prescrive invece che le aree di parco urbano vengano sottoposte a progetti esecutivi alla stregua di opere pubbliche; pertanto il regime proprietario, così come individuato dalla perimetrazione delle aree dal P.R.G., deve essere di natura pubblica e quindi subordinato all'esproprio.
Fino all'entrata in vigore di tali piani gli interventi sono normati dall'art. 23 delle N.T.A.
Il citato art. 23 al comma 9) consente la possibilità di edificare manufatti a servizio dell'agricoltura con i seguenti parametri:
-  altezza massima mt. 8;
-  rapporto di copertura 10%.
La norma non si ritiene condivisibile posto che equivale ad un indice di densità fondiaria pari a 0,8 mc./mq. in aree destinate a verde agricolo all'interno di parchi che, per la loro stessa natura, dovrebbero preservare il territorio agricolo residuo alldell'urbano o nelle aree limitrofe ad esso; vanno pertanto prescritte le norme di cui all'art. 17 delle N.T.A. per le zone E1.
Le zone destinate a servizi (art. 24 N.T.A.) pubblici e per attività collettive di cui al decreto ministeriale n. 1444/68 sono state così classificate:
- attrezzature relative all'istruzione; 
IC  - attrezzature di interesse comune; 
- verde pubblico ed attrezzature sportive; 
- parcheggi; 
CM  - centro della municipalità. 

Tali aree nella "Tabella riepilogativa delle aree destinate a servizi" allegata alla delibera commissariale n. 470/01 a seguito delle prescrizioni del Genio civile risultano così dimensionate:
- attrezzature relative all'istruzione 3,13 mq./ab. 
IC  - attrezzature di interesse comune 2,17 mq./ab. 
- verde pubblico ed attrezzature sportive 5,18 mq./ab. 
- parcheggi 1,32 mq./ab. 
  Totale 11,80 mq./ab. 

Il totale dei servizi di standards risulta minore di 18 mq./ab.
Sin dalla ratifica delle direttive generali alla variante generale avvenuta da parte del consiglio comunale con l'atto deliberativo n. 179 del 15 maggio 1994, è emersa la necessità di riequilibrare il rapporto tra i servizi a scala di quartiere e la popolazione insediata, nella consapevolezza che le aree all'uopo individuate non apparivano sufficienti a soddisfare lo standard di cui al decreto ministeriale n. 1444/68.
Il dimensionamento degli standards urbanistici si avvale del conteggio ammesso dall'art. 4 del decreto ministeriale n. 1444/68 relativo all'ambito delle zone A e B, ai fini della determinazione delle quantità minime prescritte dall'art. 3 del suddetto decreto, considerando in misura doppia gli standards previsti per dette zone omogenee. Non risultano comunque soddisfatti gli standards di cui all'art. 3 del citato decreto ministeriale n. 1444/68, non avendo in particolare dimostrato l'impossibilità di reperire le aree a standard come previsto dal citato decreto ministeriale per le zone A e B.
Tuttavia se si considerano le aree dei parchi urbani non computate come standards ex art.3 del decreto ministeriale n. 1444/68 e tutte le aree da stralciare e quelle da sottoporre a pianificazione attuativa all'interno delle quali occorre localizzare i relativi servizi, nonché quelle da modificare, si può considerare la dotazione di standards prevista dal piano sufficiente per la parte restante e approvata. S'intende che nelle aree stralciate e in quelle da sottoporre a pianificazione attuativa, la dotazione di spazi pubblici può essere dimensionata anche sul fabbisogno non soddisfatto delle rimanenti aree omogenee, nonché di quelle sottratte a seguito dell'accoglimento delle osservazioni/opposizioni da parte del consiglio comunale.
Il piano parcheggi viene recepito nella variante generale del P.R.G. unitamente alle relative osservazioni accolte dopo la pubblicazione dello stesso piano parcheggi.
Destinazioni specifiche (art. 26 N.T.A.)
Il presente articolo indica le destinazioni specifiche di:
- centro della municipalità; 
CD  - centro direzionale; 
CN  - centro nomadi 
- attività alberghiere, extralberghiere e complementari. 

Tali destinazioni sono individuate con simbolo funzionale nelle tavole di zonizzazione, all'interno delle diverse Z.T.O. senza una precisa localizzazione. Il citato art. 26 di fatto manca di un riscontro normativo relativo a tali destinazioni ma si limita da un mero elenco. Si rileva altresì che alcuni Centri di municipalità (CM) ricadono in Z.T.O. non compatibili con l'attrezzatura prevista (per esempio allo Z.E.N. o a Cruillas, i C.M. ricadono in zona "E1"). Pertanto, il comune potrà mantenerne la localizzazione perimetrando apposite aree dimensionate per le necessità che una simile attrezzatura richiede, con la procedura della variante urbanistica. Nelle more permane la destinazione di zona E1 prevista dal piano.
Per tutte le suddette attrezzature nelle relative norme di attuazione da formare vanno previsti anche i parametri urbanistico-edilizi necessari per la realizzazione delle medesime. In particolare, valutata l'ubicazione delle aree attrezzate CN (centro nomadi) i detti parametri debbono tenere conto delle obiettive situazioni di pericolosità determinata dal fiancheggiamento della linea ferrata a sud e della circonvallazione per quello ubicato in direzione nord-ovest.
In ogni caso la fascia di rispetto stradale e ferroviaria impone un vincolo di arretramento di cui occorre tenere conto nella realizzazione dell'attrezzatura prevista.
Per cui si ritiene che l'area destinata a (CN) in direzione di Villabate, a monte della linea ferrata, dedotta la fascia di rispetto, rimanga troppo esigua per consentire l'impianto di detta attrezzatura e quindi non funzionale alla realizzazione dell'attrezzatura medesima. Se ne prescrive pertanto l'oblazione e l'assunzione in zona agricola E1.
VIABILITA'
Dall'esame del settore della mobilità e traffico, sia per quanto riguarda i criteri adottati nell'elaborazione del piano, sia relativamente ai provvedimenti esecutivi in esso stabiliti, si rileva che le previsioni della variante atteso il notevole lasso di tempo intercorso hanno determinato un peggioramento delle condizioni della mobilità tenuto conto che nel corso di questi anni, a fronte di un costante processo di crescita della città, non sono stati effettuati interventi infrastrutturali sia per quanto riguarda la viabilità urbana, sia per quanto riguarda il sistema dei trasporti pubblici.
Considerato che la popolazione residente si è stabilizzata intorno ai 700.000 abitanti, anzi dai dati dell'ultimo censimento si registra fenomeno di decremento demografico, si rende necessario pervenire ad un riassetto della mobilità nel suo complesso al fine di eliminare la congestione di traffico, contenere i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico.
Sulla base di un programma riguardante il sistema della mobilità che l'amministrazione comunale ha in procinto di varare, si ritiene opportuno in questa sede evidenziare gli interventi infrastrutturali non previsti nella variante in esame, che comunque devono essere affrontati nello studio di settore ed essere riscontrati ai fini urbanistici in una variante organica e non caso per caso.
a)  La viabilità principale
La maggiore e più importante arteria viaria della città è la circonvallazione che attraversa tutto il territorio comunale collegando ai suoi estremi l'autostrada Palermo-Catania-Messina con quella Palermo-Mazara del Vallo.
Il riesame e la riqualificazione della viabilità principale dovrebbe iniziare dalla ristrutturazione di essa, operata in modo tale da trasformarla in una efficiente autostrada urbana, a cominciare dal suo tratto centrale, quello compreso tra via Belgio e via Altofonte.
La larghezza della sede permette di portare in trincea le due carreggiate centrali di scorrimento e di lasciare a livello soltanto le due laterali di servizio; modificando opportunamente gli attuali incroci (compreso quello di via Oreto) in svincoli semplici e funzionali si darà alla importante arteria la possibilità di svolgere a pieno per molto tempo le due funzioni per cui era stata prevista nel piano regolatore del 1962: lo smistamento del traffico da e per la città, la selezione del traffico di attraversamento non interessato alla città. Nel contempo, realizzando una serie di cavalcavia in corrispondenza delle principali vie trasversali, si restituirà continuità alla viabilità in superficie ricucendo il tessuto urbano interrotto dalla attuale strada a livello.
Si segnalano di seguito interventi che in sede di riassetto complessivo della mobilità dovrebbero essere valutati:
-  collegamento del porto con la zona industriale di Brancaccio e con l'autostrada Palermo-Catania-Messina (collegamento sud);
-  collegamento del porto con l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo (collegamento nord) con un tracciato differente da quello ipotizzato, molto costoso e che renderebbe assai gravose le condizioni della circolazione in via A. De Gasperi;
-  completamento e adeguamento della via Veloce del P.R.G. 1962, per una migliore accessibilità al complesso ospedaliero del Policlinico e del Civico;
-  il prolungamento e la ristrutturazione della via Duca degli Abruzzi come alternativa al prolungamento verso nord della via Libertà;
-  la ristrutturazione come asse svincolato della via A. De Gasperi dalla circonvallazione alla via del Fante, per lo smistamento delle relazioni tra la città e il territorio nord-occidentale;
-  nuovo collegamento della città con Mondello, evitando l'attraversamento del parco della Favorita;
-  raddoppio dei quattro ponti che scavalcano il fiume Oreto: via Ponte di Mare, via dei Mille, via Oreto, circonvallazione;
-  costruzione di due nuovi ponti sull'Oreto: uno collegante via Archirafi con il viale dei Picciotti, l'altro nella zona a monte compresa tra il ponte ferroviario e la circonvallazione;
-  riesame e rivalutazione tipologica della pedemontana del P.R.G. 1962, al fine di alleggerire i flussi di traffico sulla circonvallazione;
-  viabilità lungo la costa tra il Foro Italico e il bivio di Villabate;
-  numerosi interventi nella viabilità interna per eliminare strozzature, passaggi a livello con la linea ferrata e razionalizzare percorsi viari, per migliorare l'efficienza di incroci, ecc.
b)  I trasporti pubblici urbani
Attualmente Palermo fruisce di un sistema di trasporto collettivo con autobus, è invece privo di un sistema di trasporto rapido di massa, a parte il servizio di trasporto urbano attivato dalla società FS nel passante ferroviario, che ha un bacino di utenza molto limitato.
La previsione di linee tranviarie comporta una serie di conseguenze sulla mobilità in generale che richiedono un'attenta valutazione ai fini dell'impatto che le stesse possono determinare. Considerata la strutturazione del sistema viario urbano, si ritiene auspicabile puntare su un sistema di metropolitana leggera automatica da sviluppare nel tempo lungo gli itinerari nei quali è maggiore la domanda di trasporto. Tale sistema poiché si sviluppa in sede propria non sottrae spazio ai mezzi di trasporto di superficie, e facilita altresì processi di pedonalizzazione in superficie.
c)  I parcheggi
La città così come si è evoluta sino al 1968, il vasto comprensorio situato a valle del passante ferroviario, sono in pratica prive di impianti di stazionamento degli autoveicoli di qualsiasi tipo, mentre gli ultimi rilevamenti effettuati dimostrano che in esso si concentra la stragrande maggioranza della domanda di sosta.
Pertanto, è necessario che vengano previsti nel piano adeguati impianti di parcheggio, non solo nel rispetto degli standard stabiliti dalla normativa, ma anche per soddisfare la rilevante domanda di sosta che determina la saturazione di tutte le strade.
d)  Il servizio di trasporto estraurbano
Nel precedente piano regolatore erano previste due autostazioni, già progettate alcuni anni fa, nelle aree allo scopo destinate, lungo la circonvallazione tra via Giotto e via A. De Saliba, e nella via dei Mille in prossimità della chiesa di S. Giovanni dei Lebbrosi.
Di esse, la prima è di grande importanza per la felice scelta ubicazionale lungo la circonvallazione, non lontana dalla stazione Notarbartolo; facilmente raggiungibile da tutte le provenienze, da est, da ovest, e dall'interno della provincia, è inserita in una zona di recente edificazione molto qualificata e commercialmente sviluppata, nella quale sono insediati alcuni importanti Assessorati regionali e altri uffici pubblici. Si ritiene più razionale ripristinare la precedente destinazione.
Pertanto la destinazione del precedente piano andrebbe ripristinata.
e)  Il trasporto merci
Il trasporto e la distribuzione delle merci all'interno dell'area urbana costituisce uno dei tanti nodi da sciogliere per semplificare e rendere più agevole la mobilità generale.
La razionalizzazione di questo comparto richiede evidentemente opportuni interventi amministrativi da parte del comune, ma la premessa indispensabile è la creazione di un adeguato autoporto (interporto o piattaforma logistica, ecc.) ben collegato con i terminali dei diversi modi di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo, aereo) che possa svolgere efficacemente la funzione di impianto di raccolta (con eventuale conservazione) e distribuzione di tutte le merci che interessano la città per coordinare e semplificare la loro movimentazione.
f)  Servizio ferroviario
Il passante ferroviario ed il suo prolungamento, almeno sino all'aeroporto di Punta Raisi, sono in corso di modernizzazione; ma la linea, a doppio binario elettrificata, dovrebbe essere interamente interrata per non creare gravi ostacoli alla mobilità urbana. Lungo tale linea esistono alcune stazioni di fermata, altre vanno costruite; indicazioni al riguardo esistono da tempo, occorrerà che esse vengano riesaminate per essere confermate o modificate.
g)  Il porto
Il porto è sotto utilizzato rispetto alle sue potenzialità sia per lo sviluppo delle banchine sia per le attrezzature di cui dispone; i motivi di questa situazione sono sostanzialmente due: la limitata estensione e la scarsa produttività dell'ambito territoriale che gravita verso di esso, l'assetto urbano che rende difficili i rapporti con la città stessa e con il suo hinterland.
Gran parte del trasporto merci che fa capo al porto di Palermo ha origine e destinazione nella città, pertanto in una razionale pianificazione del trasporto intermodale marittimo-stradale, esso deve restare il terminale dei traffici con la città stessa, con la parte occidentale della sua provincia, con quelle di Trapani e di Agrigento.
Per ottenere questo risultato occorrerà realizzare le due arterie stradali di scorrimento, per quanto possibile svincolate, di cui si è fatto cenno trattando della viabilità principale, destinate ad eliminare dalla normale viabilità urbana il traffico pesante che va al porto o proviene da esso.
h)  Le zone pedonali
Altro tema di rilevante interesse, da tempo affrontato con molto successo in tutto il mondo, è quello del recupero della pedonalità in aree appositamente attrezzate, comunemente denominate isole o zone pedonali.
La questione è stata trattata a Palermo, in maniera episodica e senza la percezione delle reali finalità di questo tipo di intervento urbano.
Anche questi provvedimenti, che possono sembrare di modesta entità e marginali, devono essere il risultato di una pianificazione globale che tenga conto delle premesse essenziali per la realizzazione di zone pedonali vive e valide:
-  la eliminazione del transito di ogni tipo di veicolo, compresi quelli di trasporto collettivo, ma con la garanzia di una elevata accessibilità pedonale mediante mezzi pubblici (con la preferenza per quelli in sede sotterranea: metropolitane) e la esecuzione di adeguate strutture di parcheggio al margine;
-  la destinazione dell'edilizia della zona ad attività capaci di attrarre l'interesse dei cittadini: bar, ristoranti, caffè, negozi di vario tipo, centri commerciali, locali di spettacolo, locali di intrattenimento, gallerie, mostre, musei, ecc.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE
Con deliberazione n. 16 del 3 febbraio 2000 il C.C. di Palermo ha adottato le P.E. in assenza del parere dell'ufficio del Genio civile di Palermo.
Detto parere favorevole, reso dal predetto ufficio con nota prot. n. 12054 ai sensi dell'art.13 della legge n.64/74, del 28 giugno 2001 riguarda le P.E. delle seguenti zone:
-  porta sud;
-  zone produttive "D2": viale Resurrezione, villa Magnisi, Bonagia, via Ugo La Malfa;
-  Borgo Vecchio.
Queste sono state adeguate alla nota del 22 settembre 2000 dell'ufficio del Genio civile di Palermo sulla variante generale corredata da uno studio integrativo redatto ai sensi della circolare A.R.T.A. n. 2222/95.
Con successiva deliberazione n 326 del 4 settembre 2001, il C.C. di Palermo adotta le P.E. e le schede norma, modificate ed integrate secondo le prescrizioni rese dall'ufficio del Genio civile di Palermo con nota del 22 settembre 2000, sullo studio geologico integrativo redatto a corredo della variante generale.
Porta Sud
Scelte progettuali dell'area della "Porta Sud" a Brancaccio, oggetto delle P.E..
La prescrizione esecutiva interessa la parte periferica sud orientale posta tra la circonvallazione, il corso dei Mille e la zona industriale Brancaccio, estesa circa 34 ettari, si presenta come un grande complesso agricolo.
Il perimetro di individuazione dell'area oggetto delle P.E., racchiude un contesto territoriale all'interno del quale ricadono le seguenti zone:
-  zone D2
-  zone F dei servizi di interesse generale
-  zona F16 area ferroviaria (autostazione)
-  zona F22 deposito tranviario
-  zona E1 verde agricolo
oltre tre aree di parcheggio e la bretella in parte già realizzata, di collegamento con l'autostrada Palermo - Catania.
La stessa è caratterizzata da una delle scelte strategiche del piano nel campo della mobilità, con la creazione del nodo di scambio intermodale in corrispondenza del nuovo svincolo autostradale previsto in località Roccella.
La variante generale, in questo caso specifico (area produttiva D2), precisa l'intenzione di utilizzo a centro per lo stoccaggio delle merci.
All'interno del perimetro dell'area ricade una fascia di verde agricolo. Questa è la propaggine inferiore del grande parco agricolo di Ciaculli, per il quale è intenzione prevedere un progetto unitario. A tale proposito le P.E. rimandano alle norme della variante generale, che non indicano alcun intervento, al fine di non condizionare il futuro progetto del parco agricolo.
Le stesse prevedono la necessità di un recupero ed un riuso a fini pubblici del manufatto settecentesco denominato baglio S. Anna, imprigionato all'interno del raccordo autostradale.
L'obiettivo principale è quello di dare un assetto ordinato agli interventi programmati e tutto ciò in un graduale controllo del passaggio dall'ambiente agricolo a quello urbano, criterio coincidente con la valorizzazione dei manufatti storici.
La suddetta prescrizione esecutiva viene condivisa.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE DELLE ZONE PRODUTTIVE
Le prescrizioni esecutive che di seguito saranno presentate si riferiscono alle zone D2 individuate nel progetto di piano regolatore generale, che, per le caratteristiche dei luoghi su cui le stesse ricadono necessitano di riordino e riqualificazione delle zone gia occupate per permettere ai privati la concretizzazione di piani complessivi.
La aree assoggettate a PP.EE. riguardano:
-  l'area di Bonagia;
-  via Ugo La Malfa;
-  viale Resurezione;
- villa Magnisi.
L'rea di Bonagia
L'area estesa 3,6 ettari è posta lungo la via dell'Antilope in adiacenza al PEEP Bonagia da un lato e il fondo agricolo con coltivazioni agrumicole, poste sulla via Aloi dall'altro; quest'ultimo è caratterizzato da una borgata storica su cui insistono due bagli, Vitale e Bontà.
Il piano prevede l'inserimento di cinque lotti di cui uno più piccolo, destinato ad ospitare un edificio commerciale - direzionale di supporto agli altri quattro lotti, al cui interno è previsto l'inserimento di un corpo alto o semplicemente un traliccio dove possono essere esposte le insegne pubblicitarie caratterizzanti il luogo. All'interno di ciascun lotto è previsto l'inserimento di quattro corpi disposti a pettine verso l'interno risultano organizzati intorno a due atrii.
In relazione alle modeste dimensioni dell'area, il piano non prevede viabilità carrabile, ma un viale pedonale alberato in corrispondenza del baglio; quasi a metà di detto viale sono dislocati i servizi pubblici, costituiti da parcheggi pubblici e verde pubblico che si collega in alcuni casi nelle adiacenti aree a verde e a parcheggi del PEEP.
La superficie oggetto di intervento è così articolata:
-  lotti produttivi mq. 31.592;
-  area di verde pubblico mq. 2.870;
-  area di parcheggio mq. 1.405;
-  area di viabilità pedonalemq. 300;
-  superficie coperta mq. 12.600;
-  cubatura max mc. 95.000 di cui 5.000 destinati per l'edificio direzionale;
-  numero lotti 5;
L'aria di via La Malfa
La zona oggetto di intervento è estesa 8,7 ettari ed è dislocata tra la via U. La Malfa ed il viale Regione Siciliana; l'area, in leggera pendenza è attualmente impegnata per una parte da costruzioni destinate ad attività produttive e di stoccaggio merci, in parte da costruzioni di tipo residenziali, della fine dell'800 mentre la parte libera è impegnata da discariche abusive di sfabbricidi.
Allo scopo di riordinare l'area in oggetto, già in atto impegnata da costruzioni di tipo produttivo, il progetto prevede per la stessa la dotazione di verde pubblico e di parcheggi, la creazione di infrastrutture viarie che svolga un ruolo di collegamento tra la via U. La Malfa, la via Collegio Romano ed il viale Regione Siciliana.
Il progetto consiste, in pratica nel posizionamento e nel dimensionamento delle aree a parcheggio pubblico ed a verde. Questi vengono dislocati, nell'area libera lungo la via La Malfa e all'estremità superiore dell'area lungo la via Collegio Romano, di cui ne è previsto l'allargamento. Un'altra area a verde è prevista al margine meridionale dell'area tale da creare un filtro armonico tra il nucleo storico della piazzetta Maio e gli insediamenti produttivi.
I lotti si presentano di varie dimensioni in modo da rispondere alle diverse esigenze.
Soltanto lungo la via Tranchina, a ridosso del nucleo storico, l'unico prospiciente la via La Malfa, è previsto un corpo edilizio, con funzioni di carattere commerciale, con una galleria disposta in asse al cortile Maio tale da formare un sistema pedonale, in parte interno all'edificio, che metta in connessione la via Tranchina con il verde pubblico e lo spazio di pertinenza del complesso commerciale. In questo stesso ambito sono previsti altri due corpi disposti a L tali da creare una corte aperta sul parcheggio che insiste su via La Malfa e che si colleghi con la galleria ed il verde pubblico di cui sopra.
La superficie oggetto di intervento è così articolata:
-  lotti produttivi mq. 65.420 (di cui 34.000 già occupati parzialmente);
-  area di verde pubblico mq. 5.650;
-  area di parcheggio mq. 9.040;
-  area di viabilità carrabile mq. 7.000;
-  superficie coperta mq. 28.000 (di cui 13.000 già realizzati);
-  cubatura max mc. 245.000 (di cui 17.274 per l'edificio direzionale e commerciale)
L'area di viale Resurrezione
L'area soggetta alle seguenti PP.EE., estesa 11,7 ettari e si snoda lungo la via Resurrezione, dal viale Strasburgo fino alla via Patti e alla villa Florio, dove inizia il villaggio Ruffini. La stessa si articola in due sub aree. L'area che la circonda è caratterizzata da presenze storiche, da insediamenti residenziali e da insediamenti di natura produttiva; l'area oggetto di intervento, invece, è attualmente occupato in parte da insediamenti produttivi in prevalenza commerciali disposti senza un disegno preordinato, concentrati soprattutto lungo il viale principale e risultano frammisti, lungo la parte alta, ad insediamenti di tipo residenziali e ad attività complementari varie. Le aree libere sono attualmente in parte occupate da terreni coltivati, ma in via di abbandono.
Il progetto prevede per quest'area una regolamentazione e il completamento tentando di legare in modo armonioso le preesistenze storiche di notevole pregio, come l'istituto Pignatelli e il Convitto nazionale, le residenze presenti, gli impianti produttivi esistenti con l'impianto di nuovi insediamenti produttivi ed il verde. Quest'ultimo elemento è quello che in qualche modo dà spinta al progetto. Infatti sulla parte libera, di consistente dimensione, vengono disposti in modo circolare i manufatti attorno ad una spiazzo pubblico, dove l'elemento centrale non è rappresentato da un manufatto architettonico, ma da ampi spazi a verde. E' prevista, altresì, una strada di collegamento tra la via Fattori e la via Resurrezione, e prosegue oltre il viale per servire alcuni lotti produttivi, terminando infine in un parcheggio alberato. Le aree di uso pubblico sono costituite da tre aree a parcheggio, da un giardino con andamento lineare che si riconnette al giardino del Convitto nazionale, mettendo in collegamento quest'ultimo con il giardino dell'istituto Pignatelli. Prospiciente lo spazio circolare sorgerà un corpo dove al piano terreno vi sarà il rapporto con il pubblico ed alla eventuale commercializzazione dei prodotti, e i due piani superiori saranno destinati ad uffici o esposizione dei prodotti. Alle spalle di tale corpo il progetto prevede alcuni corpi disposti a pettine, destinati alla produzione ed allo stoccaggio delle merci.
Quest'area viene così articolata:
-  lotti produttivi mq. 76.420 (di cui 37.828 già occupati parzialmente);
-  lotti per attività complementari mq. 7.517;
-  lotti residenziali esistenti mq. 1.354;
-  aree di verde pubblico mq. 12.254;
-  aree di parcheggi pubblici mq. 3.541;
-  aree di viabilità esistente mq. 7.800;
-  aree di nuova viabilità mq. 8.100;
-  superficie coperta mq. 32.000 (di cui 11.000 già realizzati);
-  cubatura max mq. 250.000 (di cui 80.000 già esistenti);
-  numero lotti 38
L'area di villa Magnisi
L'area in questione si trova tra il villaggio Ruffini e la borgata di Pallavicino, alle spalle della villa Magnisi facente parte integrante del progetto e risulta estesa 7,8 ettari.
All'interno dell'area, in parte a ridosso della villa, sono presenti qualche capannone industriale o commerciale. L'area prevalentemente agricola con presenze di colture agrumicole e ad ortaggi risulta pianeggiante, ma con un solo salto altimetrico di circa 3 metri tra il contesto agricolo e quello residenziale posto a ridosso della villa.
Lo scopo di questa prescrizione è quello di ripristinare l'urbanizzazione produttiva che aveva cominciato a compromettere un contesto storico di grande valenza, ripristinando anche parzialmente il parco della villa e valorizzando il villaggio Ruffino e la borgata di Pallavicino.
Il progetto prevede il reimpianto di alcuni capannoni a struttura leggera e precaria in qualche lotto, l'individuazione di un lotto per attività direzionali per sede di rappresentanza all'interno della villa e delle sue pertinenze, il ripristino del disegno del viale alle spalle della villa, un'area di verde pubblico tale da costituire un comparto unico con il parco storico. Il sistema viario di accesso alla zona produttiva è stato studiato in modo da non alterare il rapporto tra la strada e la villa; questo è costituito da una strada che inizia dalla via Patti creando così una sorta di barriera tra i lotti e la villa; la stessa strada si collega ad un'altra strada di maggiore rilievo prevista al margine settentrionale dell'area produttiva tale da fungere da collegamento con la borgata di Pallavicino. Su questa stessa sfocia un'altra strada che ha funzione di riconnettere l'area con il viale Resurrezione. Sono previsti due parcheggi ai lati di questa strada; un altro parcheggio è previsto alla confluenza tra le due strade che si riconnettono in un'unica strada che si collega ad un lungo viale che si collega ad un baglio nel quartiere di San Filippo Neri.
Dato il particolare contesto non sono state previste tipologie per l'insediamento dei lotti produttivi che in ogni caso non prevedono l'istallazione di industrie insalubri.
La prescrizione prevede:
-  lotti produttivi mq. 45.000 (di cui 19.600 già in parte occupati);
-  lotto di villa Magnesi mq. 9.480;
-  aree di verde pubblico mq. 4.610;
-  aree di parcheggio mq. 9.640;
-  aree di viabilità carrabile mq. 9.000;
-  superficie coperta mq. 18.000 (di cui 5.800 già esistenti);
-  cubatura max mc. 136.000;
-  numero lotti 18.
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
All'interno delle prescrizioni esecutive si riscontrano:
-  aree edificabili suddivise in lotti per impianti produttivi;
-  lotti per impianti ad uso direzionale, commerciale e complementare;
-  aree di parcheggio;
-  aree di verde pubblico;
-  manufatti esistenti;
-  aree per viabilità integrativa;
-  manufatti e contesti storici.
Le norme di seguito riportate sono relative alle zone D2; in tali zone è consentito il mantenimento delle strutture esistenti (artt. 6 e 7).
Gli interventi saranno regolati dai seguenti parametri:
-  densità edilizia fondiaria 3 mc./mq.;
-  rapporto di copertura non superiore al 40%;
- altezza max 10 ml.;
-  indice di piantumazione 20;
-  distacchi minimi dai confini 5 ml.;
- distacco dal filo stradale 15 ml.;
-  spessore max del corpo di fabbrica 40 ml.;
-  distacco minimo tra pareti finestrate 10 ml.;
-  piani fuori terra max 3;
-  piano cantinato profondità max 3.
Attività complementari (art. 8).
Nei lotti per attività complementari sono ammesse attività ricreative, di ristoro, sportive, espositive e di rappresentanza, nel rispetto dei manufatti storici presenti.
Nel lotto di villa Magnisi è previsto il restauro subordinatamente alla liberazione delle superfatazioni, alla ricostruzione di una parte di un corpo accessorio e al ripristino del giardino storico; su tale lotto non sono applicabili le norme che regolano le nuove costruzioni.
I parametri per la nuova edificazione sono:
-  densità fondiaria 2.5 mc./mq.;
-  rapporto di copertura non superiore a 25%;
-  indice di piantumazione non inferiore a 0,4;
-  altezza max 10 ml.;
- distacco min. tra pareti finestrate 10 ml.;
-  distacco min. dai confini 5 ml.;
- distacco dal filo stradale 10 ml.;
-  numero max dei piani 3.
Manufatti produttivi esistenti (art. 9).
Per i fabbricati per i quali non è stata prevista la demolizione sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione, nonché sopraelevazioni e ampliamenti, demolizione e ricostruzione nei limiti dell'art. 4 delle N.T.A.
Manufatti residenziali esistenti (art. 10).
Per i manufatti residenziali esistenti è prevista la demolizione. Nelle more dell'attuazione del piano sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le costruzioni ricadenti in lotti classificati B1 sono disciplinati dall'art. 36 delle N.T.A. del P.R.G.
Manufatti storici e loro pertinenze (art. 11).
Sugli edifici classificati A1 e A2 sono consentiti interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria, di restauro e di risanamento conservativo. Sono consentite le seguenti destinazioni d'uso:
-  magazzini e depositi;
-  uffici;
-  sedi di rappresentanza;
-  sale di esposizione;
-  alloggi per la guardiania
-  attività commerciali e di vendita.
Sistemazione degli spazi pubblici (art. 12).
Le sistemazioni operate nel piano, fermi restando i perimetri, sono suscettibili di variazioni nel caso di progettazione dell'intera area perimetrata.
Le prescrizioni esecutive delle zone produttive D: villa Magnisi, via Ugo La Malfa, Bonagia e viale Resurrezione sono condivisibili.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE DEL BORGO VECCHIO
Le prescrizioni esecutive del borgo comprendono un'area della città oggi delimitata dalle vie F. Crispi verso est, dalla via E. Amari verso sud, via G.P. Bertolino I. Carini verso ovest, via E. Albanese verso nord ed è costituita dai seguenti elaborati:
Relazione generale, norme tecniche, schede delle unità edilizie da isolato 1 a 89.
In quest'area il disegno di tessuto urbano intercalato dalla presenza dell'antico insediamento ancora in parte esistente, e da aree degradate e dirute dal crollo bombardamenti rende necessario l'attuazione di direttive unitarie e di omogenee modalità d'intervento.
Le tipologie edilizie sono state raggruppate nel modo sottoelencato:
-  edifici destinati a funzioni non religiose, per l'artigianato, a deposito;
-  edifici destinati a funzioni religiose;
-  edilizie di base che raggruppano unità edilizie caratterizzate da corpi di fabbrica variabili da 4,50 mt, ad oltre 12 mt. all'art. 15 delle N. di A. le chiama a) le unità edilizie caratterizzate dalla corrispondenza a una tipologia specifica; b) edilizia specialistica civile, edilizia specialistica religiosa, edilizia a schiera; edilizia di base, edilizia in linea; edilizia a palazzetto; d) edifici recenti.
NORME TECNICHE D'ATTUAZIONE
Modalità d'intervento
-  art. 6: valgono le definizioni contenute nell'art. 31 della legge n. 457/78 e nell'art. 20 della legge regioanale n. 71/78.
Nuova edilizia
-  art. 13: riguarda edifici di destinazione pubblica la cui previsione si rende necessaria per migliorare le condizioni di vivibilità del quartiere.
Le nuove costruzioni debbono osservare:
-  unità A "parcheggio" - L'altezza non può superare quella dell'edificio adiacente più basso, e il piano terra porticato per tutta l'estensione con un altezza uguale a quella dei portici contigui;
-  per l'unità edilizia 44a prevista per il collegamento degli isolati 44 e 45 deve possedere quattro elevazioni e deve prevedere un passaggio pedonale in corrispondenza di via Domenico Schiavo
Destinazioni d'uso art. 14: residenziali, culturali/scolastici, e sociali; commerciali; burocratico/amministrativi/direzionali ricettivi, di servizio, artigianali. Le attrezzature civili e religiose collettive esistenti sono confermate.
Comparti art. 23 sono previsti tre comparti da attuare tramite cooperative edilizie ai sensi dell'art. 11 della legge regionale n. 71/78.
Aree non edificate art. 24.
Attraverso programmi operativi ai sistemi funzionali del verde pubblico e d'uso pubblico con annesse norme operative per il verde privato.
Programmi operativi ai sistemi funzionali delle pavimentazioni e degli arredi urbani.
Programmi operativi ai sistemi funzionali dell'illuminazione pubblica.
Programmi operativi ai sistemi funzionali dell'uso pedonale e dei servizi della mobilità.
In assenza dei programmi operativi valgono i dettami degli art. 25, 26, 27, 28, 29 relativi al verde, ai parcheggi, all'arredo urbano, aree pedonali e mobilità, corti e spazi interni agli isolati. In particolare per art. 27 i parcheggi dovranno essere osservare le indicazioni contenute nelle schede norma paesaggio, elementi ed interventi.
La prescrizione esecutiva del Borgo Vecchio si ritiene condivisibile.
SCHEDA NORMA PER GLI INTERVENTI SUGLI IMMOBILI CLASSIFICATI COME "NETTO STORICO"
La variante al P.R.G. sulla base del rilievo aerofotogrammetrico O.M.I.R.A. del 1939 individua edifici di "netto storico", sia nel centro urbano che sparsi nel territorio.
La scheda norma è costituita da:
-  relazione generale;
-  norme tecniche di attuazione;
-  cartografia 1:5.000.
La relazione generale suddivide gli edifici di netto storico in:
Edilizia residenziale:
-  ville;
-  bagli, casene, masserie;
-  palazzi;
-  edilizia in linea;
-  edilizia a schiera e rurale;
-  villini;
-  edilizia di sostituzione.
Edilizia non residenziale:
-  uffici di pubblica amministrazione;
-  edifici per attività culturale, spettacolo, ecc.;
-  edifici per attività produttivi;
-  ospedali e case di cura;
-  manufatti isolati;
-  edifici religiosi e/o assistenziali;
-  scuole, università;
-  alberghi e impianti turistici;
-  vasche.
La scheda norma ne codifica i modelli tipologici sulla base di documentazione fotografica, di stralci planimetrici e con una campionatura delle tecniche costruttive e degli elementi di finitura usuali.
Ne stabilisce i principi che regolano gli interventi, rimandando alle N.T.A. le specifiche tipologie e modalità di interventi.
Le tavole allegate alla "Scheda-norma", redatte in scala 1:5.000, e non 1:2.000 come riportato nella relazione generale e nelle N.T.A., riportano la classificazione per tipologia e per destinazione d'uso di cui alla relazione generale.
Si ritiene che la "Scheda-norma" così come concepita e strutturata, pur essendo un valido elemento di analisi a supporto degli interventi di recupero sull'edilizia storica, non può considerarsi alla stregua di prescrizioni esecutive perché delle stesse non ha le caratteristiche, né gli elaborati previsti dalle norme vigenti (manca infatti di un piano particellare d'esproprio, di supporto cartografico catastale ecc.).
A parere di questo Consiglio, pertanto, gli elaborati relativi alla "scheda - norma per gli interventi sugli immobili classificati come netto storico" sono da integrare, dopo averne verificato caso per caso la sussistenza delle valenze storico architettoniche, con un esatto elenco degli immobili stessi, delle pertinenze e delle aree adiacenti definite "verde storico", per consentirne un reale utilizzo finalizzato alla salvaguardia e al recupero del patrimonio storico della città e del territorio di Palermo; così integrata la scheda - norma va considerata e utilizzata come elaborato della variante generale.
PAESAGGIO. ELEMENTI E INTERVENTI
La prescrizione esecutiva in oggetto, composta da un unico elaborato suddiviso in relazione e schede, analizza gli elementi che costituiscono il paesaggio del territorio e della città di Palermo e ne definisce gli interventi.
Le singole schede che contengono le prescrizioni di base e le normative minime per gli interventi interessano:
-  vegetazione fluviale;
-  arenile o scogliere;
-  vegetazione costiera;
-  elementi del paesaggio agrario;
-  orti urbani;
-  aree boscate urbane;
-  riqualificazione ambientale e paesaggistica;
-  verde filtro;
-  filari;
-  parcheggi alberati;
-  giardini storici e verde ornamentale;
-  verde pubblico.
Non esiste però una esatta individuazione o perimetrazione di tali aree che restano genericamente indicate come la scheda della "vegetazione fluviale" che si riferisce al "Parco urbano del corso fluviale dell'Oreto (Z.T.O. E3)" o la scheda della "vegetazione costiera" che "...nella generalità del casi è posta tra la sede stradale e la fascia del demanio naturale. L'intervento è localizzato in quei tratti di costa colmati da terra di riporto e sfabbricidi...".
Le schede in questione non trovano esatta localizzazione nelle tavole della variante generale e pertanto la presente P.E. non interessa un'area in particolare ma prevede genericamente interventi sul paesaggio; nè soddisfa alcun fabbisogno di cui alla legge n. 71/78 art. 2.
D'atra parte gli "elementi ed interventi sul paesaggio", pur apprezzabili nel tematismo che intendono sviluppare, non costituiscono elementi di pianificazione attuativa, ma una metodologia di intervento su elementi a valenza paesistica o di mantenimento del paesaggio agrario, validi per un piano paesistico di natura totalmente diversa dallo strumento urbanistico in esame.
A parere di questo Consiglio, pertanto, tale elaborato va disatteso come prescrizione esecutiva, va invece considerato come approfondimento tematico della relazione generale o come linee guida di un futuro piano del verde della città di Palermo.
REGOLAMENTO EDILIZIO
Il regolamento edilizio, composto da 69 articoli, è in linea di massima condivisibile.
Non si condivide la soppressione dell'art. 9 riguardante la formazione e nomina della commissione edilizia alla luce della vigente normativa e del parere prot. n. 1666/22 del 22 settembre 2000 reso dall'Ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione.
All'art. 10 va ablato il punto a) ed il punto b) in quanto riguardanti attribuzioni della C.E.
Le osservazioni presentate dalle ditte: Tomasello Pietro e Bonanno Gaetano vengono accolte in conformità a quanto deliberato dal consiglio comunale con l'atto n. 327 del 4 settembre 2001.
Le osservazioni presentate dalla Confesercenti, dalla Confesercenti FAIB non vengono accolte in conformità a quanto deliberato dal consiglio comunale con l'atto n. 327 del 4 settembre 2001.
L'osservazione presentata dall'ordine degli ingegneri della Provincia di Palermo viene parzialmente accolta in conformità a quanto deliberato con la delibera consiliare n. 327 del 4 settembre 2001.
OSSERVAZIONI E OPPOSIZIONI
A seguito delle pubblicazioni effettuate ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, sono state prodotte n. 2719 opposizioni e osservazioni, per le quali l'ufficio tecnico comunale ed il consiglio comunale hanno prodotto le proprie deduzioni e visualizzazioni sulle tavole del P.R.G. di cui alla delibera consiliare n. 45/97.
Le valutazioni in merito all'accoglimento delle osservazioni e/o opposizioni restano sempre subordinate alle prescrizioni in ordine ai rischi e al decreto A.R.T.A. del 4 luglio 2000, nonché alle indicazioni di tutela espresse nel piano regolatore generale.
In caso di contrasto prevalgono dunque le considerazioni e i principi sovraesposti.
In caso di contrasto tra la numerazione che segue relativa all'accoglimento o non accoglimento e il voto C.R.U., prevale quest'ultimo.
Osservazioni che si ritengono superate dalle considerazioni espresse dal superiore parere:
-  1, 2, 5, 6, 7, 8, 10, 11 (881sg), 12, 14, 17, 22; 27, 28, 30, 31, 32, 36, 37, 38, 41, 42, 43, 45, 47, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 58, 59, 68, 64, 69, 70, 72, 102, 105, 110, 111, 112, 113, 114, 119, 120, 122, 123, 125, 126, 128, 135, 136, (5686/u), 137, 142, 144, 145, 146, 147, 154a, 154b, 157 (1108/u), 158, 161, 163, 164, 166, 167, 168, 169, 172, 174, 175, 180, 185, 189, 190, 193, 196, 198, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 211, 212, 213, 214, 215, 217, 220, 221, 222, 223, 224, 225, 227, 231, 235, 237, 240, 241, 245, 247, 248, 250, 251, 253, 255, 260, 262, 263, 266, dalla 267 alla 335, 337, 339, 340, 348, 351, 353, 361, 364, 365, 366, 367, 376, 379, 380, 381, 382, 383, 386, 389, 391, 393, 395, 396, 397, 398, 399, 403, 404, 405, 406, 407, 411, 414, 415, 416, 420, 421, 422, 423, 424, 425, 426, 444, 445, 448, 453, 455, 458, 460, 461, 464, 465, 466, 470, 472, 473, 474, 475, 476, 477, 478, 481, 482, 483, 485, 488, 489, 490, 491, 492, 493, 494, dalla 496 alla 501, 504, 507, 508, 509, 510, 513, 514, 516, 518, 519, 520, 523, 524, 525, 531, 532, 533, 534, 535, 536, 538, 540, 542, 548 (306/u), 550, 551, 553, 554, 556, 557/1, 559, 560, 562, 565, 569, 570, 574, 583, 587, 588, 592, 593, 594, 602, 604, 605, 606, 607, 609, 611, 612, 613, 615, 617, 618, 622, 623, 625, 627, 642, 643, 651, 654, 655, 656, 657, 658, 660, 662, 663, 665, 668, 669, 670, 671, 672, 679, 681, 682, 683, 684, 690, 692, 696, 698, 699, 700, 701, 703, 707, 708, 711, dalla 712 alla 717, 718, 719, 720, 721, 726, 728 (3934/u), 729, 730, 731, 732, 733, 734, 737, 738, 740, 741, 742, 743, 745, 746, 747, 748, 749, 750, 751, 752, 753, 754, 755, 756, 757, 758, 759, 760, 767, 769, 770, 772, 774, 775, 776, 777, 780, 786, 787, 793, 801, 802, 803, 804, 805, 806, 810, 811, 814, 815, 817, 818, 820, 821, 822, 823, 824, 825, 826, 827, 828, 829, 830, 837 (304sg), 838, 839, 840, 844, 845, 846, 848, 849, 850, 852, 853, 854 (3948/u), 857, 861, 866, 869, 870, 893, 894, 895, 907, 909, 910, 911, 912, 914, 915, 923, 924, 925, 927, 928, 930, 931, 932, 933, 934, 936, 937, 944, 945, 947, 949, 951, 959, 962, 963, 964, 965, 966, 967, 968, 969, 974, 993, 994, 997, 998, 999, 1000, 1001, 1002, 1003, 1006, 1008, 1010, 1011, 1015, 1016, 1017, 1020, 1021, 1023, 1025, 1027, 1030, 1031, 1033, 1034, 1037, 1053, 1054, 1055, 1057, 1059, 1060, 1061, 1062, 1063, 1064, 1065, 1066, 1067, 1068, 1069, 1074, 1083, 1084, 1086, 1087, 1088, 1090, 1091, 1093, 1098, 1099, 1100, 1101, 1102, 1115, 1116, 1117, 1118, 1119, 1120, 1124, 1128, 1129, 1130, dalla 1136 alla 1214, 1218, 1219, 1220, 1224, 1225, 1227, 1228, 1229, 1230, 1233, 1237, 1240, 1241, 1244, 1245, 1247, 1248, 1250, 1252, 1255, 1256, dalla 1258 alla 1262, 1265, 1266, 1267, 1272; 1273, 1268, 1269, 1275, 1276, 1277, 1278, dalla 1280 alla 1288, 1289, 1290, 1291, 1292, 1293, 1307, 1308, 1309, 1310, 1311, 1312, 1313, 1318, 1325, 1328, 1331, 1332, 1338, 1343, 1344, 1345, 1346, 1347, 1348, 1349, 1351, 1352, 1354, 1355, 1357, 1361, 1363, 1364, 1365, 1367, 1369, 1371, 1375, 1382, 1383, 1384, 1386, 1391, 1395, 1396, 1397, 1398, 1401, 1406, 1407, 1410, 1414, 1415, 1420, 1422, dalla 1423 alla 1434, 1435, 1437, dalla 1438 alla 1441, 1443, 1444, 1445, 1452, 1453, 1454, 1456, 1457, 1459, 1460, 1461, 1464, dalla 1469b alla 1478, 1485, 1491, 1492, 1493, 1494, 1495, 1496, 1497, 1499, 1502, dalla 1506 alla 1508, dalla 1511 alla 1517, dalla 1519 alla 1525, 1526, dalla 1527 alla 1528, dalla 1530 alla 1545, dalla 1548 alla 1550, dalla 1552 alla 1559, 1560, 1562, 1568, 1569, 1570, 1571, 1572, 1574 (3438/u), 1580, 1582 (3821/u), 1590, 1591, 1592, 1595, 1601, 1602, 1604, 1605, 1611, 1614, 1620, 1621, 1622, 1624, 1626, 1652, 1653, 1655, 1665, 1687, 1688, 1689, 1690, 1697, dalla 1698 alla 1729, 1730, dalla 1731 alla 1734, 1735, dalla 1736 alla 1739, 1741, 1747, dalla 1750 alla 1773, 1775, 1778, dalla 1780 alla 1850, 1851, dalla 1852 alla 2163, 2170, 2172, 2174, 2175, 2176, 2179, 2180, 2181, 2182, 2183, 2184, 2189, 2192, 2195, 2196, 2197, 2198, 2199, 2200, 2204, 2205, dalla 2206 alla 2211, 2213, 2216, 2221, 2222, 2225, 2233, 2238, 2241, 2244, 2245, 2249, 2250, 2251, 2258, 2259, 2262, 2263, 2264, 2265, 2267, 2268, 2272, 2273, 2276, 2277, 2279, 2280, 2283, 2286, 2288, 2290, 2291, 2293, 2294, 2296, 2297, 2301, 2302, 2305, 2307, 2308, 2309, 2311, 2312, 2313, 2315, 2316, 2317, 2318, 2319, 2321, 2322, 2323, 2326, 2327, 2329, 2330, 2332, 2335, 2336, 2337, 2338, 2340, 2341, 2342, 2345, 2348, 2349, 2350, 2351, 2352, 2354, 2355, 2356, 2362, 2364, 2365, 2370, 2371, 2372, 2373, 2375, 2382, 2383, 2384, 2385, 2386, 2387, 2388, 2389, 2391, 2392, 2394, 2396, 2397, 2398, 2399, 2400, 2402, 2403, 2406, 2407, 2410, 2411, 2412, 2413, 2414, 2415, 2416 (2739/u), 2418, 2421, 2422, 2425, 2427, 2428, 2429, 2430 (1871/u), 2431, 2432, 2433, 2434, 2435, 2436, 2440, 2441, 2443, 2449, 2452, 2453, 2455, 2456, 2457, 2458, 2459, 2460, 2463, 2464, 2466, 2469, 2470, 2472, 2473, 2478, 2482, 2487, 2488, 2489, 2490, 2491, 2493, 2494, 2495, 2496, 2497, 2498, 2500, 2506, 2507, 2509, 2510, 2511, 2512, 2515, 2517, 2518, 2520, 2526, 2529, 2532, 2533, 2534, 2536, 2555, 2558, 2559, 2562, 2563, 2565, 2566, 2567, 2570, 2571, 2572, 2576, 2578, 2579, 2583, 2585, 2590, 2591, 2593, 2596, 10587sg, 152sg, 15865sg, 15sg, 16874sg, 182sg, 2202/u, 262sg, 2951/u, 344sg, 345sg, 357sg, 358sg, 37sg, 3932A, 3934A, 588/u, 9166sg, 2595, 2896, 229/u, 28sg, 125sg, 335sg, 818sg, 2257u, 3006u, 3948/u, 3729/A, 3837/A, 1687s.
Osservazioni accolte conformemente al parere del consiglio comunale:
-  9, 13, 16, 19, 20, 21, 23, 24, 25, 29, 40, 46, 48, 56A, 60, 61, 62, 63, 65, 66, 67, dalla 73 alla 100, 103, 107, 108, 109, 116, 121, 132, 133, 150, 152, 153, 155, 156, 159, 160, 162, 165, 170, 171, 173, 176, 177, 178, 179, 188, 194, 195, 197, 199, 200, 209, 210, 216, 229, 232 (1950/u, 2131/u), 236, 242, 246, 249, 252, 258, 261, 264, 336, 350 (653), 358, 368, 371, 374, 375, 390, 392, 401, 408, 417, 418, 427, 434, 435, 436, 437, 438, 439, 447, 449, 451, 471, 480, 483, 486, 495, 502, 503, 505, 511, 512, 521, 537, 541, 546, 547, 549, 557/2, 557/3, 557/4, 557/5, 557/7, 557/9, 557/10, 557/11, 557/12, 557/15, 557/16, 557/17, 557/18, 557/19, 557/20, 557/21, 557/22, 557/23, 558, 563, 564, 567, 571, 572, 573, 584, 586, 589, 590, 597, 598, 599, 600, 601, 603, 620, 621, 624, 628, 630, 640, 641, 646, 647, 648, 649, 675, 676, 677, 678, 686, 687, 688, 691, 702, 704, 705, 706, 722, 724, 727, 736, 739, 744, 761, 762, 763, 764, 765, 766, 768, 771, 773 (11749s), 782, 783, 784, 785, 788, 789, 791, 792, 794, 812, 831, 832, 833, 834, 841, 843, 855, 858, 859, 860, 862, 863, 864, 865, 867 (5045/u), 868, 874, 878, 879, 881, 882, 883, 884, 886, 888, 890, 891, 896, 901, 903, 904, 913, 920, 926, 935, 940, 941, 946, 956, 957, 958, 961, 971, 972, 973, 975, 976, 977, 978, 979, 980, 981, 982, 983, 984, 985, 986, 987, 988, 989, 990, 991, 995, 1004, 1007, 1009, 1012, 1019, 1024, 1026, 1032, 1035, 1036, 1038, 1039, 1042, 1049, 1051, 1052, 1070, 1072, 1073, 1075, 1076, 1077, 1078, 1079, 1080, 1082, 1085, 1092, 1096, 1121, 1122, 1123, 1125, 1131, 1132, 1133, 1135, 1217, 1223, 1231, 1232, 1234, 1235, 1239, 1242, 1251, 1253, 1254, 1263, 1264, 1270, 1271, 1274, 1279, 1294, 1295, 1296, 1297, 1298, 1299, 1300, 1301, 1303, 1304, 1314, 1316, 1317, 1319, 1320, 1321, 1326, 1329, 1330, 1337, 1339, 1340, 1341, 1342, 1350, 1353, 1356, 1358, 1359, 1366, 1372, 1373, 1380, 1381, 1387 (3899/u), 1389, 1393, 1394, 1399, 1402, 1403, 1405, 1411, 1417, 1418, 1442, 1446, 1447, 1455, 1458, 1465, 1467, 1468, 1469, 1479, 1480, 1481, 1482, 1483, 1484, 1486, 1487, 1490, 1501, 1503, 1504, 1518, 1563, 1564, 1565, 1566, 1567, 1573, 1575, 1576, 1577, 1578, 1579, 1581, 1586, 1587, 1607, 1612, 1613, 1615, 1616, 1623, 1625, 1632, 1633, 1634, 1635, 1636, 1637, 1638, 1639, 1640, 1641, 1642, 1643, 1644, 1645, 1646, 1648, 1649, 1650, 1651, 1662, 1675, 1676, 1677, 1678, 1679, 1680, 1681 (5627/u), 1682, 1683, 1684, 1695, 1740, 1742, 1743, 1746, 1777, 2164, 2165, 2167, 2168, 2169, 2171 (1799/u, 1914/u, 5406/u, 5653/u, 5662/u), 2173, 2185, 2186, 2187, 2188, 2189, 2191, 2193, 2202, 2212, 2214, 2236, 2237, 2239, 2240, 2243, 2253, 2254, 2256, 2260, 2266, 2274a, 2275, 2281, 2282, 2284, 2287, 2289, 2304, 2314, 2320, 2333, 2339, 2343, 2344, 2347, 2359, 2360b, 2377, 2381, 2393, 2404, 2426, 2437, 2444, 2447, 2450, 2462, 2465, 2467, 2471, 2475, 2477, 2479, 2481, 2484, 2485, 2492, 2501, 2502, 2504, 2508, 2513, 2514, 2516, 2519, 2521, 2524, 2527, 2528, 2530, 2535, 2538, 2540, 2541, 2542, 2543, 2544, 2545, 2546, 2547, 2548, 2549, 2550, 2551, 2554, 2556, 2560, 2564, 2573, 2574, 2575, 2580, 2584, 2589, 1048/u, 1110/u, 1197/u, 1407/u, 1458/u, 1642/u, 2096/u (3084/u), 2123/u, 3933A, 5346/u, 563sg, 6526sg, 738/u, 639/u, 882sg, 9191sg, 12762s.
Osservazioni non accolte conformemente al parere del consiglio comunale·
-  3, 4, 15, 18, 26, 33, 34, 35, 39, 44, 57, 71 (503/u), 101, 104, 106, 115, 117, 118, 124; 127, 129, 130; 131, 134, 138, 139, 140, 141, 143, 148, 149, 151, 177, 181, 182, 183, 184, 186, 187, 191, 213, 218, 219, 226, 228, 230, 233, 234, 238, 239, 243, 244 (3855/u), 254, 256, 257, 259, 265, 338, 341, 342, 343, 344, 345, 346, 347, 349, 352, 354, 355, 356, 357, 359, 360, 362, 363, 369, 370, 372, 373, 377, 378, 384, 385, 387, 388, 394, 400, 402, 409, 410, 412, 413, 419, 428 (2443/u), 429, 430, 431, 432, 433, 440, 441, 442, 443, 446, 450, 452, 454, 456, 457, 459, 462, 463, 467, 468, 469, 479, 484, 487, 506, 515, 517, 522, 526, 527, 528, 529, 530, 539, 543 (2581), 544, 545, 552, 555, 557/6, 557/8, 557/13, 557/14, 561, 566, 568, 575, 576, 577, 578, 579, 580, 581, 582, 585, 591, 595, 596, 608, 610, 614, 619, 626, 629, 631, 632, 633, 634, 635, 636, 637, 638, 639, 644, 645, 650, 652, 659, 661, 664, 666, 667, 673, 674, 680, 685, 689, 693, 694, 695, 697, 709, 710, 723, 725, 735, 778, 779, 781, 790, 795, 796, 797, 798, 799, 800, 807, 808, 809, 813, 816, 819, 835, 836, 842, 847, 851, 856, 871, 872, 873, 875, 876, 877, 880, 885, 887, 889, 892, 897, 898, 899, 900, 902, 905, 906, 908, 916, 917, 918, 919, 921, 922, 929, 938, 939, 942, 943, 948, 950, 952, 953, 954, 955, 960, 970, 992, 996, 1005, 1013, 1014, 1018, 1022, 1028, 1029, 1040, 1041, 1043, 1044, 1045, 1046, 1047, 1048, 1050, 1056, 1058, 1071, 1081, 1089, 1094, 1095, 1097, 1103, 1104, 1105, 1106, 1107, 1108, 1109, 1110, 1111, 1112, 1113, 1114, 1126, 1127, 1134, 1215, 1216, 1221, 1222, 1226, 1236, 1238, 1243, 1246, 1249, 1257, 1302, 1305, 1306, 1315, 1322, 1323, 1324, 1327, 1333, 1334, 1335, 1336, 1360, 1362, 1368, 1370, 1374, 1376, 1377, 1378, 1379, 1385, 1388, 1390, 1392, 1400, 1404, 1408, 1409, 1412, 1413, 1416, 1419, 1421, 1436 (3234/u), 1448, 1449, 1450, 1451, 1462, 1463, 1466, 1488, 1489, 1498, 1500, 1505, 1509,1510, 1529, 1546, 1547, 1551, 1561, 1583, 1584, 1585, 1588, 1589, 1593 (3817/u), 1594, 1596, 1597, 1598, 1599, 1600, 1603, 1608, 1609, 1610, 1617, 1618 (1263/u, 1338/u), 1619, 1627, 1628, 1629, 1630, 1631, 1647, 1654, 1656, 1657, 1658, 1659, 1660, 1661, 1664, 1666, 1667, 1668, 1669, 1670, 1671, 1672, 1673, 1685, 1686, 1691, 1692, 1693, 1694, 1696, 1744, 1745, 1748, 1749, 1774, 1776, 1779, 2166, 2177, 2178 (4171/u, 4238/u, 483sg, 484sg), 2190, 2194, 2201, 2203, 2215, 2217, 2218, 2219, 2220, 2223, 2224, 2226, 2227, 2228, 2229, 2230, 2231, 2232, 2234, 2235, 2242, 2246, 2247, 2248, 2252, 2255 (2588sg), 2257, 2261, 2269, 2270, 2271, 2274/b, 2278, 2285, 2292, 2295, 2298, 2299, 2300, 2303, 2306, 2310, 2324, 2325, 2328, 2331, 2334, 2346, 2353, 2357, 2358, 2360, 2361, 2363, 2366, 2367, 2368, 2369, 2374, 2378, 2379, 2380, 2390, 2395, 2401, 2405, 2408, 2409, 2417, 2419, 2420, 2423, 2424, 2438, 2439, 2442, 2445, 2446, 2448, 2451, 2454, 2461, 2468, 2474, 2476, 2480, 2483, 2486, 2499, 2503, 2522, 2523, 2525, 2531, 2537, 2539, 2552, 2553, 2557, 2561, 2568, 2569, 2577, 2582, 2586, 2587 2587, 2592, 2594, 1007/u, 134sg, 294sg, 300sg, 36sg, 3840A, 4374/u, 4715sg, 492sg, 8851sg, 89sg, 43sg, 257sg, 1331u
Per quanto riguarda le osservazioni e/o opposizioni (n. 301) presentate avverso la delibera consiliare n. 470/2001 sono classificate secondo i criteri proposti dal comune nelle seguenti categorie:
Non accolte quelle tendenti all'ablazione o alla modifica delle prescrizioni del Genio civile, e cioè:
-  76, 77, 164, 168, 204, 284.
Osservazioni che mantengono il diritto all'accoglimento dal punto di vista urbanistico nell'eventuale declaramento o eliminazione del rischio e/o della prescrizione del Genio civile e pertanto oggi non accolte:
-  47, 81, 101, 139, 170, 179, 212, 213, 214, 215, 218, 239, 242, 246, 261, 288, 291.
Osservazioni non accolte neanche sotto il profilo urbanistico, questo a prescindere dalle prescrizioni del Genio civile o dalla situazione del rischio:
-  3, 6, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 21, 22, 24, 25, 26, 27, 31, 32, 36, 38, 40, 41, 45, 46, 48, 50, 64, 68, 70, 75, 82, 84, 85, 86, 87, 89, 92, 93, 95, 96, 98, 103, 109, 113, 114, 117, 119, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 129, 132, 133, 135, 136, 142, 150, 151, 153, 154, 155, 157, 158, 165, 173, 174, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 191, 203, 208, 209, 216, 217, 220, 222, 224, 228, 232, 236, 237, 240, 245, 247, 249, 252, 253, 256, 260, 262, 265, 266, 267, 272, 277, 278, 279, 280, 281, 282, 283, 285, 286, 289, 290, 292, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300.
Osservazioni non valutabili in ordine all'accoglimento in quanto ricadenti in aree non incluse nelle parti adottate con delibera n.470/01:
-  1, 2, 4, 5, 7, 8, 9, 17, 23, 28, 29, 30, 33, 34, 35, 37, 39, 42, 43, 44, 49, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 65, 66, 67, 69, 72, 73, 74, 78, 80, 83, 88, 91, 94, 97, 99, 100, 102, 104, 105, 106, 107, 108, 110, 111, 112, 115, 116, 118, 120, 127, 128, 130, 131, 134, 137, 138, 140, 141, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 149, 152, 156, 159, 160, 161, 162, 163, 166, 167, 169, 171, 172, 175, 176, 177, 178, 186, 187, 188, 189, 190, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 201, 202, 205, 206, 207, 210, 211, 219, 221, 223, 225, 226, 227, 229, 230, 231, 233, 234, 235, 238, 241, 243, 244, 246, 250, 251, 254, 255, 257, 258, 259, 263, 264, 268, 269, 270, 271, 273, 274, 276, 287, 301.
Per quanto riguarda le osservazioni e/o opposizioni (n. 34) presentate avverso la delibera consiliare n. 16/2000 relativa alle prescrizioni esecutive vengono accolte o respinte in conformità a quanto deliberato dal consiglio comunale:
-  accolte: 3, 4, 5, 22, 25, 31, 32, 33, 34;
-  non accolte: 1, 2, dalla 6 alla 21, 23, 24, 26, 27, 28, 29, 30.
Per quanto riguarda le osservazioni e/o opposizioni (n. 10) presentate avverso la delibera consiliare n. 326/2001 relativa alle prescrizioni esecutive vengono accolte o respinte in conformità a quanto deliberato dal consiglio comunale:
-  accolte: 1, 2, 3, 10.
-  non accolte: 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Le seguenti osservazioni e/o opposizioni pervenute direttamente all'Assessorato del territorio e dell'ambiente non possono essere valutate in quanto presentate oltre i termini di legge:
- Costruzioni Immobiliari, prot. n. 14036 del 7 marzo 2002;
-  Igea s.c. r.l., prot. n. 13723 del 6 marzo 2002;
-  Confcommercio, prot. n. 7576 del 7 febbraio 2002;
-  ditta Calderone Giovanna ed altri, prot. n. 11283 del 25 febbraio 2002;
-  ditta Carollo Antonio, prot. n. 11415 del 25 febbraio 2002;
-  ditta Carollo Antonio, prot. n. 11512 del 26 febbraio 2002;
-  ditta Lo Forte Carola, prot. n. 11524 del 26 febbraio 2002;
-  ditta Matracia Antonina, prot. n. 11256 del 26 febbraio 2002;
-  ditta Di Gregorio Giuseppa, nota del 21 febbraio 2002;
-  ditta S.A.I.S. Trasporti, prot. n. 11147 del 22 febbraio 2002;
-  ditta Gallo Autolinee, prot. n. 11148 del 22 febbraio 2002;
-  ditta Vassallo Giovanni ed altri, prot. n. 6454 del 4 febbraio 2002;
-  ditta Laudesi Antonina ed altri, prot. n. 4968 del 25 gennaio 2002;
-  ditta Pastiglia Antonia, prot. n. 4097 del 22 gennaio 2002;
-  ditta Mantione Alfredo, prot. n. 2994 del 17 gennaio 2002;
-  ditta Proto Giuseppe, prot. n. 599 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Cusimano Antonio ed altri, nota del 18 dicembre 2001;
-  ditta Cinà Giuseppe, prot. n. 610 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Lo Piccolo Domenico, prot. n. 629 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Di Giorgio Silvio, prot. n. 614 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Grupposo Vincenzo, prot. n. 661 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Caruso Antonino ed altri, prot. n. 669 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Mascellino Teresa, prot. n. 673 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Lo Cicero Vincenzina, prot. n. 671 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Prato Liborio, prot. n. 668 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Messina Pietro, prot. n. 674 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Lo Piccolo Domenico, prot. n. 677 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Di Giorgio Silvio, prot. n. 679 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Caruso Maria, prot. n. 71704 del 17 dicembre 2001;
-  ditta Mantione Alfredo, prot. n. 591 del 7 gennaio 2002;
-  Provincia regionale di Palermo, prot. n. 585 del 7 gennaio 2002;
-  ditta Bellomonte Carmelo, prot. n. 321 del 4 gennaio 2002;
-  ditta Calderone Antonino ed altri, prot. n. 319 del 4 gennaio 2002;
-  ditta Curaro Lorenzo, prot. n. 315 del 4 gennaio 2002;
-  ditta Manforte Anna, prot. n. 320 del 4 gennaio 2002;
-  ditta Cinà Giuseppe, prot. n. 312 del 4 gennaio 2002;
-  ditta Vassallo Giuseppe, prot. n. 309 del 4 gennaio 2002;
-  ditta Pellerito Concetta, prot. n. 281 del 3 gennaio 2002;
-  ditta Ragona Clelia Castiglione, prot. n. 278 del 3 gennaio 2002;
-  società agricola Giuseppina Greco S.p.A., prot. n. 275 del 3 gennaio 2002;
-  ditta Monte Salvatore ed altri, prot. n. 167 del 3 gennaio 2002;
-  ditta Ingrassia Pier Luigi, prot. n. 172 del 3 gennaio 2002;
-  ditta Adragna Vincenzo, prot. n. 175 del 3 gennaio 2002;
-  ditta Toscano Gabriella ed altri, prot. n. 194 del 3 gennaio 2002;
-  ditta Romano Francesca ed altri, prot. n. 216 del 3 gennaio 2002;
-  ditta Messina Pietro, prot. n. 72186 del 20 dicembre 2001;
-  ditta Messina Pietro, prot. n. 72191 del 20 dicembre 2001;
-  ditta Billeci Rosaria, prot. n. 69762 del 4 dicembre 2001;
-  ditta Vitale Gaetano, prot. n. 71415 del 14 dicembre 2001;
-  ditta Foderà Irene, prot. n. 72004 del 19 dicembre 2001;
-  ditta Foderà Ettore, prot. n. 72002 del 19 dicembre 2001;
-  confraternita S. Maria del Soccorso alla Bandiera, prot. n. 71616 del 17 dicembre 2001;
-  ditta Geraci Stefano, prot. n. 71435 del 14 dicembre 2001;
-  ditta Martino Salvatore ed altri, prot. n. 72019 del 19 dicembre 2001;
-  ditta Canzoneri Vincenzo, prot. n. 72014 del 19 dicembre 2001;
-  ditta Barcellona Giuseppe, prot. n. 72026 del 19 dicembre 2001;
-  società Pomar Solai, prot. n.72036 del 19 dicembre 2001;
-  ditta Cinà Giuseppe, prot. n. 71107 del 12 dicembre 2001;
-  ditta Proto Liborio, prot. n. 72048 del 19 dicembre 2001;
-  ditta Lo Cicero Vincenzina, prot. n. 72043 del 19 dicembre 2001;
-  ditta Mascellino Teresa, prot. n. 72040 del 19 dicembre 2001;
-  ditta Chianello Antonino, prot. n. 71378 del 14 dicembre 2001;
-  ditta Saitta Serafino, prot. n. 71671 del 17 dicembre 2001;
-  ditta Saitta Giovanni, prot. n. 71656 del 17 dicembre 2001;
-  ditta Gambino Olimpia, prot. n. 71652 del 17 dicembre 2001;
-  ditta Cinà Giuseppe, nota del 26 novembre 2001;
-  ditta Genova Gaspare ed altri, prot. n. 70984 del 12 dicembre 2001;
-  ditta Carollo Antonio, prot. n. 14219 del'8 marzo 2002;
-  ditta Noera Donatella, prot. n. 13777 del 6 marzo 2002;
-  ditta Calderone Giovanna ed altri, prot. n. 13764 del 6marzo 2002;
-  ditta Lanolina Marcello, prot. n. 12399 del 28 febbraio 2002;
-  ditta Abbate Giulio, prot. n.12903 del 4 marzo 2002;
-  ditta Ballerini Carla, prot. n. 14212 del 7 marzo 2002;
Ritenuto di poter condividere la variante generale del P.R.G. di Palermo con l'introduzione delle prescrizioni e delle modifiche necessarie per assicurare l'osservanza delle vigenti disposizioni in materia ai sensi dell'art. 4, comma 2), della legge regionale n.71/78 e successive modifiche ed integrazioni.
Per tutto quanto sopra, il Consiglio esprime parere:
1) che la variante generale del P.R.G. di Palermo adottata con la delibera consiliare n. 45 del 13 marzo 1997, così come modificata con la delibera del commissario ad acta n. 470 del 24 ottobre 2001, le relative prescrizioni esecutive adottate con la delibera di C.C. n. 16 del 3 febbraio 2000 successivamente integrata e modificata con la delibera di C.C. n. 326 del 4 settembre 2001, il regolamento edilizio adottato con delibera di C.C. n.27 del 16 febbraio 2000, siano meritevoli di approvazione con l'introduzione delle prescrizioni e modifiche di cui ai superiori considerati;
2)  le osservazioni e/o opposizioni sono decise in conformità a quanto detto nelle superiori considerazioni.";
Ritenuto di potere condividere il sopracitato voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 564 del 7 marzo 2002;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978 e successive modifiche ed integrazioni, è approvato e reso esecutivo, in conformità al parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 564 del 7 marzo 2002 nonché alle condizioni contenute nelle note dell'ufficio del Genio civile di Palermo sopracitate, il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Palermo, adottato con le seguenti deliberazioni: delibera consiliare n. 45 del 13 marzo 1997; delibera consiliare n. 27 del 16 febbraio 2000; delibera commissario ad acta n. 470 del 24 febbraio 2001; delibera consiliare n. 16 del 3 febbraio 2000 e delibera consiliare n. 326 del 4 settembre 2001.

Art. 2

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso allo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni di cui al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 564 del 7 marzo 2002.

Art. 3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
   1)  proposta di parere prot. n. 94 del 27 febbraio 2002 resa dal Serv. III/D.R.U., ai sensi dell'art. 68 legge regionale n. 10/99;
   2)  voto n. 564 del 7 marzo 2002 reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
   3)  delibera consiliare n. 45 del 13 marzo 1997;
   4)  delibera consiliare n. 435 del 23 dicembre 1999;
   5)  delibera consiliare n. 16 del 3 febbraio 2000;
   6) delibera consiliare n. 27 del 16 febbraio 2000 con allegato testo emendato del regolamento edilizio;
   7)  delibera consiliare n. 35 del 2 marzo 2000;
   8)  delibera consiliare n. 326 del 4 settembre 2001;
   9)  delibera consiliare n. 327 del 4 settembre 2001;
 10)  delibera commissariale n. 470 del 24 ottobre 2001;
PIANO REGOLATORE GENERALE E REGOLAMENTO EDILIZIO
Elaborati costituenti allegato alla delibera n. 45 del 13 marzo 1997:
Elaborati di analisi
-  A1.A - I vincoli sul territorio (scala 1:10.000):
 11)  tav. quadro d'unione e legenda;
 12)  tav. A/10001;
 13)  tav. A/10002;
 14)  tav. A/10003;
 15)  tav. A/10004;
 16)  tav. A/10005;
 17)  tav. A/10006;
-  A1.B - I vincoli sul territorio (scala 1:10.000):
 18)  tav. quadro d'unione e legenda;
 19)  tav. B/10001;
 20)  tav. B/10002;
 21)  tav. B/10003;
 22)  tav. B/10004;
 23)  tav. B/10005;
 24)  tav. B/10006;
-  A2 - Servizi. Attrezzature ed aree produttive - stato attuale (scala 1:5.000):
 25)  tav. quadro d'unione e legenda;
 26)  tav. 5001;
 27)  tav. 5002;
 28)  tav. 5003;
 29)  tav. 5004;
 30)  tav. 5005;
 31)  tav. 5006;
 32)  tav. 5007;
 33)  tav. 5008;
 34)  tav. 5009;
 35)  tav. 5010;
 36)  tav. 5011;
 37)  tav. 5012;
 38)  tav. 5013;
 39)  tav. 5014;
 40)  tav. 5015;
 41)  tav. 5016;
 42)  tav. 5017;
 43)  tav. 5018;
-  A3 - Netto storico (scala 1:5.000, n. 18 tavole):
 44)  tav. quadro d'unione e legenda;
 45)  tav. 5001;
 46)  tav. 5002;
 47)  tav. 5003;
 48)  tav. 5004;
 49)  tav. 5005;
 50)  tav. 5006;
 51)  tav. 5007;
 52)  tav. 5008;
 53)  tav. 5009;
 54)  tav. 5010;
 55)  tav. 5011;
 56)  tav. 5012;
 57)  tav. 5013;
 58)  tav. 5014;
 59)  tav. 5015;
 60)  tav. 5016;
 61)  tav. 5017;
 62)  tav. 5018;
-  Rilievo O.M.I.R.A. con la riproduzione delle ville e dei fondi storici (scala 1:5.000):
 63)  tav. legenda;
 64)  tav. F1;
 65)  tav. F2;
 66)  tav. F3;
 67)  tav. F4;
 68)  tav. F5;
 69)  tav. F6;
 70)  tav. F7;
 71)  tav. F8;
 72)  tav. F9;
 73)  tav. F10;
 74)  tav. F11;
 75)  tav. F12;
 76)  tav. F12bis;
 77)  tav. F13;
 78)  tav. F14;
 79)  tav. F15;
 80)  tav. F16;
 81)  tav. elenco ville;
Elaborati di progetto
-  P1  -  mobilità ed organizzazione della città (scala 1:10.000):
 82)  tav. quadro d'unione e legenda;
 83)  tav. 10001;
 84)  tav. 10002;
 85)  tav. 10003;
 86)  tav. 10004;
 87)  tav. 10005;
 88)  tav. 10006;
-  P2 - zonizzazione (scala 1:5.000):
 89)  tav. quadro d'unione e legenda;
 90)  tav. 5001;
 91)  tav. 5002;
 92)  tav. 5003;
 93)  tav. 5004;
 94)  tav. 5005;
 95)  tav. 5006;
 96)  tav. 5007;
 97)  tav. 5008;
 98)  tav. 5009;
 99)  tav. 5010;
100)  tav. 5011;
101)  tav. 5012;
102)  tav. 5013;
103)  tav. 5014;
104)  tav. 5015;
105)  tav. 5016;
106)  tav. 5017;
107)  tav. 5018;
108)  tav.  P3  -  norme tecniche di attuazione;
109)  tav.  P4  -  relazione generale "Palermo città di città";
110)  tav.  P5  -  relazione dello stato di fatto in riferimento al patrimonio edilizio, alla popolazione residente ed alle attività economiche;
111)  tav. P6  -  relazione sui problemi e soluzioni conseguenti all'analisi dello stato di fatto con particolare riferimento alle attività economiche;
-  P7  -  perimetrazione delle aree da sottoporre a prescrizioni esecutive (scala 1:5.000);
112)  tav. 5001;
113)  tav. 5002;
114)  tav. 5003;
115)  tav. 5004;
116)  tav. 5005;
117)  tav. 5006;
118)  tav. 5007;
119)  tav. 5008;
120)  tav. 5009;
121)  tav. 5010;
122)  tav. 5011;
123)  tav. 5012;
124)  tav. 5013;
125)  tav. 5014;
126)  tav. 5015;
127)  tav. 5016;
128)  tav. 5017;
129)  tav. 5018;
130)  tav. P8 - relazione tecnica;
-  Studio geologico (esitato dall'ufficio del Genio civile con nota del 27 dicembre 1994) costituito da:
131)  tav. - relazione geologica;
132)  tav. legenda  - carta geologica con lineamenti geomorfologica; 
133)  tav. F10001  - carta geologica Sferracavallo, scala 1:10.000; 
134)  tav. F10002  - carta geologica Mondello, scala 1:10.000 
135)  tav. F10003  - carta geologica monte Cuccio, scala 1:10.000; 
136)  tav. F10004  - carta geologica piazza Pretoria, scala 1:10.000; 
137)  tav. F10005  - scala 1:10.000; 
138)  tav. F10006  - scala 1:10.000; 

139)  tav. carta delle acclività n. 1 tavola, scala 1:25.000;
140)  tav. legenda  - carta idrogeologica; 
141)  tav. F10001  - carta idrogeologica Sferracavallo, scala 1:10.000; 
142)  tav. F10002  - carta idrogeologica Mondello, scala 1:10.000 
143)  tav. F10003  - carta idrogeologica monte Cuccio, scala 1:10.000; 
144)  tav. F10004  - carta idrogeologica piazza Pretoria, scala 1:10.000; 
145)  tav. F10005  - scala 1:10.000; 
146)  tav. F10006  - scala 1:10.000; 

147)  tav. carta delle piezometriche (riferita al piano di campagna) n°1 tavola sc. 1:25.000;
148)  elab. 10001  - carta della suscettività, scala 1:10.000; 
149)  elab. 10002  - carta della suscettività, scala 1:10.000; 
150)  elab. 10003  - carta della suscettività, scala 1:10.000; 
151)  elab. 10004  - carta della suscettività, scala 1:10.000; 
152)  elab. 10005  - carta della suscettività, scala 1:10.000; 
153)  elab. 10006  - carta della suscettività, scala 1:10.000; 

154)  tav. carta della pericolosità ambientale - legenda;
155)  tav. carta della pericolosità ambientale, scala 1:25.000;
-  Studio agricolo forestale - costituito dai seguenti allegati:
156) relazione;
157)  tav.    1  - carta dell'uso del suolo al 1912, scala 1:25.000; 
158)  tav.    2  - carta degli elementi e dei manufatti legati all'uso dell'acqua in agricoltura al 1912, scala 1:25.000; 
159)  tav.    3  - carta del reticolo idrografico, dei manufatti legati all'uso dell'acqua in agricoltura al 1994, scala 1:25.000; 
160)  tav.    4  - carta dei terrazzi e dei manufatti storici della viabilità agricola, scala 1:25.000; 
161)  tav.    5  - carta dell'uso del suolo, scala 1:25 000; 
162)  tav.    6  - carta clivometrica, scala 1:25.000; 
163)  tav.    7  - carta altimetrica, scala 1:25.000; 
164)  tav.    8  - carta morfologica, scala 1:25.000; 
165)  tav.    9  - carta delle esposizioni dei versanti, scala 1:25.000; 
166)  tav. 10  - carta della caratterizzazione pedologica, scala 1:25 000; 
167)  tav. 11  - carta della vegetazione, scala 1:25 000; 
168)  tav. 12  - carta delle unità di paesaggio, scala 1:25.000; 
169)  tav. 13  - legenda della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura; 
170)  tav. 13  - Fg. 10.001 carta della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura, scala 1:10.000; 
171)  tav. 13  - Fg. 10.002 carta della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura, scala 1:10.000; 
172)  tav. 13  - Fg. 10.003 carta della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura, scala 1:10.000; 
173)  tav. 13  - Fg. 10.004 carta della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura, scala 1:10.000; 
174)  tav. 13  - Fg. 10.005 carta della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura, scala 1:10.000; 
175)  tav. 13  - Fg. 10.006 carta della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture a servizio dell'agricoltura, scala 1:10.000; 
176)  tav. 14  - legenda della carta morfologica delle aree di espansione; 
177)  tav. 14  - Fg. 10.001 carta morfologica delle aree di espansione, scala 1:10.000; 
178)  tav. 14  - Fg. 10.002 carta morfologica delle aree di espansione; 
179)  tav. 14  - Fg. 10.003 carta morfologica delle aree di espansione; 
180)  tav. 14  - Fg. 10.004 carta morfologica delle aree di espansione; 
181)  tav. 14  - Fg. 10.005 carta morfologica delle aree di espansione; 
182)  tav. 14  - Fg. 10.006 carta morfologica delle aree di espansione; 

183)  pianta topografica dei canali demaniali, scala 1:25.000;
184)  carta della localizzazione dei profili pedologici sc 1:25.000;
-  Studio agricolo forestale adeguato alla legge regionale n. 13/99 (costituente allegato alla delibera n. 35 del 2 marzo 2000) contenente i seguenti allegati:
185  )  relazione di commento agli elaborati cartografici; 

186)  tav. 5001;
187)  tav. 5002;
188)  tav. 5003;
189)  tav. 5004;
190)  tav. 5005;
191)  tav. 5006;
192)  tav. 5007;
193)  tav. 5008;
194)  tav. 5009;
195)  tav. 5010;
196)  tav. 5012;
197)  tav. 5013;
198)  tav. 5015;
199)  tav. 5016;
Elaborati costituenti allegato alla delibera commissariale n. 470 del 24 ottobre 2001:
-  Elaborato P2 zonizzazione (scala 1:5.000) adeguato al parere n. 17016/99 reso dall'ufficio del Genio civile il 22 settembre 2000
200)  tav. 5001;
201)  tav. 5002;
202)  tav. 5003;
203)  tav. 5004;
204)  tav. 5005;
205)  tav. 5006;
206)  tav. 5007;
207)  tav. 5008;
208)  tav. 5009;
209)  tav. 5010;
210)  tav. 5011;
211)  tav. 5012;
212)  tav. 5013;
213)  tav. 5014;
214)  tav. 5015;
215)  tav. 5016;
216)  tav. 5017;
217)  tav. 5018;
218)  P3 - norme tecniche di attuazione;
-  Piano di programmazione urbanistica del settore commerciale costituito dai seguenti allegati:
219)  relazione;
220)  norme tecniche di attuazione;
221)  tav. 10.001  - localizzazione medie e grandi strutture di vendita - individ. ecc.; 
222)  tav. 10.002  - localizzazione medie e grandi strutture di vendita - individ. ecc.; 
223)  tav. 10.003  - localizzazione medie e grandi strutture di vendita - individ. ecc.; 
224)  tav. 10.004  - localizzazione medie e grandi strutture di vendita - individ. ecc.; 
225)  tav. 10.005  - localizzazione medie e grandi strutture di vendita - individ. ecc.; 
226)  tav. 10.006  - localizzazione medie e grandi strutture di vendita - individ. ecc.; 

-  Studio geologico integrativo redatto dal prof. Pietro Todaro (esitato dall'ufficio del Genio civile con nota n. 17016 del 22 settembre 2000) costituito dai seguenti elaborati:
227)  relazione;
228)  logs stratigrafici;
229)  sezioni e modelli geologici;
230)  risultati dei test geotecnici di laboratorio;
231)  risultati delle indagini geosismiche "Down Hole";
232)  tav. 1a  - carta geologica, scala 1:10.000; 
233)  tav. 1b  - carta geologica, scala 1:10.000; 
234)  tav. 2a  - carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
235)  tav. 2b  - carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
236)  tav. 3a/bis  - carta Idrogeologica, scala 1:10.000; 
237)  tav. 3b/bis  - carta Idrogeologica, scala 1:10.000; 
238)  tav. 5a/bis  - carta delle pericolosità geologiche, scala 1:10.000; 
239)  tav. 5b/bis  - carta delle pericolosità geologiche, scala 1:10.000; 

240)  carta geologica - quadrante 17, scala 1:2.000;
241)  carta geologica - quadrante 18, scala 1:2.000;
242)  carta geologica - quadrante 31, scala 1:2.000;
243)  carta geologica - quadrante 35, scala 1:2.000;
244)  carta geologica - quadrante 37, scala 1:2.000;
245)  carta geologica - quadrante 43, scala 1:2.000;
246)  carta geologica - quadrante 44, scala 1:2.000;
247)  carta geologica - quadrante 58, scala 1:2.000;
248)  carta geomorfologica - quadrante 17, scala 1:2.000;
249)  carta geomorfologica - quadrante 18, scala 1:2.000;
250)  carta geomorfologica - quadrante 31, scala 1:2.000;
251)  carta geomorfologica - quadrante 35, scala 1:2.000;
252)  carta geomorfologica - quadrante 37, scala 1:2.000;
253)  carta geomorfologica - quadrante 43, scala 1:2.000;
254)  carta geomorfologica - quadrante 44, scala 1:2.000;
255)  carta geomorfologica - quadrante 58, scala 1:2.000;
256)  carta litotecnica - quadrante 17, scala 1:2.000;
257)  carta litotecnica - quadrante 18, scala 1:2.000;
258)  carta litotecnica - quadrante 31, scala 1:2.000;
259)  carta litotecnica - quadrante 35, scala 1:2.000;
260)  carta litotecnica - quadrante 37, scala 1:2.000;
261)  carta litotecnica - quadrante 43, scala 1:2.000;
262)  carta litotecnica - quadrante 44, scala 1:2.000;
263)  carta litotecnica - quadrante 58, scala 1:2.000;
264)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 17, scala 1:2.000;
265)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 18, scala 1:2.000;
266)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 31, scala 1:2.000;
267)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 35, scala 1:2.000;
268)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 37, scala 1:2.000;
269)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 43, scala 1:2.000;
270)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 44, scala 1:2.000;
271)  carta della pericolosità sismica locale - quadrante 58, scala 1:2.000;
272)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5001 - tav. 1bis - scala 1:5.000;
273)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5002, tav. 2bis, scala 1:5.000;
274)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5003, tav. 3bis, scala 1: .000;
275)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5004, tav. 4bis, scala 1:5.000;
276)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5005, tav. 5bis, scala 1:5.000;
277)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5006, tav. 6bis, scala 1:5.000;
278)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5007, tav. 7bis, scala 1: 5.000;
279)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5008, tav. 8bis, scala 1: 5.000;
280)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5009, tav. 9bis, scala 1: 5.000;
281)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5010, tav. 10bis, scala 1: 5.000;
282)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5011, tav. 11bis, scala 1: 5.000;
283)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5012, tav. 12bis, scala 1: 5.000;
284)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5013, tav. 13bis, scala 1: 5.000;
285)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5014, tav. 14bis, scala 1: 5.000;
286)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5015, tav. 15bis, scala 1: 5.000;
287)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5016, tav. 16bis, scala 1: 5.000;
288)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5017, tav. 17bis, scala 1: 5.000;
289)  carta delle pericolosità geologiche - quadrante 5018, tav. 18bis, scala 1: 5.000;
- Planimetrie dei pozzi utilizzati dall'AMAP:
290)  planimetria generale, scala 1:25.000;
291)  falda settentrionale, scala 1:10.000;
292)  falda meridionale, scala 1:10.000;
293)  falda centrale, scala 1:10.000;
-  Screening quantitativo e qualitativo delle acque dei pozzi all'interno della cintura urbana di Palermo:
294)  planimetria generale, scala 1:25.000;
295)  parta tematica, scala 1:25.000;
-  Studio agricolo forestale costituito dai seguenti elaborati:
296)  tav. 5001;
297)  tav. 5002;
298)  tav. 5003;
299)  tav. 5004;
300)  tav. 5005;
301)  tav. 5006;
302)  tav. 5007;
303)  tav. 5008;
304)  tav. 5009;
305)  tav. 5010;
306)  tav. 5012;
307)  tav. 5013;
308)  tav. 5015;
309)  tav. 5016;
PRESCRIZIONI ESECUTIVE
Elaborati costituenti allegato alla delibera C.C. n. 16 del 3 marzo 2000:
-  Schede norma, per gli interventi sugli immobili classificati come "netto storico"
310)  relazione;
311)  tav.    1  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
312)  tav.    2  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
313)  tav.    3  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
314)  tav.    4  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
315)  tav.    5  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
316)  tav.    6  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
317)  tav.    7  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
318)  tav.    8  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
319)  tav.    9  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
320)  tav.  10  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
321)  tav.  11  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
322)  tav.  12  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
323)  tav.  13  -  Planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
324)  tav.  17  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
325)  tav.  18  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
326)  tav.  19  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
327)  tav.  20  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
328)  tav.  23  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
329)  tav.  24  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
330)  tav.  25  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
331)  tav.  26  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
332)  tav.  28  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
333)  tav. 29  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
334)  tav. 30  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
335)  tav. 31  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
336)  tav.  32  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
337)  tav.  34  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
338)  tav.  35  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
339)  tav.  36  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
340)  tav.  37  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
341)  tav.  38  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
342)  tav.  41  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
343)  tav.  42  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
344)  tav.  43  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
345)  tav.  44  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
346)  tav.  45  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
347)  tav.  46  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
348)  tav.  47  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
349)  tav.  48  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
350)  tav.  49  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
351)  tav.  50  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
352)  tav.  51  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
353)  tav.  52  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
354)  tav.  53  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
355)  tav.  54  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
356)  tav.  55  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
357)  tav.  56  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
358)  tav.  57  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
359)  tav.  58  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
360)  tav.  59  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
361)  tav.  60  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
362)  tav.  64  -  planimetria individuazione tipologie, scala 1:2.000;
363)  norme tecniche di attuazione;
364)  scheda norma sul paesaggio: elementi e interventi;
Borgo Vecchio
365)  relazione generale;
366)  norme tecniche di attuazione;
367)  schede delle unità-edilizie, isolati 1 - 50;
368)  schede delle unità-edilizie - isolati 51 - 89;
-  A - Elaborati grafici di analisi dello stato di fatto:
369)  tav. A1  - inquadramento cartografico, scala 1:2.000; 
370)  tav. A1bis  - stralcio del P.R.G., tavv. 5008-5011, scala 1:5.000; 
371)  tav. A2   - mappa catastale del 1912, scala 1:1.000; 
372)  tav. A3  - planimetria catastale dello stato di fatto, scala 1:1.000; 
373)  tav. A4  - planimetria della struttura edilizia, scala 1:500; 
374)  tav. A5  - prospetti dello stato di fatto, scala 1:200; 
375)  tav. A6  - unità edilizie su mappa catastale, scala 1:500; 
376)  tav. A7  - condizioni e stato d'uso dei piani terra, scala 1:500; 
377)  tav. A8  - stato di conservazione, condizioni igienico sanitarie, consistenza volumetrica e sopraelevazioni, scala 1:500; 
378)  tav. A9  - datazione storica dell'impianto urbano, scala 1:500; 
379)  tav. A10  - tipologie edilizie, scala 1:500; 

-  P - Elaborati grafici di progetto:
380)  P1  -  unità edilizie di progetto su mappa catastale, scala 1:500;
381)  P2 -  tipologie e categorie di intervento per unità edilizia, scala 1:500;
382)  P3  -  interventi sulle aree non edificate, scala 1:500;
383)  P4  -  prospetti di progetto, scala 1:200;
384)  P5  -  rete fognante, scala 1:1.000;
385)  P6  -  rete di illuminazione pubblica, scala 1:1.000;
386)  P7  -  rete del metano, scala 1:1.000;
387)  P8  -  canalizzazioni (Enel - Telecom), scala 1:1.000;
388)  P9  -  planimetria catastale delle aree da espropriare, scala 1:1.000;
La "Porta Sud" località Brancaccio:
389)  R1  -  relazione e previsione di massima delle spese di attuazione del piano;
390)  R2  -  relazione illustrativa dei progetti e dei costi di massima delle urbanizzazioni;
391)  R3  -  piano particellare di esproprio, relazione
392)  elaborato E.1 - planimetrie e grafici di progetto, comprendente:
  a) tav.  1 - stralcio del P.R.G., variante generale tavv. 5014-5017, scala 1:5.000; 
  b) tav.  2 - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000 
  c) tav.  3 - stralcio catastale foglio di mappa n. 91, scala 1:2.000 
  d) tav.  4 - planimetria di lottizzazione su mappa catastale foglio n. 91, scala 1:2.000; 
  e) tav.  5 - planimetria di progetto, scala 1:2.000; 
  f) tav.  6 - tavola della mobilità, scala 1:2.000; 
  g) tav.  7 - planimetrie delle reti tecnologiche, scala 1:2.000; 
  h) 7.1 - pubblica illuminazione, rete elettrica, telefonica e metano;  
  i) 7.2 - rete idrica e fognaria; 
  j) tav.  8 - profilo stradale su nuova via di P.E., scala 1:2.000-500; 
  k) 8.1 - sezione A-A su strada di P.R.G. e particolare sede tranviaria, scala 1:100; 
  l) 8.2 - sezione sulla via ciclabile e tranviaria e particolare della pista ciclabile, scala 1:100; 
  m) 8.3 - sezione C-C su strada di P.E. e particolare, scala 1:100; 
  n) tav.  9 - modelli tipologici, capannoni deposito merci, scala 1:200; 

393)  E.2 - norme di attuazione;
-  Zone produttive:
Bonagia
394)  tav.  1  - stralcio del P.R.G., variante generale, scala 1:5.000; 
395)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
396)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
397)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
398)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
399)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
400)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000; 

via Ugo La Malfa
401)  tav.  1  - stralcio del P.R.G., variante generale , scala 1:5.000; 
402)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
403)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
404)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
405)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
406)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
407)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000; 

viale Resurrezione
408)  tav.  1  - stralcio del P.R.G., variante generale, scala 1:5.000; 
409)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
410)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
411)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
412)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
413)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
414)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000; 

villa Magnisi
415)  tav.  1  - stralcio del P.R.G., variante generale , scala 1:5.000; 
416)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
417)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
418)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
419)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
420)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
421)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000; 
422)  tav.  8  - profili regolatori e sezioni, scala 1:500, 
423)  tav.  9  - modelli tipologici, scala 1:200; 
424)  R1  - relazione e previsione di massima delle spese di attuazione dei piani: 
425)  R2  - relazione illustrativa dei progetti e dei costi di massima delle urbanizzazioni e piani particellare di esproprio; 
426)  N  - norme di attuazione; 

Elaborati costituenti allegato alla delibera C.C. n. 326 del 4 settembre 2001
-  Schede norma, per gli interventi sugli immobili classificati come "netto storico"
427)  relazione;
428)  tav.  5001  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
429)  tav.  5002  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
430)  tav.  5003  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
431)  tav.  5004  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
432)  tav.  5005  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
433)  tav.  5006  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
434)  tav.  5007  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
435.)  tav.  5008  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
436)  tav.  5009  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
437)  tav.  5010  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
438)  tav.  5011  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
439)  tav.  5012  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
440)  tav.  5013  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
441)  tav.  5014   - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
442)  tav.  5015  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
443)  tav.  5017  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 
444)  tav.  5018  - planimetria individuazione tipologie, scala 1:5.000; 

445)  norme tecniche di attuazione;
Borgo Vecchio
446)  relazione generale;
447)  norme tecniche di attuazione;
448)  schede delle unità-edilizie, isolati 1-50;
449)  schede delle unità-edilizie, isolati 51-89;
-  A - Elaborati grafici di analisi dello stato di fatto:
450)  tav.  A1  - inquadramento cartografico, scala 1:2.000; 
451)  tav.  A1bis  - stralcio del P.R.G. tavv. 5008-5011, scala 1:5.000; 
452)  tav.  A2  - mappa catastale del 1912, scala 1:1.000; 
453)  tav.  A3  - planimetria catastale dello stato di fatto, scala 1:1.000; 
454)  tav.  A4  - planimetria della struttura edilizia, scala 1:500; 
455)  tav.  A5  - prospetti dello stato di fatto, scala 1:200 
456)  tav.  A6  - unità edilizie su mappa catastale, scala 1:500; 
457)  tav.  A7  - condizioni e stato d'uso dei piani terra, scala 1:500; 
458)  tav.  A8  - stato di conservazione, condizioni igienico sanitarie, consistenza volumetrica e sopraelevazioni, scala 1:500; 
459)  tav.  A9  - datazione storica dell'impianto urbano, scala 1:500; 
460)  tav.  A10  - tipologie edilizie, scala 1:500; 

-  P - Elaborati grafici di progetto:
461)  tav.  P1  -  unità edilizie di progetto su mappa catastale, scala 1:500;
462)  tav.  P2  - tipologie e categorie di intervento per unità edilizia, scala 1:500;
463)  tav.  P3  -  interventi sulle aree non edificate, scala 1:500;
464)  tav.  P4  -  prospetti di progetto, scala 1:200;
465)  tav.  P5  -  rete fognante, scala 1:1.000;
466)  tav.  P6  -  rete di illuminazione pubblica, scala 1:1.000;
467)  tav.  P7  -  rete del metano, scala 1:1.000;
468)  tav.  P8  -  canalizzazioni (Enel - Telecom), scala 1:1.000;
469)  tav.  P9  -  planimetria catastale delle aree da espropriare, scala 1:1.000;
- Studio geologico
470)  relazione;
471)  all.  1 - studi geognostici precedenti; 
472)  tav.  1 - carta geologica e geomorfologica, scala 1:2.000; 
473)  tav.  2 - sezione lito-stratigrafiche; 
474)  tav.  3 - carta litotecnica, scala 1:2.000; 
475)  tav.  4 - carta delle pericolosità geologica e sismica locale, scala 1:2.000; 

La "Porta Sud" località Brancaccio
476)  R1  - relazione e previsione di massima delle spese di attuazione del piano;
477)  R2  -  relazione illustrativa dei progetti e dei costi di massima delle urbanizzazioni;
478)  R3  -  piano particellare di esproprio, relazione;
479)  planimetrie e grafici di progetto, comprendente:
  o) tav.  1 - stralcio del P.R.G., variante generale, scala 1:5.000; 
  p) tav.  2 - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
  q) tav.  3 - stralcio catastale foglio di mappa n. 91, scala 1:2.000; 
  r) tav.  4 - planimetria di lottizzazione su mappa catastale foglio n. 91, scala 1:2.000; 
  s) tav.  5 - planimetria di progetto, scala 1:2.000; 
  t) tav.  6 - tavola della mobilità, scala 1:2.000; 
  u) tav.  7 - planimetrie delle reti tecnologiche, scala 1:2.000; 
  v) 7.1 - pubblica illuminazione, rete elettrica, telefonica e metano; 
  w) 7.2 - rete idrica e fognaria;  
  x) tav.  8 - profilo stradale su nuova via di P.E., scala 1:2.000-500; 
  y) 8.1 - sezione A-A su strada di P.R.G. e particolare sede tranviaria, scala 1:100; 
  z) 8.2 - Sezione sulla via ciclabile e tranviaria e particolare della pista ciclabile sc.1: 100; 
  aa) 8.3 - sezione C-C su strada di P.E. e particolare, scala 1:100; 
  ab) tav.  9 - modelli tipologici, capannoni deposito merci, scala 1:200; 

480)  E.2  - norme di attuazione
- studio geologico
481)  relazione;
482)  all.  I  -  studi geognostici precedenti;
483)  all.  II  -  risultati delle indagini geognostiche-documentazione fotografica;
484)  sezione    1  -  zona D Roccella porta sud;
485)  sezione    2  -  zona D Roccella porta sud;
486)  sezione    3  -  zona D Roccella porta sud;
487)  sezione    4  -  zona D Roccella porta sud;
488)  sezione    5  -  zona D Roccella porta sud;
489)  sezione    6  -  zona D Roccella porta sud;
490)  sezione    7  -  zona D Roccella porta sud;
491)  sezione    8  -  zona D Roccella porta sud;
492)  sezione    9  -  zona D Roccella porta sud;
493)  sezione  10  -  zona D Roccella porta sud;
494)  sezione  11  -  zona D Roccella porta sud;
495)  sezione  12  -  zona D Roccella porta sud;
496)  sezione  13  -  zona D Roccella porta sud;
497)  sezione  14  -  zona D Roccella porta sud;
498)  sezione  15  -  zona D Roccella porta sud;
499)  sezione  16  -  zona D Roccella porta sud;
500)  sezione  17  -  zona D Roccella porta sud;
501)  sezione  18  -  zona D Roccella porta sud;
502)  elaborato Sezione A-B
503)  tav.  1  - stato dei luoghi, indicazioni indagini e tracce delle sezioni, scala 1:2.000; 
504)  tav.  2  - carta geologica e litotecnica, scala 1:2.000;  
505)  tav.  3  - carta del substrato e delle copert. delle aree soggette ad edif.icazione, scala 1:2.000; 
506)  tav.  4  - carta geomorfologica, scala 1:2.000; 
507)  tav.  6  - carta delle pericolosità geologiche e sismiche, scala 1:2.000; 

-  zone produttive:
Bonagia
508)  tav.  1  - stralcio del P.R.G., variante generale, scala 1:5.000; 
509)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
510)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
511)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
512)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
513)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
514)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000; 

515)  studio geologico, relazione;
via Ugo La Malfa
516)  tav.  1  - stralcio del P.R.G., variante generale, scala 1:5.000; 
517)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
518)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
519.)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
520)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
521)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
522)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000; 

523)  studio geologico, relazione;
viale Resurrezione
524)  tav.  1  - stralcio del P.R.G. - Variante Generale, scala 1:5.000; 
525)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
526)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
527)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
528)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
529)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
530)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000 

531)  studio geologico, relazione;
villa Magnisi
532)  tav.  1  - stralcio del P.R.G., variante generale, scala 1:5.000; 
533)  tav.  2  - planimetria dello stato di fatto, scala 1:2.000; 
534)  tav.  3  - stralcio catastale, scala 1:2.000; 
535)  tav.  4  - planimetrie di lottizzazione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
536)  tav.  5  - planimetria di progetto, scala 1:1.000; 
537)  tav.  6  - planivolumetrico, scala 1:1.000; 
538)  tav.  7  - planimetrie reti tecnologiche, scala 1:2.000; 

539)  studio geologico, relazione;
540)  tav.  8  - profili regolatori e sezioni, scala 1:500; 
541)  tav.  9  - modelli tipologici, scala 1:200; 
542)  R1  - relazione e previsione di massima delle spese di attuazione dei piani; 
543) R2  - relazione illustrativa dei progetti e dei costi di massima delle urbanizzazioni e piani particellari di esproprio; 
544) N  - norme di attuazione. 


Art. 4

Il comune di Palermo dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dall'ufficio redattore del progetto di piano le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera il consiglio comunale dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del presente decreto provvedendo alla trasmissione a questo Assessorato del citato atto deliberativo nonché dei relativi elaborati adeguati.

Art. 5

Le prescrizioni esecutive dovranno essere eseguite entro il termine di anni dieci ed entro lo stesso termine dovranno essere eseguite le relative espropriazioni.

Art. 6

Ai sensi del penultimo comma dell'art. 16 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, entro un mese dall'annuncio dell'avvenuto deposito, il presente decreto dovrà essere notificato, nelle forme delle citazioni, a ciascun proprietario di immobili vincolati dalle prescrizioni esecutive.

Art. 7

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 8

Il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 13 marzo 2002.
  SCIMEMI 

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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
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