REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 13 APRILE 2001 - N. 17
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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Avv.Michele Arcadipane

ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE

DECRETO 20 marzo 2001.
Piano regionale per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti -Regolamento CE n. 1493/99 e n. 1227/2000.

Allegato
Regolamento CE n. 1493/99 e Regolamento CE n. 1227/2000. Piano regionale di ristrutturazione e riconversione

1) PREMESSA
Il Regolamento (CE) n. 1493/99 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all'organizzazione comune del mercato vitivinicolo, allo scopo di adeguare la qualità della produzione di vino alla domanda del mercato, ha istituito, tra l'altro, un regime di aiuti per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti.
Il regime di aiuti prevede l'intervento pubblico per la realizzazione di progetti aziendali di ristrutturazione e di riconversione dei vigneti e si applica a uno o più dei seguenti casi:
a)  operazioni di riconversione varietale anche mediante sovrainnesto;
b)  reimpianto di vigneti;
c)  ristrutturazione di vigneti;
d)  miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti finalizzate al raggiungimento dell'obiettivo prefissato.
Il Regolamento (CE) n. 1227/2000 della Commissione del 31 maggio 2000 detta modalità di applicazione del suddetto Reg. (CE) n. 1493/1999 e specificatamente gli artt. dal 12 al 18 riguardano la ristrutturazione e riconversione dei vigneti.
Il decreto ministeriale del 27 luglio 2000, che disciplina le modalità applicative delle norme previste dai citati Reg. (CE) n. 1493/99 e n. 1227/2000, all'art. 7 dispone che le Regioni fissino le procedure e le disposizioni per la predisposizione, approvazione, realizzazione e il controllo della corretta esecuzione dei piani in conformità alla normativa comunitaria.
Stabilisce altresì che vengano individuate le modalità per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati e che non si verifichi un aumento del potenziale viticolo.
Le risorse finanziarie destinate alla Regione per la realizzazione dei piani saranno gestite dall'AGEA (Organismo pagatore nazionale).
La Regione dovrà inviare il proprio Piano all'organismo pagatore riconosciuto ai sensi del decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, previa verifica di conformità dello stesso alla vigente normativa comunitaria da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali (MIPAF).
Infine la Regione invia all'organismo pagatore, secondo le modalità e i tempi fissati dall'organismo stesso, l'elenco dei soggetti cui spetta il pagamento degli aiuti.
Ciò premesso la Regione Sicilia ha elaborato il presente Piano, che in continuità con le azioni già avviate con il Programma operativo plurifondo - Sicilia 1994/99 - Sottoprogramma 8 - Misura 8.3 -, (approvato con decisione comunitaria nel 1995), stabilisce le modalità tecniche e procedurali per l'accesso al regime di sostegno.
2) SITUAZIONE DEL COMPARTO VITICOLO REGIONALE
Il comparto vitivinicolo contribuisce alla formazione della P.LV. regionale in misura pari al 17% corrispondente ad un valore medio di circa 800 miliardi di lire.
Il fabbisogno di lavoro complessivo dell'intero settore è quantificabile in 6 milioni di giornate annue.
La superficie investita a vite per la produzione di uve da vino è pari a 136.421 ettari, concentrata per l'83% nelle provincie di Trapani, Agrigento e Palermo.
La viticoltura siciliana si attesta, in atto, su una produzione di uve di circa 10 milioni di quintali che danno luogo a circa 7 milioni di ettolitri di vino.
Dal punto di vista varietale la viticoltura siciliana è basata in prevalenza sulla coltivazione di uve bianche che rappresentano circa il 75% con larga prevalenza di vitigni autoctoni (Catarratti 47,38%, Inzolia 8,55% Grecanico, Grillo) a cui si aggiungono vitigni alloctoni non sempre di grande qualità (Trebbiano toscano 12,47%).
Le uve nere autoctone più rappresentate sono il Calabrese o Nero D'Avola 10,60% il Nerello Mascalese 4%, il Nerello Cappuccio 2,1%, il Frappato di Vittoria 0,8 %.
Tra le alloctone che rappresentano il 2% della superficie regionale troviamo il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Syrah, ecc.
La viticoltura siciliana negli ultimi anni ha avviato un notevole processo di rinnovamento concretizzatosi: in un allargamento della base ampelografica, che non sempre ha dato luogo a risultati qualitativamente positivi (Trebbiano); in una discreta maggiore diffusione di varietà autoctone, in particolare di uve nere; nell'introduzione di numerose cultivar alloctone di pregio; nella generalizzata applicazione di tecniche colturali più razionali (concimazioni, meccanizzazione, difesa) e in alcuni casi anche nella adozione di forme di allevamento espanse (tendone).
L'orientamento prevalente resta ancora la produzione di vini grezzi, di mosto muto e concentrato e di vini da destinare alla distillazione.
L'incidenza della quantità di vino confezionato (D.O.C., I.G.T. e vini da tavola di buono e a volte anche ottimo livello qualitativo), si aggira intorno al 9 - 10 % della produzione.
La produzione dei vini a D.O.C. si attesta attorno ai 180 mila ettolitri costituita per circa il 65% dal Marsala, mentre quella a IGT a circa 700 mila ettolitri.
Nella commercializzazione esistono gravi carenze, essendosi realizzati progressi solo nella fase iniziale (concentrazione del prodotto e conseguente omogeneizzazione dello stesso), mentre l'indirizzo prevalente rimane quello della produzione di vini grezzi, mosti e vini da avviare alla distillazione che non consentono l'ottenimento di risultati economici significativi per i produttori.
Occorre quindi sviluppare ulteriormente il trend positivo degli ultimi anni in termini di produzione e di riconoscimento qualitativo dei vini siciliani, già avviato da un numero ancora esiguo di imprenditori, che hanno già conquistato ambìti riconoscimenti nei concorsi nazionali ed internazionali.
Alla luce di quanto sopra esposto e degli orientamenti di un mercato sempre più rivolto a produzioni di qualità, occorre intervenire in maniera decisa puntando ad una revisione della piattaforma ampelografica attraverso l'ulteriore introduzione di vitigni miglioratori e di quelli autoctoni di pregio che consentano una qualificazione, tipicizzazione e diversificazione dell'offerta. Occorre infatti cogliere le nuove e differenziate istanze del mercato e suscitare curiosità nel consumatore con la creazione di nuove tipologie di prodotto attraverso la valorizzazione delle varietà autoctone e al contempo incontrare il gusto internazionale, attraverso l'introduzione e l'utilizzazione dei vitigni alloctoni.
Occorre inoltre far crescere la produzione a denominazione di origine sia come numero di denominazioni che come quantità di produzione, sfruttando altresì le indicazioni geografiche tipiche per la produzione di vini che abbiano un buon rapporto qualità prezzo.
3)  PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELLA VITICOLTURA SICILIANA
3.1) Punti di forza
La Sicilia presenta caratteristiche pedoclimatiche favorevoli alla coltivazione della vite. In virtù del clima asciutto i vigneti richiedono pochi trattamenti antiparassitari e possono consentire quindi facilmente anche la produzione di vini da uve biologiche.
L'attività di sperimentazione ha portato ad un ampliamento della piattaforma ampelografica e al riconoscimento della possibile qualificazione di alcuni vitigni autoctoni (Nero d'Avola, Inzolia, Catarratto Lucido ed Extralucido) che danno origine a produzioni tipiche qualificate. Nello stesso tempo si è assistito alla diffusione di alcune varietà alloctone che rispondono alle richieste del mercato.
La Regione ha avviato un processo di riconversione delle varietà di uve bianche ed in parte delle varietà di uve rosse in risposta alle nuove richieste del mercato.
Per quanto riguarda i sistemi di allevamento è in atto una riconversione delle forme ad alte rese e poco funzionali all'impiego della meccanizzazione verso quelle a minore resa e che, specialmente nella fase di raccolta, consentono di diminuire i costi colturali.
3.2) Punti di debolezza
I vigneti ad uve bianche superano nettamente quelli ad uve nere.
Permane un eccessivo orientamento alle rese elevate a scapito della qualità.
Le denominazioni d'origine hanno una incidenza molto marginale sulla produzione complessivamente vinificata.
E' ancora poco diffusa la cultura enologica, che è patrimonio di elit e di poche imprese private.
Si rileva una eccessiva produzione di vini commercializzati allo stato sfuso e di contro una modesta incidenza dell'imbottigliato.
4) OBIETTIVI DEL PIANO
L'obiettivo generale del Piano, esplicitato anche come raggiungimento di un equilibrio dinamico tra domanda e offerta, è quello del rafforzamento della competitività del settore attraverso la qualificazione, tipicizzazione e diversificazione dell'offerta, oltre che il superamento delle carenze strutturali del "vigneto Sicilia" stante la povertà varietale che ha determinato una produzione che non soddisfa l'evoluzione del gusto dei consumatori e le differenziate richieste del mercato.
Le varietà ad uve bianche che rappresentano come già accennato circa il 75% dell'intera piattaforma ampelografica sono rappresentate per circa il 60% da Catarratto comune e Trebbiano Toscano. Questi vitigni in molti ambienti e contesti danno una produzione poco qualificata.
Tra le forme di allevamento quella a tendone interessa circa il 14% della superficie vitata regionale; le sue alte rese la dove non disciplinate (IGT - DOC), non consentono di ottenere vini di qualità pertanto è necessaria la sostituzione di tale forma con altre più adatte allo scopo.
Sulla base di quanto premesso, il Piano punterà al raggiungimento degli obiettivi finalizzati alla:
-  diversificazione varietale con l'introduzione di vitigni miglioratori e valorizzazione degli autoctoni di pregio, incentivando al contempo la produzione di uve nere;
-  ristrutturazione dei vigneti a spalliera al fine di renderli meccanizzabili;
-  sostituzione della forma di allevamento a tendone con la forma a spalliera.
Da una attenta analisi della situazione regionale emerge la necessità di intervenire su una superficie viticola pari a circa 40.000 ettari.
E' evidente che sulla base delle probabili assegnazioni finanziarie e nell'arco temporale del regime di sostegno comunitario, si prevede di potere intervenire su circa 13.000 ettari.
Sulla base di questa previsione, si può calcolare alla fine dell'intervento una considerevole riduzione della produzione complessiva di uve e un aumento nella produzione dei vini a IGT e DOC con conseguente riduzione della produzione dei vini da tavola.
Ciò in funzione anche della riduzione delle rese legate all'utilizzo di altre forme di allevamento rispetto al tendone e al fatto che i vigneti oggetto di intervento dovranno rispettare le rese previste dai disciplinari di produzione delle IGT o delle DOC.
5) INDIRIZZI TECNICI
Il Piano troverà applicazione nelle zone ad IGT e DOC e terrà conto delle esigenze specifiche dei diversi areali.
Per quanto riguarda le indicazioni tecnico-agronomiche, i progetti devono prevedere la realizzazione di vigneti meccanizzabili integralmente o in parte, con sesti di impianto di buona intensità.
Relativamente ai vitigni da utilizzare si intendono valorizzare alcuni autoctoni, in particolare il Nero d'Avola e gli alloctoni di pregio quali lo Chardonnay, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Syrah, ecc., in particolare, dovrà essere limitata la resa al fine di ottenere vini di pregio.
Sia per quanto riguarda il sesto di impianto, le forme di allevamento, i vitigni e la resa dovrà rispettarsi quanto previsto dai disciplinari di produzione della zona siano essi a IGT o a DOC.
La tecnica dell'irrigazione deve esclusivamente essere utilizzata per mantenere un adeguato equilibrio fisiologico della pianta e non può essere utilizzata come tecnica di forzatura.
Gli interventi irrigui di soccorso andranno effettuati in funzione dell'andamento climatico e comunque nel rispetto di quanto previsto dai disciplinari di produzione tenendo conto dell'obbligo di non aumentare le rese.
Per quanto riguarda le operazioni colturali relative alla gestione del suolo si utilizzeranno le tecniche a minor impatto ambientale così come previsto dal codice di buona pratica agricola (Reg. CE n. 1257/99).
Le lavorazioni tenderanno a favorire l'immagazzinamento delle acque piovane e a controllare lo sviluppo delle erbe infestanti.
Relativamente alle concimazioni l'apporto totale massimo di macroelementi per ettaro raccomandato è il seguente: Kg. 100 di N, Kg. 100 P2O5 e Kg. 120 di K2O. In alcuni casi può essere opportuno correggere le microcarenze con apporto di calcio e magnesio.
Per i progetti che verranno presentati a partire dalla data di pubblicazione del bando di gara si forniscono, di seguito, i dati tecnici minimi relativi alle caratteristiche del vigneto da realizzare:
- ceppi/ha  n. 3200 
-  ordini di fili  n.

Relativamente ai pali l'altezza minima dovrà essere m. 2 e potranno utilizzarsi:
-  pali in cemento vibrato e/o precompresso a sezione rotonda o con due angoli stondati (adatti per la raccolta meccanica);
-pali in legno trattati;
-pali in ferro trattati;
-pali in lamiera zincata;
Impianto irriguo localizzato a goccia.
Non verranno finanziati piani che prevedono l'utilizzazione della forma di allevamento a tendone o del vitigno Trebbiano Toscano.
Per gli impianti da realizzare nelle isole minori, la forma di allevamento ed il numero di ceppi per ettaro minimo, devono rispettare quanto previsto dai relativi disciplinari di produzione.
6) TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI
Il regime di aiuto previsto dal seguente Piano si applica a una o più delle seguenti azioni:
6.1) Sovrainnesto
Consiste nella sola sostituzione, mediante reinnesto, in un vigneto ritenuto già razionale per forma di allevamento, per sesto di impianto e in buono stato vegetativo, di una varietà di vite ritenuta non più idonea, con altra di maggior pregio enologico e commerciale, iscritta nell'elenco delle varietà autorizzate o raccomandate.
Questa azione consente la sostituzione di una varietà nel caso in cui:
-  la stessa non è più idonea per la produzione di un vino di qualità;
-  non rientra tra quelle ammesse dal disciplinare di produzione del vino a D.O.C. o a IGT della zona in cui è ubicato il vigneto;
-  non è in linea con le scelte produttive dell'azienda nonché di collocazione del prodotto sul mercato.
Tali azioni saranno possibili solo su vigneti di età non superiore ai 15 anni.
6.2) Reimpianto
Consiste nell'impianto di un vigneto razionale e idoneo alla meccanizzazione, utilizzando un diritto di reimpianto già posseduto, ovvero impegnandosi a estirpare un regolare vigneto di pari superficie esistente e di proprietà nell'azienda.
Questa azione consente di:
-  ricollocare il vigneto in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l'esposizione che per ragioni pedoclimatiche;
-  di sostituire una varietà per le ragioni descritte nell'Azione 1;
-  di modificare il sistema di coltivazione mediante l'introduzione di diverse tecniche di conduzione e di gestione del vigneto.
6.3)  Ristrutturazione
Consiste nel modificare la forma di allevamento o delle strutture di sostegno di un vigneto già esistente, già idoneo per sesto d'impianto e di età non superiore a 15 anni (es. trasformazione di un vigneto da tendone a spalliera o trasformazione tesa a rendere meccanizzabile un vigneto allevato a spalliera già esistente).
Questa azione consente:
- di modificare il sistema di coltivazione di un vigneto esistente al fine dell'applicazione di diverse tecniche di gestione del vigneto;
-  di sostituire una varietà per le ragioni esposte nell'Azione 1.
7) CONDIZIONI DI NON AMMISSIBILITA'
Non potranno essere finanziati progetti che prevedono il rinnovo dei vigneti.
Per rinnovo si intende il reimpianto della stessa particella con la stessa varietà secondo lo stesso sistema di coltivazione della vite.
8)  COLLEGAMENTO CON IL P.O.P. - SICILIA 1994-1999
Come evidenziato la viticoltura regionale è investita da un generale processo di rinnovamento finalizzato all'ammodernamento strutturale e varietale dei vigneti, allo scopo di diminuire i costi di produzione e orientarsi verso produzioni di qualità.
In particolare la Misura 8.3 - Sottoprogramma 8 - del Programma operativo plurifondo 1994-1999 approvato dalla Commissione con decisione n. C(95)2194 del 28 settembre 1995 prevedeva azioni specifiche nel comparto viticolo in particolare nelle zone ad IGT e a DOC. Alla data del 31 dicembre 2000 sono stati effettuati investimenti per L. 43.902.989.000 che hanno riguardato 3.091 ettari di superficie a vigneto.
Si ritiene, pertanto, dare continuità alle azioni che fanno riferimento a tale misura nel rispetto dei contenuti e degli obiettivi previsti dalla riforma dell'O.C.M.
Si intende con ciò recuperare tutte quelle iniziative, compatibili con i regolamenti n. 1493/99 e n. 1227/2000, che non hanno trovato la copertura finanziaria con il P.O.P. Sicilia 1994-1999 al fine di assicurare quella continuità ad un processo già avviato e interrotto a causa delle limitate risorse finanziarie disponibili.
Potranno, pertanto, accedere ai benefici previsti dal presente Piano, nel rispetto delle graduatorie già esistenti e dei limiti di spesa previsti, i progetti proposti ai sensi del P.O.P. 1994-1999 dagli aventi titolo singoli o associati con opere non realizzate in tutto o in parte in conformità con quanto previsto dagli orientamenti "Aiuti di Stato nel settore agricolo" (2000/C 28/02), fermo restando l'eventuale esclusione dei progetti non in linea con gli obiettivi del Reg. CE n. 1493/99.
Poiché la data di scadenza del P.O.P. è il 31 dicembre 1999, i progetti che potranno essere recuperati sono quelli presentati improrogabilmente entro tale data.
Gli IPA nel rispetto delle graduatorie già elaborate con il P.O.P. e previa selezione dei progetti compatibili con i Regolamenti CE n. 1493/99 e n. 1227/2000, provvederanno per l'anno 2001 ad avviare il procedimento istruttorio in osservanza delle disposizioni previste dalla Misura 8.3 del P.O.P. nel rispetto dei dati tecnici minimi previsti nel presente Piano.
La percentuale del livello di aiuto e dell'importo forfettario per ettaro saranno quelli previsti dal presente Piano.
Verrà concessa una anticipazione pari al 100% dell'importo forfettario stabilito; per la concessione dell'aiuto saranno seguite le modalità previste dal presente Piano.
Relativamente alla fideiussione, per i progetti che saranno inseriti utilmente nella graduatoria, la stessa dovrà essere presentata entro il 30 aprile 2001.
Dal punto di vista tecnico non saranno ammesse all'aiuto, le richieste di intervento che prevedono l'utilizzo del vitigno Trebbiano Toscano e/o le forme di allevamento espanse, mentre la superficie minima per progetto, così come previsto nel P.O.P., è pari a Ha. 1.18.00.
Gli imprenditori che risultano inseriti utilmente nella graduatoria già predisposta, provvederanno ad inoltrare agli Ispettorati provinciali dell'agricoltura richiesta di passaggio dal regime di aiuto del P.O.P. a quello previsto dai Regolamenti CE n. 1493/99 e n. 1227/2000. Inoltre dovranno presentare:
-  una dichiarazione nella quale si impegnano a rispettare gli obiettivi fissati dalla normativa comunitaria e quelli stabiliti nel presente Piano regionale nonché a non aumentare la resa a seguito dell'intervento, specificando inoltre la resa ante e post intervento;
-  copia della dichiarazione delle superfici vitate.
I progetti presentati in data successiva al 31 dicembre 1999, verranno restituiti e potranno essere riproposti a partire dalla da ta di pubblicazione del presente piano che costituirà bando di gara.
La dotazione finanziaria assegnata alla Regione Sicilia sarà utilizzata prioritariamente per finanziare i progetti già introitati ai sensi del POP - Sicilia 1994-1999 in linea con i Reg. CE n. 1493/99 e n. 1227/2000 secondo la graduatoria a suo tempo elaborata e fino al completamento della stessa.
La spesa massima ammissibile per ettaro è determinata forfettariamente per ogni singola azione. Pertanto, per la realizzazione delle opere in progetto, sono ritenute ammissibili le spese per l'acquisto di beni, servizi e impiego di manodopera, relativamente alle azioni nei limiti massimi, fissi e omnicomprensivi.
Il sostegno viene erogato tenendo conto dei mancati redditi relativi all'esecuzione del progetto e dei costi di realizzazione dell'intervento.
La quota contributiva è pari al 57% delle spese sostenute.
Si dovrebbero recuperare 3317 progetti con una superficie di Ha. 7.636 e un volume di investimento pari a L. 168.000.000.000; per l'anno 2001 la dotazione finanziaria assegnata alla Regione sarà utilizzata per recuperare parte di tali progetti.
9) NUOVI PROGETTI
Per i progetti che verranno presentati a partire dalla data di pubblicazione del presente Piano, vengono di seguito individuati i criteri per la selezione e la successiva predisposizione delle graduatorie.
10) ATTUAZIONE DEL PIANO
10.1) Soggetti attuatori del Piano
Potranno accedere ai benefici previsti dal presente Piano:
-  gli imprenditori agricoli singoli o associati, i giovani agricoltori (Reg. CE n. 1257/99), le cooperative (cantine sociali, ecc.), le società a qualsiasi titolo costituite aventi tra gli scopi sociali l'attività agricola.
10.2) Presentazione dei progetti
Per i progetti presentati da cooperative la domanda dovrà essere proposta e sottoscritta nei termini di legge dal legale rappresentante, su apposito modello.
Alla stessa dovranno essere allegate le domande sottoscritte dai singoli soci, redatte su apposito modello, e i relativi progetti.
10.3) Contenuto dei progetti
I progetti dovranno contenere:
-  una relazione tecnica con la descrizione dell'azienda e delle azioni che si intendono attuare. Per i progetti presentati da cooperative nella relazione dovranno essere indicati il numero complessivo dei soci, la superficie intercettata dalla struttura, situazione pre e post intervento e gli obiettivi che si intendono raggiungere;
-  gli elaborati tecnici;
-  certificati o visure catastali;
-  copia della dichiarazione delle superfici vitate;
-  copia dello statuto della società o dell'associazione che presenta il progetto;
-  copia dell'autorizzazione al reimpianto;
-  autodichiarazione sulla destinazione urbanistica dei terreni interessati all'intervento;
-  autodichiarazione con la quale il conduttore si impegna a non aumentare la resa dei vigneti post intervento;
-  dichiarazione da parte del legale rappresentante la struttura di trasformazione che attesti le quantità di prodotto commercializzato e la tecnologia presente in cantina.
Nella relazione dovranno essere specificati dettagliatamente gli interventi da realizzare per singolo appezzamento specificando se trattasi di reinnesto, reimpianto o ristrutturazione, indicando forme di allevamento, sesti di impianto, varietà da introdurre, eventuale presenza di impianto di irrigazione. Dovrà, altresì, essere determinata l'esatta superficie del vigneto o dei vigneti interessati all'intervento, tenendo conto della definizione di superficie vitata di cui al decreto ministeriale 26 luglio 2000 e successive modifiche ed integrazioni.
Se nel corso dell'istruttoria si riscontra un aumento delle rese post intervento si procederà a una decurtazione proporzionale della superficie da impiantare.
Occorre, inoltre, che siano fornite le informazioni relative alla varietà e alla forma di allevamento del vigneto da cui si è originato il diritto di reimpianto nonché quelle atte ad individuare la struttura di trasformazione che utilizzerà le uve ottenute dai vigneti oggetto dell'intervento.
Ciò in quanto la valutazione del progetto verrà effettuata tenendo conto di una serie di parametri di carattere agronomico, più avanti specificati, nonchè della produzione commercializzata e della dotazione tecnologica della struttura di trasformazione.
Quindi anche nel caso di piani presentati da singoli produttori, dovrà essere prodotta una dichiarazione da parte del legale rappresentante la struttura di trasformazione di riferimento che attesti la dotazione tecnologica della struttura e la produzione commercializzata.
I produttori che faranno riferimento ad una struttura di trasformazione cooperativa dovranno risultare soci della stessa.
Nel caso i produttori facciano riferimento ad una struttura di trasformazione privata non potranno contestualmente risultare soci di strutture cooperative.
10.4) Superficie dei progetti
Progetti presentati da singoli imprenditori: superficie minima di 2 ettari, superficie massima è di 8 ettari.
Progetti presentati da piccole cooperative, società semplici e società di capitale: superficie minima ettari 5, massima 20 ettari.
Progetti presentati da associazioni di produttori (di cui al titolo IV - Capo 1 del Reg. n. 1493/99) e cooperative: superficie minima oggetto dell'intervento è fissata in 20 ettari, la superficie massima non potrà superare 150 ettari per progetto.
Per i progetti proposti da cooperative, la superficie massima non potrà comunque superare il 20% di quella intercettata complessivamente dai soci.
Entro tale limite massimo, i singoli soci potranno concorrere ai progetti con una superficie minima di 1 ettaro e una superficie massima di 8 ettari.
Per le isole minori e per la zona delimitata dalla DOC Etna tali parametri vengono così determinati:
-  progetti singoli: superficie minima 0.50.00 ettari; superficie massima 3 ettari;
-  progetti presentati da piccole cooperative, società semplici e società di capitale: superficie minima 1,5 ettari, massima 5 ettari;
-  nel caso di progetti collettivi: la superficie minima complessiva non deve essere inferiore a 5 ettari mentre la superficie massima complessiva non deve essere superiore a 15 ettari.
Per singolo socio la superficie minima 0.20.00 mentre la massima 4 ettari.
10.5) Soggetti destinatari dell'intervento
Conduttori di aziende agricole
10.6) Localizzazione degli interventi
I vigneti oggetto dei progetti di ristrutturazione e di riconversione devono essere ubicati nelle aree delimitate dai disciplinari di produzione dei vini a Denominazione di origine controllata (DOC) e dei vini a Indicazione geografica tipica (IGT).
Un soggetto attuatore può presentare un solo progetto per anno.
11) PROCEDURA DI ATTUAZIONE DEL PIANO
Il presente Piano ha una validità di cinque anni. Ogni anno, sulla base di una ricognizione sull'applicazione degli interventi effettuata dall'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste, potranno essere rivisti alcuni parametri di carattere tecnico o economico.
Ogni anno sarà pubblicato un bando di gara a seguito del quale verranno predisposte le graduatorie.
12) CRITERI PER LA SELEZIONE DEI PROGETTI
Verranno predisposte due graduatorie regionali sulla base dei punteggi sotto elencati.
ETA' DEGLI IMPRENDITORI
Progetti presentati da singoli
-  progetti presentati da giovani agricoltori      punti 20 
-  progetti presentati dagli altri soggetti      punti 15 

Progetti presentati in forma associata
-  numero di giovani agricoltori presenti nella associazione pari o superiore ai 2/3      punti 20 
-  numero di giovani agricoltori presenti inferiore re ai 2/3      punti 15 

TIPOLOGIA DI IMPIANTO - FORMA DI ALLEVAMENTO
Progetti singoli
-  ristrutturazione e/o riconversione di vigneti allevati a tendone      punti 15 
- ristrutturazione e/o riconversione di vigneti che utilizzano altre forme di allevamento      punti 10 

Progetti presentati in forma associata
-  ristrutturazione e/o riconversione di vigneti con presenza della forma di allevamento a tendone pari o superiore al 50%      punti 15 
-  ristrutturazione e/o riconversione di vigneti con presenza della forma di allevamento a tendone inferiore al 50%      punti 10 

Sia per i progetti singoli che per quelli presentati in forma associata nel caso i richiedenti detengano diritti in portafoglio, occorre indicare la forma di allevamento utilizzata nel vigneto estirpato.
VARIETA'
Progetti singoli
Riconversione di vigneti con presenza di vitigno
-  Trebbiano Toscano      punti 10 
-  Catarratto comune      punti
-  riconversione vigneti con presenza di altri vitigni  punti

Progetti presentati in forma associata
Riconversione di vigneti con presenza di vitigni pari o superiore al 50 % di:
-  Trebbiano Toscano      punti 10 
-  Catarratto comune      punti
-  riconversione vigneti con presenza di altri vitigni  punti

Sia per i progetti singoli che per quelli presentati in forma associata, nel caso i richiedenti detengano diritti in portafoglio, occorre indicare la varietà presente nel vigneto estirpato.
VARIETA' DA UTILIZZARE
Progetti singoli
-  utilizzo di varietà di uve nere      punti
-  nel caso di utilizzo delle varietà Nero d'Avola e Perricone saranno attribuiti ulteriori      punti

Progetti presentati in forma associata
-  utilizzo di più del 50 % di varietà di uve nere      punti
-  nel caso di utilizzo di più del 50% delle varietà Nero d'Avola e Perricone saranno attribuiti ulteriori      punti

IMPIANTI DI TRASFORMAZIONE
Commercializzazione del prodotto
Commercializzazione di prodotto confezionato in recipienti di capacità non superiore a 60 litri di vini a IGT o a DOC desumibile dai registri di vinificazione e di imbottigliamento:
-  superiore al 10% del totale vinificato      punti 15 
-  superiore al 5% del totale vinificato      punti 10 
-  inferiore al 5% del totale vinificato      punti

Commercializzazione di vino sfuso a IGT o a DOC:
-  superiore al 7% del totale vinificato      punti 12 
-  superiore al 5% del totale vinificato      punti
-  inferiore al 5% del totale vinificato      punti

Finanziamento per l'ammodernamento
Gli impianti di trasformazione che hanno già beneficiato di finanziamenti comunitari, nazionali e regionali per l'ammodernamento e per la ristrutturazione con opere realizzate nell'ultimo biennio      punti

Tecnologia presente
-  linee di vinificazione separate      punti
-presenza di presse soffici      punti
-  frigorie      punti
-  pigiadiraspatrici       punti
-autovinificatori      punti
-  nel caso di piani che prevedono solo la riconversione con l'utilizzo di uve bianche alla voce "Frigorie"      punti

13) GRADUATORIE
Verranno predisposte due graduatorie: una per i progetti presentati dagli imprenditori singoli, piccole cooperative, società semplici e società di capitale alla quale saranno destinati il 60% degli ettari e delle risorse finanziarie assegnate alla Regione e l'altra per i progetti presentati da associazioni di produttori e da cooperative alla quale sarà destinato il restante 40%.
Riserva
Fermo restando le percentuali del 60 e del 40% stabilite per ciascuna graduatoria, per le isole Eolie, Pantelleria e per la zona delimitata dal disciplinare della DOC Etna, considerata la particolare situazione pedoclimatica e varietale e di quanto previsto dai disciplinari di produzione verrà riservata una quota di superficie complessiva pari a 120 ettari per anno da destinare nella misura di 60 ettari alla D.O.C. Etna, 40 ettari per l'isola di Pantelleria e 20 ettari per le isole Eolie.
Per la selezione dei progetti le graduatorie verranno elaborate tenendo conto esclusivamente dei parametri relativi:
-  all'età degli imprenditori;
-  alla tecnologia presente in cantina;
-  al prodotto commercializzato.
14) FORMA DI SOSTEGNO
Il sostegno alla ristrutturazione e riconversione potrà essere erogata attraverso:
-  l'indennizzo per le perdite di entrata conseguenti all'esecuzione del piano;
-  contributi ai costi di ristrutturazione e riconversione.
Per quanto concerne l'indennizzo dei produttori per le perdite di entrate, di cui all'art. 13, paragrafo 2, del Reg. (CE) n. 1493/1999, conseguenti l'esecuzione del progetto, viene concesso un indennizzo all'anno, per ettaro.
Nel caso si intenda procedere ad una estirpazione e successivamente al reimpianto il produttore potrà optare:
-  per l'autorizzazione alla coesistenza del vigneto da estirpare con il vigneto da impiantare per un massimo di 3 anni dalla messa a dimora delle viti;
oppure
-  per l'indennizzo pari a L. 4.000.000.
Nel caso si intervenga con il reinnesto su vigneti allevati a spalliera l'indennizzo sarà pari a L. 4.000.000.
Nel caso si intervenga con il reinnesto su vigneti allevati ad alberello l'indennizzo sarà pari a L. 3.000.000.
Nel caso si intervenga con la ristrutturazione su vigneti allevati a spalliera l'indennizzo è pari a L. 4.000.000.
Nel caso si intervenga con la ristrutturazione su vigneti allevati a tendone l'indennizzo è pari a L. 8.000.000.
L'impegno del produttore ad estirpare il vigneto entro il termine di 3 anni viene garantito da una fideiussione bancaria o assicurativa intestata all'Amministrazione regionale pari al 100% del valore del vigneto (decreto assessoriale n. 4930 del 20 dicembre 2000) di seguito indicati:
-  L. 20.000.000 per i vigneti ricadenti in zona a IGT;
-  L. 25.000.000 per i vigneti ricadenti in zona a D.O.C.
Di seguito vengono indicati per ciascuna azione i valori relativi alle perdite di entrate e ai costi reali degli interventi.
Questi ultimi sono stati calcolati tenendo conto degli importi previsti dal prezziario regionale.

Azione  1 - RICONVERSIONE CON RINNESTO

Vigneti allevati a spalliera
Perdite di entrate       L. 4.000.000 
Costi reali       L. 6.000.000 
Costo complessivo       L. 10.000.000 

Vigneti allevati ad alberello
Perdite di entrate       L. 3.000.000 
Costi reali       L. 7.000.000 
Costo complessivo      L. 10.000.000  


Azione  2 - RICONVERSIONE ATTRAVERSO REIMPIANTO

Perdite di entrate      L. 4.000.000 
Costo reale      L. 23.000.000 
Costo complessivo      L. 27.000.000 


Azione  3 - RISTRUTTURAZIONE

Tendone - Spalliera
Perdite di entrate       L. 8.000.000 
Costi reali       L. 4.000.000 
Costo complessivo      L. 12.000.000 

Spalliera - Spalliera meccanizzabile
Perdite di entrate       L. 4.000.000 
Costi reali       L. 8.000.000 
Costo complessivo      L. 12.000.000 

Sarà erogato un aiuto forfettario massimo sotto forma di contributo in conto capitale pari al 57% del costo complessivo determinato per ciascuna azione; nelle Isole minori tale percentuale sarà elevata al 75%.
I costi relativi all'Azione 2 saranno ridotti delle perdite di reddito nel caso in cui il produttore detiene diritti di reimpianto in portafoglio e di L. 1.000.000 sui costi reali, in quanto non verranno riconosciute le spese relative all'estirpazione del vigneto.
Anche nel caso in cui il produttore opti per il reimpianto anticipato non verranno corrisposte la quota relativa alle perdite di entrate nè quella relativa all'estirpazione del vigneto.
Gli impianti irrigui anche se previsti nel progetto non potranno beneficiare degli aiuti previsto dal presente Piano regionale.
Nella fase di verifica di esecuzione delle opere i costi relativi all'impianto dovranno essere calcolati sulla base degli elementi giustificativi di spesa prodotti; nella verifica della congruità dei prezzi si terrà conto di quanto previsto nel prezziario regionale.
I soggetti beneficiari usufruiranno di una anticipazione corrispondente pari al 100% dell'aiuto forfettario concesso relativamente alla/e azione/i che devono essere realizzate, previa costituzione di una fideiussione bancaria o assicurativa pari al 120% dell'importo da erogare intestata all'Organismo pagatore (AGEA).
Dovrà essere allegata, altresì, la dichiarazione del direttore dei lavori, controfirmata dall'imprenditore, sull'avvenuto inizio dei lavori relativi alla/e misura/e.
La garanzia fideiussoria sarà svincolata ad effettiva realizzazione delle opere e a totale utilizzazione dell'importo garantito.
Le opere previste dovranno essere realizzate entro ventiquattro mesi dal versamento dell'anticipo al beneficiario.
Non sarà concessa alcuna proroga alla realizzazione e completamento delle opere; il mancato rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori sarà considerata come responsabilità soggettiva del destinatario lasciando allo stesso ogni responsabilità di eventuali danni, anche di natura finanziaria.
Per quanto riguarda le eventuali varianti, i progetti ammessi al finanziamento non potranno essere oggetto di varianti sostanziali che possano comportare una modifica dei requisiti in base ai quali il progetto è stato valutato ai fini dell'inserimento nella graduatoria di merito.
Tuttavia eventuali modeste varianti, nel caso di adattamenti tecnici che non comportino cambiamenti negli obiettivi iniziali, potranno essere apportate e giustificate in maniera dettagliata in una apposita relazione tecnica consuntiva dei lavori eseguiti.
In tutti i casi le varianti non potranno comportare un aumento dei costi, restando i medesimi a totale carico del soggetto destinatario del contributo.
I soggetti beneficiari dell'aiuto entro i termini previsti (24 mesi) per la realizzazione delle opere ammesse a contributo, dovranno inoltrare all'Ispettorato provinciale dell'agricoltura la richiesta di accertamento finale di regolare esecuzione delle opere allegando inoltre la documentazione tecnica ed amministrativa di rito.
La predetta documentazione deve essere corredata dalla dichiarazione del progettista o del direttore dei lavori circa l'avvenuta esecuzione dei lavori conformemente a quanto previsto dal progetto.
L'Amministrazione, entro i 60 giorni successivi alla presentazione della richiesta di accertamento finale dei lavori, effettua i collaudi sul 100% dei progetti.
15) PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Le domande di aiuto sottoscritte dai richiedenti e autenticate secondo la normativa vigente in materia corredate dalla prescritta documentazione dovranno essere inviate agli uffici dell'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste competenti per territorio, a partire dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del presente bando.
Nel caso di consegna diretta, i progetti dovranno pervenire entro e non oltre il 30° giorno dalla data di pubblicazione del bando previo rilascio di ricevuta di avvenuta consegna. Potranno inoltre essere inviati a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, in tal caso farà fede il timbro postale.
Le domande pervenute nei termini, saranno sottoposte ad istruttoria tecnico-amministrativa per il riscontro dei requisiti previsti, verificando la conformità degli interventi proposti con le finalità del piano.
L'istruttoria dovrà essere effettuata entro i sessanta giorni successivi alla data di scadenza del bando a cura dell'Ispettorato provinciale dell'agricoltura competente per territorio e sulla base dei punteggi assegnati, i piani verranno inseriti nelle graduatorie regionali previste dal presente Piano regionale.
L'Ispettorato provinciale dell'agricoltura provvederà altresì a redigere l'elenco dei progetti esclusi per inammissibilità specificando i motivi dell'esclusione, ai fini di eventuali controdeduzioni.
Le graduatorie elaborate ed approvate con decreto assessoriale verranno affisse all'albo presso la sede dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste, nonché presso le sedi degli Ispettorati provinciali dell'agricoltura e delle Condotte agrarie per 30 giorni.
Verrà altresì affisso l'elenco dei piani esclusi perché inammissibili.
Entro i 30 giorni successivi alla data di affissione, potranno essere presentati eventuali ricorsi all'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste.
L'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste esaminati i ricorsi notificherà alla ditta le risultanze degli accertamenti e se necessario, provvederà alla revisione della graduatoria.
Per i progetti presentati ai sensi del P.O.P. - Sicilia 1994/99, i soggetti interessati dovranno presentare richiesta di passaggio ai benefici previsti dal Regolamento CE n. 1493/99 e n. 1227/2000.
16) LIQUIDAZIONE DELL' AIUTO
L'aiuto verrà liquidato ai singoli imprenditori che hanno presentato domanda; anche nel caso in cui la domanda è stata proposta dal legale rappresentante di un organismo collettivo l'aiuto verrà liquidato al singolo socio. Pertanto nell'elenco di pagamento dovranno essere inseriti i nominativi dei singoli partecipanti al progetto.
Gli Ispettorati provinciali dell'agricoltura entro il 5 maggio del 2001 trasmettono all'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste - gruppo VI - Produzione vegetale gli elenchi di pagamento. L'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste entro il 15 maggio 2001 invierà all'Organismo pagatore nazionale (AGEA) gli elenchi, secondo le modalità che saranno indicate dall'AGEA.
17) INDICATORI PER IL MONITORAGGIO
Per ogni campagna e per ciascuna Azione saranno rilevati il numero di ettari oggetto dell'aiuto (Ha), l'importo relativo (Euro) e la resa media (hl/ha) ante e post intervento.
18) DECADENZA DALL' AIUTO
Qualora tutte le misure previste nel progetto finanziato non venissero realizzate nei tempi previsti, il produttore decadrà dal sostegno pubblico è rimborserà l'intero aiuto ricevuto.
In particolare, devono essere rispettate le scadenze di esecuzione delle misure che figurano nel progetto, nonché gli obblighi e i vincoli assunti per garantire il non aumento della superficie vitata interessata e delle rese.
Qualora il beneficiario non rispetti le suddette prescrizioni il provvedimento di concessione sarà revocato e le somme erogate dovranno essere restituite.
Tuttavia, se le opere sono state realizzate in misura superiore all'80%, il rimborso sarà pari al doppio dell'importo delle opere non realizzate.
La restituzione delle somme avverrà secondo le modalità e i tempi indicati dall'Organismo pagatore nazionale ( AGEA).
19) CONTROLLI
La Regione Sicilia disporrà controlli ed ispezioni su tutti i progetti che hanno beneficiato degli aiuti al fine di verificare l'esatta esecuzione delle opere, i tempi di realizzazione nonché gli obblighi e i vincoli assunti per garantire il non aumento della superficie vitata interessata e delle rese.
I controlli potranno essere attivati anche dopo gli accertamenti finali di regolare esecuzione, e comunque, entro i tempi stabiliti dall'obbligo di mantenimento della destinazione delle opere finanziate e cioè 10 anni per le strutture fisse e 5 anni per gli impianti irrigui a partire dalla data del collaudo finale.
In ogni caso l'Amministrazione successivamente alla realizzazione degli impianti disporrà controlli su un campione di almeno il 10% al fine di accertare se il beneficiario abbia iscritto il vigneto al rispettivo albo DOC o all'elenco delle vigne a IGT, nonché tesi a verificare che non ci sia stato un aumento delle rese.
Per ciascun progetto gli Ispettorati provinciali dell'agricoltura provvederanno a predisporre ed aggiornare una lista di controllo che costituisce parte integrante del fascicolo secondo lo schema che verrà predisposto dall'AGEA.
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FRANCESCO CASTALDI: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa della Tipografia Pezzino & F.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane

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