GURS Parte I n. 39 del 2001
REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 3 AGOSTO 2001 - N. 39
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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Avv.Michele Arcadipane

ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE

CIRCOLARE 19 luglio 2001, n. 21.
Disposizioni attuative della Misura 1.2.3. "Mantenimen to dell'originario uso del suolo attraverso il recupero della funzionalità dei sistemi naturali, il mantenimento del l'uso tradizionale agro-forestale del territorio, la prevenzio ne degli incendi, la prevenzione e la riduzione dei fenomeni di desertificazione".


Agli Ispettorati ripartimentali delle foreste
Agli Uffici speciali per la difesa e conservazione del suolo e dell'ambiente naturale
Al Servizio antincendio boschivi

1.  PREMESSA
Il Piano operativo regionale Sicilia 2000-2006 è stato approvato dalla Commissione europea con decisione dell'8 agosto 2000 ed in data 15 dicembre 2000 sono stati approvati i relativi complementi di programmazione. Questo Dipartimento con la presente circolare vuole av via re l'attivazione della Misura 1.2.3 "Mantenimento del l'originario uso del suolo", per la parte riguardante l'Am ministrazione forestale, fornendo le indicazioni utili per la presentazione dei progetti.
2. DESCRIZIONE DELLA MISURA ED OBIETTIVI
L'Amministrazione forestale, in coerenza con gli obiettivi e le finalità da perseguire indicati nel Quadro comunitario di sostegno (Q.C.S.), ha ritenuto di qualificare la propria attività riservando particolare interesse agli interventi attivabili con la presente misura nel quadro di programmi che mirano al recupero della funzionalità dei sistemi forestali.
Si tratta di interventi riconducibili alle azioni previste dall'art. 30, paragrafo 1, sesto trattino del regolamento CE n. 1257/99, in quanto concorrono alla ricostituzione e alla salvaguardia del potenziale produttivo silvicolo danneggiato da incendi e altri disastri naturali. La presente misura si struttura su 4 linee di intervento che prevedono la realizzazione dei seguenti investimenti pubblici (infrastrutture, strutture ed attrezzature):
A)  ricostituzione dei boschi e degli ecosistemi danneggiati da incendi o da eventi naturali, con interventi sostenibili ed eco-compatibili, atti a favorire la biodiversità;
B)  investimenti atti a prevenire gli incendi boschivi e la riduzione del rischio da innesco e propagazione del fuoco, nonché l'ammodernamento ed il potenziamento delle strutture, delle attrezzature e dei mezzi per la prevenzione dagli stessi;
C)  investimenti di carattere silvo-colturale atti a ri durre l'erosione e la desertificazione miranti, nell'ambito di un bacino, al recupero di una efficiente funzione idrogeologica e alla difesa del suolo;
D)  investimenti rivolti alla costituzione del sistema informativo territoriale (S.I.T) finalizzato alla prevenzione dei disastri naturali, per la salvaguardia del suolo e del patrimonio silvicolo.
3. PROCEDURE DI ATTUAZIONE
3.1. Copertura geografica
In coerenza con i criteri di attuazione delle strategie di asse del Quadro comunitario di sostegno ed al fine di favorire la massimizzazione dell'efficacia degli investimenti, gli interventi saranno realizzati sull'intero territorio regionale.
Tenuto conto che obiettivo della misura è il recupero dei sistemi forestali (appartenenti al demanio regionale, comunale o anche a privati), gli interventi al di fuori di detti ambiti sono ammessi solo se strettamente connessi e funzionali al raggiungimento del predetto obiettivo.
In particolare si evidenzia che gli interventi della linea A) possono interessare solo gli ambiti forestali colpiti da incendi o catastrofi, mentre quelli attivati dalle linee B) primo trattino e dalla linea C), in quanto finalizzati alla prevenzione dal rischio di catastrofi naturali o da incendi vanno realizzati nelle aree silvicole maggiormente esposte a detti eventi.
Pertanto saranno privilegiati per la linea "A" gli interventi da realizzare in zone protette di parco o riserva naturale e per la linea "C" quelli da realizzare nelle aree a maggiore rischio idrogeologico già individuate nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico redatto dal l'Assessorato regionale territorio e ambiente ed approvato con decreto 4 luglio 2000 e successive modifiche, nonché in quelle a maggiore vulnerabilità alla desertificazione in corso di identificazione nell'ambito del program ma regionale di lotta alla siccità e alla desertificazione.
3.2. Ripartizione dei fondi
L'importo finanziario globale della misura è di 135 M.euro, pari a 261,396 miliardi di lire, di cui il 20% territorializzato.
L'Amministrazione intende attivare al 31 dicembre 2001 risorse per 70 M.euro pari a 135,539 miliardi di lire, secondo la seguente ripartizione:
a)  14 M.euro pari al 20% delle risorse sarà riservata al finanziamento di eventuali progetti presentati al l'interno dei P.I.T., i cui bandi sono già stati attivati dalla Presidenza della Regione siciliana;
b)  10,5 M.euro, pari al 15% delle somme impegnate, sarà riservato ai comuni e loro associazioni ed attivati con apposito bando predisposto da questo dipartimento;
c)  4 M.euro verranno utilizzati per la realizzazione, mediante appalto concorso, del S.I.T. territoriale previsto dalla linea D, secondo le procedure che verranno concordate con la Presidenza della Regione;
d)  6 M.euro verranno utilizzati per potenziare ed ammodernare il sistema di prevenzione degli incendi boschivi previsto dal 2° trattino della linea B;
e)  35,5 M.euro saranno assegnati in base alla se guen te ripartizione: 10 M.euro agli uffici speciali per progetti relativi alla azione C da utilizzare di concerto con gli I.R.F. territorialmente competenti, e 20.5 M.euro, agli I.R.F. per gli interventi previsti dalle linee A, B 1° trattino e C. Le somme saranno attribuite a livello provinciale sulla base della media dei seguenti parametri: coefficienti provinciali del P.O.R., superficie boscata, sup. vincolata ai fini idrogeologici e sup. vincolata per parchi e riserve. La ripartizione di dette somme è riportata nella tabella 3 allegata alla presente circolare.
Con la presente circolare vengono regolamentate le procedure di spesa di cui al punto e); per quanto riguarda il punto d) trattandosi di interventi riservati al S.A.B. ed inseriti all'interno di un piano programma di ammodernamento delle strutture di prevenzione antincendio, il finanziamento dei relativi progetti avverrà previa la sola verifica della loro coerenza con quanto indicato nel complemento di programmazione e salvo il rispetto dei tempi indicati nella presente circolare.
Resta inteso che la predetta ripartizione può essere soggetta a rimodulazione in relazione agli importi effettivamente attivati con i progetti pervenuti e ritenuti ammissibili. Eventuali somme non impegnate verranno ridistribuite secondo le priorità di cui al punto 3.3.2.
Tutti gli investimenti finanziati saranno eseguiti me diante appalto dei lavori; le relative gare saranno esperite secondo la vigente normativa sui lavori pubblici. L'espletamento delle gare sarà curata direttamente da questo dipartimento.
E' nella facoltà dell'Amministrazione eseguire le opere anche attraverso lo strumento della concessione.
Ove si renda indispensabile intervenire su terreni di proprietà privata, di regola, si procederà mediante occupazioni temporanee decennali come disciplinate dall'art. 26 della legge regionale n. 16/96.
Il trasferimento coattivo del bene al demanio pubblico potrà essere autorizzato solo nei casi in cui il permanere della proprietà al soggetto privato risulti assolutamente incompatibile con la razionale gestione dell'opera.
La percentuale della spesa ammissibile per l'esproprio dei terreni non potrà di norma superare il 30% del l'importo dei lavori. Gli oneri delle occupazioni e delle espropriazioni graveranno interamente sul bilancio regionale.
3.3.  Procedure di selezione
I progetti predisposti sulla base dei fondi assegnati, dovranno pervenire, in doppia copia, a questo Dipartimento, gruppo V, entro 90 giorni dalla pubblicazione della presente circolare nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, corredati di tutta la documentazione di cui all'allegato 1), nonché dei pareri tecnici, nulla-osta, ecc. previsti dalla vigente normativa.
Entro i 30 giorni successivi dalla scadenza dei termini per la presentazione dei progetti, l'Amministrazione forestale procederà al relativo esame istruttorio.
L'istruttoria dovrà valutare:
-  l'ammissibilità del progetto, in riferimento agli obiettivi del P.O.R. ed a quanto prescritto nella misura e nella presente circolare;
-  la esecutività del progetto ai sensi della vigente normativa sui lavori pubblici;
-  la regolarità tecnico-amministrativa della domanda e dei documenti allegati.
Entro lo stesso termine con atto amministrativo di programma verranno individuati, nel rispetto dei criteri di cui ai successivi punti 3.3.1. e 3.3.2., i progetti da ammettere a finanziamento.
3.3.1. Criteri di ammissibilità
Gli investimenti forestali, in conformità a quanto disposto dalle normative comunitarie in materia, devono rispondere ai requisiti della visibilità (possibilità di un agevole raffronto tra la situazione ex ante e quella ex post), della misurabilità (possibilità del controllo fisico del l'intervento effettuato) e della compatibilità ambientale (interventi che rispettano e rafforzano le caratteristiche tipiche dell'ecosistema in cui si opera). Inoltre, ai fini della ammissibilità, i progetti dovranno avere i se guenti requisiti:
-  essere esecutivi ai sensi della vigente normativa e prontamente cantierabili;
-  prevedere, nei casi di reimpianti, l'utilizzazione di specie forestali autoctone, adatte alle condizioni locali e compatibili con l'ambiente e preservare, ove opportuno, l'equilibrio tra la silvicoltura e la fauna selvatica;
-  utilizzare, nei casi di interventi sistematori, tecniche di ingegneria naturalistica;
-  essere coerenti con la normativa comunitaria di settore;
-  essere conformi al piano antincendio, redatto dal l'As sessorato agricoltura e foreste, Direzione foreste, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1258/92 e successive modifiche relativo alla protezione delle foreste nella comunità contro gli incendi.
3.3.2.  Criteri di selezione
I progetti, seppur non sottoposti ad una graduatoria di merito specifica, si dovranno conformare ai criteri di ammissibilità sopra specificati.
Ai fini della selezione verrà accordata priorità, nel l'ordine:
-  ai progetti integrati con altre misure del P.O.R. aventi analoga finalità (es. 1.2.1.);
-  ai progetti che attivano più linee della presente misura.
In ogni caso gli I.R.F. e gli uffici speciali, ai fini della individuazione delle aree di intervento, dovranno prioritariamente tener conto dei seguenti elementi:
-  per l'azione A, valenza ambientale della superficie danneggiata e ampiezza dell'intervento.
-  per le azioni B e C, livello di rischio dell'area in relazione anche alla sua valenza naturalistica.
3.3.3.  Approvazione del programma e termini per l'attuazione degli interventi
Nei termini indicati, il programma delle opere risultate ammissibili al finanziamento, nel rispetto della ripartizione di cui al punto 3.2., sarà approvato con provvedimento del dirigente generale delle foreste.
I singoli progetti, inseriti nel programma, verranno attivati mediante gare di appalto che saranno esperite a cura di questo dipartimento con le procedure di cui alla legge regionale n. 21/85 e successive modifiche e integrazioni.
Dell'esito delle stesse sarà data tempestiva comunicazione agli I.R.F. competenti perché provvedano, entro i 30 giorni successivi all'atto formale di approvazione dei verbali di gara, a nominare il responsabile del procedimento e il direttore dei lavori ed a consegnare gli stessi, pena l'eventuale revoca del finanziamento.
Ulteriori cause di esclusione potranno essere individuate con il provvedimento di finanziamento in relazione ad esigenze specifiche connesse alle procedure, ai tempi e alle modalità del controllo.
Tutte le procedure di attuazione dovranno uniformarsi alla pista di controllo in corso di definizione.
Il completamento della opere dovrà avvenire entro i termini stabiliti dal contratto d'appalto.
Ove per oggettive e motivate cause di forza maggiore si renda assolutamente impossibile completare le opere entro i termini previsti, il beneficiario dovrà presentare al dipartimento delle foreste una istanza di proroga, debitamente motivata, accompagnata da una relazio ne tecnica a firma del direttore dei lavori che descriva lo stato di avanzamento degli stessi e la cronologia di quelli che dovranno ancora essere eseguiti, su cui si esprimerà il responsabile di misura.
In ogni caso il termine per l'esecuzione dei lavori non potrà essere prorogato per un periodo superiore a mesi sei.
3.4.  Finanziamento
Il Dipartimento delle foreste entro 30 giorni, dal l'ap provazione della graduatoria, provvederà a richiedere l'impegno finanziario globale per l'anno in corso per i progetti ammessi.
Nell'atto di finanziamento saranno previsti gli impegni e le prescrizioni per la realizzazione del progetto ap provato comprendenti, tra l'altro, il cronogramma di realizzazione e di spesa, l'obbligo di fornire i dati di avanzamento finanziario e di risultato, l'elenco degli indicatori fisici di progetto.
3.4.1.  Modalità di erogazione
Anticipazione del 10% del costo dell'intervento previa attestazione da parte del responsabile del procedimento dell' avvenuto concreto inizio dei lavori e dietro presentazione di fidejussione bancaria o assicurativa di pari importo.
Successive erogazioni saranno corrisposte, sino al complessivo 90% dell'importo dell'appalto, come rideterminato a seguito dell'espletamento della gara, ed in relazione ai S.A.L. predisposti dal direttore dei lavori.
L'erogazione del saldo finale del rimanente 10% verrà disposta successivamente alla emissione del provvedimento di approvazione del collaudo tecnico-amministrativo.
Per tutte le altre spese ammissibili l'erogazione av ver rà su richiesta del capo dell'ufficio giustificata dal re sponsabile del procedimento e corredata dalle relative fatture.
3.5.  Varianti
Qualora nel corso dei lavori si verifichino circostanze impreviste tali da comportare variazioni al progetto approvato, dovrà essere presentato al dipartimento delle foreste, in triplice copia, apposito progetto di variante, in conformità alla legge regionale n. 21/85 e successive modifiche e integrazioni, unitamente alla documentazione necessaria in sostituzione o in integrazione a quella già in possesso.
In ogni caso la variante dovrà assicurare:
-  la immodificabilità in aumento dell'importo del fi nanziamento;
-  il mantenimento degli obiettivi di progetto approvati.
In caso di variazioni significative eseguite senza la preventiva autorizzazione, il dipartimento delle foreste revocherà il finanziamento, dandone pronta comunicazione all'autorità di pagamento ed all'autorità di gestione.
3.6.  Collaudo
Completati i lavori, entro i successivi 30 giorni, gli ispet torati dovranno darne comunicazione a questo di partimento con specifica richiesta di collaudo dei lavori eseguiti, corredata dalla relativa documentazione tecni co-amministrativa necessaria per le operazioni di accertamento.
Il collaudo verrà disposto entro 15 giorni dal ricevimento della sopra indicata documentazione, ed eseguito entro i successivi 60 giorni sul 100% delle opere ammesse a contributo.
Dell'accertamento dovrà essere redatto un verbale di collaudo da tecnico abilitato avente le competenze fissate dalla normativa vigente.
4.  SPESE AMMISSIBILI
Saranno considerate ammissibili all'aiuto tutte le spese sostenute dal beneficiario per lavori, acquisti e noli di materiale necessario alla corretta esecuzione di quanto autorizzato.
Non possono essere ammessi investimenti "immateriali", ad eccezione delle spese generali inerenti gli onorari e le spese di progettazione e direzione dei lavori necessari per la realizzazione del progetto e comunque fino ad un massimo del 6% dell'importo relativo agli investimenti materiali.
Le spese di collaudo sono ammissibili con riserva di precisarne i limiti non appena la competente Direzione generale della commissione europea notificherà all'autorità di gestione la propria posizione ufficiale.
Per quanto riguarda l'eligibilità delle spese relative ad investimenti, la presente misura acquisisce le disposizioni di attuazione del regolamento del consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale e quelle indicate nell'allegato al regolamento (CE) n. 1685/2000 del 28 luglio 2000.
In particolare per ciascuna linea d'intervento potranno essere ammesse a finanziamento le tipologie di spesa specificate nel complemento di programmazione.
Per tutte le linee d'intervento l'I.V.A. può costituire una spesa ammissibile nei casi previsti e normati dal regolamento (CE) n. 1685/2000 del 28 luglio 2000.
5.  INTENSITA' DI AIUTO
La forma dell'aiuto consiste in un contributo in conto capitale sull'investimento riconosciuto ammissibile con intensità massima di aiuto pubblico pari al 100% del l'investimento
Il totale delle risorse pubbliche è così ripartito:
-  57% feoga;
-  30% fondi nazionali;
-  13% fondi regionali.
6.  MODALITA' DI MONITORAGGIO
Per l'attività di monitoraggio degli interventi da eseguire con il presente bando gli I.R.F saranno vincolati ad inviare alla Regione siciliana, dipartimento delle foreste, le informazioni sull'avanzamento fisico e finanziario dei lavori in corso di realizzazione con cadenza trimestrale.
7.  CONTROLLI E REVOCHE
I controlli e le revoche dei finanziamenti sono regolati secondo quanto disposto dall'art. 35 della legge regionale n. 13/2000 "Procedure per l'attuazione del program ma operativo della Regione Sicilia 2000-2006".
  Il Dirigente generale del Dipartimento regionale foreste: DI VITA 


Allegato 1

DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE NELLE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO

In allegato alla domanda
La domanda di finanziamento, di cui alla presente circolare, firmata dal responsabile dell'ufficio, dovrà essere corredata da progetto esecutivo ai sensi dell'art. 5/bis della legge regionale n. 21/85 inserito dall'art.20 della legge regionale n. 10/98, redatto e firmato da tecnico abilitato competente ai sensi della normativa vigente.
Il progetto dovrà evidenziare anche con appositi elaborati:
1)  i vincoli gravanti sulla zona di intervento;
2)  la sostenibilità ambientale dell'intervento previsto con particolare riferimento ai seguenti componenti ambientali: natura e biodiversità, degrado del suolo, paesaggio e patrimonio culturale.
3)  la cronologia dei lavori e delle spese;
4)  documentazione fotografica dell'area oggetto di intervento con riferimenti riconoscibili anche dopo l'esecuzione dei lavori.
Si dovrà, inoltre, allegare:
-  relazione dettagliata da sottoporre al parere vincolante del comitato di sorveglianza nel caso in cui il richiedente abbia già ricevuto un precedente finanziamento comunitario;
-  dichiarazione, nel caso in cui il progetto preveda la realizzazione di lotti funzionali facenti parte di progetti generali, della fonte e dell'ammontare delle somme eventualmente già assegnate.
I prezzi applicati nel progetto saranno desunti dal vigente prezziario regionale dei lavori pubblici e, in mancanza, da apposite analisi che prendano a base, ove applicabili, le voci del prezziario regionale dell'agricoltura.
In allegato alla richiesta di collaudo
Alla richiesta di collaudo, dovrà essere presentata, a cura del beneficiario, la seguente documentazione:
1)  dettagliata relazione tecnica finale con l'indicazione dei lavori eseguiti, degli eventuali scostamenti rispetto al progetto originario, dei risultati ottenuti in termini di salvaguardia e/o ricostituzione del patrimonio silvicolo, un raffronto tra la situazione ex ante ed ex post, una tabella riepilogativa degli indicatori di realizzazione (Ha. di bosco ricostituiti, km di viale parafuoco realizzati ecc.);
2)  planimetria nella medesima scala di quella allegata al progetto, contenente le indicazioni delle aree e delle opere effettivamente interessate dall'intervento;
3)  computo metrico consuntivo dei lavori, degli acquisti e dei servizi;
4)  copia degli stati di avanzamento dei lavori e dello stato fi na le;
5)  relazione di accompagno sul conto finale;
6)  copia delle fatture di acquisto dei beni e dei servizi, così come copia delle fatture in caso di lavori affidati a terzi, debitamente quietanzate e riportanti la dicitura "intervento realizzato con i contributi del regolamento CE n. 1257/99";
7)  fattura quietanzata del progettista e/o direttore dei lavori;
8)  copia della certificazione di origine del materiale forestale di propagazione, qualora questo venisse acquistato presso vivai esterni, ai sensi della vigente normativa. Non sono ammissibili a contributo gli impianti realizzati con materiale forestale di propagazione (M.F.P.) derivante da organismi geneticamente modificati (O.G.M.).
Per la liquidazione dell'anticipazione
1)  Istanza a firma del legale rappresentante della ditta appaltatrice.
2)  Contratto di appalto.
3)  Copia conforme del verbale di consegna e dichiarazione di effettivo inizio lavori rilasciata dalla D.L.
4)  Originale della fidejussione come da schema predisposto dall'organismo pagatore.
Per la liquidazione dei S.A.L.
1)  Certificato di pagamento a firma del direttore dei lavori e dell'ingegnere capo dei lavori.
Per la liquidazione a saldo
1)  Originale del verbale di collaudo.
2)  Certificato liberatorio sugli adempimenti assicurativi e previdenziali.
3)  Certificato di non apertura di cave di prestito.
4)  Certificato di non cessione crediti.
5)  Eventuali avvisi ad opponendum o dichiarazione attestante il non ricorso a procedure espropriative e di occupazione temporanea.
Per tutto quanto non previsto nella presente circolare si rimanda alla legislazione regionale e nazionale sui lavori pubblici.

Allegato 2

SPECIFICHE TECNICHE DELLE TIPOLOGIE DI INTERVENTO

Linea d'intervento A: "Ricostituzione dei boschi e degli ecosistemi danneggiati da incendi o da eventi naturali, con interventi sostenibili ed eco-compatibili, atti a favorire la biodiversità"
Gli obiettivi che si vogliono raggiungere attivando questa linea mirano a:
-  ricostruire il potenziale silvicolo danneggiato da eventi naturali o da incendi;
-  migliorare la qualità ecologica e la diversità biologica dei popolamenti forestali;
-  migliorare l'assetto idro-morfologico di aree soggette a fenomeni di degrado idrogeologico;
-  contribuire al mantenimento delle popolazioni locali nelle aree rurali svantaggiate.
Gli interventi forestali previsti dovranno essere in linea con i seguenti indirizzi:
-  favorire la biodiversità ed il dinamismo delle popolazioni forestali autoctone;
-  favorire ed assecondare la rinnovazione naturale;
-  privilegiare la costituzione di popolamenti misti, prevedendo, dove possibile, il latifogliamento dei boschi artificiali per favorirne la perpetuità;
-  favorire la conversione dei cedui in fustaie laddove gli equilibri ecologici locali lo consentono;
-  intervenire con imboschimenti e rimboschimenti, da attuare con un indirizzo "naturaliforme", atti a costituire popolamenti forestali in equilibrio con le condizioni ambientali della stazione d'intervento e secondo i corretti canoni della selvicoltura.
Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati si prevedono di realizzare, nell'ambito della presente linea d'intervento, investimenti atti alla ricostituzione del patrimonio silvicolo danneggiato da eventi naturali ed in particolare da incendi quali:
1)  estirpazione, riceppature e/o tramarrature di ceppaie deperienti;
2)  diradamento e sfollo dei polloni soprannumerari e/o deperienti;
3)  risanamento fitosanitario, potature straordinarie, slupature;
4)  ricostituzione boschiva e latifogliamento di boschi artificiali privilegiando l'uso di specie autoctone o adatte all'ambiente oggetto dell'intervento.
Sono ammissibili, infine, interventi accessori quali l'adeguamento e costruzione di infrastrutture forestali (piste forestali di accesso e di servizio, chiudende, fasce tagliafuoco, punti d'acqua), solo se strettamente necessarie alla realizzazione dell'investimento ed in ogni caso entro il tetto massimo stabilito del 20% della spesa finanziata.
In particolare nella progettazione sulla viabilità si dovrà cercare di operare su tracciati già esistenti, limitando l'apertura di nuove piste solo nei casi di forza maggiore e di lotta agli incendi, avendo cura di individuare le soluzioni più idonee dal punto di vista dell'assetto idrogeologico.
I rimboschimenti dovranno essere effettuati con almeno il 75% di specie autoctone, selezionate sulla base di uno studio dei popolamenti circostanti, oltre che sulla base delle condizioni stazionali.
Il materiale vegetale, in caso di acquisto, potrà essere utilizzato se provvisto di certificato di provenienza o di identità clonale, secondo quanto prescritto dalla legge 22 maggio 1973, n. 269, e dal successivo decreto del Ministero per le politiche agricole del 15 luglio 1998.
Linea d'intervento B: "Investimenti atti a prevenire gli incendi boschivi e la riduzione del rischio da innesco e propagazione del fuoco, nonché l'ammodernamento ed il potenziamento delle strutture, delle attrezzature e dei mezzi per la prevenzione dagli stessi"
Un ruolo di fondamentale importanza nella conduzione di una razionale lotta antincendio spetta agli interventi rivolti alla prevenzione ed ad un primo contrasto della calamità, onde evitarne l'estendersi all'interno dei complessi boscati.
Tra questi, gli investimenti materiali che si vogliono attivare riguardano:
1)  apertura e/o manutenzione straordinaria di viali parafuoco, costruzione di opere leggere di contenimento, quali muretti a secco ecc., al fine di creare ostacoli fisici alla propagazione del fuoco, mediante anche l'introduzione di essenze vegetali resistenti;
2)  ammodernamento e potenziamento delle strutture, delle attrezzature e dei mezzi leggeri antincendio, al fine di migliorare l'azione di prevenzione e di contrasto.
L'apertura di nuovi viali parafuoco o il recupero e potenziamento di quelli non più efficienti a causa dell'eccessiva copertura di materiale vegetale, rientrano tra gli interventi di difesa diretta dagli incendi.
I nuovi viali parafuoco, da realizzare al confine dei complessi boscati, devono avere, di regola, una larghezza minima di 20 m.
E' ammissibile la suddivisione dei complessi boscati in sezioni separate da fasce tagliafuoco, realizzate attraverso l'eliminazione selettiva manuale della fase arbustiva ed erbacea infestante, preservando la fase arborea, ed attraverso potature e spalcature dei rami più bassi, garantendo in ogni caso il minore impatto ambientale.
Nella realizzazione dei viali parafuoco e fasce tagliafuoco si dovrà tenere conto della direzione dei venti predominanti nella zona d'intervento.
La manutenzione straordinaria dei viali parafuoco può prevedere l'eliminazione dalla vegetazione spontanea, eventualmente da effettuare con mezzi meccanici se le condizioni dei luoghi lo consentono (pendenza inferiore o uguale al 10%).
Si potranno realizzare, inoltre, muretti di contenimento a secco e l'impianto di specie vegetali particolarmente resistenti all'azione del fuoco (opunzia, ecc.), al fine di contrastare l'innesco e l'avanzata degli incendi che si evolvono in modo radente.
Gli investimenti infrastrutturali previsti riguardano il potenziamento e l'adeguamento della rete di avvistamento gestita dal Servizio antincendio boschivo della Regione, quali:
-  l'allocazione in posizioni strategiche di nuove torrette di avvistamento, al fine di consentire il controllo di complessi boscati attualmente non coperti o la sostituzione di quelle non più efficienti, e l'adeguamento di quelle esistenti agli standard di sicurezza e funzionalità previsti dalle norme vigenti;
-  la realizzazione a basso impatto ambientale di nuovi punti d'acqua, anche di tipo mobile, ed eventuali condotte di adduzione, al fine di potenziare le disponibilità di risorse idriche per una più rapida ed efficiente azione di contrasto anche con l'apporto di mezzi aerei;
-  il potenziamento del parco automezzi fuoristrada., per il trasporto delle pattuglie del Corpo forestale regionale, attrezzati con dotazioni leggere per consentire un'idonea azione di vigilanza e prevenzione;
-  il potenziamento e l'ammodernamento delle attrezzature connesse alla trasmissione delle informazioni e alla comunicazione radio tra la struttura preposta al servizio antincendio boschivo della regione Siciliana attraverso l'acquisto di idonei strumenti tecnologici (apparecchi radio rice-trasmittenti ecc.).
Le richieste di finanziamento dovranno essere motivate sulla base di un piano-programma di difesa dei boschi dagli incendi, basato su di una attenta analisi della situazione iniziale, di fabbisogni individuati per razionalizzare il servizio e delle conseguenti priorità d'intervento.
Gli interventi previsti dovranno, inoltre, essere compatibili con la strategia individuata nel piano antincendio redatto dalla Regione Sicilia ai sensi del regolamento CEE n. 308/97.
Linea d'intervento C "Investimenti di carattere silvo-colturale atti a ridurre l'erosione e la desertificazione miranti, nell'ambito di un bacino, al recupero di una efficiente funzione idrogeologica e alla difesa del suolo"
Con questa linea si vuole intervenire in quei suoli che, sia a causa di eventi calamitosi (incendi, erosioni superficiali, inondazioni) che per influenze antropiche (errate ed irrazionali pratiche colturali ed un uso del suolo non conservativo), hanno perso gran parte della loro capacità produttiva e si avviano verso un veloce processo di erosione e di desertificazione.
L'obiettivo che si vuole perseguire porta, da un lato al recupero dei terreni fortemente degradati al patrimonio produttivo silvicolo, e dall'altro a prevenire possibili disastri naturali di più ampia portata (frane, smottamenti, perdita di "valore ambientale" ecc.) a salvaguardia e difesa di vasti territori.
Per raggiungere tali fini si intendono attivare, nell'ambito di un bacino, i seguenti investimenti materiali per:
1)  interventi di prevenzione e contrasto alla erosione e alla desertificazione attraverso opere di consolidamento dei versanti, con l'uso di idonee essenze vegetali, e/o rimboschimento di aree fortemente degradate, anche con l'ausilio di opere di ingegneria naturalistica.
2)  esecuzione di opere di bonifica montana, finalizzate alla difesa del suolo per il contenimento di fenomeni erosivi.
Gli interventi di bonifica montana devono comprendere un complesso di operazioni tendenti a risanare idraulicamente un territorio montagnoso o collinare al fine di attenuare il pericolo di erosione favorendo la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua, la riduzione della velocità di ruscellamento e la limitazione del trasporto di materiali a valle, nel rispetto degli equilibri ideologici del bacino.
Si potranno, quindi, realizzare interventi di:
-  sistemazione dei suoli al fine di consentire un più efficiente controllo dei deflussi superficiali e di correzione dei reticoli idrografici;
-  consolidamento dei versanti al fine di ottenere una maggiore stabilità delle pendici; quando il degrado è assai grave prima dell'impianto di essenze forestali, si procederà con immediatezza mediante gradonamenti, graticciate, ecc.;
-  controllo del regime di fluenza dei corsi d'acqua e protezione delle sponde;
-  risanamento di zone calanchive o a prevalenza di argille mobili;
-  consolidamento delle dune e delle sabbie mobili.
Tali interventi, di regola preceduti da studi di fattibilità e da un esame completo del bacino idrografico, devono essere realizzati preferibilmente ricorrendo alle tecniche di ingegneria naturalistica che prescrivono, in quelli eseguiti a scopi antierosivi e di consolidamento, l'utilizzo di piante vive o parti di esse quali materiali da costruzione, da sole o in abbinamento con altri materiali naturali e/o biodegradabili (legno, terra, pietra, geotessili, reti, etc.).
Per le operazioni sopra elencate sono ammesse le seguenti tipologie di lavori di ingegneria naturalistica:
-  interventi antierosivi (semine, biostuoie o stuoie sintetiche, rivestimenti vegetativi con reti metalliche e stuoie, rinvestimenti vegetativi etc.);
-  interventi stabilizzanti (messa a dimora di arbusti o alberi, fascine o trincee drenanti, viminate vive, gradinate vive, graticciate e palizzate vive, etc.);
-  interventi combinati di consolidamento (grata viva su scarpata; palificata viva di sostegno, gabbionata rinverdita, terra rinforzata viva, muro a secco rinverdito, etc.).
Gli interventi dovranno in ogni caso garantire il rispetto del l'equilibrio idrogeologico assicurando il normale apporto solido verso valle onde contrastare il fenomeno erosivo delle coste. Per i progetti che prevedono interventi limitati sarà sufficiente un apposita dichiarazione del progettista, mentre per i progetti che prevedono interventi a livello di bacino è necessario effettuare un apposito studio a riguardo.
I lavori di rimboschimento dovranno essere attuati secondo le metodologie operative prescritte nella linea d'intervento "A" e dovranno prevedere, in preferenza, l'uso di latifoglie "nobili" indigene e limitare l'utilizzo delle conifere solo come colonizzatrici di suoli ad elevato rischio idrogeologico ed in funzione di una loro successiva sostituzione graduale con le latifoglie. Nelle stazioni poco favorevoli, non adeguate alle piantagioni classiche con specie arboree, si dovrà intervenire con specie vegetali più idonee quali gli arbusti pionieri autoctoni (ginestre, tamerici, oleandri, etc.). In questo caso, a tale azione di consolidamento va unita un'azione di protezione antierosiva del pendio mediante l'uso di specie erbacee. Il materiale vegetale di propagazione può essere impiegato in semi, piantine radicate, zolle, cespi, rizomi, talee, ecc.
La densità minima che deve essere garantita è di 600 piante per ettaro, per le specie arboree e di 2.000 per quelle arbustive. Non sono ammissibili gli imboschimenti a ciclo breve e quelli volti alla produzione di alberi di natale.
Si potranno, quindi, realizzare:
-  sistemazione del terreno e regimazione idraulica super ficiale;
-  preparazione del terreno e opere connesse;
-  messa a dimora delle piante;
-  opere accessorie all'investimento (recinzioni, stradelle di servizio, n. 1 cura colturale per i nuovi impianti, ecc.).
Tali tipologie di opere dovranno mirare a creare o a ricostruire popolamenti forestali in equilibrio con le condizioni ambientali della stazione d'intervento, sia dal punto di vista della fascia fitoclimatica che delle condizioni pedologiche del terreno.
Gli interventi dovranno essere realizzati nei periodi più idonei alle singole operazioni forestali.



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FRANCESCO CASTALDI: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

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