REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 15 MARZO 2002 - N. 12
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DELL'INDUSTRIA

DECRETO 11 marzo 2002.
Approvazione della circolare relativa ai criteri ed alle modalità di concessione dei contributi in conto capitale ai comuni per la realizzazione di reti di distribuzione del gas metano.

Allegato
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE SICILIA 2000-2006 COMPLEMENTO DI PROGRAMMAZIONE SOTTOMISURA 1.16 (GIA' 1.5.1) RETI ENERGETICHE

Circolare relativa a criteri e modalità di concessione dei contributi relativi alle opere di metanizzazione dei comuni siciliani


I - PREMESSA
Nella scheda di Misura 1.16 (già 1.5.1) del Complemento di programmazione del P.O.R. Sicilia 2000-2006 è stato previsto il completamento della rete metanifera della Sicilia attraverso interventi di distribuzione del gas metano nei centri urbani e negli AA.II., a partire dai punti di consegna della SNAM.
E' in fase d'attuazione la prima applicazione degli interventi finanziari a favore dei comuni utilmente inseriti nella graduatoria della Misura 3.2c) del P.O.P. Sicilia 1994-1999 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 44 del 17 settembre 1999.
Con la presente circolare si intende dare corso ai restanti interventi finanziari previsti con la scheda di misura, fino all'esaurimento delle risorse e tenuto altresì conto degli interventi di metanizzazione previsti nei PIT.
II - CONTRIBUTO CONCEDIBILE
Le agevolazioni finanziarie da destinare ai singoli interventi consistono nella concessione ai comuni e loro consorzi di un contributo in conto capitale del 35% della spesa preventivata, con un massimo di contribuzione pubblica di E 7.746.000,00.
La restante parte del finanziamento è a carico del privato. La concessione del contributo avverrà sulla base della normativa di cui all'art. 11 della legge 28 novembre 1980, n. 784 e successive modifiche ed integrazioni secondo i criteri e le modalità indicate nella presente circolare.
A tal proposito si chiarisce che le convenzioni stipulate tra comune e concessionario, rientrano nella fattispecie relativa all'assegnazione a società della concessione di servizio pubblico per la costruzione e gestione della rete di distribuzione del gas metano per uso cittadino di cui, tra l'altro, la realizzazione della rete di distribuzione è elemento accessorio della fornitura del servizio.
III - AMMINISTRAZIONE RESPONSABILE DELL'EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI
La responsabilità per l'erogazione dei contributi è assegnata all'Assessorato dell'industria della Regione Sicilia.
IV - ENTI BENEFICIARI DEL CONTRIBUTO
Possono essere ammessi al predetto contributo:
a)  comuni metanizzabili singolarmente e comuni metanizzabili per estensione da altro comune metanizzato;
b) comuni costituiti in bacini d'utenza unitaria secondo le delibere CIPE del 25 ottobre 1984 e 18 dicembre 1986 e loro successive modifiche ed integrazioni;
c)  comuni metanizzabili per estensione da altro comune da metanizzare;
d)  comuni non previsti negli elenchi di cui ai punti precedenti che deliberino la metanizzazione per estensione da altro comune metanizzato o metanizzabile, purché sia assicurata l'unitarietà della gestione del servizio;
e) completamenti delle reti ed adeguamento e potenziamento degli impianti d'opera non configurabili come interventi di manutenzione secondo l'allegato A;
f)  comuni che presentano richiesta per l'estensione della rete cittadina alle aree agricole intensive.
I comuni di cui ai punti b) e c) dovranno trasmettere all'Assessorato regionale dell'industria le delibere esecutive di metanizzazione per estensione o di adesione al bacino, indicando nominativamente il comune estensore, di cui dovrà essere prodotto l'atto di assenso, o tutti gli altri comuni del bacino d'utenza, impegnandosi a partecipare alla gestione unitaria e a perfezionare gli atti necessari, nel caso della gestione diretta, per la costituzione del consorzio, ovvero, in caso di gestione in concessione, per la delibera di approvazione della convenzione con unico operatore.
La delibera di adesione al consorzio ovvero la delibera di approvazione della convenzione con unico operatore dovranno essere adottate contestualmente alla presentazione degli atti di collaudo da parte del primo comune riunito in bacino che abbia ultimato i lavori e, comunque, in tempo utile per garantire l'effettiva gestione unitaria degli impianti.
I comuni inseriti nei bacini d'utenza a gestione unitaria di cui all'allegato 1 della delibera CIPE del 18 dicembre 1986 che non intendano aderire ai predetti bacini, possono presentare domanda per l'ammissione ai contributi previsti dalla presente circolare come comuni in estensione da comune metanizzato o metanizzabile o come comuni singoli.
Condizione fondamentale per l'istruttoria dei progetti è che i comuni o i loro concessionari abbiano acquisito dalla società fornitrice del gas metano l'impegno di fornitura.
Per quei comuni ove si rendano necessarie opere di allacciamento alla rete dei metanodotti, che rivestano particolare importanza al fine della metanizzazione, le delibere comunali di approvazione del progetto dovranno prevedere le necessarie risorse finanziarie da destinare alla società fornitrice del gas, quale contributo per la realizzazione dell'allacciamento, non essendo tale onere ammissibile a contributo.
Sono esclusi gli interventi affidati dai comuni in concessione a norma dell'art. 42 ter della legge regionale 8 gennaio 1996, n. 4, nonché i comuni che vanno a costituire, con gli stessi, bacino d'utenza a gestione unitaria.
V - DOCUMENTAZIONE
Per essere ammessi al contributo i comuni devono presentare all'Assessorato regionale dell'industria una domanda di finanziamento corredata dalla seguente documentazione:
A) Progetto esecutivo
Il progetto per la realizzazione delle opere di metanizzazione, redatto secondo i criteri indicati nell'allegato A da un ingegnere iscritto nell'apposito albo di categoria, dovrà essere trasmesso in un unico esemplare e corredato da due copie del computo metrico estimativo.
Il progetto dovrà essere costituito dai seguenti elaborati:
1) relazione generale del progetto che dovrà evidenziare i seguenti elementi:
  a) criteri di valutazione delle utenze da servire con la previsione dei consumi immediati ed a saturazione in base a previsioni di sviluppo; 
  b) dati di fornitura concordati con la società fornitrice del gas e tempi di attivazione dell'impianto; 
  c) concetti generali informatori del progetto e criteri di scelta delle soluzioni da adottare; 
  d) dati tecnici e parametrici caratterizzanti il progetto; 
  e) criteri sui calcoli di portata e dimensionamento della rete; 
  f) descrizione delle caratteristiche degli impianti, compresi quelli di protezione e sicurezza; 
  g) riepilogo delle spese previste per l'intervento; 
  h) criteri per la determinazione dei prezzi unitari; 

2) documentazione tecnica, che dovrà comprendere:
  a) cartografia in scala 1:25.000-1:10.000, nella quale sarà evidenziato l'eventuale punto di consegna del gas; 
  b) planimetria dell'abitato in scala 1:1.000-1:2.000 con i tracciati di tutte le tubazioni stradali riferite alle strade urbane ed extraurbane e con l'indicazione dei relativi diametri; la planimetria deve rispettare quanto previsto dallo strumento urbanistico vigente; 
  c) studio geognostico; 
  d) progetto in scala 1:1.000-1:50 delle varie opere edili; 
  e) calcoli delle fondazioni e delle strutture della cabina di prelievo; 
  f) schemi funzionali della cabina di prelievo e/o degli impianti di riduzione; 
  g) particolari costruttivi relativi agli schemi di posa delle tubazioni stradali; 
  h) descrizione particolareggiata delle caratteristiche, dei materiali e delle norme di realizzazione degli impianti; 
  i) computo metrico estimativo delle opere murarie, degli impianti e delle strumentazioni, suddiviso tra le singole opere e voci di spesa; 
  j) elenco dei prezzi unitari; 
  k) previsione circa l'acquisizione dei terreni occorrenti, ove necessario, con l'indicazione delle aree, della loro destinazione e delle valutazioni di esproprio secondo le normative di legge; previsioni delle servitù di passaggio, ecc.; 
  l) in caso di comuni costituiti in bacini d'utenza a gestione unitaria, la relazione generale sul coordinamento delle progettazioni, ove esistente; 
  m) in caso di gestione diretta, capitolato speciale d'appalto; 
  n) tempi di esecuzione dei lavori, nei quali dovranno essere inclusi - in presenza di gare d'appalto - anche i tempi necessari all'espletamento delle formalità di affidamento dei lavori, che dovranno essere proporzionati all'entità delle opere da realizzare e, comunque, non superiori a 3 anni; 
  o) programma dei tempi di esecuzione dell'opera; 
  p) piani di sicurezza di cui al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494; 

3) autorizzazioni:
  a) approvazioni, autorizzazioni e concessioni da parte delle autorità locali, relativamente alle opere edili ed agli impianti previsti; 
  b) parere preventivo del Comando provinciale dei vigili del fuoco sugli impianti progettati limitatamente alle competenze previste dalla normativa vigente; 
  c) per i gasdotti di adduzione di lunghezza superiore ai 20 Km. è necessario, ove previsto, sottoporre i progetti alle procedure di verifica previste dall'art. 10 del D.P.R. 12 aprile 1996. Le soglie dimensionali sono ridotte del 50% (10 Km.) nei casi indicati all'art. 1 comma V del citato D.P.R.; 

4) convenzione di gestione.
Nel caso in cui il richiedente opti per la gestione in concessione della rete di distribuzione del gas metano, dovrà essere stipulata, ai sensi del T.U. 15 ottobre 1925, n. 2578, la convenzione che disciplina i rapporti tra l'amministrazione locale ed il concessionario, nonché il regolamento d'utenza.
Tale convenzione, che dovrà essere allegata alla documentazione progettuale, dovrà tenere conto dei benefici concessi ai comuni e dovrà prevedere:
-  la possibilità per il comune alla scadenza della convenzione di rilevare la rete esistente, valutata, ove previsto, secondo il criterio della stima industriale, per la quota parte realizzata inizialmente con fondi del concessionario;
-  le modalità di trasferimento al concessionario dei contributi previsti per la realizzazione dell'opera, contestualmente al loro incasso.
Nel caso in cui siano stati già stipulati la convenzione e il regolamento d'utenza, le parti (comune e concessionario) dovranno impegnarsi per adeguare i predetti documenti a tenere conto dei benefici assicurati al comune ai sensi della presente circolare e per inserire le previsioni di cui al punto che precede.
B)  Atto deliberativo del comune da assumersi in conformità alle norme vigenti
I comuni con esclusione di quelli che abbiano affidato la concessione del servizio ai sensi dell'art. 42 ter della legge regionale 8 gennaio 1996, n. 4, dovranno adottare atto deliberativo di approvazione del progetto che dovrà contenere, tra l'altro, le seguenti indicazioni:
a)  forma scelta dai richiedenti per la gestione della rete di distribuzione del gas metano (gestione diretta o gestione in concessione);
b)  impegno del richiedente a costituirsi, in caso di estensione della rete da parte di un comune metanizzato o metanizzabile ai sensi della delibera CIPE 25 ottobre 1984 ai territori di altri comuni, in gestione unitaria per un periodo che in caso di gestione in concessione non dovrà essere inferiore alla durata della concessione;
c)  impegno preso e fornitura del metano da parte della società fornitrice, adeguato al fabbisogno necessario ed eventuale individuazione delle necessarie risorse finanziarie, ove si rendano necessarie opere che rivestano particolare importanza;
d)  dichiarazione dalla quale risulti che i terreni interessati alla realizzazione delle opere previste non sono soggetti a vincoli storici, archeologici, paesaggistici e idrogeologici o comunque hanno richiesto il relativo nulla-osta da inoltrare prima delldei lavori;
e)  nel caso di gestione diretta, la specificazione se l'aggiudicazione dei lavori è già stata effettuata o se deve essere effettuata, indicando nel secondo caso come sarà effettuata;
f)  nel caso di ricorso alla Cassa depositi e prestiti per la concessione dei mutui integrativi a copertura della differenza tra il costo delle opere e il contributo concesso, dichiarazione del segretario comunale attestante che il rilascio delle delegazioni di pagamento relative alle accensioni dei predetti mutui integrativi il complesso degli interessi passivi non superi il quarto delle entrate, relativamente ai primi tre titoli del bilancio di previsione dell'esercizio corrente;
g)  approvazione degli elaborati predisposti e delle relative voci di spesa ammessi al contributo;
h)  piano finanziario per la copertura della spesa complessiva, come specificato al paragrafo VI;
i)  in caso di gestione in concessione, delega al concessionario per la trasmissione dell'elaborato progettuale e della relativa documentazione;
j)  impegno del concessionario ad erogare il finanziamento residuo necessario per la copertura totale della spesa.
VI - PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI CONTRIBUTO
La domanda di finanziamento contenente anche la documentazione richiesta dovrà essere inoltrata in busta chiusa e riportante l'indicazione del mittente a mezzo raccomandata A.R. all'Assessorato dell'industria della Regione siciliana al seguente indirizzo: Regione siciliana - Assessorato regionale dell'industria - viale Regione Siciliana n. 4580 - 90146 Palermo.
La domanda, corredata dalla documentazione prevista, dovrà essere spedita al suindicato indirizzo entro e non oltre il novantesimo giorno dalla data di pubblicazione della presente circolare sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana. Farà fede la data del timbro postale o di altro attestato di spedizione.
Al termine di tale periodo ed entro i 60 giorni successivi, tali istanze verranno istruite e, sulla base dei criteri di priorità di seguito previsti nell'allegato A, saranno sottoposte all'esame di una apposita commissione di tre esperti, nominati dall'Assessore per l'industria, che dovrà specificarne la congruità delle spese accertate e provvedere ad avviare le pratiche per la concessione dei contributi.
L'Assessorato regionale dell'industria, sulla base delle risultanze dell'istruttoria tecnico-amministrativa condotta dalla commissione di esperti, provvederà ad emettere il decreto formale di ammissione al contributo in conto capitale.
La concessione del contributo avverrà secondo le seguenti priorità:
1)  comuni metanizzabili singolarmente o per estensione da altri comuni, che non abbiano ancora ottenuto i finanziamenti di cui alla legge n. 784/80 e successive modifiche ed integrazioni e che non presentino necessità della realizzazione, da parte della società fornitrice, di opere che rivestano particolare importanza;
2)  comuni costituiti in bacini d'utenza a gestione unitaria individuati dalle delibere CIPE del 25 ottobre 1984 e 18 dicembre 1986 e loro successive modifiche ed integrazioni, nonché comuni inseriti nei bacini d'utenza di cui all'allegato 1 della delibera CIPE del 18 dicembre 1986 che abbiano presentato istanza per l'ammissione ai presenti contributi come comuni singoli, che non abbiano ancora ottenuto i finanziamenti di cui alla legge n. 784/80 e successive modifiche ed integrazioni e che non presentino necessità di realizzazione, da parte delle società fornitrici, di opere che rivestano particolare importanza;
3)  comuni per estensione da altro comune da metanizzare;
4) completamenti delle reti ed adeguamenti e potenziamenti degli impianti di opere non configurabili come interventi di manutenzione;
5)  comuni che presentano richiesta per l'estensione della rete cittadina alle aree agricole intensive.
I progetti presentati dai comuni appartenenti alle categorie di cui ai precedenti punti da 1 a 5 verranno esaminati dalla commissione di esperti già citata che redigerà, per ciascuna categoria di comuni, una graduatoria sulla base del rapporto tra il costo dell'investimento risultante dal progetto e la popolazione residente sull'intero territorio comunale e il coefficiente climatico più basso.
La popolazione residente va rilevata dai "Fascicoli provinciali" - popolazione e abitazione dell'ultimo censimento generale disponibile della popolazione e delle abitazioni, edito dall'Istituto nazionale di statistica, sommando le famiglie dei centri abitati con esclusione delle case sparse, mentre dal costo del progetto va escluso l'onere relativo all'eventuale contributo alla società fornitrice del gas, l'onere della condotta di avvicinamento, nonché l'eventuale accantonamento, previsto, per revisione prezzi.
VII - SPESE AMMISSIBILI
Saranno ammesse alle agevolazioni le seguenti voci di spesa:
1) Spese tecniche
Spese di progettazione, direzione lavori e collaudo, da calcolarsi sull'importo dei lavori di cui al successivo punto 3.
Tali spese saranno calcolate sulla base degli onorari dei professionisti incaricati.
Per la determinazione dell'onorario del professionista incaricato della progettazione e direzione lavori si applicherà la tabella A, classe 8, della tariffa di cui alla legge 2 marzo 1949, n. 143 e successive modifiche ed integrazioni.
Per la determinazione dell'onorario del professionista incaricato del collaudo si applicherà la tabella C, lettera a) della richiamata tariffa.
2) Spese relative ai terreni
Spese, da valutarsi mediante i parametri dell'espropriazione, per l'acquisizione dei terreni necessari alla realizzazione delle opere edili e degli impianti entro il limite del 10% del costo complessivo dell'intervento.
Eventuali spese (concessioni, contributi etc.) connesse all'acquisizione dei diritti di passaggio con esclusione dei canoni periodici.
3) Spese relative ai lavori di costruzione o potenziamento della rete di distribuzione e delle opere accessorie, materiali, impianti e strumentazioni.
In particolare:
-  costruzione della cabina di decompressione ed opere connesse, sia di prelievo che intermedie, comprese impianti e strumentazioni;
-  condotte principali, di adduzione, gruppi di regolazione e rete di distribuzione a bassa pressione;
-  diramazioni stradali;
-  tubazioni di allacciamento per raggiungere le singole utenze private, a partire dalle diramazioni;
-  fornitura e posa in opera dei misuratori per le utenze di cui al punto precedente;
-  nel caso di completamento o di estensione della rete ad altro comune, adeguamento e potenziamento degli impianti già funzionanti con esclusione di opere configurabili come interventi di manutenzione.
4) Spese per la sicurezza dei cantieri ai sensi del decreto legislativo n. 494/96, art. 12, punto 1).
5) Spese di allacciamento ai metanodotti.
Il limite massimo di investimento ammesso ai contributi previsti dalla presente circolare non potrà essere superiore a 7.746 migliaia di E.
Ai sensi del D.P.R. 6 ottobre 1972, n. 633 e successive modifiche, non dovrà essere esposto l'onere derivante dall'I.V.A. fra le voci di spesa ammissibili.
VIII - COPERTURA DELLA SPESA COMPLESSIVA
Alla copertura della spesa complessiva prevista si potrà fare fronte inoltre:
-  nell'ipotesi di gestione diretta: con un eventuale mutuo integrativo concedibile dalla Cassa depositi e prestiti secondo le modalità indicate nel decreto del Ministero del tesoro dell'1 febbraio 1985;
-  nell'ipotesi di gestione in concessione: con un finanziamento del concessionario.
Le opere finanziate con eventuali diversi interventi, sia nazionali che comunitari, non potranno essere ammesse alle agevolazioni di cui alla presente circolare.
IX - REALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO
1) Tempi di attuazione
Gli interventi previsti nel progetto dovranno essere attuati nel più breve tempo possibile e comunque entro il tempo stabilito nel provvedimento di concessione delle agevolazioni da parte dell'Assessorato regionale dell'industria, decorrente dalla data di trasmissione dello stesso.
Il mancato avvio dei lavori entro quattro mesi dalla notifica del decreto di concessione dei contributi o la mancata pubblicazione dei bandi di gara comporteranno la decadenza delle agevolazioni concesse che verrà dichiarata dallo stesso Assessorato. Le somme resesi disponibili verranno destinate al proseguimento del programma.
Costituirà altresì causa di decadenza dai benefici, da pronunciarsi sempre dall'Assessorato, la mancata presentazione del primo stato di avanzamento nei tempi stabiliti dallo stesso Assessorato dell'industria in relazione alla durata dei lavori.
L'erogazione del gas dovrà in ogni caso essere anticipata rispetto alla completa ultimazione dei lavori, adottando quelle soluzioni tecniche che consentano l'utilizzazione delle parti di rete man mano realizzate, allo scopo, soprattutto, di permettere le necessarie modifiche degli apparecchi da parte dei singoli utenti.
Analogo criterio circa l'avviamento dell'erogazione del gas naturale dovrà essere adottato anche per i progetti stralcio relativi alla realizzazione delle reti nei grandi centri urbani.
2) Proroghe
L'Assessorato regionale dell'industria, in casi eccezionali, potrà concedere, su richiesta dei comuni interessati proroghe del termine di presentazione del primo stato di avanzamento nonché del termine previsto nel decreto di ammissione ai benefici per il completamento dei lavori.
Le richieste di proroga potranno essere concesse solo in casi eccezionali, se opportunamente motivate dal sindaco del comune richiedente ed accompagnate dal parere dell'ufficio tecnico comunale e comunque per un periodo non superiore a quello previsto per la realizzazione dei lavori ed in ogni caso non potranno superare i termini fissati dall'U.E. per l'utilizzo delle somme.
3) Affidamento dei lavori
In caso di gestione diretta la realizzazione dei lavori previsti nel progetto verrà affidata dal comune a terzi in conformità alla normativa vigente in materia di appalti di opere pubbliche.
In tal caso l'amministrazione appaltante dovrà attivare le procedure per l'affidamento dei lavori con la massima sollecitudine.
In caso di concessione per la gestione, alla realizzazione delle opere provvederà il concessionario, che opera quale imprenditore privato ed a cui fa capo l'intera responsabilità dell'attuazione degli interventi.
La nomina del progettista e del direttore dei lavori sarà di competenza del concessionario, mentre il collaudatore verrà nominato dal comune.
4) Erogazione dei contributi
Entro 60 giorni dalla registrazione del decreto di finanziamento, l'importo del contributo verrà trasferito al comune in forma frazionata secondo il programma di spesa dell'anno di riferimento.
Nel caso di gestione in concessione, la presentazione al comune della documentazione di cui al successivo punto 5, comporterà l'erogazione del suddetto contributo, con pari valuta, al concessionario previa presentazione al comune di una idonea garanzia fidejussoria per il completamento della quota parte dell'opera non coperta da contributi.
5) Stati di avanzamento
I contributi disposti saranno erogati dal comune ogni volta che l'avanzamento dell'opera raggiunga un'entità non inferiore al 25% dell'importo complessivo della spesa ammessa a contributo, nella misura pari alla percentuale decretata. Ad avvenuto pagamento il comune dovrà darne contezza all'Assessorato dell'industria che provvederà all'accreditamento del successivo 25%.
Nel caso di gestione in concessione, lo stato d'avanzamento dovrà essere predisposto dal direttore dei lavori, presentato dal legale rappresentante della società concessionaria e corredato da una dichiarazione resa da un tecnico competente iscritto negli appositi albi incaricato allo scopo dallo stesso concessionario, attestante la corrispondenza della contabilità ai lavori eseguiti.
Il citato professionista dovrà essere persona diversa dal direttore dei lavori.
I certificati di pagamento dovranno prevedere una trattenuta del 5% quale ulteriore garanzia sui lavori, per la parte degli stessi non coperta dal contributo di cui alla presente circolare.
Il primo stato di avanzamento dovrà essere presentato entro il termine indicato nel decreto di concessione dei contributi decorrente dalla data di consegna dei lavori.
6) Varianti
Le varianti in corso d'opera che comportano modifiche sostanziali al progetto, quali le modifiche dell'impostazione progettuale e/o una diversa modalità del sistema di distribuzione del gas naturale, dovranno essere approvate dal comune e dovranno essere comunicate all'Assessorato dell'industria, mentre le varianti che non comportano modifiche sostanziali al progetto rientrano fra le competenze del direttore dei lavori e verranno giustificate con la perizia di assestamento finale.
L'approvazione di varianti non darà comunque luogo a modifiche del decreto di concessione già emesso, anche nel caso in cui le stesse comportino aumenti di spese. Non saranno comunque ammissibili alle agevolazioni le maggiori spese sostenute eccedenti l'importo globale approvato con il decreto originario.
L'eventuale riduzione del contributo d'allacciamento da versare alla società fornitrice dovrà essere immediatamente comunicata all'Assessorato regionale dell'industria e determinerà la rettifica del decreto di concessione.
In caso di gestione diretta, le economie derivanti dai ribassi d'asta potranno essere destinate soltanto alla realizzazione di una maggiore entità delle opere che dovranno essere eseguite sempre nel rispetto dei criteri indicati nella presente circolare.
Nel caso di gestione in concessione la mancata esecuzione di opere comporterà la corrispondente riduzione dell'importo previsto dal decreto di finanziamento.
Qualora nel corso dei lavori si rendesse necessario il ricorso a prezzi unitari non indicati negli elaborati progettuali approvati, gli stessi dovranno essere determinati dal direttore dei lavori in relazione a quelli ammessi e saranno evidenziati nella relazione finale.
X - COLLAUDO
Sia in caso di gestione diretta che in caso di gestione in concessione, la nomina di unico collaudatore sarà di competenza del comune, mentre l'Assessore per l'industria nominerà un segretario scelto tra i funzionari in servizio c/o l'Assessorato dell'industria, in analogia a quanto previsto dal comma 9 dell'art. 26 della legge regionale n. 21/85 così come modificata ed integrata. Il collaudo delle opere dovrà essere espletato entro sei mesi dalla dichiarazione di ultimazione di lavori.
Nel caso di gestione diretta il collaudo verrà effettuato in conformità alla normativa in materia di opere pubbliche.
In caso di gestione in concessione il concessionario dovrà fornire al collaudatore nominato dal comune la documentazione atta a verificare:
a)  che l'opera è stata eseguita in conformità al progetto approvato ed alle varianti intervenute in corso d'opera;
b)  che i lavori sono stati eseguiti a regola d'arte;
c)  la corrispondenza dei lavori realizzati alla documentazione contabile (stato finale dei lavori);
Sulla scorta delle risultanze del collaudo delle opere, effettuato dal professionista incaricato, il comune procederà con apposita delibera all'approvazione del collaudo stesso, nonché alla copertura finanziaria definitiva (che nel caso di superamento dell'importo ammesso con il decreto di approvazione dell'iniziativa, relativamente alle quote dei contributi e dell'eventuale mutuo agevolato, dovrà essere rapportata alle somme indicate nel provvedimento originario).
XI - DOCUMENTAZIONE FINALE
Dopo l'approvazione del collaudo, il comune ovvero, in caso di gestione in concessione, il concessionario, dovrà trasmettere all'Assessorato regionale dell'industria, la seguente documentazione:
a)  delibera della giunta municipale di approvazione del collaudo e delle spese finali, dalla quale, in caso di costruzione di bacini d'utenza, dovrà risultare l'avvenuta costituzione del consorzio per la gestione unitaria o la delibera di approvazione della convenzione con unico operatore, nel caso di gestione in concessione;
b)  relazione di collaudo o, in caso di gestione diretta, certificato di regolare esecuzione dell'opera;
c)  relazione del direttore dei lavori che illustri le motivazioni tecniche alla base delle compensazioni di spesa intervenute e che evidenzi l'eventuale ricorso a nuovi prezzi e i confronti tra le quantità e spese relative a ciascuna voce lavori in base a quanto inizialmente ammesso ed a quanto realizzato, nonché la data di ultimazione lavori e quella di inizio di erogazione del gas metano;
d)  planimetria indicante la rete e gli impianti effettivamente realizzati.
L'Assessorato regionale dell'industria, sulla base delle predette risultanze istruttorie, prenderà atto mediante specifico provvedimento della situazione finale e autorizzerà lo svincolo delle garanzie fidejussorie sulla parte dei lavori non coperta dai contributi.
XII - COORDINAMENTO DEL PROCEDIMENTO
Ogni comune richiedente i benefici previsti dalla presente circolare dovrà comunicare all'Assessorato regionale dell'industria un coordinatore del procedimento che dovrà svolgere un'opera di monitoraggio sull'avanzamento delle spese e dei lavori, provvedere all'informazione periodica sull'attuazione del progetto, alla tenuta della documentazione contabile, al controllo del rispetto delle condizioni stabilite al momento della concessione del finanziamento.
In caso di gestione in concessione il coordinatore del procedimento sarà nominato dal concessionario ed avrà le stesse funzioni di cui al comma precedente.

Allegato A
I - CRITERI DI REDAZIONE DEI PROGETTI
I progetti per le nuove reti dovranno prevedere una corretta impostazione degli interventi, in riferimento alle buone norme tecniche ed all'obbiettivo del programma di metanizzazione della Regione Sicilia, tendente ad avviare nei tempi più rapidi il processo di diffusione dell'uso del gas metano. L'effettiva rapidità di tale processo dipende dall'aderenza delle progettazioni alle situazioni reali non disgiunte, peraltro, alla possibilità di espansione delle reti realizzate.
Gli elaborati progettuali dovranno, pertanto, essere rapportati sia alla consistenza esistente del potenziale di consumo urbano sia alla corretta impostazione delle future estensioni, in connessione allo sviluppo dei centri interessati.
Le progettazioni dovranno essere redatte con riferimento ad una struttura abitativa aggregata al fine di consentire le soluzioni tecniche economicamente più convenienti tenendo conto anche di un'eventuale successiva estensione della rete al restante territorio comunale. Pertanto il dimensionamento delle tubazioni e delle altre strutture tecniche previste dovrà essere effettuato ipotizzando, nei vincoli e nel rispetto dei vigenti strumenti urbanistici comunali, anche un eventuale futuro ampliamento della rete.
In relazione a tale quadro di riferimento si dovrà tenere conto:
a)  del numero delle famiglie servibili, agli effetti della determinazione dei livelli di contributo previsti dalla presente circolare, individuato in base all'ultimo censimento disponibile della popolazione e delle abitazioni, sommando le famiglie dei centri abitati con esclusione delle case sparse;
b)  del rapporto ottimizzato metri lineari/numero di famiglie servibili della rete stessa, desumibile dalla tabella allegata sub C) alla circolare approvata con decreto dell'Assessorato dell'industria 16 settembre 1998, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 55 del 28 ottobre 1998.
Si precisa che il progetto dovrà basarsi sui dati di sviluppo normali della rete indicati nella tabella di cui all'allegato C sopraindicato. Sarà consentito uno sviluppo eccezionale della rete pari al 20% del primo, solo in condizioni territoriali assolutamente anormali e da giustificarsi caso per caso.
Nel computo della lunghezza totale della rete di primo impianto si intendono incluse anche le condotte principali di media pressione, aventi sostanzialmente funzione di trasporto e sviluppo nel perimetro urbano dopo il primo gruppo di riduzione.
II  -  CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO DEI PROGETTI DI AMPLIAMENTO E L'ESTENSIONE AD ALTRI TERRITORI COMUNALI
Per l'ampliamento degli impianti già realizzati si adotteranno i criteri sopra indicati per la realizzazione dei nuovi impianti, tenendo conto, ovviamente, della lunghezza delle reti già esistenti.
Le concentrazioni abitative delle nuove zone, alle quali estendere la rete di distribuzione già in esercizio nel concentrico, non dovranno essere inferiori a servire 100 famiglie residenti.
I consumi produttivi (da dichiararsi a cura del comune interessato) sono rapportati convenzionalmente a 600 mc./anno per famiglia, e nel caso di estensione a frazioni, sia l'eventuale collegamento che la rete di distribuzione non potranno superare complessivamente i 25 ml./famiglia.
III - LIMITE DELL'IMPIANTO E SUE COMPONENTI
Sono comprese nell'impianto tutte le opere necessarie per l'effettiva distribuzione ai singoli utenti, a partire dalla valvola di intercettazione sul piano di consegna del metano da parte della società fornitrice del gas.
Costituiscono parti rilevanti dell'impianto di distribuzione:
1) la cabina di prelievo, decompressione e misura in prossimità del punto di consegna della società fornitrice del gas e le eventuali cabine di riduzione intermedia nonché le attrezzature accessorie di controllo, di misura, di protezione, di odorizzazione, ecc., compresi gli allacciamenti al servizio;
2)  le condotte stradali con funzione essenziale di trasporto del gas in prossimità del centro urbano da servire;
3)  i gruppi di regolazione per l'alimentazione della rete di distribuzione vera e propria;
4) le tabulazioni della rete di distribuzione nell'abitato;
5)  gli impianti di derivazione di utenze, compresi i misuratori;
6)  nel caso di ampliamenti di reti, le eventuali parti come sopra definite necessarie al potenziamento ed all'estensione degli impianti già funzionanti;
7)  nel caso di trasformazione di impianti attualmente alimentati a gas di città, le eventuali parti come sopra definite necessarie all'adeguamento degli stessi per renderli atti all'uso.
IV - LEGISLAZIONE E DISPOSIZIONE VIGENTI
Il progetto dovrà essere redatto in modo tale che le opere da realizzare consentano, anche in sede di gestione dell'impianto, il rispetto della legislazione e della normativa vigenti e, per quanto pertinente ed applicabile, come previsto da leggi, decreti, circolari, regolamenti, ecc.
V - DESCRIZIONE DELLE OPERE DA PROGETTARE
1) Cabina di prelievo
E' l'impianto predisposto per ricevere e ridurre la pressione nonché per misurare il gas fornito della rete di trasporto all'ente erogatore del gas metano per uso civile, a valle del quale esiste un altro impianto di riduzione che lo immette nelle reti di distribuzione a pressione più bassa. L'ubicazione e le caratteristiche costruttive devono rispettare le norme vigenti.
I componenti principali dell'impianto sono:
a)  tratto di collegamento al metanodotto: comprende tutti gli apparati inseriti tra la valvola di intercettazione al punto di consegna del gas metano e l'impianto di filtraggio (giunto dielettrico, valvole di intercettazione, valvola di emergenza di monte);
b)  gruppo di filtraggio (separazione di condensa e polveri);
c)  sezione di preriscaldamento del gas naturale;
d)  sezione di regolazione della pressione: comprende oltre ai regolatori principali monitorizzati, quelli di riserva con eventuali dispositivi di blocco;
e)  valvola di sicurezza;
f)  impianto di misura con relativo by-pass;
g)  tratto di uscita, comprendente l'impianto di odorizzazione, la valvola di emergenza a valle, le valvole di intercettazione ed il giunto dielettrico;
h)  impianto termico di alimentazione della sezione di preriscaldamento;
Gli impianti elettrici dovranno essere eseguiti in modo conforme alle norme CEI per installazioni con pericolo di scoppio ed incendio. Dovranno inoltre, essere rispettate le norme e le procedure ANCC per gli apparecchi a pressione, per quanto applicabili. Per l'impianto termico, in particolare dovranno, altresì, essere rispettate le norme ANCC per gli impianti termici ad acqua calda.
Dovranno, infine, essere previsti tutti gli impianti di protezione e controllo che garantiscano, in ogni caso, le condizioni di sicurezza di esercizio.
2) Gruppi di regolazione della pressione
Sono gli impianti di riduzione della pressione, funzionanti di norma con pressione di entrata non superiore a 5 bar e di uscita non superiore a 40 mbar (o 500 mbar, a seconda del tipo di distribuzione) impiegati per alimentare una rete di distribuzione cittadina ovvero direttamente le utenze.
Per i gruppi di riduzione devono essere previsti le valvole di intercettazione, i giunti elettrici, i filtri, le valvole di blocco, i riduttori regolatori di pressione. Le linee di by-pass e tutti quei dispositivi che garantiscono in ogni caso le condizioni di sicurezza e di contiguità dell'impianto. Tutti i gruppi di riduzione devono essere sistemati in appositi alloggiamenti (cabina o armadio, preferibilmente fuori terra) le cui ubicazioni e caratteristiche costruttive devono rispettare le condizioni di sicurezza richieste.
3) Tubazioni stradali
Sono rappresentate dal complesso di tubazioni posate sul suolo pubblico o privato che, partendo dalla cabina di prelievo, portano il gas agli impianti di derivazione d'utenza.
Le soluzioni adottate nel progetto dovranno derivare da una ricerca di ottimizzazione sia tecnica che economica (tanto in fase di costruzione che di gestione) delle scelte possibili a fronte delle variabili esistenti (pressione di esercizio, scelta del percorso, scelta del materiale, dimensionamento del diametro nominale), nella forma e nella rilevanza in cui esse si presentano in ogni caso.
Per il complesso delle tubazioni di distribuzione dovrà essere previsto, ove necessario in relazione alla natura del materiale utilizzato per le tubazioni, l'impianto di protezione catodica e dovranno, comunque, garantirsi tutte le condizioni di massima sicurezza per l'esercizio degli impianti.
Il dimensionamento delle tubazioni dovrà essere effettuato sulla base della portata unitaria massima istantanea, del numero dei possibili utenti nel lungo periodo e delle utenze speciali (artigianato e piccola industria, scuole, ospedali, edifici sociali, uffici, negozi, ecc., inseriti nell'agglomerato urbano).
Per quanto attiene alla portata unitaria si terrà conto della situazione climatica della località e della struttura attuale e futura del mercato dei combustibili sostituibili dal gas naturale.
4) Impianti di derivazione o di utenza
Sono rappresentati dal complesso di dispositivi, apparecchiature ed elementi a partire dalla tubazione stradale sino al misuratore d'utenza compreso, costituenti le installazioni necessarie a fornire il gas agli utenti.
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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
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Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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